I FIORETTI di san Francesco costituiscono una meravigliosa e inimitabile raccolta di «miracoli ed esempli devoti», concernenti la vita del Poverello, volgarizzati nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano. Questo volgarizzamento, assurto a tanta celebrità, propone indubbiamente gesti e parole di Francesco che, nella sostanza, possono considerarsi storici o di tradizione orale di buona vena, e solo talvolta horitura leggendaria. «Principiando con il primo proselitismo francescano, essi offrono – senza alcuna pretesa cronologica, senza un ordine prestabilito e senza una tesi da dimostrare –, le conversazioni di Francesco con alcuni dei suoi più noti compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Chiara, Rufino, Silvestro ecc.), da cui sgorgarono i più alti insegnamenti francescani (la perfetta letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio ecc.).
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