Avete capito tutte queste cose? Gli dicono: Sì. Disse loro: Perciò ogni
scriba edotto nel regno dei cieli è simile a un padrone di famiglia che trae
dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.
Girolamo: Questo discorso è propriamente per gli Apostoli,
dai quali il Signore esige che non solo odano ciò che egli dice alla gente, ma
lo comprendano in modo da poterlo insegnare al popolo.
Agostino: In non so se il Signore, con questa conclusione,
volle spiegare qual era il tesoro nascosto nel campo del quale aveva parlato
(poiché sotto il nome di Sacre Scritture sono compresi il Nuovo e l’Antico
Testamento), oppure se volle dare da intendere che si deve considerare per
edotto nella Chiesa colui che comprende che anche le Scritture antiche vanno
intese in senso parabolico, ricevendo da quelle nuove le regole, poiché anche
queste il Signore enunciò con parabole; dunque, se egli stesso, in cui si
compiono e manifestano quelle cose antiche, continua a parlare con parabole,
finché la sua passione non rompa il velo, affinché nulla rimanga occulto e non
sia rivelato, comprendiamo che ciò che di lui si è scritto in tempi tanto
remoti e molto più avvolto in parabole; e sebbene i Giudei prendano ciò alla
lettera, non hanno voluto essere edotti nel regno dei cieli.
Ilario: Il Signore parla qui ai suoi discepoli e li chiama
scribi a causa del loro sapere, poiché compresero ciò che egli disse nell’Antico
e Nuovo Testamento, ossia nel Vangelo e nella legge; infatti le due cose
appartengono allo stesso padre di famiglia, e formano un solo tesoro; sotto il
nome di padre di famiglia compara i suoi discepoli a se stesso, poiché essi
hanno trovato la dottrina delle cose antiche e nuove nel tesoro dello Spirito
Santo.