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venerdì 27 luglio 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 47-50


Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare e che raccoglie ogni genere di pesci. Quando si è riempita i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e gettano fuori i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Usciranno gli angeli e separeranno i cattivi di mezzo ai giusti, e li getteranno nella fornace di fuoco: lì sarà pianto e stridore di denti.

Crisostomo: Il Signore, dopo avere raccomandato con le predette parabole la predicazione evangelica, affinché non confidiamo solo nella predicazione, né pensiamo che la fede ci basti per la salvezza, aggiunge un’altra parabola terribile dicendo: Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare.

Girolamo: Infatti, dopo il compimento della profezia di Geremia che diceva (16, 16): <<Ecco, vi manderò molti pescatori>>, e dopo che Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni avevano sentito le parole (Mt 4, 19): << Seguitemi, vi farò pescatori di uomini>>, intesero per sé dall’Antico Testamento e dal Nuovo Testamento la rete dei dogmi evangelici, e la lanciarono nel mare di questo mondo; e questa rete è ancora tesa in mezzo alle onde, raccogliendo tutto ciò che cade tra i vortici ingannosi e amari, cioè gli uomini buoni e cattivi; e questo è ciò che significa: che raccoglie ogni genere di pesci.

Crisostomo: Qual è la differenza fra questa parabola e quella della zizzania? Infatti lì alcuni si salvano e altri periscono, come anche qui. Ma lì per l’eresia di cattivi dogmi, come anche nella precedente parabola del seme, poiché non prestavano attenzione a ciò che veniva detto; qui invece per la malvagità della vita, per cui, anche se pescati, cioè fruendo della conoscenza di Dio, non possono salvarsi. Però, affinché udendo che i malvagi furono gettati fuori tu non abbia a pensare che questa pena non è pericolosa, spiega e mostra la sua gravità dicendo: Così sarà alla fine del mondo. Usciranno gli angeli … Sebbene altrove dica che egli stesso lì separerà come il pastore separa le pecore dai capri, qui dice che ciò sarà fatto dagli Angeli, come anche nella parabola della zizzania.

Gregorio: Ma tutto ciò va piuttosto temuto che spiegato: infatti parla apertamente dei tormenti dei peccati, affinché nessuno possa ricorrere alla scusa della sua ignoranza, nel caso che si sia parlato in modo oscuro del supplizio eterno.

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