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domenica 28 gennaio 2024

San Papa Pio X - Delle Domeniche di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima

29 D. Quali sotto le domeniche che si chiamano di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?
R. Si chiamano domeniche di settuagesima, sessagesima e quinquagesima la settima, sesta e quinta domenica avanti quella di Passione.

30 D. Per qual ragione la Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, ed usa paramenti di color violaceo?
R. La Chiesa dalla domenica di settuagesima fino al sabato santo tralascia nei divini uffici l'Alleluia, che èvoce di allegrezza, ed usa paramenti di color violaceo, che é color di mestizia, per allontanare con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare ad essi Io spirito di penitenza.

31 D. Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nei divini uffici delle settimane di settuagesima, sessagesima e quinquagesima?

R. Nei divini uffici della settimana di settuagesima la Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri progenitori, e il loro giusto castigo; in quelli della settimana di sessagesima ci rappresenta il diluvio universale mandato da Dio per castigo dei peccatori; in quelli poi dei primi tre giorni della settimana di quinquagesima ci rappresenta la vocazione di Abramo, e il premio dato da Dio alla sua obbedienza e alla sua fede.

32 D. Donde viene che, malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di settuagesima, sessagesima e quinquagesima, più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani?
R. In questo tempo più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini in una parte di cristiani per malignità del demonio, il quale volendo contrariare i disegni della Chiesa, fa i maggiori suoi sforzi per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami del mondo e della carne.

33 D. Che cosa dobbiamo fare per conformarci ai disegni della Chiesa nel tempo di carnevale?
R. Per conformarci ai disegni della Chiesa in tempo di carnevale bisogna star lontani dagli spettacoli e dai divertimenti pericolosi, e attendere con maggior diligenza all'orazione e alla mortificazione, facendo qualche visita straordinaria al Santissimo Sacramento, massime quando sta esposto alla pubblica adorazione; e ciò per riparare a tanti disordini, coi quali Iddio in questo tempo viene offeso.

34 D. Se vi fosse necessità di trovarsi a qualche pericoloso divertimento del carnevale, che cosa deve farsi?
R. Chi per necessità si trovasse a qualche pericoloso divertimento del carnevale, deve prima implorare l'aiuto della divina grazia per evitare ogni peccato; poi recarvisi con grande modestia e ritenutezza, e dopo, raccogliere lo spirito colla considerazione di qualche massima del vangelo.

sabato 20 gennaio 2024

Documentario - Il Barocco Italiano

Interessante Documentario dedicato al Barocco Italiano.

Regia: Gigi Oliviero

Voce: Danilo Di Martino


giovedì 18 gennaio 2024

Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Gregorio Nazianzeno

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 8 agosto 2007

☩ 

I: Vita e scritti

Cari fratelli e sorelle,

mercoledì scorso ho parlato di un grande maestro della fede, il  Padre della Chiesa san Basilio. Oggi vorrei parlare del suo amico Gregorio di Nazianzo, anche lui, come Basilio, originario della Cappadocia. Illustre teologo, oratore e difensore della fede cristiana nel IV secolo, fu celebre per la sua eloquenza, ed ebbe anche, come poeta, un’anima raffinata e sensibile.

Gregorio nacque da una nobile famiglia. La madre lo consacrò a Dio fin dalla nascita, avvenuta intorno al 330. Dopo la prima educazione familiare, frequentò le più celebri scuole della sua epoca: fu dapprima a Cesarea di Cappadocia, dove strinse amicizia con Basilio, futuro Vescovo di quella città, e sostò poi in altre metropoli del mondo antico, come Alessandria d’Egitto e soprattutto Atene, dove incontrò di nuovo Basilio (cfr Discorso 43,14-24). Rievocandone l’amicizia, Gregorio scriverà più tardi: «Allora non solo io mi sentivo preso da venerazione verso il mio grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi, ma inducevo a fare altrettanto anche altri, che ancora non lo conoscevano ... Ci guidava la stessa ansia di sapere ... Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all’altro di esserlo. Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi» (Discorso 43,16.20). Sono parole che rappresentano un po’ l’autoritratto di quest’anima nobile. Ma si può anche immaginare che quest’uomo, che era fortemente proiettato oltre i valori terreni, abbia sofferto molto per le cose di questo mondo.

martedì 16 gennaio 2024

Pdf - I Peccati di Lingua

di Don Giuseppe Tomaselli


Ci sono dei peccati che vengono commessi soltanto da certe categorie di persone, come il furto, l'omicidio; i peccati di lingua invece si sogliono commettere da tutti. Trovare chi non pecchi di lingua è cosa difficile, tanto che San Giacomo Apostolo dice: Chi non pecca con la lingua, è perfetto.

In vista della grande utilità che potrà apportare a tutte le anime la trattazione di un tale argomento, mi son proposto di scrivere qualche cosa sull'uso della lingua, facendo vedere il male che arreca colui il quale non sa frenarla ed il bene che compie chi ne fa buon uso.


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lunedì 15 gennaio 2024

San Girolamo - Vita Dissipata

dalla Lettera XLIII


Basta che protraiamo la lettura (della Sacra Scrittura) che ci viene da sbadigliare, da reprimerci lo stomaco, da stropicciarci la faccia con le mani; e come se avessimo già lavorato troppo, ci ributtiamo in occupazioni profane. Non parlo poi dei pranzi che ci aggravano la pesantezza dell'anima. E mi fa pure vergogna parlare delle visite così frequenti, sia di quelle che ogni giorno rendiamo agli altri, sia di quelle che riceviamo in casa nostra. In esse si finisce per parlottare, la con­versazione va per le lunghe, si tagliano i panni agli assenti, pas­siamo in rassegna la vita altrui... e rosicchiandoci l'un l'altro fi­niamo di ingoiarci a vicenda. E questo è il cibo con cui ci in­tratteniamo e ci congediamo. Quando poi gli amici se ne sono andati, regoliamo i conti anche con loro! Un giorno è l'ira a farci fare la parte del leone, e un' altra volta è un affanno proprio inutile, dato che ci impensierisce troppo in anticipo su problemi che dovrebbero essere centelli­nati in parecchi anni: e non ci succede mai di pensare alle pa­role del Vangelo: «Pazzo che sei! Questa stessa notte ti verrà chiesta l'anima; di chi saranno i beni che hai accumulato?». Si va in cerca di vestiti non per lo scopo cui servono, ma per civetteria. C'è in vista un guadagno da qualche parte? I piedi mettono le ali, la. lingua si anima, si tende l'orecchio. Se ci mettono al corrente: di qualche dissesto - come può succe­dere spesso in economia domestica - il volto s'oscura di tri­stezza. Saltiamo dalla gioia per uno scudo guadagnato, e poi la perdita di un obolo ci butta a terra. Che alternanza di umori nella stessa persona! Per questo il Profeta supplica il Signore con queste parole: «o Signore, fa' scomparire dalla tua città la loro immagine!». Se è vero, infatti, che siamo stati modellati a immagine e somiglianza di Dio, sono i nostri vizi a metterci addosso tante maschere. Pro­prio come nelle rappresentazioni teatrali: l'attore è sempre il medesimo; ma ora, robusto, ti incarna Ercole; ora, effeminato, si muta in Venere ed ora si atteggia timidamente a Cibele. Così è per noi: sono tanti i nostri peccati? E di altrettante maschere, rispettivamente simili, ci rivestiamo.

domenica 14 gennaio 2024

Suicidio Assistito: Massima Allerta in Veneto!

Il 16 gennaio prossimo il Consiglio Regionale del Veneto voterà sulla legge voluta dall’associazione Coscioni e firmata da 9.072 cittadini veneti che obbligherebbe a fornire in venti giorni il via libera a chi richiede il suicidio assistito. Suscita perplessità in molti il fatto che il governatore leghista Luca Zaia scelga per il suicidio politico sposando una tale iniziativa politica che certo non è coerente alle sue asserite radici cristiane, tanto da fare parlare alcuni di un suicidio politico in una regione cattolica come il Veneto.

Zaia forse non ha letto il testo della proposta di legge di cui si è ideologicamente innamorato. All’articolo 2 Cappato e i suoi scrivono che possono richiedere il suicidio assistito le persone che patiscono ‘sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili’ genericamente dipendenti da ‘trattamenti di sostegno vitale’.

Il tutto perché curare un depresso cronico così come un disabile grave costa molto, ammazzarli costa pochissimo, anzi come recita l’articolo 6 della legge di Cappato ‘non derivano nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio regionale’. A Zaia chiediamo di fermarsi subito sul suicidio assistito e aprire un ragionamento più complesso, altrimenti il 16 gennaio in Veneto aprirà una mattanza. Si discute tanto di fascismo in queste ore per stupidi saluti romani fuori dal tempo. Zaia non si renda emulo della pratica propagandata dai nazisti con la Aktion T4, la soppressione di malati psichici e disabili nella Germania degli Anni Trenta.

sabato 13 gennaio 2024

Pdf. Robert Hugh Benson - Il Dominatore del Mondo

Ambientato ai giorni nostri ma scritto nel 1907, Il padrone del mondo è al tempo stesso una delle prime distopie moderne e un bestseller assoluto nell'ambito della christian fiction.

All'inizio del ventunesimo secolo l'Europa è dominata da governi di stampo massonico e comunista. Il secolarismo ha trionfato definitivamente e le religioni sono decadute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha come uniche roccaforti l'Irlanda e Roma, che ha ottenuto l'indipendenza dall'Italia ed è retta dal papa. Il dissenso è inesistente, l'eutanasia è pratica diffusa, l'edilizia si sviluppa sottoterra e la lingua internazionale è l'esperanto. Londra è una città silenziosa in cui ogni rumore è attutito dallo strato di gomma che sembra rivestire ogni superficie calpestabile, e a Trafalgar Square troneggia la statua di un massone. Su questo sfondo si intrecciano le vite dei due antitetici protagonisti: da una parte Percy Franklin, ambizioso prete cattolico che aspira a una rifondazione della Chiesa; dall'altra Oliver Brand, deputato comunista e convinto anticattolico, figlio della società moderna. Entrambi assistono con trepidazione alla grande partita sullo scacchiere mondiale che si gioca tra Occidente e Oriente. Quando l'eterno attrito fra i due blocchi sembra sul punto di degenerare in una guerra di proporzioni inedite, entra in scena Julian Felsenburgh, misterioso poliglotta dal carisma eccezionale che si impone come mediatore, stabilendo un nuovo ordine mondiale e diventando il dio delle masse: è l'ascesa dell'Anticristo. Ma la pace universale conquistata non salva il declino dei cattolici: nel momento in cui tutte le forze convergono nell'ultimo scontro con la Chiesa, il mondo sembra prossimo all'Apocalisse.


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