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lunedì 31 luglio 2023

Beata Zdenka Cecilia Schelingova

Nel 1931, quindicenne, entrò nella congregazione delle Suore di carità della Santa Croce. Si dedicò così alla preghiera e al servizio infermieristico, nel quale si distinse tra le sue consorelle. Durante gli anni del regime comunista all'ospedale di Bratislava aiutò la fuga di un pr ete detenuto e picchiato a sangue. Il fatto segnò la sua condanna, fu infatti arrestata il 29 febbraio 1952, mentre tentava di far fuggire alcuni sacerdoti dal tribunale di Bratislava. Restò in carcere fino al 16 aprile 1955, ma a causa delle pessime condizioni di salute morì a 38 anni, il 31 luglio.

Martirologio Romano: A Trnava in Slovacchia, beata Sidonia (Cecilia) Schelingová, vergine della Congregazione delle Suore della Carità della Santa Croce e martire, che, in tempi di grande difficoltà per la Chiesa nella sua nazione, molto patì nel corpo e nello spirito per aver protetto un sacerdote e, colpita infine da malattia, rifulse quale instancabile e gioiosa testimone di Cristo.

Beate Martiri Spagnole Missionarie Carmelitane

Suor Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume), suor Maria Rifugio di Sant'Angelo (María Roqueta Serra), suor Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e suor Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá) facevano parte delle Suore Carmelitane Missionarie, fondate dal Beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe (Francisco Palau y Quer). Appartenevano alle case di Vilarrodona e Gracia, quando caddero vittime della persecuzione della guerra civile spagnola. Dopo aver cercato riparo in abitazioni di parenti o conoscenti, furono catturate da alcuni miliziani comunisti e fucilate a Barcellona, sulla strada de La Rabassada, il 31 luglio 1936, ma in due momenti distinti. Comprese tutte e quattro in un elenco di 64 martiri, denominato "Lucas de S. José, carmelitano, Leonardo José, lasalliano, Apolonia Lizarraga del Ss. Sacramento e 61 compagni", il cui processo congiunto si è svolto nella diocesi di Barcellona, sono state beatificate il 28 ottobre 2007 a Roma.

domenica 30 luglio 2023

Beati Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio e 14 Compagni

Durante la guerra civile spagnola, fu effettuata una delle più grandi persecuzioni religiose della storia della Chiesa; la guerra fra i rivoltosi rossi al governo e la destra del Generale Franco, procurò centinaia di migliaia di morti, e giacché si vedeva nella Chiesa un nemico dei marxisti rivoluzionari, si passò ad uccidere indiscriminatamente chiunque fosse un religioso o un sacerdote, uomo o donna, parroco o contemplativo. Fra Braulio e fra Federico e gli altri confratelli martiri, appartengono tutti all’Ordine di s. Giovanni di Dio cioè dei Fatebenefratelli, tutti dediti alla cura degli ammalati e dei feriti negli ospedali, rimasti al loro posto nonostante la bufera che si avvicinava e che non avrebbe rispettato nemmeno il bene che professavano. Sono stati beatificati da papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.

Martirologio Romano: In località Calafell vicino a Tarragona sulla costa spagnola, beati martiri Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio, sacerdote, e quattordici compagni dell’Ordine di San Giovanni di Dio, che, catturati durante la persecuzione contro i religiosi, meritarono la beatissima corona del martirio perdonando i loro nemici.

sabato 29 luglio 2023

Beato Giovanni Battista Egozcuezàbal Aldaz

Fra Giovanni Battista Egozcuezàbal, nato nel 1882 a Nuin (Navarra) e fattosi religioso a Ciempozuelos quando era già trentenne. Il 26 luglio 1936 lasciò l'asilo-ospedale, ma non trovò nessuna famiglia disposta a ospitarlo. I miliziani, riconosciutolo come religioso, lo fucilarono dopo avergli inutilmente ingiunto di bestemmiare il nome di Dio e della santa ostia. Il suo cadavere fu trovato in un campo di carrube nel comune di Esplugas de Liobregat, a 5 chilometri da Barcellona. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.

Martirologio Romano: Nella città di Esplugues vicino a Barcellona in Spagna, beato Giovanni Battista Egozcuezábal Áldaz, religioso dell’Ordine di San Giovanni di Dio e martire, ucciso durante la persecuzione contro la fede in odio alla Chiesa.

Beati Lucio Martinez Mancebo e 7 Compagni

Martirologio Romano: A Calanda vicino a Teruel sempre in Spagna, beati Lucio Martínez Mancebo, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, e compagni, martiri, che, sorretti dalla forza di Cristo, morirono nella medesima persecuzione.

venerdì 28 luglio 2023

Beati Giuseppe Caselles Moncho e Giuseppe Castell Camps


José Caselles Moncho
Benidoleig, Spagna, 8 agosto 1907 – Barcellona, Spagna, 27 luglio 1936
Nato a Benidoleig (Alicante) l'8 agosto 1907. Studiò nel Collegio salesiano di Valenza, andò presto all'aspirantato di Campello (Alicante), dove poi fece la suaprofessione religiosa nel 1927.Passò a Sarria(Barcellona),dove fu sempre ricordato come un giovane gentile e servizievole. Studiò la teologia a Carabanchel (Madrid) e fu ordinato sacerdote a Valenza nel 1936. Durante l'estate si trovava nella casa del Tibidabo. Scoppiata la guerra civile, si adoperò con tutti i mezzi per assicurare un rifugio a tutti i ragazzi che vi abitavano, senza preoccuparsi di se stesso. Fu detenuto, torturato in una delle carceri di Barcellona e ucciso il 27 luglio.

José Castell Camps
Ciudadela, Isola di Minorca, Spagna, 12 ottobre 1902 – Barcellona, Spagna, 28 luglio 1936
Nacque a Ciudadela (Menorca) il 12 ottobre I092, dove conobbe i salesiani.Passò poi a Campello (Alicante) e Carabanchel (Madrid) per i suoi studi salesiani. La sua professione religiosa avvenne nel 19I 8, la sua ordinazione sacerdotale nel 1927. Nel 1933 fu destinato alla casa del Tibidabo. Nel mese di luglio del 1936 ne vide ardere il tempio, da un bosco lì vicino, e scese a Barcellona per cercare rifugio. Il 28 luglio fu preso da una pattuglia di miliziani, interrogato davanti ad un altro salesiano e infine ucciso quella stessanotte in una delle carceri di Barcellona.

Beato José Camí Camí

Era un sacerdote di ventinove anni, che desiderava entrare a Viaceli, dove era già stato accettato. Allo scoppio della guerra si trovava nel suo paese di Aytona, per salutare i familiari prima dell'ingresso in monastero. Bloccato a causa delle ostilità, fu convocato davanti al comitato del popolo, ma fu poi rilasciato. Nella notte del 27 luglio 1936 fu cercato di nuovo: volevano 'il prete'. Fu legato con il vice-parroco di Aytona dietro ad un'auto, che partì a tutta velocità, trascinando i due sacerdoti per diversi chilometri. Giunti a un crocevia, i due ebbero ancora la forza di alzarsi, abbracciarsi e perdonare agli assassini. Furono finiti a fucilate e schiacciati dalle ruote della macchina che passò diverse volte sui loro corpi. Un testimone oculare riferì i dettagli dell'uccisione alla sorella di José. La beatificazione è avvenuta il 3 ottobre 2015.

Beato Emanuele Segura Lopez

Emanuele Segura Lopez nacque ad Almonacid de la Sierra, diocesi e provincia di Saragozza, Spagna, il 22 gennaio 1881, terzo figlio di Johann Franziskus Segura e Franziska López. Al battesimo il giorno seguente ricevette il nome di Emanuele. Il 1° novembre 1899 entrò nel noviziato degli Scolopi a Saragozza, e il 18 agosto 1901 emise i voti semplici a Peralta de la Sal. Concluso il periodo di formazione ed emesso i voti solenni il 1° aprile 1906, fu ordinato sacerdote il 25 aprile 1907. Adempì poi la sua missione di maestro a Barbastro, Tamarite, Alcalliz, Pamplona e Tarfalla. I14 agosto 1934 fu nominato Maestro dei novizi di Peralta ove il 28 luglio 1936 venne prelevato dalla casa insieme al fratello Davide Carlos e fucilato. Morirono abbracciati, gridando «Viva Cristo Re ». Poi vennero subito bruciati.

Martirologio Romano: A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.

Beato Davide Carlos Maranon

Davide Carlos Maranon nacque il 29 dicembre 1907 da Domenico Carlos e Gregoria Mararñn in Asarta, provincia di Navarra. Fu battezzato il 31 dicembre col nome di Davide. Terminata la scuola elementare e il servizio militare, Il 4 giugno 1931 entrò nel noviziato degli Scolopi a Peralta come fratello laico. Il 12 giugno 1932 emise i primi voti e il 28 giugno 1935 fece la professione solenne. Era incaricato dell'orto e molto stimato dai peraltesi. Il 28 luglio 1936 i miliziani lo condussero insieme a p. Segura sulla strada che porta a Gabasa, ove gli offrirono la salvezza a condizione che si togliesse l'abito scolopio, che rifiutò decisamente. Fu fucilato e il cadavere, al pari del suo confratello, venne bruciato.

Martirologio Romano: A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.

giovedì 27 luglio 2023

Beato Gioacchino Vilanova Camallonga

Il Beato Gioacchino Vilanova Camallonga nacque il 6 ottobre 1888 a Ontenyent in provincia di Valencia. Sin dall'infanzia ha dimostrato la sua inclinazione al sacerdozio.
Di lui sappiamo ben poco. Aveva una sorella religiosa.
Il Beato Gioacchino Vilanova Camallonga dopo le prime scuole è entrato nel Collegio delle Vocazioni.
Nel 1920 è stato ordinato sacerdote. Dapprima fu destinato a Quatretondeta e successivamente a Ibi di Alicante. Come sacerdote si è sempre distinto per la sua gentilezza e il suo spirito di servizio. Era amato da tutti i suoi parrocchiani.
Il Beato Gioacchino Vilanova Camallonga è stato fucilato il 29 luglio 1936, in Ibi di Alicante dai rivoluzionari, per il solo fatto di essere sacerdote,
Gioacchino Vilanova Camallonga è stato beatificato nel gruppo di 233 martiri a Valencia da San Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.

Autore:
Mauro Bonato 

Martirologio Romano: Nella cittadina di Ollería nel territorio di Valencia in Spagna, beato Gioacchino Vilanova Camallonga, sacerdote e martire, che in tempo di persecuzione contro la fede raggiunse la gloria celeste.

martedì 25 luglio 2023

Beato Dario Acosta Zurita

Nasce a Naolinco, diocesi di Veracruz (Messico), il 14 dicembre 1908. Orfano di padre e con quattro fratelli, Dario si rimbocca le maniche e aiuta la madre. Il sacerdozio si affaccia presto nei suoi pensieri, tuttavia monsignor Rafael Guizar y Valencia (ora anch'egli beato), venuto a Naolinco a cercare vocazioni per il suo seminario, non include Dario tra i prescelti, non volendolo togliere alla famiglia. È la madre, però, a insistere perché Dario venga accettato. Il 25 aprile 1931 viene ordinato prete a Città del Messico e un mese dopo celebra la sua prima Messa a Veracruz. Proprio qui, nella parrocchia dell'Assunzione, inizia ad esercitare il suo ministero, proprio nei giorni in cui entra in vigore la famigerata «legge Tejeda», che prevede la drastica riduzione del numero dei sacerdoti. Ad ognuno viene notificato l'ordine di allontanamento, con minaccia di morte. Nella parrocchia dell'Assunzione tutti i sacerdoti decidono però di restare al loro posto. Don Dario, il più giovane, verrà ucciso in chiesa nel pomeriggio di sabato 25 luglio: davanti a numerosi bambini diversi militari fanno irruzione sparando contro i preti. Don Dario è beato dal 2005. (Avvenire)

San Teodemiro di Cordova

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Teodemiro, monaco di Carmona e martire ancor giovane durante la persecuzione dei Mori.

Beato Michele Peiro Victori

Nacque in Ayguafreda (Barcellona) il 7 febb. 1887. Sposò Francesca Ribas Roger, dalla quale ebbe due figli, il maggiore dei quali, José fu domenicano. Lavorò in fabbrica, esempio di ogni cristiana virtù. Preso dai miliziani, fu ucciso per strada a Barcellona nella notte tra il 24 e il 25 lug. 1936, «per il suo cattolicesimo pratico e irriducibile e per essere padre di un religioso e fratello di un altro» (il p. Raimondo, O.P., martire anche lui). E' stato beatificato il 28 ottobre 2007.

Beato Dionisio (Dionigi) Pamplona Polo

Dionisio Pamplona Polo nacque a Calamocha, provincia di Teruel, Spagna, 1'11 ottobre 1868, primogenito di Jakob Pamplona e Da¬miana Polo. Fu battezzato lo stesso giorno col nome di Dionisio. Terminati gli studi elementari, entrò, il 16 novembre 1882, nel noviziato degli Scolopi di Peralta de la Sal. Il 2 agosto 1885 fece la professione semplice dei tre voti più quello dell'insegnamento, specifico degli Scolopi. Concluso il periodo di formazione, fu ordinato sacerdote il 7 settembre 1891. Saragozza, Alcafiiz, Jaca, Peralta de la Sal, Pamplona e Barbastro furono le città della Spagna dove esercitò in seguito il suo apostolato, nel campo educativo, nel ministero parrocchiale o nella formazione dei novizi nelle case dell'Ordine. Fu anche in Argentina, Rettore e parroco nella Casa di Buenos Aires nel triennio 1910-1922. Ritornato in Spagna, fu nominato Rettore del collegio di Pamplona e nel 1934 di quello di Peralta de la Sal quando, il 23 luglio 1936, fu messo in prigione. Il giorno seguente scappò dal carcere in parrocchia a celebrare la messa a porte chiuse e a consumare le sacre Specie. Nell'uscire di chiesa gli chiesero le chiavi e al suo rifiuto lo portarono a Monzón e lo chiusero in carcere. Il 25 luglio 1936 fu fucilato nella Piazza Maggiore con 24 altri condan¬nati. I cadaveri furono posti subito in una fossa comune.

Martirologio Romano: In località Monzon vicino a Huesca nell’Aragona in Spagna, beato Dionigi Pamplona, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Pie Scuole e martire, ucciso in odio alla fede sempre nella stessa persecuzione.

Beato Emanuele Vázquez Alfalla

Manuel Vázquez Alfalla nacque il 14 luglio 1863 a Motril. Studiò presso il Seminario di San Cecilio a Granada e compì in cinque anni il corso di studi che ne prevedeva sei. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 17 dicembre 1892. Fu beneficiario della Chiesa Maggiore dell’Incarnazione di Motril, coadiutore di Salobreña e parroco di Lobres. Intelligente e laborioso, dotato di spirito imprenditoriale, avviò varie iniziative a favore del popolo motrileno. Dal 1907 al 1922 fu missionario in Argentina, precisamente a Buenos Aires; tornò in Spagna in età già avanzata. Il 25 luglio 1936, nel pieno della guerra civile spagnola e della conseguente persecuzione religiosa, anche le chiese di Motril vennero date alle fiamme e cinque religiosi agostiniani recolletti vennero fucilati (vennero beatificati, con altri due confratelli uccisi pochi giorni dopo e un sacerdote diocesano, nel 1999). Anche don Manuel venne assassinato mentre, in abiti secolari, usciva dalla casa del sacrestano, dov’era stato ospitato. Fu incluso in un gruppo di sedici martiri della diocesi di Granada, beatificati nella cattedrale di Santa Maria dell’Incarnazione del Signore il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco. Le sue spoglie vennero seppellite in una fossa comune nel cimitero di Motril.

Beati Federico (Carlo) Rubio Álvarez e 3 Compagni

Martirologio Romano: Vicino a Talavera de la Reina nel territorio di Toledo sempre in Spagna, beati martiri Federico (Carlo) Rubio Álvarez, sacerdote, Primo Martínez di San Vincenzo Castillo, Girolamo Ochoa Urdangarín e Giovanni della Croce (Eligio) Delgado Pastor, religiosi e martiri, che, tutti membri dell’Ordine di San Giovanni di Dio, nella medesima persecuzione conseguirono meritatamente la corona della gloria.

lunedì 24 luglio 2023

Beate Martiri Spagnole Carmelitane Scalze di Guadalajara

Poco dopo lo scoppio della guerra civile spagnola, la comunità delle monache Carmelitane Scalze del monastero di San Giuseppe a Guadalajara si disperse e le sue componenti, in abiti civili, dovettero cercare rifugio altrove. Il 24 luglio 1936 tre religiose, suor Maria degli Angeli di San Giuseppe, suor Maria del Pilar di San Francesco Borgia e suor Teresa di Gesù Bambino e di San Giovanni della Croce, furono però sorprese da un gruppo di miliziani, che spararono su di loro appena uscirono dall’edificio dove avevano cercato riparo. La prima morì sul colpo e la seconda in ospedale, mentre la terza, inizialmente scampata al fuoco, venne fucilata presso il cimitero cittadino. Queste tre monache sono state le prime martiri uccise durante la guerra civile spagnola ad essere beatificate: la celebrazione si è svolta il 29 marzo 1987, nella basilica di San Pietro a Roma. La loro memoria liturgica cade il 24 luglio, giorno anniversario della loro nascita al Cielo. I loro resti mortali sono venerati presso il monastero carmelitano di San Giuseppe, a Guadalajara, in calle Ingeniero Mariño 8.

Martirologio Romano: A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.

Beati Martiri Spagnoli Missionari Oblati di Maria Immacolata

Il 2 aprile 2011 è stato promulgato il decreto sul martirio dei Servi di Dio Francesco Stefano Lacal, Sacerdote professo, e 21 Compagni della Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Vergine Immacolata, e di Candido Castán San José, Laico, uccisi in odio alla Fede, in Spagna nel 1936. E’ eloquente la testimonianza di un sopravvissuto per conoscere i sentimenti che animavano questo gruppo di martiri: “Quando stavamo per ‘gustare’ il momento nel quale stavano per ucciderci (mani in alto, viso alla parete), desideravamo pronunciare una qualche preghiera e non ci usciva alcuna parola; però ciò che usciva spontaneamente da noi erano sentimenti di amore verso Dio, di affetto verso i nostri fratelli e di perdono verso coloro che stavano per ucciderci, così come usciva una richiesta di perdono a Dio per i nostri peccati e le nostre fragilità” (Padre Felipe Díez, per molti anni missionario in Argentina). Sono stati beatificati il 17 dicembre 2011.

Beata Mercedes del Sacro Cuore (Mercedes Prat Y Prat)

Nacque a Barcellona il 6 marzo 1880, in una famiglia cristiana, un fratello era un sacerdote, frequentò sin da piccola le religiose della Compagnia di s. Teresa dove nella loro Casa-madre ricevette la Prima Comunione.
Rimasta orfana, intraprese gli studi in Belle Arti, mentre si dedicava alle opere di carità e mortificazione, fu catechista generosa delle giovani operaie e delle domestiche alle quali insegnava pure a leggere e scrivere.
Nel 1905 entrò nella Compagnia di s. Teresa aggiungendo al suo nome Mercedes quello del s. Cuore di Gesù. Fece la sua professione il 10 maggio 1907. Insegnò in vari collegi della Compagnia, ricoprendo man mano incarichi di responsabilità sempre espletati nella stima e apprezzamento di tutti.
Una teresiana secondo il pensiero di Dio.
Nel 1920 venne trasferita a s. Gervasio di Barcellona e lì venne sorpresa dalla rivoluzione della guerra civile spagnola nel luglio 1936. Rifugiatosi con un gruppo di consorelle in una casa privata, il 23 luglio ebbe l’ordine di raggiungere la casa di una sorella insieme a suor Gioacchina Miguel.
Per la strada furono intercettate e riconosciute come religiose, cosa che lei confermò subito e portate in una casa dove erano già altre religiose e un giovane religioso. Fu sottoposta a simulazione di fucilazione e vari maltrattamenti e nella notte del 24 fu portata insieme agli altri sulla via “Rebassada”, sempre nel circondario di Barcellona e lì fucilati.
Ferita a morte sopravvisse alcune ore fra dolori immensi sopportati con la preghiera sulle labbra, l’ultima fu il ‘Padre nostro’ poi i suoi lamenti furono uditi dal miliziani che ripassavano per quel posto e le spararono di nuovo, morì dissanguata per le ferite.
La suora Gioacchina Miguel nonostante fosse stata fucilata con lei, poté sopravvivere e diventare così una testimone efficace del martirio, quando le chiuse gli occhi vide in essa ‘un angelo di dolore’.
E’ stata beatificata da papa Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990.

domenica 23 luglio 2023

Beati Martiri Spagnoli Passionisti di Daimiel

Padre Niceforo Diez Tejerina e 25 religiosi Passionisti, in prevalenza chierici studenti, caddero vittime della persecuzione religiosa durante la guerra civile spagnola. Nella notte tra il 21 e il 22 luglio 1936, poco dopo l’inizio della guerra, furono cacciati dalla loro casa di Daimiel da un drappello di miliziani comunisti. Furono uccisi in date e luoghi diversi: quindici morirono il 23 luglio, tre il 25 luglio, due il 25 settembre e sei il 23 ottobre. Sono stati beatificati da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1989 a Roma. La loro memoria liturgica, per la Congregazione della Passione, cade il 23 luglio, anniversario della nascita al Cielo della maggior parte di essi.

Beato Basilio Hopko

Nato da famiglia povera, decise di entrare in seminario nel 1923. Fu ordinato sacerdote dal vescovo greco-cattolico di Presov il 3 febbraio 1929. Laureato in teologia nel 1940 fu ordinato vescovo l'11 maggio 1947. Tra il 1950 ed il 1964 fu incarcerato dal regime comunista, subendo torture. Dopo la scarcerazione, nonostante le precarie condizioni di salute Hopko contribuì attivamente al rinnovamento della Chiesa greco-cattolica. Morì il 23 luglio 1976. San Giovanni Paolo II lo ha beatificato il 14 settembre 2003.

Martirologio Romano: A Prešov in Slovacchia, beato Basilio Hopko, vescovo ausiliare e martire, che, sotto un regime ostile alla fede di Cristo e alla Chiesa, fu arrestato per aver svolto il suo ministero a servizio dei fedeli di Rito bizantino; sottoposto a torture, contrasse una lunga e dura malattia che lo accompagnò fino alla morte, ottenendo così la palma della vittoria.

Beate Martiri Spagnole Minime Scalze di San Francesco di Paola

Maria di Montserrat (al secolo: Giuseppa Pilar García y Solanas) e 8 Compagne, Suore professe dell'Istituto delle Minime Scalze di San Francesco di Paola, nonché Lucrezia García y Solanas, Laica, Vedova; uccise, in odio alla Fede, a Barcellona (Spagna) il 23 luglio 1936. Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il loro martirio in data 20 dicembre 2012. La loro beatificazione ha avuto luogo il 13 ottobre 2013 sotto il pontificato di Papa Francesco.

Beati 9 Martiri Spagnoli Sacerdoti Operai Diocesani del Cuore di Gesù

Don Pedro Ruiz de los Paños e i suoi otto compagni erano tutti formatori di futuri sacerdoti, secondo le finalità della Fraternità dei Sacerdoti Operai del Cuore di Gesù, fondata nel 1881 da don Manuel Domingo y Sol (beatificato nel 1987). Educatori in vari Seminari, cercavano di farsi amare dagli allievi restando al loro fianco e creando, come insegnava il fondatore, un ambiente familiare negli anni della loro formazione. Pur essendo consapevoli della situazione politica in corso in Spagna e delle sempre più pressanti azioni persecutorie contro la Chiesa, rimasero ai loro posti finché fu possibile. Dopo aver cercato di mettere in salvo i seminaristi, provarono a rifugiarsi in case di amici, ma vennero arrestati e fucilati in varie località. Furono beatificati il 1° ottobre 1995 dal Papa san Giovanni Paolo II, i primi riconosciuti come martiri tra i trenta Sacerdoti Operai uccisi durante la medesima persecuzione (gli altri furono beatificati nel 2013, nel 2017 e nel 2021). La loro memoria liturgica cade il 23 luglio, giorno della nascita al Cielo dei primi due, don Pedro Ruiz de los Paños (identificato come capo del gruppo) e don José Sala Picó. I loro resti mortali sono venerati nel mausoleo dei martiri del Tempio della Riparazione di Tortosa, tranne quelli di don Pedro, custoditi a Valladolid, nella cappella della casa centrale delle suore Discepole di Gesù, da lui fondate.

Beata Michela Rullan Ribot

Religiosa professa nelle Suore Francescane Figlie della Misericordia, subì il martirio insieme ad una consorella, ad un giovane religioso dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e ad una laica. E’ stata beatificata il 28 ottobre 2007.

Beata Caterina Caldes Socias

Religiosa professa nelle Suore Francescane Figlie della Misericordia, subì il martirio insieme ad una consorella, ad un giovane religioso dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e ad una laica. E’ stata beatificata il 28 ottobre 2007.

sabato 22 luglio 2023

San Giovanni Crisostomo - Per Me il Vivere è Cristo e il Morire un Guadagno

Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Prima dell'esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430)


Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. S'innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù. Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (Fil 1, 21). Allora l'esilio? «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23, 1). La confisca de beni? «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (1 Tm 6, 7). Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze, non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia.

Non senti il Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»? (Mt 18, 20). E non sarà presente là dove si trova un popolo così numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze? No, perché ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questa è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la sua Scrittura, leggo la sua parola. Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Egli dice: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).

Cristo è con me, di chi avrò paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore dei prìncipi, tutto questo per me vale di meno di semplici ragnatele. Se la vostra carità non mi avesse trattenuto, non avrei indugiato un istante a partire per altra destinazione oggi stesso. Ripeto sempre: «Signore, sia fatta la tua volontà» (Mt 26, 42). Farò quello che vuoi tu, non quello che vuole il tale o il tal altro. Questa è la mia torre, questa la pietra inamovibile, il bastone del mio sicuro appoggio. Se Dio vuole questo, bene! Se vuole ch'io rimanga, lo ringrazio. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie.

Dove sono io, là ci siete anche voi. Dove siete voi, ci sono anch'io. Noi siamo un solo corpo e non si separa il capo dal corpo, né il corpo dal capo. Anche se siamo distanti, siamo uniti dalla carità; anzi neppure la morte ci può separare. Il corpo morrà, l'anima tuttavia vivrà e si ricorderà del popolo. Voi siete i miei concittadini, i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, le mie membra, il mio corpo, la mia luce, più amabile della luce del giorno. Il raggio solare può recarmi qualcosa di più giocondo della vostra carità? Il raggio mi è utile nella vita presente, ma la vostra carità mi intreccia la corona per la vita futura.

venerdì 21 luglio 2023

Beato Luigi Lenzini

Luigi Lenzini, nato a Fiumalbo, in provincia di Modena, il 28 maggio 1881, era figlio di una famiglia benestante e molto religiosa. Entrò in Seminario al suo paese nel 1897, passando a quello di Modena nel 1901. Fu ordinato sacerdote il 19 marzo 1904. Svolse vari servizi pastorali a Roncosaglia e a Montecuccolo, ma desiderava una dedizione ancora più completa. Dopo una breve esperienza a Roma presso i Chierici Regolari Minori, tornò in Diocesi come assistente spirituale nel sanatorio di Gaiato. Il 26 gennaio 1941 fu nominato parroco della parrocchia della Beata Vergine Assunta a Crocette, frazione di Pavullo nel Frignano. Cercava di essere vicino a tutti, anche ai partigiani, ma era fortemente avverso all’ideologia comunista. Pur consapevole delle minacce, continuò a essere sincero e forte, certo di compiere il proprio dovere. La notte del 21 luglio 1945, a guerra ormai finita, un gruppo di ex partigiani comunisti venne a cercarlo in canonica, col pretesto di farlo andare in casa di un moribondo. Don Luigi, che aveva già visitato la persona in questione durante il giorno, intuì che si trattava di una trappola: suonò le campane a martello per richiamare i parrocchiani, ma nessuno intervenne. Gli aggressori riuscirono a entrare in canonica e lo portarono via, dopo aver fatto scappare la perpetua. Il suo cadavere venne rinvenuto l’indomani, con evidenti segni di sevizie, in una vigna vicina. Don Luigi è stato beatificato il 28 maggio 2022, in Piazza Grande a Modena, sotto il pontificato di papa Francesco. La sua memoria liturgica ricorre il 21 luglio, giorno della sua nascita al Cielo, mentre i suoi resti mortali sono venerati dal 2002 nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta a Crocette.

Beata Lucrecia García Solanas

Lucrecia García Solanas nacque ad Aniñón, presso Saragozza, il 13 agosto 1866. Il 9 ottobre 1910 si sposò con José Gaudí Negre, il quale morì nel 1926. Da allora in poi, visse nel convento delle monache Minime di Barcellona, in un’abitazione esterna alla clausura, per stare vicino a una sua sorella, madre Maria di Montserrat. Sempre a disposizione delle monache, accorreva in portineria a ricevere i messaggi per loro. Si era abituata a seguire la preghiera della comunità, da donna molto religiosa qual era. Non è dato sapere se avesse figli.
Allo scoppio della guerra civile spagnola, venne costretta ad abbandonare il convento e, insieme alla sorella e ad altre otto monache, si rifugiò in un edificio vicino, la Torre Arnau. Nonostante le fosse stata offerta la possibilità di rifugiarsi presso alcuni parenti a Barcellona, Lucrecia non volle abbandonare madre Maria di Montserrat e le altre.
Alle tre e mezza della notte del 23 luglio, alcuni miliziani, informati da Esteban, il portinaio del convento, assaltarono la torre in cerca di dieci monache. Entrati nella sala da pranzo, videro nove donne che recitavano il Rosario e chiesero chi di loro fosse la superiora, per ottenere da lei i valori del convento.
Le nove monache e Lucrecia vennero gettate in un camion e, dopo essere fatte scendere, torturate e uccise. Al momento del martirio, la vedova aveva settant’anni. Insieme alle sue compagne di martirio, è stata beatificata a Tarragona il 13 ottobre 2013, inclusa nel più vasto gruppo di cinquecentoventidue martiri caduti durante la guerra civile spagnola.

Autore: Emilia Flocchini

Beato Antonio Caba Pozo

Antonio Caba Pozo, nato a Lanjarón il 1° dicembre 1914, entrò nel Seminario di San Cecilio a Granada nel 1927, a tredici anni. Era un seminarista particolarmente dotato intellettualmente e spiritualmente. Nelle lettere alla sorella e alla sua madrina trasfuse tutta la gioia che provava nel servire e nell’amare Gesù. Rimase molto legato ai giovani del suo paese, a cui scrisse altre lettere. Per seguire le orme di padre Payán, direttore spirituale dei seminaristi, decise di farsi gesuita, ma all’ultimo momento rinunciò a partire per il Belgio, sede del noviziato, cedendo alle pressioni di suo padre. Trascorse le vacanze estive del 1936 a Lanjarón, ma il 19 luglio, il giorno seguente lo scoppio della guerra civile, venne arrestato. Fu oggetto di minacce e scherni, durante i quali mostrò grande serenità e fede e ricordò ai carcerieri quanto lui e loro stessi avevano imparato da piccoli. Il 21 luglio 1936 i prigionieri vennero fatti uscire in fretta dal carcere: la maggior parte si lasciò cadere in un burrone durante la marcia, mentre Antonio, dal canto suo, recitava il Rosario e invocava Maria Regina dei Martiri. Non morì sotto il fuoco del plotone di esecuzione: venne portato ancora vivo a Granada, dove ricevette le cure mediche necessarie perché potesse tornare a morire a Lanjarón; si spense dopo che gli furono amministrati gli ultimi Sacramenti. Non aveva ancora ventidue anni. È il più giovane del gruppo di sedici martiri della diocesi di Granada, beatificati nella cattedrale di Santa Maria dell’Incarnazione a Granada il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Lanjarón.

giovedì 20 luglio 2023

Beato Gabriele (Bernardo) Sáiz Gutiérrez

Bernardo Sáiz Gutiérrez nacque il 23 luglio 1896 a Melgosa presso Burgos. Da bambino, si sentì incline allo stato religioso, ma i suoi genitori si opposero. Riuscì a entrare tra i Redentoristi nel 1919, grazie a sua sorella e dopo aver pregato a lungo la Madonna del Perpetuo Soccorso, molto venerata in quella Congregazione. Il 13 novembre 1920 emise la professione religiosa, assumendo il nome di fratel Gabriele. Il 25 marzo 1924 professò i voti perpetui. In tutte le comunità di cui fece parte svolse il compito di cuoco, distinguendosi per disponibilità e per la sua vita di preghiera. Faceva parte della comunità di San Michele a Madrid quando scoppiò la guerra civile spagnola: a differenza di altri confratelli, che la sera del 19 luglio 1936 scelsero di dormire fuori dalla casa, lui rimase, sentendosi pronto al martirio. Il 20 luglio, dopo aver pranzato, uscì con padre Crescencio Severo Ortiz Blanco e padre Ángel Martínez Miquélez. Tutti e tre, appena scesi in strada, vennero sorpresi da un gruppo di miliziani, quindi assassinati nel parco pubblico madrileno di Casa del Campo. Durante quella persecuzione, morirono in tutto dodici Redentoristi delle case di Madrid: oltre a fratel Gabriele e compagni, un altro proveniente dalla comunità di San Michele, più otto da quella del Perpetuo Soccorso. Tutti e dodici furono beatificati nella cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco. La loro memoria liturgica ricorre il 6 novembre, giorno nel quale le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del XX secolo.

Beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo

Le beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francisca del Sagrado Corazon de Jesus Aldea Araujo sono due suore uccise durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In quel periodo la Chiesa pagò un enorme tributo: furono assassinati, infatti, 7mila tra religiosi, religiose e sacerdoti. Le due appartenevano alle Suore della carità del Sacro Cuore di Gesù, fondate nel 1877 in Spagna dalla venerabile Isabel de Larrañaga. Dopo di lei, Rita Dolores era stata la seconda superiora della Congregazione. Quando avvenne il martirio, il 20 luglio del 1936, le due si trovavano nel collegio di Santa Susanna a Madrid. Rita, ormai 83enne e cieca, veniva assistita da Francesca, infermiera 55enne. Fatta irruzione nell'istituto per ragazze povere, i rivoluzionari finsero, su preghiera delle consorelle, di risparmiarle. In realtà le caricarono su un camion, le portarono a Canillejas, un sobborgo della capitale, e le fucilarono. Nel 1940 i corpi furono riesumati e trovati incorrotti. Sono state beatificate insieme il 10 maggio del 1998. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Madrid in Spagna, beate Rita dell’Addolorata del Cuore di Gesù Pujalte y Sánchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo, vergini della Congregazione delle Suore della Carità del Sacro Cuore di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione scoppiata nel corso della guerra civile, furono arrestate nella chiesa del Collegio dai nemici della Chiesa e poco dopo fucilate in strada.

San Paolo di Cordova

Secondo la narrazione di sant'Eulogio, Paolo nacque a Cordova, e fu educato presso la basilica di San Zoilo, per la quale venne ordinato diacono; sant'Eulogio ne loda la semplicità, l'ubbidienza e la carità verso i carcerati.
Seguendo l'esempio di san Sisenando, si presentò alle autorità musulmane esponendo la falsità della loro religione e proclamando la divinità del Cristo. Fu arrestato e gettato in carcere, dove trovò un sacerdote di Beja, Tiberino, ivi rinchiuso vent'anni, e gli promise di ottenere da Dio la sua liberazione: la promessa fu mantenuta da Paolo pochi giorni dopo la sua morte.
Fu martirizzato il 20 luglio 851, e le sue spoglie, recuperate da alcuni cristiani, furono sepolte nella chiesa di san Zoilo. A questa data è commemorato da Usuardo nel suo Martirologio e quindi dal Baronio nel Martirologio Romano, entrambi ispirandosi direttamente alla narrazione di sant'Eulogio.

Autore:
Justo Fernandez Alonso 

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Paolo, diacono e martire, che istruito dall’esempio e dalla parola di san Sisenando, non ebbe timore di rimproverare davanti ai principi e alle autorità dei Mori la vanità del loro culto, venendo ucciso per aver confessato Cristo come vero Dio. 

Beato Crescenzio Severo Ortiz Blanco

Crescencio Severo Ortiz Blanco nacque a Pamplona il 10 marzo 1881. Emigrò con la famiglia prima a Vitoria, poi a Villareal, dove iniziò ad andare a scuola. Tornato a Pamplona con i familiari e terminata la scuola, cominciò a cercare lavoro, ma nulla lo soddisfaceva. Lo attraeva di più la vita dei padri Redentoristi della basilica di Sant’Ignazio, tanto che, a dodici anni, entrò nella loro Congregazione. Professò i voti il 24 settembre 1900 e fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1905. Fece parte delle comunità di Astorga, Cuenca, Valencia e Barcellona, impegnato prima come professore di Filosofia, poi nelle missioni al popolo. Il 13 luglio 1936 arrivò a Madrid, nella comunità della basilica di San Michele Arcangelo; cinque giorni dopo, ebbe inizio la guerra civile spagnola. La sera del 19 luglio, padre Crescencio e il confratello padre Calvo cercarono riparo nella Torre dei Lujanes, ma gli amici di padre Calvo che avrebbero dovuto ospitarli non lo fecero. Il solo padre Crescencio rientrò in comunità, uscendone di nuovo dopo il pranzo del 20; con lui c’erano padre Ángel Martínez Miquélez e il fratello coadiutore Gabriele Sáiz Gutiérrez. Tutti e tre, appena scesi in strada, vennero sorpresi da un gruppo di miliziani, quindi assassinati nel parco pubblico madrileno di Casa del Campo. Durante quella persecuzione, morirono in tutto dodici Redentoristi delle case di Madrid: oltre a padre Crescencio e compagni, padre Donato Jiménez Bibiano, proveniente come loro dalla comunità di San Michele, più otto da quella del Perpetuo Soccorso. Tutti e dodici furono beatificati nella cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco. La loro memoria liturgica ricorre il 6 novembre, giorno nel quale le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del XX secolo.

Beato Angelo Martínez Miquélez

Ángel Martínez Miquélez nacque il 2 marzo 1907 a Funes in Navarra. A cinque anni si trasferì in Argentina con la famiglia, ma il tentativo di fare fortuna durò poco. Rimasto orfano di madre a otto anni, poco dopo il rientro in Spagna, fu affidato alle cure della zia Maddalena, che era anche la sua madrina di Battesimo. Suo padre riuscì poi a farlo ammettere gratuitamente come interno nel collegio degli Scolopi di Pamplona. Durante una missione al popolo che i padri Redentoristi diedero a Funes, la zia Margherita parlò loro del nipote. I religiosi vollero incontrarlo appena poté tornare dal collegio e, saggiata la sua vocazione, lo portarono a El Espino, sede dello juniorato della loro Congregazione. Ángel emise la professione religiosa nel 1925 e fu ordinato sacerdote nel 1930. Fu professore di Filosofia e di Lettere presso lo Studentato di Astorga, finché un esaurimento nervoso non lo costrinse al riposo. Nel maggio 1934 lasciò l’insegnamento per diventare segretario particolare del Padre Provinciale presso la comunità del Perpetuo Soccorso a Madrid. Due anni dopo, nel giugno 1936, fu destinato all’altra comunità madrilena, quella di San Michele, dove avrebbe dovuto prendersi cura dei giovani. La guerra civile spagnola sorprese lui e gli altri membri della comunità, che dovette disperdersi. Il 20 luglio 1936, dopo aver passato la notte nell’edificio della comunità, padre Ángel, dopo il pranzo, uscì con padre Crescencio Severo Ortiz Blanco e il fratello coadiutore Gabriele Sáiz Gutiérrez. Tutti e tre, appena scesi in strada, vennero sorpresi da un gruppo di miliziani, quindi assassinati nel parco pubblico madrileno di Casa del Campo. Durante quella persecuzione, morirono in tutto dodici Redentoristi delle case di Madrid: oltre a padre Ángel e compagni, padre Donato Jiménez Bibiano (a cui lui doveva la sua vocazione), proveniente anch’egli dalla comunità di San Michele, più otto da quella del Perpetuo Soccorso. Tutti e dodici furono beatificati nella cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco. La loro memoria liturgica ricorre il 6 novembre, giorno nel quale le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del XX secolo.

mercoledì 19 luglio 2023

Film - Abbi Fede (2020)

Un prete troppo ottimista, con l'inclinazione ad affrontare cause perse per aiutare chi si aggira intorno alla sua remota parrocchia, vedrà cambiare la sua rosea visione della vita dopo il tentativo di aiutare un criminale psicopatico nella sua riabilitazione. Padre Ivan si vanta dei risultati ottenuti aiutando i bisognosi, offrendo loro una moltitudine di lavoretti e predicando il Verbo. Un giorno verrà però avvicinato da Adamo, un criminale che non vuole saperne di tornare sulla retta via e che preferisce latitare sulle montagne. Ivan si convince che Satana stia impedendo ad Adamo di realizzare il suo vero potenziale, mentre nel frattempo il criminale farà di tutto per dare all'uomo di chiesa un esempio della reale crudeltà della vita.


ANNO 2020

PAESE



REGIA Giorgio Pasotti

ATTORI Giorgio Pasotti, Claudio Amendola, Roberto Nobile, Peter Mitterrutzner, Samuel Girardi, Lorenzo Renzi, Giancarlo Martini, Hannes Perkmann

 

https://www.raiplay.it/programmi/abbifede

Sant'Aurea di Cordova

Gli Atti di Aurea, che subì il martirio a Cordova il 19 luglio 856, ci sono stati tramandati da sant'Eulogio, anch'egli di Cordova, ucciso in odio alla fede l'11 marzo 859: sono dunque di un contemporaneo e di un concittadino, degni in tutto di fede. Aurea era sorella dei santi martiri Adolfo e Giovanni uccisi il 27 settembre 825 o 826, e figlia di sant'Artemia, che, dopo la morte del marito, un arabo musulmano di buona condizione, si era ritirata nel monastero di Santa Maria di Cuteclara, in un sobborgo di Cordova, insieme con la figlia. Secondo Eulogio Aurea visse nel monastero «per annos fere triginta et amplius». Nata da un matrimonio misto, essa apparteneva secondo la legge alla religione maomettana, quella del padre, e la sua adesione alla religione cristiana era considerata una «apostasia» punita con la morte. Condotta davanti al giudice e minacciata dei più duri supplizi, Aurea ebbe un momento di debolezza e negò la fede («ferunt eodem momento virginem sub iudicis obiurgatione cessisse, et omne sibi imperatum libenter exequendum polliceri»). Liberata, tornò al monastero, dove fece penitenza del suo errore. Tradotta nuovamente davanti al giudice, questa volta confessò con fermezza la propria fede. Fu decapitata e il suo corpo gettato nel Guadalquivir. La festa di Aurea è celebrata il 19 luglio a Cordova.

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Aurea, vergine, sorella dei santi martiri Adolfo e Giovanni, che, durante la persecuzione dei Mori, condotta davanti al giudice cedette per timore, ma pentitasi subito, superò il nemico in un nuovo combattimento con l’effusione del suo sangue.

martedì 18 luglio 2023

Beata Tarcisia (Olga) Mackiv

Olha Mackiv nacque il 23 marzo 1919 nel villaggio di odoriv, nella regione ucraina di Lviv (Leopoli) dans la région de Lviv. Il 3 marzo 1938 entrò tra le Suore Ancelle di Maria Immacolata. Due anni e mezzo dopo, il 5 novembre 1940, emise i suoi primi voti e ricevette il nome religioso di Tarsykia. Priora del suo convento sino all’arrivo dei comunisti a Lviv, Suor Tarcisia fece un voto privato alla presenza del suo direttore spirituale, Padre Volodomyr Kovalyk, rendendosi disponibile a sacrificare la propria vita per la conversione della Russia e per il bene della Chiesa Cattolica. Decisi a distruggere il monastero, i bolscevichi la mattina del 17 luglio 1944 suonarono alla porta del convento di Krystonopil ed uccireso con un colpo Tarsykia per aver difeso la gemma della verginità e la sua fede. Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.

Beato Alfonso Tracki

Alfons Tracki, nativo della Slesia (all’epoca in territorio tedesco), scelse la via della consacrazione religiosa benché il padre desiderasse che lui intraprendesse la carriera militare. Entrato tra i Fratelli Maristi delle Scuole, ebbe l’opportunità di viaggiare e conoscere la situazione dell’Albania: fu per questo che, ordinato sacerdote nel 1925 a Scutari, chiese di essere incardinato in quella diocesi. La sua attività evangelizzatrice fu rivolta in particolare a bambini, ragazzi e giovani. Arrestato mentre andava a portare l’Estrema Unzione a un suo giovane parrocchiano, ferito a morte durante un’azione contro i partigiani comunisti, venne fucilato a Scutari il 18 luglio 1946. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.

Santa Elisabetta Fedorovna

La principessa Elisabetta Alessandra Luisa Alice d’Assia-Darmstadt, figlia del Granduca d’Assia Ludovico IV e di Alice Maud Mary di Gran Bretagna, sposò il 15 giugno 1884 il Granduca di Russia Sergei Alexandrovich, assumendo così il nome di Elizaveta Fedorovna. Rimasta vedova nel 1905, entrò in convento, ma volendo poi condividere le sorti della famiglia imperiale morì anch’essa martire dei bolscevichi nel 1918. La Chiesa Ortodossa Russa (Patriarcato di Mosca) l’ha canonizzata nel 1992, mentre già nel 1981 tale provvedimento era stato adottato dalla Chiesa Russa all’Estero. Questa santa compare nel grande mosaico-icona della cappella Redemptoris Mater fatta realizzare in Vaticano da papa Giovanni Paolo II.

lunedì 17 luglio 2023

Beato Paolo (Pietro) Gojdic

Martirologio Romano: A Leopoldov in Slovacchia, beato Paolo (Pietro) Gojdich, vescovo e martire, che, pastore nel territorio di Prešov, sotto un regime ateo, fu gettato in carcere e patì così tante tribolazioni, che, dopo atroci torture, accogliendo fedelmente le parole di Cristo, con una coraggiosa confessione della fede passò alla vita eterna.

domenica 16 luglio 2023

Documentario. Storia del Carmelo - I Carmelitani

Bel documentario sulla storia del Carmelo. Vita Carmelita, Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, Profeta Elia.


Marco, Capitolo 4, Versetti 1-20

Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare e si raccolse intorno a lui una grande folla, così che, salendo su una barca, sedeva sul mare, e tutta la folla era lungo il mare sopra la terra. E insegnava loro con parabole molte cose e diceva loro nel suo insegnamento: Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare, e mentre seminava una parte cadde sulla strada, e vennero gli uccelli del cielo e la mangiarono; un'altra cadde sul terreno pietroso, dove non c'era molta terra, e subito crebbe, poiché non aveva la profondità della terra; e quando crebbe il sole la seccò, e poiché non aveva radice, inaridì; un'altra cadde tra le spine, e le spine crebbero e la soffocarono, e non diede frutto; un'altra cadde sulla terra buona, e dava frutto che saliva e cresceva, e dava una trenta e una sessanta e una cento. E diceva: Chi ha orecchi per intendere intenda. E quando fu solo i suoi, assieme ai dodici lo interrogavano sulla parabola. E diceva loro: A voi è stato dato di conoscere i misteri del regno di Dio; per quelli invece che sono fuori tutto avviene in parabole, affinché «vedendo vedano e non vedano, e udendo odano e non intendano, perché non si convertano e vengano loro rimessi i peccati». E disse loro: Non capite questa parabola? E come conoscerete tutte le parabole? Chi semina, semina la parola. Coloro poi che sono lungo la strada sono quelli nei quali viene seminata la parola, e quando la odono subito viene satana e porta via la parola seminata nei loro cuori. E questi sono similmente coloro che sono seminati sulle pietre, i quali, quando hanno ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi e sono incostanti; quindi, sorta la tribolazione e la persecuzione a motivo della parola, subito si scandalizzano. Altri sono quelli che vengono seminati sulle spine: questi sono coloro che ascoltano la parola, ma le preoccupazioni del secolo e l'inganno delle ricchezze e tutte le altre bramosie soffocano la parola e questa rimane senza frutto. E questi sono invece quelli che vengono seminati sopra la terra buona, che ascoltano la parola e l'accolgono e fruttificano uno il trenta, uno il sessanta e uno il cento.

Girolamo: La parabola è una comparazione di cose discrepanti per natura fatta sotto una certa somiglianza. Infatti parabola in greco significa somiglianza, quando indichiamo mediante certe comparazioni ciò che vogliamo che sia inteso. Così, infatti, diciamo che qualcuno è ferreo quando vogliamo che sia inteso come duro e forte; quando invece vogliamo indicare la velocità, lo compariamo ai venti e agli uccelli. Parla poi alle folle in parabole secondo il costume della sua provvidenza, cosicché quanti non potevano capire le cose celesti potessero cogliere le cose udite mediante una similitudine terrena.

Video - Carlo Magno

Un condottiero e un politico che con le sue gesta ha segnato un periodo della storia antica. Carlo Magno è il personaggio analizzato da Paolo Mieli con il professor Alessandro Barbero A “Passato e presente”. Carlo è a capo di un popolo germanico, i franchi, ma unisce sotto il segno di Cristo molti paesi di quella che secoli dopo diventerà l’Europa. Il suo obiettivo è diffondere la croce tra i popoli pagani, difendere la Chiesa di Roma e fondare il sacro romano impero spostandolo a nord, nel cuore del continente. Dopo aver perso il contatto con l’Africa del nord conquistata dagli arabi, con Carlo Magno l’Europa si divide definitivamente anche dall’oriente bizantino. Ma qual era il progetto di Carlo? Imporre una sola cultura, una sola religione, un’unica amministrazione e anche una moneta unica a popoli diversi e divisi tra loro? E il progetto è riuscito?


https://www.raiplay.it/video/2017/12/Passato-e-presente-CARLO-MAGNO-ef72e42f-ccc4-4643-b77c-8ef08113aa80.html

San Sisenando di Cordova

Di lui si sanno pochissime notizie. Sicuramente la data della sua morte risale all’851. Nacque a Badajoz in Estremadura e divenne diacono della Chiesa di San Acisclo a Cordova. Fu decapitato sotto l’emiro Abd-el-Rahman II.

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Sisenando, diacono e martire, sgozzato dai Mori per la fede in Cristo.

sabato 15 luglio 2023

Sant'Agostino - La Correzione Fraterna

(Agostino, Sermo 82, 4 e 7)


Se tuo fratello ha mancato contro di te, riprendilo fra te e lui solo” (Mt 18,15). Perché quel riprendilo? Perché ti rincresce che ha mancato contro di te? Non sia mai. Se fai ciò per amore di te, nulla fai. Se lo fai per amore di lui, fai cosa ottima. Dunque presta attenzione alle parole in sé, per capire per quale dei due amori tu devi far ciò, se di te o di lui. “Se ti avrà ascoltato, dice, avrai conquistato tuo fratello (ibid.).” Dunque, agisci per lui, al fine di conquistarlo. Se agendo lo conquisterai, se tu non avessi agito egli si sarebbe perduto. Perché dunque la maggior parte degli uomini disprezzano codesti peccati, dicendo: Cosa ho fatto di grande? Ho peccato contro l`uomo. Non disprezzare. Hai peccato contro l`uomo: vuoi conoscere perché peccando contro l`uomo ti sei perduto? Se colui contro il quale hai peccato, ti avesse ripreso fra te e lui solo, e tu gli avessi dato ascolto, egli ti avrebbe conquistato. Che vuol dire ti avrebbe conquistato, se non che si sarebbe perduto se non avesse cercato di conquistarti? Infatti, se non stavi per perderti, in che modo ti avrebbe conquistato? Dunque, nessuno disprezzi, quando pecca contro il fratello. Dice infatti in un certo passo l`Apostolo: “Peccando cosí contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo” (1Cor 8,12): questo perché tutti siamo stati fatti membra di Cristo. Come puoi dire di non peccare contro Cristo, se pecchi contro un membro di Cristo?…

Video - San Bonaventura da Bagnoregio

Vita Morte e Miracoli, racconta le vite dei Santi che hanno intrapreso la via verso la santità in giovane età. Lo sguardo che si apre sulla loro storia è quello che, per una volta, li considera al pari di altri eroi delle culture giovanili, protagonisti di scelte che hanno comportato la rottura di regole e schemi vigenti in un determinato momento storico, per certi versi di una ribellione. La coscienza delle ingiustizie del mondo, l’ardore della gioventù, la ricerca dell’assoluto, il sogno dell’amore eterno, il tormento di scelte radicali e dolorose che talvolta appaiono impossibili da evitare: queste sono le tensioni esistenziali che riguardano la gioventù in modo universale, anche quella di ragazzi che, in qualche caso, hanno abbandonato la casa paterna, per seguire il proprio cammino di fede, a dispetto del giudizio dei superiori. Frate Agnello Stoia, parroco della chiesa dei Santi Apostoli, a Roma, guida lo spettatore descrivendo gli elementi canonici, i fatti storici e il valore cristiano della testimonianza del Santo al centro della puntata. Completano la narrazione inserti di cartone animato a ricostruire cronache e leggende, e frammenti di documentari realizzati nei luoghi d’Italia dove si sono consumate le sue gesta.

 

Pdf. San Camillo de Lellis - Gli Scritti

Buongiorno a tutti, ho trovato in rete questo pdf con gli scritti di San Camillo de Lellis... penso sia molto interessante per conoscere la figura di questo Santo... si può leggere e/o scaricare Qui

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online