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domenica 30 aprile 2023

Film. Una Cosa in Mente - San Giuseppe Benedetto Cottolengo (2004)

Giuseppe Benedetto Cottolengo, nel pieno della sua attività, con più di milletrecento ricoverati nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, si ammala di tifo, contratto nell’assistere i suoi malati. Stanco e debilitato dalla malattia, decide di lasciare Torino per recarsi a Chieri, a casa del fratello Luigi, canonico del Duomo. Lì, nei pochi giorni che precedono la morte, riceve pochissime persone, nello stretto ambito familiare; a loro dedica le ultime confidenze, ripercorrendo i momenti più importanti della sua vita: la giovinezza a Bra, la vocazione al sacerdozio, l’arrivo a Torino come canonico del Corpus Domini. 

 
 
ANNO 2004

PAESE



REGIA
Paolo Damosso

ATTORI Massimo Wertmüller, Massimo Bonetti, Claudia Koll, Pasquale Anselmo, Claudio Botosso, Alessandra Costanzo
 

Beato Domenico Plani

Don Dedë Plani, sacerdote della diocesi di Scutari-Pult, esercitò il ministero sacerdotale in vari villaggi. Devoto e religioso, aiutava molto i poveri e si dedicava completamente ai suoi fedeli. Come altri sacerdoti religiosi e diocesani albanesi, venne processato e torturato a lungo. Morì nel carcere di Scutari il 30 aprile 1948, per le conseguenze delle torture subite. Insieme ad altri diciannove sacerdoti diocesani, è stato inserito nell’elenco dei 38 martiri capeggiati da monsignor Vincenç Prennushi, beatificati il 5 novembre 2016 a Scutari.

Santi Amatore, Pietro e Ludovico di Cordova


Amatore era un giovane prete di Tuni (Spagna) che, secondo s. Eulogio di Cordova, assieme al padre e ai fratelli lasciò il suo paese natale per recarsi a Cordova, desiderando migliorare la sua formazione spirituale e intellettuale. Ma ben presto si dedicò alla evangelizzazione dei maomettani che occupavano la città, aiutato nella sua opera dal monaco Pietro e da Ludovico, fratello di Paolo Diacono, ambedue di Cordova. Questa attività, però, fu ben presto stroncata dalle autorità musulmane, che misero a morte i tre predicatori il 30 aprile 855. I corpi dei martiri, gettati nel fiume Guadalquivir, dopo alcuni giorni furono trovati sulla riva, e venne data loro pia sepoltura. Pietro fu sepolto nel monastero di S. Salvatore, detto Pena de la Miel, alle porte di Cordova, Ludovico nella città di Palma e Amatore fu riportato nel suo paese natale, che da allora, in memoria del santo, si chiamò Martos, probabile alterazione del nome Amatore. Secondo un'altra versione, invece, il corpo di Amatore non fu mai ritrovato.

venerdì 28 aprile 2023

San Pietro da Bearn

Inviato a Tunisi in Africa, nel 1364, il mercedario San Pietro da Béarn, consolava i poveri cristiani che trovava schiavi, con la sua particolare devozione che aveva verso la Madonna. Ardeva in lui il desiderio di donare la sua vita per Gesù Cristo e senza alcuna preoccupazione riprendeva severamente gli infedeli che erano contro la religione cattolica. Un giorno, incontrato un mussulmano che aveva commesso uno scandalo pubblico, lo rimproverò fortemente tanto che la folla si ammassò intorno a lui ed egli con grande zelo incominciò ad evangelizzarli; le sue parole furono così convincenti che molti si convertirono. L’avvenuto non tardò a divulgarsi per cui i mussulmani indignati lo presero e consegnarono a dei ragazzi che legatolo lo trascinarono per le vie della città ed infine, martoriato e bagnato di sangue, lo gettarono in un fuoco e, mentrre le fiamme lo divoravano, egli pronunciava parole di perdono.

giovedì 27 aprile 2023

Film - L'Ultimo dei Templari (2011)

Durante il quattordicesimo secolo, quando la peste nera devasta l'Europa, a un cavaliere (Nicolas Cage) viene dato l'ordine di scortare, fino ad un monastero, una giovane donna (Claire Foy) accusata di stregoneria e sospettata di essere la responsabile della diffusione della peste. Convinto dell’innocenza della ragazza, il cavaliere e alcuni compagni di viaggio combatteranno per raggiungere una terra consacrata, dove poter provare l’innocenza della giovane e liberare l’Europa dalla maledizione della peste. Quello che il cavaliere ignora, è che le oscure forze del male lo stanno attendendo.

 

ANNO 2011

PAESE



REGIA
Dominic Sena

ATTORI Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Graham, Ulrich Thomsen, Stephen Campbell Moore, Robert Sheehan, Claire Foy, Christopher Lee

 

Beato Natale Tenaud

Padre Noël Tenaud, della Società delle Missioni Estere di Parigi, operò a lungo nei territori tra Thailandia e Laos, impegnandosi anche nella resistenza armata all’esercito giapponese. Incaricato di svariati villaggi, riusciva a farsi ascoltare da tutti e si preoccupava in particolare dei catecumeni. Nell’aprile 1961 cadde in un’imboscata insieme al catechista Joseph Outhay Phongphumi e a un ragazzo sordomuto, poi liberato. Alla richiesta di essere riportato alla missione col catechista, venne portato via e ucciso con lui il 27 aprile 1961. Inseriti entrambi nel gruppo di quindici martiri capeggiato dal sacerdote laotiano Joseph Thao Tiên, sono stati beatificati l’11 dicembre 2016 a Vientiane, in Laos. La loro memoria liturgica cade il 16 dicembre, unitamente a quella degli altri quindici martiri del Laos.

San Giovanni Crisostomo - Tutte le Omelie e Meditazioni

San Giovanni Crisostomo - Abbiamo Trovato il Messia

San Giovanni Crisostomo - Amare il Prossimo per Cristo

San Giovanni Crisostomo - Ho Combattuto la Buona Battaglia

San Giovanni Crisostomo - La Chiesa è come Città Mistica Oppugnata da Molti Nemici

San Giovanni Crisostomo - La Debolezza di Dio è più Forte della Fortezza degli Uomini

San Giovanni Crisostomo - La Forza del Sangue di Cristo

San Giovanni Crisostomo - La Preghiera è Luce per l’Anima

San Giovanni Crisostomo - Le Cinque Vie della Riconciliazione con Dio

San Giovanni Crisostomo - Mostraci, Signore, chi hai Designato

San Giovanni Crisostomo - Nella Chiesa ci si Consola a Vicenda

San Giovanni Crisostomo - Paolo sopportò ogni cosa per Amore di Cristo

San Giovanni Crisostomo - Partecipi alla Passione di Cristo

San Giovanni Crisostomo - Per Me il Vivere è Cristo e il Morire un Guadagno

San Giovanni Crisostomo - Sale della Terra e Luce del Mondo

San Giovanni Crisostomo - Se Saremo Agnelli Vinceremo, se Lupi Saremo Vinti

San Giovanni Crisostomo - Sovrabbondo di Gioia in ogni Tribolazione

 

In Aggiornamento...

mercoledì 26 aprile 2023

Beato Ramón Oromí Sullà

Sacerdote, consulente per molti anni e anche segretario generale dell'Istituto. È stato direttore dell'Associazione della Sacra Famiglia della rivista Sacra Famiglia. Autore della prima biografia di San Giuseoppe Manyanet e altri scritti. Ha dedicato molti anni alla formazione scientifica e religiosa dei giovani. Predicatore zelante e propagatore delle glorie della Sacra Famiglia a favore delle famiglie. La rivoluzione lo ha sorpreso a Balneario de Vallfogona de Riucorp, ma da qui si rifugia a Barcellona. Qui il 26 aprile 1937 firma una dichiarazione confessando la sua identità sacerdotale. Deportato a S. Elia è poi ucciso Moncada, il 26 aprile 1937. I suoi resti sono stati gettati nella fossa comune.

Beato Giulio Junyer Padern

Il sacerdote salesiano spagnolo Julio Junyer Padern era nato in Villamaniscle (nella Gerona) il 30 ottobre 1892, ed entrò sin da piccolo in una delle case di Don Bosco. Passò a Campello (Alicante) e Carabanchel (Madrid), facendo la sua professione come salesiano nel 1912. Lavorò poi a Baracaldo (Vizcaya) e Campello, prima di essere ordinato sacerdote nel 1921. Si dedicò sempre alla formazione dei giovani salesiani. Amava la musica e la letteratura. Iniziata la guerra civile, si nascose a Gerona, da dove organizzò spedizioni attraverso la frontiera francese per salvare i giovani salesiani. Ad un certo punto fu arrestato e giudicato nel tribunale per spionaggio ed alto tradimento e condannato a morte. Dopo aver dato un grande esempio di fede nella prigione di Barcellona, venne fucilato il 26 aprile 1938. (Avvenire)

Martirologio Romano: Nel villaggio di Montjuic vicino a Gerona sempre in Spagna, beato Giulio Junyer Padern, sacerdote della Società Salesiana e martire, che, durante la persecuzione contro la fede, meritò di conseguire mediante il martirio la gloria della vita eterna.

martedì 25 aprile 2023

Beati Mario Borzaga e Paolo Thoj Xyooj

Mario Borzaga, nato a Trento il 27 agosto 1932, dopo aver iniziato la sua formazione al sacerdozio nel Seminario diocesano, entrò tra i Missionari Oblati di Maria Immacolata. Nel 1957 partì per il Laos, insieme ad altri confratelli, i primi a sbarcare in quel paese asiatico. Percorse i villaggi visitando gli ammalati e dispensando ovunque il suo sorriso: essere un uomo felice nella conformazione a Cristo Crocifisso era la sua vocazione più intima. Il 25 aprile 1960 s’incamminò, insieme al catechista laico Paolo ThojXyooj, per visitare altri villaggi nel nord del Laos, i cui abitanti desideravano conoscere meglio il Vangelo. Da allora non si ebbero più loro notizie, fino a quando non venne scoperto che erano stati uccisi da alcuni guerriglieri Pathet Lao, contrari alla presenza dei missionari stranieri. Padre Mario aveva ventisette anni, mentre Paolo diciannove. Il loro processo sul martirio si è svolto nella diocesi di Trento dal 2006 al 2008. Il 5 maggio 2015 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui la loro morte è stata riconosciuta in odio alla fede. La loro beatificazione, insieme a quella di altri 15 martiri del Laos, è stata fissata all’11 dicembre 2016 a Vientiane, nel Laos.

Beato Giuseppe Trinità Rangel Montano e 2 Compagni

José Trinitad Rangel Montano, presbitero della diocesi di Léon nato a Dolores Hidalgo (Guanajuato - Messico) il 4 giugno 1887, Padre Andrés Sola Molist, sacerdote Claretiano nato a Taradell (Barcellona – Spagna) il 7 ottobre 1895, ed il laico celibe Leonardo Pérez Larios, nato a Jalisco (Messico) il 28 novembre 1889, furono fucilati insieme il 25 aprile 1927 presso la città messicana di Lagos Moreno. Il martirio di queste tre vittime della persecuzione religiosa provocata dalla nuova costituzione messicana del 1917, fu riconosciuto il 22 giugno 2004 da Giovanni Paolo II e sono stati beatificati il 20 novembre 2005, sotto il pontificato di Benedetto XVI, con cerimonia presieduta dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi cardinale José Saraiva Martins a Guadalajara in Messico.


Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/92607

sabato 22 aprile 2023

Beato Stefano d’Ungheria

Nella “Chronica XXIV Generalium Ordinis Minorum” si trova inserito un breve testo, intitolato “Passio fr. Stephani de Hungaria in civitate Saray Tartarorum”, che è l’unico documento conservatoci di Stefano. In esso, l’autore, peraltro anonimo – ma che si richiama alle testimonianze dirette di persone degne di fede presenti al martirio – narra che il francescano, nativo, sembra, da Naggyvarad in Transilvania, rinchiuso “in loco qui S. Iohannes dicitur”, vicino a Saray – identificato dal Golubovich in Selitrenoje in Russia “sulla riva orientale dell’Aktuba, affluente del Volga”, fuggì un giorno dalla detenzione cercando riparo in Saray, dove rinnegò il cattolicesimo, facendosi maomettano. Pentitosi ben presto dell’apostasia, abiurò la nuava religione, ma venne condannato al rogo. Spentosi il fuoco due volte miracolosamente, fu ucciso il 22 aprile 1334 con la spada e con lancio di pietre. Sul luogo del martirio avvennero varie guarigioni miracolose.
Stefano è presente, con una certa frequenza nelle fonti francescane come martire; basterà ricordare la “De Conformitate Vitae B. Francisci ad vitam d. Iesu” di Bartolomeo da Pisa, in “Analecta Franciscana”, IV, pp. 333-34; il “Compendium Chronicarum Fratrum Minorum” di Mariano da Firenze; la “Chronica” di Giovanni da Winterthur. Lo ricorda anche Giacomo delle Marche in un suo sermone “De excellentia Ordinis s. Francisci”. Nel Martirologo Francescano è commemorato al 22 aprile.


Autore:
Edith Pasztor

Beato Ndoc Suma

Don Ndoc Suma, sacerdote della diocesi di Scutari, esercitò il suo ministero in molti villaggi della diocesi di Sappa. Arrestato quand’era parroco a Pistull, venne accusato di contatti con agenti sovversivi inviati dallo straniero. Condannato a trenta anni di lavori forzati, ne scontò solo una parte, morendo il 22 aprile 1958. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.

venerdì 21 aprile 2023

San Roman Adame Rosales

Nacque a Teocaltiche, Jalisco (Diocesi di Aguascalientes) il 27 febbraio 1859.Parroco di Nochistlán, Zacatecas., (Arcidiocesi di Guadalajara). Sacerdote profondamente umile. Non si lamentò mai; di fronte al dolore diceva con serenità: "Sia fatta la volontà di Dio". Si occupò di catechesi, missioni popolari, costruzione di cappelle affinchè i fedeli avessero vicino, il Santissimo. Aiutò gli ammalati e cercò di educare i bambini. Queste furono le principali attività del suo ministero parrocchiale. Giunto il monento dell'esecuzione, il giorno 21 aprile del 1927, con un gesto di bontà cercò di salvare il soldato che renitente sarebbe stato anche lui fucilato. Poi deciso e irremovibile ma umilmente, consegnò la sua vita.

Martirologio Romano: In località Nochistlán nella regione di Guadalajara in Messico, san Romano Adame, sacerdote e martire, che nel corso della persecuzione contro la Chiesa subì il martirio per aver confessato Cristo Re.

giovedì 20 aprile 2023

Beato Michele Coquelet

Padre Michel Coquelet, dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, partì volontario per la missione in Laos nel 1957. Inizialmente incaricato dell’insegnamento nel Seminario minore di Paksane, passò in seguito ai villaggi di Xieng Khouang e Phôn Pheng, mentre imperversava la guerriglia dei militanti comunisti. Il 20 aprile 1961, mentre tornava alla sua missione, venne fermato da un drappello di guerriglieri, che lo condussero via e l’uccisero ai bordi di una strada. Aveva poco meno di trent’anni. Inserito nel gruppo di quindici martiri capeggiato dal sacerdote laotiano Joseph Thao Tiên, è stato beatificato l’11 dicembre 2016 a Vientiane, nel Laos, insieme al suo confratello padre Mario Borzaga e al catechista Paul Thoj Xyooj.

martedì 18 aprile 2023

San Perfetto di Cordova

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Perfetto, sacerdote e martire, che, per aver inveito contro la dottrina musulmana e professato con fermezza la fede cristiana, fu rinchiuso in carcere dai Mori e poi trafitto con la spada.

Fu il primo martire della persecuzione musulmana nella decade 850-859.
Era sacerdote, nato a Cordova, ammirato per l'ampiezza e la profondità delle sue conoscenze. Incitato a dire la sua opinione sulla religione musulmana e su Maometto si scagliò in improperi contro questi. Lasciato per il momento in libertà, fu accusato poco dopo dai suoi interlocutori come blasfemo davanti al giudice; sorpreso, come racconta Alvaro, cercò di difendersi negando il fatto, ma, messo in carcere, confessò coraggiosamente la sua fede e pochi mesi dopo, il 18 aprile 850, morì decapitato.
Fu sepolto nella basilica di san Acisclo, nella cui scuola aveva studiato. Il suo martirio fu la causa immediata che provocò la lunga serie di martiri volontari. Sant'Eulogio ne descrisse il martirio e il culto si sviluppò subito anche fuori della Spagna.
La festa è celebrata il 18 aprile.


Autore:
Rafael Jiménez Pedrajas

Beato Luigi Leroy

Padre Louis Leroy, dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, venne inviato subito dopo l’ordinazione sacerdotale alla missione nel Laos. Nonostante i suoi limiti fisici – era rimasto precocemente sordo – si diede all’apprendimento delle lingue locali e visitava senza sosta i villaggi che gli vennero affidati. Il 18 aprile 1961 venne prelevato da un drappello di militanti comunisti e ucciso nella foresta vicina: si realizzava in tal modo il suo sogno di gioventù, ovvero morire martire. Inserito nel gruppo di quindici martiri capeggiato dal sacerdote laotiano Joseph Thao Tiên, è stato beatificato l’11 dicembre 2016 a Vientiane, nel Laos, insieme al suo confratello padre Mario Borzaga e al catechista Paul Thoj Xyooj.

lunedì 17 aprile 2023

Santi Elia, Paolo e Isidoro


Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Elia, anziano sacerdote, Paolo e Isidoro, monaci di ancor giovane età, uccisi durante la persecuzione dei Mori per aver professato la fede cristiana.

Ne dà notizia Eulogio di Cordova con queste parole: "Il sacerdote Elia, già anziano e oriundo della provincia di Lusitania, ed insieme i monaci Paolo ed Isidoro, ancora giovani, soffrirono il martirio dopo aver confessato la fede". Il martirio ebbe luogo a Cordova il 17 aprile 856, data in cui vengono commemorati dal Martirologio Romano.

I corpi, sospesi per alcuni giorni al patibolo, furono poi gettati nel fiume Guadalquivir. Usuardo, che nell'858 aveva visitato Cordova, li iscrisse nel suo Martirologio. 

Autore:
Juan Francisco Rivera Recio

domenica 16 aprile 2023

Beato Gaspare (Mikel) Suma

Padre Gaspër Palaj, al secolo Mikel, proveniva da una famiglia cattolica albanese, famosa per il suo forte legame con la fede e con la patria. Il suo nome religioso, infatti, era lo stesso del padre, fucilato come patriota. Odiato dal regime comunista proprio per questo suo vincolo familiare, venne incarcerato perché aveva invitato, nella sua predicazione, a disertare le riunioni comuniste. Morì per le privazioni subite il 16 aprile 1950, in carcere, a Scutari. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri sei frati e un vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.

venerdì 14 aprile 2023

Video - Madre Teresa di Calcutta, una Donna diventata Santa

Nata a Skopje morta a Calcutta, le tappe principali della vita di una donna che si è dedicata agli ultimi degli ultimi.

 

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/madre-teresa-una-donna-diventata-santa_F311738301003C09

Beata Isabella (Josefina Calduch Rovira)

Nacque ad Alcalá de Chivert, diocesi di Tortosa e provincia di Castellón de la Plana, il 9 maggio 1882. Suoi genitori furono D. Francisco Calduch Roures e Donna Amparo Rovira Martí. Da loro nacquero cinque figli, l’ultima dei quali fu Isabel. I suoi vicini dicono di lei: “Durante la sua infanzia visse in un ambiente molto cristiano. Esercitò in quel tempo la carità verso i bisognosi. Essa stessa con un’amica andava a portare a mangiare ad un’anziana, che aiutava anche per la pulizia personale e la pulizia della casa”. Durante la giovinezza ebbe relazione con un giovane del luogo, molto cristiano; relazione che essa poi interruppe per abbracciare uno stato di vita più perfetto, sempre con il consenso dei suoi genitori. Entrò nel monastero delle Cappuccine di Castellón de la Plana vestendo l’abito nel 1900. Dice suo fratello José: “Solo la vocazione fu il motivo che indusse la sorella a entrare in religione”. Emise la professione temporanea il 28 aprile 1901 e quella perpetua il 30 maggio 1904. Dicono le religiose: “Era di temperamento pacifico e amabile, sempre gioiosa. Era una religiosa esemplare. Sempre contenta. Molto osservante delle Regole e delle Costituzioni. Molto modesta negli occhi, prudente nel parlare e molto mortificata. Molto mortificata nei pasti; sempre molto stimata dalla comunità. Era un’anima d’intensa vita interiore, molto devota del Santissimo, della Vergine e di san Giovanni Battista”. Nel monastero disimpegnò l’incarico di Maestra delle novizie, “facendolo con molto zelo affinché fossero religiose osservanti; non facendo distinzioni fra le novizie”, dice di lei Suor Micaela. Fu rieletta per un altro triennio, che non arrivò a completare per il sopravvenire della rivoluzione. Allo scoppio della rivoluzione Suor Isabel andò ad Alcalá de Chivert (Castellón), dove aveva un fratello sacerdote, Mosén Manuel, che poi sarà ucciso. Durante la permanenza nel suo paese si dedicò al ritiro e alla preghiera. Lì sarebbe arrestata il 13 aprile 1937 da un gruppo di miliziani, insieme a P. Manuel Geli, francescano. Condotti tutt’e due al Comitato locale di Alcalá de Chivert, furono ingiuriati e maltrattati. Fu uccisa nel distretto di Cuevas de Vinromá (Castellón), nel cui cimitero fu anche sepolta.

giovedì 13 aprile 2023

Marco, Capitolo 2, Versetti 13-17

E Gesù uscì nuovamente verso il mare, e tutta la folla veniva da lui, e li ammaestrava. Nel passare vide Levi, il Figlio di Alfeo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». E alzandosi, lo seguì. E avvenne che, mentre stava a mensa a casa sua, molti pubblicani e peccatori sedessero a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. E gli scribi e i farisei, vedendo che mangiava con i pubblicani e i peccatori, dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia e beve con i pubblicani e i peccatori? Udito ciò, Gesù disse loro: Non i sani hanno bisogno del medico, ma i malati; infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Beda: Dopo che il Signore ebbe insegnato a Cafarnao, uscì verso il mare, per edificare non solo la vita civile degli uomini, ma anche predicare il Vangelo del Regno agli abitanti del mare, per insegnare loro a disprezzare le corrente fuggevole delle cose umane, e a superarla con la fermezza della fede. Teofilatto: Oppure dopo il miracolo esce verso il mare come volendo rimanere solo; ma la folla concorre nuovamente: affinché tu impari che quando fuggi la gloria, tanto essa ti segue. Passando po di là, il Signore chiamò Matteo.

Beda: Seguire è imitare: quindi, per poter imitare Cristo povero non camminando, ma con l'affetto, lasciò lasciò le cose proprie colui che era solito rapire quelle altrui. Non solo poi lasciò i guadagni delle tasse, ma evitò anche il pericolo che poteva derivargli dai principi del secolo: poiché lasciò incompleti e in disordine i conti delle tasse. Infatti lo stesso Signore, che lo chiamò dall'esterno con un'allocuzione umana affinché lo seguisse, lo accese internamente con una divina ispirazione affinché seguisse seguisse subito chi lo chiamava.

Serie Tv - Un Bambino di Nome Gesù (1988)

Sette anni dopo la fuga in Egitto, Giuseppe, Maria e il loro figlio Gesù vivono in un villaggio ai confini con la Palestina. Li raggiunge Sefir, un sicario fanatico. Separati da Giuseppe ferito, Maria e Gesù si aggregano a una carovana diretta in Galilea. In caccia del bambino che deve uccidere per ordine di Erode, re di Giudea, Sefir li cattura, ma impazzisce. Arriva Giuseppe: i tre proseguono il cammino verso Nazareth.

Specialista di saghe televisive (Odissea, Eneide, Il giovane Garibaldi), F. Rossi racconta, ispirandosi anche ai Vangeli apocrifi, l'infanzia del Nazareno con delicata attenzione al quotidiano e ai sentimenti familiari e il linguaggio di una fiaba carica di simboli. 2 500 comparse, 7 miliardi di costo, 15 settimane di lavorazione, esterni in Tunisia, sceneggiatura di Vittorio Bonicelli, Francesco Scardamaglia e Franco Rossi. Girato per la TV.


ANNO 1988

PAESE



REGIA Franco Rossi

ATTORI Matteo Bellina, Alessandro Gassmann, Franco Interlenghi, Pierre Clémenti, Maria Del Carmen Sanmartin

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San Sabas Reyes Salazar

Padre Sabás Reyes Salazar nacque a Cocula, in Messico, il 5 dicembre 1883. Ordinato sacerdote nel dicembre 1911, divenne viceparroco a Tototlán. Si occupò della formazione dei giovani, sia nell'insegnamento della catechesi sia nelle scienze, arti e mestieri e soprattutto nella musica. Durante la guerra civile messicana, quando nel 1927 ci fu il periodo più pericoloso per i sacerdoti, gli venne consigliato di lasciare Tatotlán, ma lui rispose: «Mi hanno lasciato qui e qui attendo. Vediamo che cosa determina Iddio». Nella Settimana Santa dell'aprile 1927, giunsero nel paese le truppe federali, con i proprietari di terre, cercando il parroco ed i suoi assistenti. Trovarono solo padre Sabás e su di lui riversarono tutto l'odio generato dalla guerra; lo presero e lo legarono ad una colonna della parrocchia e lo torturarono per tre giorni; poi gli bruciarono le mani. Il 13 aprile, mercoledì santo, lo portarono nel cimitero, dove, padre Sabás gridò «Viva Cristo Re». E lì venne fucilato a 44 anni. (Avvenire)

mercoledì 12 aprile 2023

Santi Ferdinando da Portalegre ed Eleuterio de Platea

Santi Ferdinando da Portalegre, di origine portoghese, si trasferì successivamente in Spagna dove trascorse la maggior parte della sua vita nelle città di Toledo, Valladolid e Saragozza quando un giorno per ispirazione divina prese l’abito della Mercede. San Eleuterio de Platea, nativo di Narbona in Francia, entrato nell’ordine Mercedario si distinse per l’insigne pietà e gran zelo per l’osservanza austera. Questi due cavalieri laici e compagni di redenzione, nell’anno 1257, furono inviati in missione in terra d’Africa e mentre stavano navigando verso Algeri, furono catturati dai pirati saraceni. San Ferdinando fu appeso all’albero della nave ed ucciso a frecciate mentre San Eleuterio fu crudelmente flagellato e finito con la spada. I loro corpi vennero poi gettati in mare.

Pdf - Il Diario di Santa Gemma Galgani

Gemma Galgani (Capannori, 12 marzo 1878 - Lucca, 11 aprile 1903) è stata una mistica italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti. Il suo confessare, padre Germano, le chiese di scrivere su un diario le sue esperienze quotidiane di tipo spirituale. Gemma, vincendo la propria riluttanza, obbedì, e abbiamo qui un breve scritto in cui racconta un paio di mesi della sua vita. Il Confratel Gabriele a cui Gemma si riferisce nel diario, è San Gabriele dell'Addolorata, religioso della Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Scomparsa a soli 25 anni, fu canonizzata nel 1940, in virtù di guarigioni miracolose che sono state accertate.


Link Pdf Clicca Qui

San Davide Uribe Velasco

Nacque a Buenavista de Cuéllar, Guerrero (Diocesi di Chilapa) il 29 dicembre 1889. Parroco di Iguala, Guerrero (Diocesi di Chilapa). Esercitò in modo esemplare il suo ministero in una regione attaccata dalla massoneria, dal protestantesimo e dallo scisma. Il militare che lo catturò gli propose ampia libertà nel caso mai avesse accettato le leggi e fosse diventato vescovo della chiesa scismatica creata dal governo della repubblica. Il Padre David, ribadi ciò che già aveva scritto, appena un mese prima, e che denota tutta la forza della sua fede e della sua fedeltà: "Se sono stato unto con l'olio santo che mi fa ministro del`Altissimo, perchè non essere unto con il mio sangue in difesa delle anime redente con il sangue di Cristo?. .. Quale felicità morire in difesa dei diritti di Dio!. Morire prima di rinnegare il Vicario di Cristo!". Ormai in carcere, scrisse le sue ultime parole: "Dichiaro di non aver commesso i delitti che mi vengono imputati .... Sto nelle mani di Dio e della Vergine di Guadalupe. Domando a Dio perdono e perdono i Miei nemici; chiedo perdono a tutti quelli che ho offeso". Condotto in un luogo vicino alla stazione di San José Vistahermosa, Morelos (Diocesi di Cuernavaca) fu sacrificato con un colpo alla nuca il 12 aprile 1927.


Autore: Mons. Oscar Sánchez Barba, Postulatore

Beati Pedro Roca Toscas e Pedro Ruiz Ortega

Studente religioso del primo anno. Aveva un altro fratello religioso nell'Istituto. Era gioviale e allegro con tutti. Con una passione per la letteratura, soprattutto in lingua Catalana, è stato un ottimo poeta. Costretto a lasciare il seminario di Barcellona, si rifugiò in una casa privata, poi a Mura e Manresa nella sua casa di famiglia. Desideroso di arrivare a Roma per continuare i suoi studi teologici, ha cercato di farlo con il servo di Dio Pedro Ruiz e tre altri giovani, ma sono stati arrestati in Pobla de Lillet il 4 aprile 1937. Imprigionato in Manresa fino al giorno 12 del mese, sono stati uccisi il giorno 12 a Sant Fruitos de Bages. I suoi resti non sono stati individuati.

Alunno al terzo anno teologia. Gioioso per la sua vocazione religiosa, stava già sognando la sua ordinazione. In viaggio per Roma con il servo di Dio Pedro Roca e tre altri giovani, arrestati nel Pobla de Lillet, il 4 aprile 1937, furono imprigionati in Manresa fino al 12 del mese in cui sono stati uccisi lo stesso giorno a Sant Fruitos de Bages. I suoi resti non sono stati individuati.

martedì 11 aprile 2023

Video - Il Santo Sepolcro

Gerusalemme, 326 dopo Cristo. L'imperatore Costantino decide di erigere un santuario per proteggere il Santo Sepolcro e onorare la Risurrezione di Cristo. All'edificio viene data forma rotonda, secondo la tradizione romana per i mausolei imperiali. Comincia così la storia di uno dei luoghi sacri più importanti della cristianità, ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Franco Cardini in questa puntata di "Passato e Presente" Nel nome del figlio di Dio, viene realizzato un edificio imponente, sovrastato da una cupola maestosa che poggia su un colonnato interno. Al centro, la Santa Grotta, una piccola cella scavata nella roccia, che contiene un letto di pietra. La tomba e il suo valore simbolico, saranno in seguito oggetto di attacchi e devastazioni. Gli arabi la distruggono quasi completamente, ma viene ricostruita dai Crociati e la struttura realizzata corrisponde oggi alla basilica del Santo Sepolcro propriamente detta. Il santuario, che comprende in origine una basilica a cinque navate e la rotonda dell'Anastasi, cioè della risurrezione, è frutto di rimaneggiamenti e nuove edificazioni. L'attuale complesso di edifici monumentali continua a essere oggetto di altissima venerazione da parte dei fedeli, che cercano nel luogo sacro il segno dell'evento che racchiude il senso ultimo del messaggio cristiano.


https://www.raiplay.it/video/2018/03/Passato-e-presente---IL-SANTO-SEPOLCRO-83cbfd00-f09e-4e2d-ab4c-78c6289fb57b.html

lunedì 10 aprile 2023

Beato Pedro María Ramírez Ramos

Pedro María Ramírez Ramos nacque a La Plata presso Huila, in Colombia, il 23 ottobre 1899. Entrò dodicenne nel Seminario Minore a La Mesa de Elías e passò a quello Maggiore di Garzón quando non aveva ancora sedici anni. Si ritirò nel 1920, anche a causa di alcuni problemi di salute, ma tornò sui suoi passi otto anni dopo. Accolto nel Seminario Maggiore di Ibagué, fu ordinato sacerdote nel 1931. Divenne subito parroco di Chaparral; seguirono poi le destinazioni a Cunday e Fresno. Nel 1948 era da due anni parroco di Armero-Tolima quando giunse la notizia dell’uccisione di Jorge Eliecer Gaitán, candidato del partito liberale alle elezioni presidenziali. Un’ondata di violenza esplose in tutta la Colombia e lo stesso padre Pedro ne fece le spese: circolava infatti la voce che fosse dalla parte dei conservatori, come tutti gli esponenti della Chiesa cattolica. Messo in salvo dalle suore Mercedarie Eucaristiche, volontariamente decise di non scappare nottetempo. Dopo che alcuni rivoltosi ebbero profanato la chiesa e il convento delle suore, la folla iniziò a gridare di consegnare il sacerdote: le religiose scapparono e lui, rimasto solo, fu trascinato fuori, linciato e, come estremo oltraggio, accoltellato a colpi di machete. Poco prima aveva scritto il suo testamento spirituale, dove dichiarava di voler versare il suo sangue per il popolo di Armero. È stato beatificato da papa Francesco l’8 settembre 2017 a Villavicencio, nel corso del viaggio apostolico in Colombia. La sua memoria liturgica è stata stabilita al 24 ottobre, giorno del suo Battesimo, mentre i suoi resti mortali sono venerati nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano a La Plata.

San Mattia Marco

 Originario dei dintorni di Tolosa (Francia), San Mattia Marco entrò nell’Ordine della Mercede nel convvento di Maleville. La sua vita esemplare di penitenza unita alle sue rare doti di cultura, lo fecero designare per essere inviato a Tunisi in Africa come redentore assieme a Sant’Antonio Valesio nell’anno 1293. Arrivati a Tunisi, San Mattia Marco difese energicamente alcune verità del cristianesimo con alcuni saraceni i quali in odio a Gesù Cristo lo denunciarono all’empio sultano Alicut Mahomet. Dopo averlo arrestato, fu coperto di oltraggi e torture, quindi, condotto su di un’altura, lo fecero precipitare e con il corpo massacrato raggiunse la corona dei martiri.

Sant'Antonio Vallesio

Originario della Liguria, il Mercedario Sant’Antonio Vallesio, fu inviato in missione di redenzione assieme a San Mattia Marco in terra d’Africa. Arrivati a Tunisi incominciarono a predicare il Vangelo di Cristo ma vennero ben presto denunciati dai mussulmani in odio alla fede cattolica. Sant’Antonio Vallesio fu mandato ai lavori forzati ma poi fu condotto fuori città e venne lapidato, così, imporporato dal suo sangue, rese l’anima a Dio raggiungendo la schiera dei martiri nell’anno 1293.

domenica 9 aprile 2023

Film - Le Crociate (2005)

Alla porta di Balian, un maniscalco che ha perso la famiglia, si presenta un giorno Godfrey di Ibelin, un crociato che dopo aver combattuto nel lontano Oriente ha fatto momentaneamente ritorno in Francia. Dichiarando di essere suo padre, l'uomo conduce Balian con lui in Terra Santa... 

 
ANNO 2005

PAESE



REGIA Ridley Scott

ATTORI Orlando Bloom, Liam Neeson, Eva Green, Jeremy Irons, David Thewlis

 

San Pietro Camino

Chiamato all’Ordine Mercedario dalla Vergine Maria, San Pietro Camino, di origine francese, fu un buon religioso, nominato poi redentore venne inviato in missione in terra d’Africa. Navigando verso gli infedeli fu catturato dai mussulmani e condotto a Tunisi fu sepolto fino alla cintura e fatto bersaglio con frecce ma poiché il suo sguardo era rivolto verso il cielo gli strapparono gli occhi ed infine gli tagliarono la testa. Raggiunse così la corona dei martiri nell’anno 1284.

San Girolamo - La Pasqua

dalle Omelie per il giorno di Pasqua. 


«Questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci».Allo stesso modo che Maria, vergine e madre del Signore, tiene il primo posto fra tutte le donne, così a confronto con gli altri giorni questo è madre di tutti gli altri.. Quello sbarramento del paradiso, difeso dalla spada infuocata, che finora nessuno aveva potuto aprire è stato oggi sfondato da Cristo col ladrone e quelle porte una volta aperte non si chiuderanno mai più ai credenti. Dal momento della passione del Signore fino ad oggi quella porta è sempre chiusa e nello stesso tempo aperta: chiusa per i peccatori e i non credenti, aperta per i giusti e i credenti. Vi è passato Pietro, vi è passato Paolo, vi sono passati tutti i santi e i martiri, vi passano ogni giorno da tutto il mondo le anime dei giusti. Le porte sono due: la porta del paradiso e la porta della Chiesa. Attraverso la porta della Chiesa entriamo in quella del paradiso.

sabato 8 aprile 2023

San Leone Magno - Il Mistero della Nostra Riconciliazione

Dalle «Lettere» di san Leone Magno, papa
(Lett. 28 a Flaviano, 3-4; PL 54, 763-767)


Dalla Maestà divina fu assunta l'umiltà della nostra natura, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità; e per pagare il debito che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto.

Vera integra e perfetta fu la natura nella quale è nato da Dio, ma nel medesimo tempo vera e perfetta la natura divina nella quale rimane immutabilmente. In lui c'è tutto della sua divinità e tutto della nostra umanità.

Per nostra natura intendiamo quella creata da Dio al principio e assunta, per essere redenta, dal Verbo. Nessuna traccia invece vi fu nel Salvatore di quelle malvagità che il seduttore portò nel mondo e che furono accolte dall'uomo sedotto. Volle addossarsi certo la nostra debolezza, ma non essere partecipe delle nostre colpe.

Assunse la condizione di schiavo, ma senza la Maestà divina fu assunta l'umiltà della nostra natura, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità; e per pagare il debito che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto.

Vera integra e perfetta fu la natura nella quale è nato da Dio, ma nel medesimo tempo vera e perfetta la natura divina nella quale rimane immutabilmente. In lui c'è tutto della sua divinità e tutto della nostra umanità. contaminazione del peccato.

Film - Risorto (2016)

La visita dell’imperatore Tiberio a Gerusalemme è alle porte e Ponzio Pilato ordina al tribuno militare Clavio di accertarsi che quel tale Yeshua che fa proseliti, spacciandosi per un re, sia messo a morte e che il suo cadavere sia sorvegliato per mettere a tacere le assurde voci di una sua possibile resurrezione. Ma il cadavere sparisce e Clavio avvia un’indagine che mette progressivamente in dubbio le sue certezze di scettico e si fa ad un certo punto ricerca di altro genere, interrogativo che gli cambia la vita.

 

ANNO 2016

PAESE



REGIA Kevin Reynolds

ATTORI Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Maria Botto, Luis Callejo

 

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venerdì 7 aprile 2023

Marco, Capitolo 2, Versetti 1-12

Ed entrò ancora in Cafarnao dopo otto giorni e si udì che era nella casa e convennero molti, così che la casa non li conteneva nemmeno davanti alla porta, ed egli parlava loro. E giunsero a lui trasportando un paralitico che era portato da quattro persone. E non potendo portarglielo innanzi a causa della folla, scoperchiarono il tetto dove si trovava, e fatta un'apertura calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Avendo dunque Gesù visto la loro fede disse al paralitico: Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati. Ma vi erano seduti là alcuni scribi che pensavano in cuor loro: Perché costui parla così? Bestemmia. Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, dice loro: Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: Dire al paralitico: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Affinché dunque sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, disse al paralitico: Io ti dico: Alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua. E subito quello si alzò, e, sollevato il lettuccio e se ne andò davanti a tutti, così che tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: Non abbiamo mai visto alcunché di simile.


Beda: Bisogna certamente vedere che tanto vale presso Dio la fede propria di chiunque quanto li valse la fede altrui a che tutto l'uomo si levasse immediatamente, risanato interiormente ed esternamente, e per il merito di altri venissero rimessi gli errori altrui. Teofilatto: Vide anche la fede dello stesso paralitico: egli infatti non si sarebbe lasciato portare se non avesse avuto fiducia nella guarigione.

Beda: Prima di curare l'uomo della paralisi il Signore scioglie i vincoli dei peccati, per mostrare che egli era stato condannato con la dissoluzione degli arti a motivo dei legami delle colpe, e che non poteva essere risanato con il recupero delle membra malate prima prima dello scioglimento di quelli. Ammira poi l'umiltà: chiama figlio uno disprezzato e debole e con tutte le membra dissolte, che i sacerdoti non si degnavano di toccare; oppure lo chiama figlio poiché gli sono rimessi i suoi peccati.

Video - Il Purgatorio e la Grande Luce

Esiste un luogo dove si può conoscere meglio il Purgatorio? Scopriamolo insieme.

Conosciamo anche la storia di Nicoletta Colavolpe: un incidente l'ha portata verso una grande luce...

 

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/la-vita-oltre-la-vita_F311738301003C08

martedì 4 aprile 2023

Beato Carlo (Ndue) Serreqi

Padre Karl Serreqi, al secolo Ndue, francescano albanese, esercitò il ministero sacerdotale nei villaggi sulle montagne del suo Paese. Fu arrestato il 19 ottobre 1946 perché la polizia segreta voleva obbligarlo a rivelare cosa gli avesse detto, nel corso di una confessione, uno dei montanari che si erano opposti con le armi ai soldati comunisti. Fu condannato a morte il 18 gennaio 1947, ma dopo pochi giorni la condanna è stata commutata in carcere a vita. Morì quindi nella prigione di Burrel il 4 aprile 1954. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri sei frati e un vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.

domenica 2 aprile 2023

Beato Guglielmo Apor

Figlio di nobili ungheresi, nacque a Segesvár, diocesi di Alba Julia (odierna Romania), il 29 febbraio 1892. Dal 1906 fu alunno del liceo nel collegio di Kalocsa. Nel 1909 entrò nel seminario di Györ. Il vescovo Széchényi lo inviò all'Università dei Gesuiti di Innsbruck, dove conseguì la laurea in teologia. Venne ordinato sacerdote il 24 agosto 1915. Durante la prima guerra mondiale fu cappellano militare su un treno ospedale della Croce Rossa. A 26 anni divenne il più giovane parroco d'Ungheria, a Gyula. Nella travagliata situazione sociale e politica fu un punto sicuro di riferimento per i suoi parrocchiani. Il 21 gennaio 1941 papa Pio XII lo nominò vescovo di Györ, diocesi fondata da santo Stefano. Durante la seconda geurra mondiale il vescovo difese gli ebrei alzando la voce anche contro gli stessi politici al potere. Nel 1945 i russi, nella Settimana Santa, attaccarono Györ; colpito a morte da alcuni soldati il Venerdì santo per difendere alcune ragazze rifugiatesi nell'episcopio morì il lunedì di Pasqua seguente. (Avvenire)

sabato 1 aprile 2023

Beato Anacleto Gonzalez Flores

Fondatore dell'Associazione cattolica della gioventù messicana (ACJM) di Guadalajara e dell'Unione Popolare, Anacleto González Flores, meglio noto come «il maestro Cleto», fu un leader laico messicano assai famoso tra il 1915 e il 1927: la predicazione a favore del pacifismo e della non violenza nel periodo della “guerra cristera” (1926-1929), gli guadagnò l'appellativo di «Gandhi messicano». Sposato con María Concepción Guerrero Figueroa, padre di due figli, era nato a Tepatitlán, Jalisco, il 13 luglio 1888. Dopo essere stato seminarista svolse i lavori più disparati, prima di laurearsi in Giurisprudenza nel 1921. Nel 1925 ricevette da Pio XI la “Croce Pro Ecclesia et Pontifice” in riconoscimento alla sua opera in difesa della religiosità dei fedeli messicani. Anacleto tentò di evitare di legare l’Unione Popolare alla Lega nazionale per la difesa della libertà religiosa, che aveva dichiarato guerra al Governo di Calles, persecutore dei cristiani, già dal 1926. Dovette tuttavia accettare che la sua organizzazione passasse alla lotta armata, ma ciò gli costò l'arresto, la mattina del 1° aprile 1927. Lo stesso giorno, dopo essere stato torturato, venne fucilato insieme a Luis Padilla Gómez e ai fratelli Jorge e Ramón Vargas González. Tutti e quattro sono stati beatificati il 20 novembre 2005 a Guadalajara, sotto il pontificato di Benedetto XVI, insieme ad altri nove, tra laici e sacerdoti, uccisi nella medesima persecuzione. I resti mortali del Beato Anacleto sono venerati nel Santuario della Madonna di Guadalupe a Guadalajara.

Sant'Alessandro di Sicilia

Originario di Sicilia come il suo nome ci indica, Sant’Alessandro entrò nel convento Mercedario di Palermo, trasferito successivamente al convento di Bonaria (Cagliari). Inviato in missione di redenzione in terra africana, venne accusato ingiustamente da uno schiavo rinnegato, poi bruciato vivo a Tunisi dai maomettani, davanti al palazzo di Re Muley Maomet, perchè servisse di divertimento al popolo; era l’anno 1317. S. Alessandro è il primo martire del convento di Bonaria.

Autore: Alberto Boccali 

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