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mercoledì 31 agosto 2022

Film - Suor Pascalina. Nel Cuore della Fede (2011)

 
 
Il film racconta la vita di Suor Pascalina e di Monsignor Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII. E’ dedicato alla figura della suora bavarese che per quasi quarant’anni fu collaboratrice di monsignor Eugenio Pacelli, poi Papa XII. Suor Pascalina fu la prima donna ad avere un ruolo di rilievo nella amministrazione del Vaticano.
 
ANNO 2011
 
PAESE



REGIA Marcus O. Rosenmüller

 
 

Simone Pillon (Lega): Conservatori e Sinistre


Cari amici buongiorno.

Sarò un pò lungo, e vi chiedo un pò di pazienza, ma credo ne valga la pena.
#credo che la vera differenza tra conservatori e sinistre varie vada ricercata nei temi valoriali.
Siamo ad un bivio della storia: da una parte le forze cosiddette progressiste premono per il superamento delle radici cristiane, per la limitazione delle nascite, per la cancellazione del maschile e del femminile, sostituiti con le decine di identità di genere autopercepite, per la sostituzione della famiglia (quella con mamma e papà) con le c.d. famiglie, composte da genitore 1 e 2 e per la relativizzazione del valore della vita umana, che secondo loro andrebbe rispettata solo a determinate condizioni, escludendo i bambini concepiti e le persone gravemente ammalate.
Dall'altra si sta ormai affermando nei principali paesi occidentali una chiara #ripresavaloriale che spinge le forze politiche a tutelare la vita umana sempre, a promuovere la famiglia e la natalità, a rispettare le peculiarità del maschile e del femminile, a dare valore alla figura materna ma anche alla figura paterna e a contrastare le follie dell'ideologia Gender.
Questo non significa mancare di rispetto per nessuno, o peggio voler regolamentare per legge la vita sessuale delle persone. Ognuno resta libero di fare ciò che vuole nella sua vita privata, ma i bambini non possono essere comprati con l'utero in affitto, le donne non possono essere sfruttate come fossero uteri umani, la famiglia naturale va tutelata e promossa e la vita umana va difesa sempre.
I bambini hanno tutto il diritto in primo luogo di nascere e poi di crescere con la loro mamma e il loro papà, senza maternità surrogate o traffici di gameti umani che sviliscono e umiliano la funzione genitoriale.

lunedì 29 agosto 2022

Cartone Animato - San Raffaele Arcangelo

Breve cartone animato sulla figura di San Raffaele Arcangelo.

 

Beati Giovanni da Perugia e Pietro da Sassoferrato

Tra i Frati Minori che S. Francesco d'A (4 on.) inviò in Spagna per predicare il Vangelo ai Mori vi furono frate Giovanni, un sacerdote di Perugia, e frate Pietro, un fratello laico di Sassoferrato nel Piceno.

Durante la preparazione alla missione i frati vissero in una cella vicino alla chiesa di S. Bartolomeo, ammirati per la loro estrema povertà e umiltà. Partirono per Valencia, allora completamente soggetta al potere degli arabi, e trovarono ospitalità presso la chiesa del Santo Sepolcro. Quando tentarono di predicare in pubblico, i musulmani li assalirono, li fecero arrestare e li portarono dall'emiro, il 29 agosto 1231. Questi chiese loro il motivo della loro venuta a Valencia, ed essi risposero che erano lì per convertire gli arabi dagli errori dell'islam. Fu offerto loro di scegliere tra l'apostasia e la morte. Vennero condannati alla decapitazione e la sentenza fu eseguita immediatamente nel giardino dell'emiro, mentre, si dice, i frati pregavano ad alta voce per la sua conversione.

Sette anni dopo re Giacomo I d'Aragona cacciò gli arabi da Valencia con l'aiuto degli inglesi e altri mercenari. L'emiro, si racconta, si era convertito al cristianesimo e aveva offerto la sua casa ai francescani, perché ne facessero un convento, dicendo: «Quando ero un infedele ho ucciso i vostri fratelli di Teruel. Voglio riparare al mio crimine, ecco la mia casa, già consacrata dal sangue dei martiri». I corpi dei due frati erano stati portati a Teruel, dove pare avvennero miracoli sulle loro tombe.

domenica 28 agosto 2022

Appello ai Cattolici! Elezioni Politiche 2022: Vota CentroDestra Unito!

Contro le Sinistre Immorali e Peccatrici; Contro le Sinistre Comuniste, Radical Chic e Politically Correct; Contro le Sinistre che vogliono l'Aborto, i Matrimoni Gay, il Gender, la Droga Libera, l'Eutanasia, l'Invasione Islamica vota per i Valori Cattolici e non Negoziabili! Vota CentroDestra Unito!



Video: Matteo Salvini, Leader della Lega, Affidando l'Italia al Cuore Immacolato di Maria!

 

Documentario contro l'Aborto - 180: Cambiare il Cuore di una Nazione (Sottotitoli in Italiano)

Trenta minuti riteniamo siano spesi bene per il video-documentario che proponiamo qui sotto. Molto utile senz’altro per capire la qualità delle posizioni in campo nel dibattito culturale sull’aborto. Il filmato traccia un parallelo, a nostro giudizio davvero efficace, tra gli orrori dell’Olocausto e la soppressione di esseri umani nel grembo materno. Lo ha realizzato l’evangelico ebreo Ray Comfort e si intitola “180: Changing the Heart of a Nation” (www.180movie.com)

Nel filmato Comfort dialoga con persone di ogni ceto sociale, ponendo loro delle domande e delle riflessioni. In meno di quattro mesi, è stato visto da circa 2 milioni di persone su Youtube. E’ stato tradotto con sottotitoli in 25 lingue (anche l’italiano!) e diffuso anche attraverso canali televisivi americani.

La questione sicuramente più interessante che emerge è la velocità di cambiamento radicale di idea sull’aborto dopo poche semplici riflessioni, esposte con chiarezza. La gran parte dei sostenitori dell’aborto, chiunque lo può verificare, non ha mai riflettuto attentamente sulla sua posizione, si è lasciato trascinare dal potere mediatico circa il presunto diritto della donna di scegliere della vita di un altro essere umano. Così, messi alle strette -come ha fatto Comfort-, si trovano facilmente impacciati e contraddittori, arrivando a cambiare drasticamente posizione. Il titolo, “180″, indica i secondi necessari a far cambiare idea sull’aborto, questa è la sfida del video. Occorre dire che c’è un passaggio in cui la questione dell’interruzione di gravidanza viene tralasciata temporaneamente per soffermarsi sull’esistenza di Dio, del Paradiso e Inferno. Per come viene posta è la parte che condividiamo meno, emergono infatti le differenze tra il protestantesimo e il cattolicesimo. Resta invece assolutamente valido come documento per quanto riguarda “il grande inganno dell’aborto”. Buona visione!


Potete guardare il video direttamente su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=7y2KsU_dhwI

Catechesi del Papa Benedetto XVI su Sant'Agostino

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 9 gennaio 2008

☩ 

I: La vita

Cari fratelli e sorelle,

dopo le festività natalizie, vorrei tornare alle meditazioni sui Padri della Chiesa e parlare oggi del più grande Padre della Chiesa latina, sant’Agostino: uomo di passione e di fede, di intelligenza altissima e di premura pastorale instancabile, questo grande Santo e Dottore della Chiesa è spesso conosciuto, almeno di fama, anche da chi ignora il cristianesimo o non ha consuetudine con esso, perché egli ha lasciato un’impronta profondissima nella vita culturale dell’Occidente e di tutto il mondo. Per la sua singolare rilevanza, sant’Agostino ha avuto un influsso larghissimo, e si potrebbe affermare, da una parte, che tutte le strade della letteratura latina cristiana portano a Ippona (oggi Annata, sulla costa algerina) – la città dell’Africa romana, di cui egli fu Vescovo dal 395 fino alla morte nel 430 – e, dall’altra, che da questo luogo si diramano molte altre strade del cristianesimo successivo e della stessa cultura occidentale.

Di rado una civiltà ha trovato uno spirito così grande, che sapesse accoglierne i valori ed esaltarne l’intrinseca ricchezza, inventando idee e forme di cui si sarebbero nutriti i posteri, come sottolineò anche Paolo VI: «Si può dire che tutto il pensiero dell’antichità confluisca nella sua opera e da essa derivino correnti di pensiero che pervadono tutta la tradizione dottrinale dei secoli successivi» (AAS, 62, 1970, p. 426). Agostino è inoltre il Padre della Chiesa che ha lasciato il maggior numero di opere. Il suo biografo Possidio dice: sembrava impossibile che un uomo potesse scrivere tante cose nella propria vita. Di queste diverse opere parleremo in un prossimo incontro. Oggi la nostra attenzione sarà riservata alla sua vita, che si ricostruisce bene dagli scritti, e in particolare dalle Confessioni, la straordinaria autobiografia spirituale, scritta a lode di Dio, che è la sua opera più famosa. E giustamente, perché sono proprio le Confessioni agostiniane, con la loro attenzione all’interiorità e alla psicologia, a costituire un modello unico nella letteratura occidentale (e non solo occidentale) anche non religiosa, fino alla modernità. Questa attenzione alla vita spirituale, al mistero dell’io, al mistero di Dio che si nasconde nell’io, è una cosa straordinaria, senza precedenti, e rimane per sempre, per così dire, un «vertice» spirituale.

sabato 27 agosto 2022

Pdf. G.K. Chesterton - Ciò che non va nel Mondo

Che cosa non va nel mondo?», si domanda Chesterton, aprendo questo libro scritto nel 1910, ma di sorprendente attualità. I problemi sono tanti: si va dalla solitudine dell'uomo e dalla sua alienazione indotta sia dal capitalismo sia dal socialismo (il primo la giustifica considerandola il prezzo da pagare per assicurare la produzione; il secondo pretende di ridefinire ciò che è umano nel tentativo di dare vita all'homo novus) al rifiuto delle leggi divine, sostituite da arroganti e a volte patetiche leggi sociologiche; dal femminismo, criticato perché reclama il diritto di applicare alla donna categorie maschili ottenendo come risultato non la suaemancipazione ma il suo snaturamento, ai sistemi educativi che, escludendo i genitori, tendono sempre più a irreggimentare i bambini trasformandoli in proprietà dello Stato. Ma secondo l'autore, ciò che realmente non va nel mondo è che si tende a cambiare l'uomo per adattarlo alla società piuttosto che adattare la società alle esigenze dell'uomo (errore in cui perseverano sia i conservatori sia i progressisti). Le uniche vie di uscita sono il ritorno alla famiglia tradizionale, il solo ambito in cui sia possibileun'esistenza libera e felice, e l'adozione di un sistema economico (il distributismo, di cui Chesterton fu un grande sostenitore) in cui la proprietà dei mezzi di produzione possa essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione.

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Ciò che non va nel mondo

Ciò che non va nel mondo

Chesterton Gilbert K.

 

Marco, Capitolo 1, Versetto 1

Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.

Girolamo: L'Evangelista Marco, sacerdote in Israele e Levita secondo la carne, convertito al Signore, scrisse in Vangelo in Italia, mostrando in esso che cosa Cristo dovesse anche alla sua stirpe. Infatti, stabilendo l'inizio del Vangelo nella voce dell'esclamazione profetica, mostra l'ordine dell'elezione levitica, dichiarando che Giovanni Figlio di Zaccaria era stato mandato nella voce di un Angelo.

Girolamo: La parola greca «vangelo» significa in latino buon annuncio, che si riferisce propriamente al regno di Dio e al perdono dei peccati; è infatti attraverso il Vangelo che viene la redenzione dei fedeli, e la beatitudine dei santi. Ora, i quattro Vangeli sono uno solo, e uno solo è quattro. In ebraico Gesù diviene in greco «Sotèr», in latino «Salvàtor». Messia in ebraico si traduce in greco «Christòs», «Unctus» in latino, cioè Re e Sacerdote.

Beda: Occorre confrontare questo inizio del Vangelo con quello di san Matteo (1, 1), in cui si dice: «Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo», qui invece si dice: Figlio di Dio; da entrambi i termini, infatti, si deve intendere l'unico Signore Gesù Cristo figlio di Dio e dell'uomo. E giustamente il primo Evangelista lo chiama Figlio dell'uomo, e il secondo Figlio di Dio, in modo che la nostra conoscenza passi poco a poco dal minore al maggiore, e mediante la fede e i sacramenti dell'umanità assunta salga alla conoscenza della divina eternità. Bene poi colui che avrebbe descritto la generazione umana ha iniziato dal Figlio dell'uomo, cioè Davide o Abramo, bene inoltre colui che iniziava il suo libro dall'inizio della predicazione evangelica volle chiamare Cristo piuttosto Figlio di Dio, poiché apparteneva alla natura umana assumere la verità della carne dalla progenie dei Patriarchi, e alla potenza divina predicare il Vangelo al Mondo.

mercoledì 24 agosto 2022

Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Bernardo di Chiaravalle

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 21 ottobre 2009

Cari fratelli e sorelle,

oggi vorrei parlare su san Bernardo di Chiaravalle, chiamato “l’ultimo dei Padri” della Chiesa, perché nel XII secolo, ancora una volta, rinnovò e rese presente la grande teologia dei Padri. Non conosciamo in dettaglio gli anni della sua fanciullezza; sappiamo comunque che egli nacque nel 1090 a Fontaines in Francia, in una famiglia numerosa e discretamente agiata. Giovanetto, si prodigò nello studio delle cosiddette arti liberali – specialmente della grammatica, della retorica e della dialettica – presso la scuola dei Canonici della chiesa di Saint-Vorles, a Châtillon-sur-Seine e maturò lentamente la decisione di entrare nella vita religiosa. Intorno ai vent’anni entrò a Cîteaux, una fondazione monastica nuova, più agile rispetto agli antichi e venerabili monasteri di allora e, al tempo stesso, più rigorosa nella pratica dei consigli evangelici. Qualche anno più tardi, nel 1115, Bernardo venne inviato da santo Stefano Harding, terzo Abate di Cîteaux, a fondare il monastero di Chiaravalle (Clairvaux). Qui il giovane Abate, aveva solo venticinque anni, poté affinare la propria concezione della vita monastica, e impegnarsi nel tradurla in pratica. Guardando alla disciplina di altri monasteri, Bernardo richiamò con decisione la necessità di una vita sobria e misurata, nella mensa come negli indumenti e negli edifici monastici, raccomandando il sostentamento e la cura dei poveri. Intanto la comunità di Chiaravalle diventava sempre più numerosa, e moltiplicava le sue fondazioni.

Cartone Animato - San Nicola

Breve cartone animato sulla vita di San Nicola patrono di Bari.

 

domenica 21 agosto 2022

Matteo, Capitolo 28, Versetti 16-20

Gli undici discepoli andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro fissato, e vedendolo lo adorarono, però alcuni dubitavano. E Gesù avvicinatosi parlò loro dicendo: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra; andando dunque istruite tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

Beda: Dopo che Matteo ha asserito la risurrezione del Signore annunciata dall'Angelo, riferisce anche la visione del Signore avuta dai discepoli, dicendo: Gli undici discepoli andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro fissato: infatti, quando il Signore stava per partire, aveva detto ai suoi discepoli (26, 32): «Dopo che sarò risorto vi precederò in Galilea». E l'Angelo disse anche alle donne (Mc 16, 7): «Dite ai suoi discepoli che lì precederà in Galilea». Per questo l'obbedienza dei discepoli si sottomette alla missione del Maestro. Giustamente poi undici discepoli vennero ad adorare il Maestro: uno infatti era già perito, avendo tradito il suo Signore e Maestro.

Segue: e vedendolo lo adorarono, però alcuni dubitavano. Remigio [Rabano]: Ciò è manifestato più pienamente dell'Evangelista Luca: riferisce infatti che, essendo il Signore risorto dai morti apparso ai discepoli, essi furono conturbati e atteriti, credendo di vedere un fantasma.

Rabano [Beda]: Il Signore certamente apparve loro sul monte, per mostrare che nascendo aveva assunto un corpo dalla terra comune del genere umano, ma risorgendo lo aveva già sollevato sopra tutte le realtà terrene; e per ammonire i fedeli che se li desiderano vedere l'altezza della sua risurrezione, qui devono impegnarsi a passare dai piaceri infimi ai desideri superni. Ma Gesù precede i suoi discepoli in Galilea, poiché Cristo è risorto dai morti come primizia dei dormienti. Lo seguono poi quelli che sono di Cristo, e nel loro ordine trasmigrano dalla morte alla vita, contemplando la divinità nella sua propria specie: e da qui è conveniente che Galilea venga interpretata come rivelazione.

venerdì 19 agosto 2022

San Giovanni Eudes - I Misteri di Cristo e la Vita della Chiesa

Dal Trattato «Il Regno di Gesù».
(Parte 3, 4; &Oelig;uvres complètes, 1, 310-312) 

Noi dobbiamo sviluppare continuamente in noi e, in fine, completare gli stati e i misteri di Gesù. Dobbiamo poi pregarlo che li porti lui stesso a compimento in noi e in tutta la sua Chiesa.
Infatti i misteri di Gesù non hanno ancora raggiunto la loro totale perfezione e completezza. Essi sono certo completi e perfetti per quanto riguarda la persona di Gesù, non lo sono tuttavia ancora in noi che siamo sue membra, e nemmeno nella sua Chiesa, che è il suo corpo mistico. Il Figlio di Dio desidera una certa partecipazione e come un’estensione e continuazione in noi e in tutta la sua Chiesa del mistero della sua incarnazione, della sua nascita, della sua infanzia, della sua vita nascosta. Lo fa prendendo forma in noi, nascendo nelle nostre anime per mezzo dei santi sacramenti del battesimo e della divina eucaristia. Lo compie facendoci vivere di una vita spirituale e interiore che sia nascosta con lui in Dio.
Egli intende rendere perfetti in noi i misteri della sua passione, della sua morte e della sua risurrezione. Li attua facendoci soffrire, morire e risuscitare con lui e in lui. Egli desidera comunicare a noi la condizione gloriosa e immortale che egli possiede in cielo. Ottiene questo fine facendoci vivere con lui e in lui di una vita gloriosa e immortale. Questo lo farà quando lo avremo raggiunto in cielo. Allo stesso modo egli si ripromette di realizzare in noi e nella sua Chiesa tutti gli altri suoi stati e misteri. A ciò perviene attraverso quanto ci comunica e ci partecipa. San Paolo dice che il Cristo cresce e giunge alla sua maturità nella Chiesa e che noi contribuiamo a questo processo di sviluppo. Noi effettivamente cooperiamo a creare l’uomo perfetto e a portare a piena maturità il Cristo (cfr. Ef 4, 13). In questo senso si capisce bene l’Apostolo quando afferma che completa nella sua carne quello che manca ai patimenti di Cristo (cfr. Col 1, 24). E come la perfezione dei santi non arriva al suo culmine se non alla fine del tempo stabilito da Dio, così i misteri di Gesù non raggiungeranno il grado ultimo e assoluto della loro azione di salvezza nei singoli e nella Chiesa se non alla fine del mondo. Solo nel giorno del giudizio universale il corpo mistico arriverà alla sua età perfetta. 

Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Giovanni Eudes

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 19 agosto 2009


Cari fratelli e sorelle!

ricorre oggi la memoria liturgica di san Giovanni Eudes, apostolo infaticabile della devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, vissuto in Francia nel secolo XVII, un secolo segnato da contrapposti fenomeni religiosi e anche da gravi problemi politici. E’ il tempo della guerra dei Trent’anni, che ha devastato non solo gran parte del Centro Europa, ma ha devastato anche le anime. Mentre si andava diffondendo il disprezzo per la fede cristiana da parte di alcune correnti di pensiero allora dominanti, lo Spirito Santo suscitava un rinnovamento spirituale pieno di fervore, con personalità di alto rilievo come il de Bérulle, san Vincenzo de Paoli, san Luigi M. Grignon de Montfort e san Giovanni Eudes. Questa grande “scuola francese” di santità ebbe tra i suoi frutti anche san Giovanni Maria Vianney. Per un misterioso disegno della Provvidenza, il mio venerato predecessore Pio XI proclamò santi insieme, il 31 maggio 1925, Giovanni Eudes e il Curato d’Ars, offrendo alla Chiesa e al mondo intero due straordinari esempi di santità sacerdotale.

martedì 16 agosto 2022

Video - La Scuola Grande di San Rocco

Bel video sulla Scuola Grande di San Rocco a Venezia.

 

San Pietro Crisologo - Vista la Loro Fede

 Dai "Discorsi" di san Pietro Crisologo, 50, CCL 24, p. 276-282. PL 52, 339.

“Venne nella sua città ; ed ecco che gli fu presentato un paralitico che giaceva su un lettuccio” (Mt 9,1). Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico : « Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati ». Il paralitico, pur avendo udito questo perdono, resta muto. Non risponde con nessun ringraziamento. Desiderava infatti la guarigione del corpo più della guarigione dell’anima. Piangeva i mali passaggeri del suo corpo ammalato mentre non piangeva i mali eterni della sua anima, ancor più malata. Riteneva infatti la vita presente più preziosa della vita futura.

Cristo a ragione, tiene conto della fede di coloro che gli presentano il malato, senza tenere in nessun conto la sciocchezza di costui. Grazie alla fede altrui, l’anima del paralitico verrà guarita prima del suo corpo. «Vista la loro fede », dice il Vangelo. Notate bene, fratelli, che Dio non si preoccupa di quanto vogliono gli uomini insensati. Non si aspetta di trovare la fede dagli ignoranti, non presta riguardo agli sciocchi desideri di un infermo. Invece, non rifiuta di portare aiuto alla fede altrui. Questa fede è un regalo della grazia, e si accorda con la volontà di Dio.

lunedì 15 agosto 2022

Film - Otranto 1480

Il film “Otranto 1480” è stato girato nel Salento nel 1980, con comparse locali, da Adriano Barbano (1926-1985), considerato un pioniere della cinematografia pugliese. Il film racconta le drammatiche vicissitudini degli Ottocento Martiri d'Otranto trucidati per mano dei turchi nell'agosto del 1480 guidati da Gedik Ahmet Pascià, per aver rifiutato la conversione all'Islam dopo la caduta della loro città. Beatificati il 14 dicembre 1771 da papa Clemente XIV, sono stati canonizzati il 12 maggio 2013 da papa Francesco.


Pdf. Papa Pio XII - Costituzione Dogmatica Munificentissimus Deus

La Munificentissimus Deus (in italiano Il munificentissimo Dio) è la costituzione dogmatica con la quale papa Pio XII, il 1º novembre del 1950, definì il dogma dell'Assunzione di Maria in corpo e anima in cielo. 

 
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domenica 14 agosto 2022

Documentario - San Massimiliano Kolbe: Solo l'Amore Crea

Documentario su San Massimiliano Kolbe.

 

San Pietro Crisologo - Sermone 146 sulla Vergine Maria

Maria è chiamata madre, ma quando Maria non è stata madre? L’autore sacro dice che Dio «chiamò mare [mària] le acque raccolte in un sol luogo» (Gn 1, 9-10). E questo mare non accolse forse nel suo unico seno il popolo che usciva dall’Egitto (cf. Es 14,19ss), affinché la rinata progenie celeste emergesse come nuova creatura? L’Apostolo infatti dice: «I nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare» (1 Cor 10,1).

Ora, affinché Maria sia sempre colei che precorre la salvezza umana, essa stessa ha giustamente preceduto in un cantico di lode al Signore quel popolo che l’onda generatrice aveva fatto rinascere alla luce: «Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano […] e fece cantare il ritornello: Cantate al Signore perchè ha mirabilmente trionfato» (Es 15,20-21).

Dunque questo nome, Maria, è genuinamente profetico, salutare per quanti rinascono, segno della verginità, decoro della pudicizia. indizio della castità, sacrifico di Dio, virtù d’ospitalità e sostegno di santità. A buon diritto quindi questo nome materno è quello della Madre di Cristo.

giovedì 11 agosto 2022

Cartone Animato - Santa Chiara di Assisi

Breve Cartone Animato sulla vita di Santa Chiara di Assisi.

 

Pdf - La Regola di Santa Chiara di Assisi


LA REGOLA di santa Chiara del 1253, o meglio la Forma di vita dell’Ordine delle Sorelle Povere di San Damiano, di cui Chiara ebbe l’approvazione dalla Sede Apostolica solo due giorni prima della sua morte (9 agosto 1253), è il punto di arrivo di una serie di esperienze, attraverso cui il gruppo di San Damiano è passato, per decenni, scivolando sempre invitto attraverso pressioni esterne per mitigare la povertà assoluta, in comune oltre che personale, che – come è il nucleo centrale della Regola definitiva (c. VI) – così fu certamente anche il primo fondamento della fraternità, nella «formula vitae» iniziale, data da san Francesco al sorgere del nuovo Ordine e citata dalla Regola stessa al cap. VI, oltre che da altre fonti.

Attraverso un iter complesso, variamente studiato, la formula iniziale data da san Francesco al monastero di San Damiano (1211-1218) si evolve, senza nulla perdere tuttavia di quella ispirazione fondamentale che ha determinato l’Ordine nella mente e nel cuore di san Francesco.

Per questo la Regola del 1253 – a ventisette anni dalla morte di san Francesco – è detta, con piena verità, dalla Sede Apostolica: «la forma di vita e il modo di santa unità e di altissima povertà che il beato padre vostro Francesco vi consegnò a voce e in scritto da osservare». (Regola, 16).

martedì 9 agosto 2022

Film - La Settima Stanza (Edith Stein) (1995)

1933: in Germania si assiste all'ascesa al potere del nazismo. Edith Stein, brillante studiosa di filosofia di origine ebrea, allieva e assistente di Husserl, si converte al cattolicesimo. Attaccata dai correligionari e dai familiari, osteggiata nell'ambiente universitario per le sue origini, minacciata da un innamorato respinto, si rifiuta di prendere la via dell'esilio, ed entra come novizia nel convento delle carmelitane di Colonia. Ma la furia nazista non risparmia neppure le istituzioni religiose. Rinchiusa in campo di concentramento, muore ad Auschwitz nel 1942. Edith Stein è stata beatificata nel 1987 da Giovanni Paolo II.

 

ANNO 1995

PAESE





REGIA Marta Meszaros

ATTORI Maia Morgenstern, Elide Melli, Jan Nowicki, Hanna Polony, Giovanni Capalbo, Ileana Carini,  Adriana Asti

 

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lunedì 8 agosto 2022

Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Domenico di Guzman

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 3 febbraio 2010

Cari fratelli e sorelle,

la settimana scorsa ho presentato la luminosa figura di Francesco d’Assisi, quest’oggi vorrei parlarvi di un altro santo che, nella stessa epoca, ha dato un contributo fondamentale al rinnovamento della Chiesa del suo tempo. Si tratta di san Domenico, il fondatore dell’Ordine dei Predicatori, noti anche come Frati Domenicani.

Il suo successore nella guida dell’Ordine, il beato Giordano di Sassonia, offre un ritratto completo di san Domenico nel testo di una famosa preghiera: “Infiammato dello zelo di Dio e di ardore soprannaturale, per la tua carità senza confini e il fervore dello spirito veemente ti sei consacrato tutt’intero col voto della povertà perpetua all’osservanza apostolica e alla predicazione evangelica”. E’ proprio questo tratto fondamentale della testimonianza di Domenico che viene sottolineato: parlava sempre con Dio e di Dio. Nella vita dei santi, l’amore per il Signore e per il prossimo, la ricerca della gloria di Dio e della salvezza delle anime camminano sempre insieme.

Domenico nacque in Spagna, a Caleruega, intorno al 1170. Apparteneva a una nobile famiglia della Vecchia Castiglia e, sostenuto da uno zio sacerdote, si formò in una celebre scuola di Palencia. Si distinse subito per l’interesse nello studio della Sacra Scrittura e per l’amore verso i poveri, al punto da vendere i libri, che ai suoi tempi costituivano un bene di grande valore, per soccorrere, con il ricavato, le vittime di una carestia.

domenica 7 agosto 2022

Cartone Animato - San Matteo

Breve cartone animato sulla vita di San Matteo Evangelista.

 

Pdf in Spagnolo - El Gobierno Mundial y la Contra-Iglesia

Presentamos este libro de Pierre Virion sobre “El Gobierno Mundial y la Contra-Iglesia”. Es un libro sencillamente extraordinario. Con su lectura quedan iluminados los hechos políticos mundiales que, sólo así, a la luz de los planes siniestros del Poder Oculto Mundial, adquieren inteligibilidad y sentido.
Mucho se ha escrito sobre judaísmo, masonería, comunismo, progresismo, satanismo; pero nada tan claro, tan fundamentado y tan coherente sobre la conspiración de las fuerzas ocultas que llevan al mundo sobre la conspiración del Poder de Satanás.

Resulta sugestivo que, en el preciso momento en que grandes dignatarios y teólogos de la Iglesia de Jesucristo rechazan la admirable concordia del Poder temporal y de la Iglesia que conoció el mundo con el nombre de “Cristiandad” -y la rechacen como una odiosa Teocracia-, las fuerzas mancomunadas del nombre cristiano -judaísmo y masonería, con todos sus acólitos- trabajan en la ejecución de sus planes seculares para edificación de la Teocracia de Satanás.

La oportunidad de esta publicación se hace tanto más conveniente por cuanto el Muy R. Padre General de la Compañía de Jesús, Pedro Arrupe, acaba de denunciar en el Concilio el temible peligro de “una estrategia perfectamente planeada que sigue una <<sociedad atea>> que controla organizaciones mundiales en la finanza, el cinematógrafo, la radio y la prensa” con el propósito de destruir a la Iglesia (La Prensa, de Buenos Aires, 29-9-65). El Padre Arrupe ha señalado claramente al gobierno judeo.masónico, que está a punto de consolidar públicamente su poderío planetario. El libro de Pierre Virion establece con una documentación exhaustiva cuáles son esos planes y en qué punto de ejecución se hallan. Como Pierre Virion se refiere particularmente al Poder Oculto, cuya organización mundial ha sido preparada por Saint-Yves d’Alveydre y que se conoce con el nombre de “Sinarquía”, remitimos al lector al Apéndice, en que se explica qué ha de entenderse por esta palabra.

 
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giovedì 4 agosto 2022

Documentario - Ho Visto Dio in un Uomo: Il Curato d’Ars

Il villaggio di Ars, vicino a Lione, in Francia, oggi conosciuto in tutto il mondo per colui che ne fu il curato per 41 anni, Jean-Marie Vianney. Ogni anno, 500 000 pellegrini vanno a Ars per pregare e conoscere meglio la vita di quest’uomo, arrivato appena ordinato sacerdote in questo villaggio di 230 abitanti nel 1818, per non lasciarlo mai più. Ma cosa aveva di così speciale questo piccolo e umile curato d’Ars per attirare così tanta gente? Cos’è che ha fatto dire a un pellegrino che l’aveva incontrato: “Ho visto Dio in un uomo”?

Questo film Net for God ci porta nel cuore di quello che ha costituito la vita del curato d’Ars: l’accoglienza della salvezza e del perdono gratuito del Signore. A immagine di Cristo mosso a pietà davanti alle folle che non hanno pastore, sarà testimone della misericordia infinita di Dio che cerca di trasmettere continuamente attraverso il sacramento della riconciliazione, esercitato giorno e notte nella piccola chiesa di Ars. La sua testimonianza ci invita ad accogliere il Cristo nelle nostre povertà e a ricevere la misericordia di Dio in modo personale.

 

mercoledì 3 agosto 2022

Pdf. Padre Julio Meinvielle - Il Progressismo Cristiano: Errori e Deviazioni

Volendo analizzare le origini del “progressismo” nel mondo cattolico, non si può fare a meno di ricordare, anzitutto, che coloro che usano in maniera sistematica la parola progressismo sono i comunisti, perché per essi la storia si sviluppa in un processo dialettico che va dal peggio al meglio. Così, per esempio, per essi la società feudale si sviluppa in un processo dialettico verso la società borghese o liberale, la borghese verso quella socialista e questa, infine, verso quella comunista. Ciononostante, per progressismo si può anche intendere (in senso generale) il cammino della società verso condizioni e stadi più evoluti di sviluppo.

Tuttavia, noi, quando parliamo di progressismo, intendiamo alludere a quel fenomeno che si avverte oggi nella Chiesa e che recentemente è diventato di moda a causa di forzate interpretazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II. La stampa mondiale ha diviso i Padri conciliari in due grandi correnti: una, quella degli innovatori e amici delle riforme, definiti progressisti; l'altra, dei Padri più preoccupati di conservare le legittime tradizioni, qualificati conservatori, reazionari e integralisti....


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martedì 2 agosto 2022

AudioLibro. San Pietro Giuliano Eymard - La Santissima Eucaristia

San Pietro Giuliano Eymard nacque in Francia, a La Mure d’Isère, il 4 febbraio 1811 e vi morì il 1° agosto 1868, dopo aver dato alla Chiesa due famiglie religiose: la Congregazione del SS. Sacramento e le Ancelle del SS. Sacramento, eredi del suo spirito, continuatrici della sua missione, che fu di glorificare e di far glorificare ovunque la SS. Eucaristia, estendendo il suo regno d’amore.


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Catechesi del Papa Benedetto XVI su Sant’Eusebio di Vercelli

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 17 ottobre 2007

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Cari fratelli e sorelle,

questa mattina vi invito a riflettere su sant’Eusebio di Vercelli, il primo Vescovo dell’Italia settentrionale di cui abbiamo notizie sicure. Nato in Sardegna all’inizio del IV secolo, ancora in tenera età si trasferì a Roma con la sua famiglia. Più tardi venne istituito lettore: entrò così a far parte del clero dell’Urbe, in un tempo in cui la Chiesa era gravemente provata dall’eresia ariana. La grande stima che crebbe attorno a Eusebio spiega la sua elezione nel 345 alla cattedra episcopale di Vercelli. Il nuovo Vescovo iniziò subito un’intensa opera di evangelizzazione in un territorio ancora in gran parte pagano, specialmente nelle zone rurali. Ispirato da sant’Atanasio – che aveva scritto la Vita di sant’Antonio, iniziatore del monachesimo in Oriente –, fondò a Vercelli una comunità sacerdotale, simile a una comunità monastica. Questo cenobio diede al clero dell’Italia settentrionale una significativa impronta di santità apostolica e suscitò figure di Vescovi importanti, come Limenio e Onorato, successori di Eusebio a Vercelli, Gaudenzio a Novara, Esuperanzio a Tortona, Eustasio ad Aosta, Eulogio a Ivrea, Massimo a Torino, tutti venerati dalla Chiesa come Santi.

Beato Zeffirino Gimenez Malla

Ceferino Giménez Malla (soprannominato "El Pelé") era uno zingaro spagnolo analfabeta, commerciante di cavalli, che si convertì tardi al cattolicesimo. Nei primi giorni della guerra civile spagnola, quando aveva settantacinque anni, fu arrestato a Barbastro, nella provincia di Aragona (probabilmente dalla polizia o dalle forze governative o da milizie loro associate, ma ci sono ancora punti oscuri), per aver aiutato un giovane sacerdote. Egli continuò a recitare il rosario in carcere e il 2 agosto 1936 fu condotto all'esecuzione per essere fucilato con la corona ancora tra le mani. Il 4 maggio 1997 quattromila zingari assistettero in S. Pietro alla cerimonia durante la quale egli fu beatificato da papa Giovanni Paolo II, come martire della fede. Il papa sottolineò la sua devozione, la sua cura per i poveri e i suoi sforzi per risolvere conflitti tra rom, zingari e altri, citandolo come esempio della «presenza di Cristo tra popoli diversi».

lunedì 1 agosto 2022

Catechesi del Papa Benedetto XVI su Sant'Alfonso Maria de' Liguori

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 30 marzo 2011


Cari fratelli e sorelle,

oggi vorrei presentarvi la figura di un santo Dottore della Chiesa a cui siamo molto debitori, perché è stato un insigne teologo moralista e un maestro di vita spirituale per tutti, soprattutto per la gente semplice. E’ l’autore delle parole e della musica di uno dei canti natalizi più popolari in Italia e non solo: Tu scendi dalle stelle.

Appartenente a una nobile e ricca famiglia napoletana, Alfonso Maria de’ Liguori nacque nel 1696. Dotato di spiccate qualità intellettuali, a soli 16 anni conseguì la laurea in diritto civile e canonico. Era l’avvocato più brillante del foro di Napoli: per otto anni vinse tutte le cause che difese. Tuttavia, nella sua anima assetata di Dio e desiderosa di perfezione, il Signore lo conduceva a comprendere che un’altra era la vocazione a cui lo chiamava. Infatti, nel 1723, indignato per la corruzione e l’ingiustizia che viziavano l’ambiente forense, abbandonò la sua professione - e con essa la ricchezza e il successo - e decise di diventare sacerdote, nonostante l’opposizione del padre. Ebbe degli ottimi maestri, che lo introdussero allo studio della Sacra Scrittura, della Storia della Chiesa e della mistica. Acquisì una vasta cultura teologica, che mise a frutto quando, dopo qualche anno, intraprese la sua opera di scrittore. Fu ordinato sacerdote nel 1726 e si legò, per l’esercizio del ministero, alla Congregazione diocesana delle Missioni Apostoliche. Alfonso iniziò un’azione di evangelizzazione e di catechesi tra gli strati più umili della società napoletana, a cui amava predicare, e che istruiva sulle verità basilari della fede. Non poche di queste persone, povere e modeste, a cui egli si rivolgeva, molto spesso erano dedite ai vizi e compivano azioni criminali. Con pazienza insegnava loro a pregare, incoraggiandole a migliorare il loro modo di vivere. Alfonso ottenne ottimi risultati: nei quartieri più miseri della città si moltiplicavano gruppi di persone che, alla sera, si riunivano nelle case private e nelle botteghe, per pregare e per meditare la Parola di Dio, sotto la guida di alcuni catechisti formati da Alfonso e da altri sacerdoti, che visitavano regolarmente questi gruppi di fedeli. Quando, per desiderio dell’arcivescovo di Napoli, queste riunioni vennero tenute nelle cappelle della città, presero il nome di “cappelle serotine”. Esse furono una vera e propria fonte di educazione morale, di risanamento sociale, di aiuto reciproco tra i poveri: furti, duelli, prostituzione finirono quasi per scomparire.

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