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domenica 27 novembre 2022

Film - Erode il Grande (1958)

Erode, re di Giudea, governa con la violenza e il terrore. Per evitare l'invasione delle sue terre da parte dei romani vincitori, decide di parlamentare con Ottaviano. Alla sua partenza per Roma però si scatenano gli intrighi di palazzo: la regina madre diffonde la falsa notizia della sua morte preparando l'ascesa al trono del di lui cognato, Aristobulo. Mentre la moglie di Erode, Mariam, destinata a essere uccisa qualora il geloso consorte fosse stato ucciso, viene risparmiata dal fedele Aron. Tornato in patria, Erode è talmente accecato dall'ira che la sua dissennata vendetta finirà per travolgere tutto e tutti.


ANNO 1958

PAESE



REGIA Viktor Tourjansky

ATTORI Edmund Purdom, Sandra Milo, Elena Zareschi, Sylvia Lopez, Camillo Pilotto

 

San Pietro Crisologo - Colui che ha Voluto Nascere per Noi, non ha Voluto essere Ignorato da Noi

Dai “Discorsi” di San Pietro Crisologo, Vescovo.
(Disc. 160; PL 52,620-622)

Benché nel mistero stesso dell’Incarnazione del Signore i segni della sua divinità siano stati sempre chiari, tuttavia la solennità odierna ci manifesta e ci svela in molte maniere che Dio è apparso in corpo umano, perché la nostra natura mortale, sempre avvolta nell’oscurità non perdesse, per ignoranza, ciò che ha meritato di ricevere e possedere per grazia.

Infatti colui che ha voluto nascere per noi, non ha voluto rimanere a noi nascosto; e perciò si manifesta in questo modo, perché questo grande mistero di pietà non diventi occasione di errore.

Oggi i magi, che lo ricercavano splendente fra le stelle, lo trovano che vagisce nella culla. Oggi i magi vedono chiaramente, avvolto in panni, colui che tanto lungamente si accontentarono di contemplare in modo oscuro negli astri. Oggi i magi considerano con grande stupore ciò che vedono nel presepio: il cielo calato sulla terra, la terra elevata fino al cielo, l’uomo in Dio, Dio nell’uomo, e colui che il mondo intero non può contenere, racchiuso in un minuscolo corpo.

Vedendo, credono e non discutono e lo proclamano per quello che è con i loro doni simbolici. Con l’incenso lo riconoscono Dio, con l’oro lo accettano quale re, con la mirra esprimono la fede in colui che sarebbe dovuto morire.

Documentario - Santa Caterina Labourè e la Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa

Il 27 Novembre 1830 la Madonna ha chiesto a Santa Caterina Labouré di coniare una medaglia che poi la tradizione cattolica ha chiamato "Medaglia Miracolosa". Questo documentario racconta la storia.

 

domenica 20 novembre 2022

Sant'Ilario di Poitiers - Dal "Commento ai Salmi"

Sappiamo bene che molti hanno opinioni differenti sul libro dei Salmi, dagli scritti stessi che ci hanno lasciato. Difatti alcuni tra gli Ebrei vogliono che essi siano divisi in cinque libri, in modo che fino al salmo quarantesimo formerebbero il libro primo, dal quarantesimo al settantunesimo il libro secondo, fino all’ottantesimo il libro terzo, fino al centocinquesimo il libro quarto, e il motivo sarebbe che tutti questi salmi recano nella conclusione l’espressione: Sia fatto, sia fatto; infine il libro quinto si concluderebbe con il salmo centocinquantesimo. Altri poi hanno pensato che essi dovrebbero portare il titolo ”Salmi di Davide”, e con ciò vogliono intendere che tutti i salmi siano stati composti da Davide. Ma noi, seguendo l’autorità degli Apostoli, li chiamiamo e scriviamo “libro dei Salmi”. Ricordiamo che negli Atti degli apostoli si dice: “E’ scritto infatti nel libro dei Salmi: “La sua dimora diventi deserta, e il suo incarico lo prenda un altro”. Perciò non bisogna parlare né di cinque libri secondo alcuni ebrei, né dei Salmi di Davide, secondo l’ingenuità di molti; li si conosca piuttosto come “libro dei Salmi”, secondo l’autorità degli apostoli.

Cartone Animato - Santa Cecilia

Breve Cartone Animato sulla Vita di Santa Cecilia.

 

mercoledì 16 novembre 2022

Marco, Capitolo 1, Versetti 2-3

Come è scritto nel Profeta Isaia: «Ecco, io mando il mio angelo davanti al tuo volto, a preparare la tua via davanti a te». «Voce di chi grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri».

Beda: San Marco, prima di scrivere il Vangelo, si fa precedere dalla testimonianza dei Profeti, al fine di attirare la fiducia su ciò che sta per scrivere mostrandolo già annunciato dai Profeti. Con questo modo di iniziare il suo Vangelo egli conduce i Giudei, che avevano ricevuto la legge e i profeti, ad accogliere la grazia evangelica e i misteri che i Profeti avevano annunciato, e nello stesso tempo conduce i Gentili, che erano venuti a Cristo attraverso gli oracoli evangelici, a ricevere e a venerare l'autorità della legge e dei Profeti.

Teofilatto: Il precursore di Cristo è dunque detto Angelo per la vita angelica e la riverenza eccelsa. Ciò che poi si dice: davanti al tuo volto, significa: il tuo nunzio è presso di te: per cui si mostra la vicinanza del precursore a Cristo: infatti camminano presso i re coloro che sono ad essi più vicini.

Beda: Come poi Giovanni poté essere chiamato Angelo in quanto preparò al Signore la via con la sua predicazione, così rettamente poté essere chiamato anche voce, prevenendo il Signore con il risuonare della sua parola; per cui segue: Voce di chi grida nel deserto. È chiaro infatti che il Figlio unigenito è chiamato Verbo del Padre, e dal nostro stesso parlare conosciamo che prima risuona la voce, in modo che in seguito si possa udire la parola.

Girolamo: Si dice poi: Voce di chi grida, poiché il gridare riguarda i sordi, e quelli che stanno lontano, oppure quando c'è sdegno; e tutto ciò senza dubbio riguardò il popolo Giudaico, poiché la salvezza è lontana dai peccatori, e chiusero le loro orecchie come serpenti sordi, e meritarono di sentire da Cristo lo sdegno e l'ira e la tribolazione.

venerdì 11 novembre 2022

Beato Vincenzo Eugenio Bossilkov

Nacque a Belene, in Bulgaria, da una famiglia contadina cattolica. All'età di 11 anni entrò nel seminario passionista di Ores, per poi passare a quello di Russe, residenza del prelato di Nicopoli. Studiò materie umanistiche e fece il noviziato in Belgio. Studiò filosofia in Olanda e teologia, di nuovo, in Belgio.

Nel 1924 tornò in patria e lì fu ordinato sacerdote nel 1926. Nel 1927 fu inviato a Roma, dove trascorse quattro anni presso il Pontificio Istituto Orientale. Qui si formò per avere un rapporto con la Chiesa ortodossa, parlava sette lingue. Sottolineava sempre la sua apertura al problema ecumenico, soprattutto con i fratelli separati in Bulgaria. Nella sua predicazione e nelle sue celebrazioni questo era un tema frequente.

Tornato in Bulgaria, il suo vescovo, il passionista olandese Theelen, lo prese come segretario, nominandolo parroco della cattedrale. Rimase qui per due anni e in seguito fu parroco di Bardarski-Gheran, una grande parrocchia al centro della valle del Danubio. Creò un coro con i bambini e iniziò a giocare a calcio. Oltre alla dedizione ai più poveri, mantenne un continuo contatto con il mondo della cultura. Diceva: “non aver paura di disturbarmi; Sono qui per servire mio fratello ”.

sabato 5 novembre 2022

Beato Gomidas Kaumurdjian (Keumurgian)

 Alla fine del xvii secolo, la Costantinopoli islamica subì uno sconvolgimento: la città era un focolaio di lotte ecclesiastiche e secolari e il movimento all'interno dei gruppi cristiani a favore della riunione con Roma era fortissimo, ad ogni modo, in parte grazie alla fervente attività dell'ambasciatore francese, ciò che iniziò come reazione anticattolica si trasformò in breve in persecuzione, di cui fu vittima Gomidas.

Nato a Costantinopoli nel 1656 ca., figlio di un sacerdote armeno, Gomidas fu istruito da un sacerdote della stessa religione, a vent'anni circa si sposò, e più tardi, completati gli studi, fu ordinato e designato alla parrocchia di S. Giorgio a sud della città, dove si fece conoscere, non solo per l'eloquenza, ma anche per l'autentica spiritualità e altruismo. Divenne presto un membro importante nel movimento di riunione, e all'età di quarant'anni si convertì con la sua famiglia alla Chiesa cattolica romana. Come consuetudine in quel periodo, continuò a svolgere il suo ministero a S. Giorgio, e in pochi anni, cinque dei dodici sacerdoti armeni seguirono il suo esempio; dopo il 1695, la situazione diventò più difficile per i cattolici e Gomidas si recò in esilio nel monastero armeno di S. Giacomo, a Gerusalemme, dove appoggiò il partito cattolico, attirando l'odio di un certo Giovanni di Smirne.

Beato Gregorio Lakota

Nacque a Holodivka, ora Zadnistriany in Ucraina. Fu ordinato sacerdote nel 1908 e svolse il ministero pastorale nella diocesi di Przemysl in Polonia. Terminati gli studi a Vienna, intraprese la carriera di insegnante dal 1913 al 1918 anno in cui fu eletto rettore del seminario Przemysl.

Nel 1926 fu consacrato vescovo ausiliare di Przemyl e proprio in quest'anno le autorità lo deportarono in Ucraina. Fu condannato a 10 anni di prigione nel campo di concentramento di Abez, vicino a Vorkuta (Siberia), e di fronte alle vessazioni della patria da parte dei comunisti russi, subì tormenti fisici per Cristo e morì in questo luogo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel campo di prigionia della città di Abez nella Siberia in Russia, beato Gregorio Lakota, vescovo di Przemysl e martire, che, durante l’oppressione della patria da parte dei persecutori della fede, vinse le sofferenze del corpo con una intrepida morte in nome di Cristo.

Beata Maria Carmela Viel Ferrando

Maria nacque a Sueca in Valencia fin da piccola voleva essere una religiosa, ma poi scelse di essere una laica impegnata nell'apostolato laicale. Ebbe sempre una chiara coscienza sociale e sostenne la gioventù lavoratrice. Fu una degli iniziatori dell'opera Catholic Interests in Svezia. Apparteneva all'Azione Cattolica e lavorò attivamente nei sindacati cattolici, promosse la fondazione dell'Unione del taglio e del cucito. Insistette molto perché i Salesiani aprissero una scuola nella sua città.

Quando scoppiò la guerra civile, sentendo che la sua vita era in pericolo, si trasferì a Valencia, ma una donna della sua città la denunciò nonostante fosse in debito con i suoi favori. Fu arrestata e dopo pochi giorni le spararono a El Saler de Valencia, dopo aver mostrato grande serenità e aver creduto nella Provvidenza. È stata beatificata l'11 marzo 2001.

MARTIROLOGIO ROMANO. In località detta El Saler vicino a Valencia sempre in Spagna, beata Maria Carmela Viel Ferrando, vergine e martire, che nella stessa persecuzione portò a termine la gloriosa prova per Cristo.

venerdì 4 novembre 2022

San Roberto Bellarmino - Il Valore della Tradizione

Sebbene, sono stolti e ridicoli tutti gli eretici, mentre vogliono legare la parola di Dio alle sole Scritture, e tutto ciò, che non è scritto, chiamano essi, non parola di Dio, ma comandi e precetti di uomini. Come se le genti barbare, alle quali fu predicato il Vangelo, senza che esse avessero mai visto le Scritture, non abbiano avuto la parola di Dio. Di costoro Santo Ireneo, nel libro terzo contro le eresie al capo quarto, dice così: «E che? Se neppure gli apostoli ci avessero lasciate le Scritture, non si sarebbe dovuto seguire l'ordine della tradizione, che essi consegnarono a quelli, ai quali commettevano le chiese? A questa tradizione danno il loro assenso molte genti barbare, che credono in Cristo, e per opera di Cristo tengono scritta nel loro cuore la salvezza senza alcun carattere od inchiostro, e custodiscono con cautela la tradizione antica. Or se alcuno annunziasse ad essi quelle cose, che sono state inventate dagli eretici, e parlasse secondo il loro modo di parlare, subito si turerebbero le orecchie e fuggirebbero più che lontano; perché non sopporterebbero nemmeno di udire un discorso blasfemo». Ecco il valore che ha la tradizione! Essa non può essere e, adulterata, come la parola scritta.

martedì 1 novembre 2022

Beato Teodoro Romza

Nacque il 14 aprile 1911 a Velikij Byékiv, nella regione Transcarpatica. Compì gli studi di filosofia e teologia presso l'Università Gregoriana a Roma, fu ordinato sacerdote nel Natale del 1936 e consacrato vescovo nel 1944.

Nell'ambito dei provvedimenti disposti per ordine personale di Stalin fu decretata la soppressione della Chiesa Cattolica che avrebbe dovuto fondersi con la Chiesa Ortodossa russa. Ma il vescovo non rinnegò l'unione con la Santa Sede e fu progettato il suo assassinio. In occasione di una visita pastorale fu investito in un incidente automobilistico fittizio e riportò varie ferite.

Trasportato nell'ospedale di Mukacevo, 1'1 novembre 1947 fu avvelenato per opera del generale della polizia statale e dei suoi agenti speciali.

È stato proclamato beato il 27 giugno 2001.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella cittadina di Mukacevo in Ucraina, beato Teodoro Giorgio Romzsa, vescovo e martire, che, in tempo di proibizione della fede, meritò di conseguire la palma della gloria per aver conservato la fedeltà alla Chiesa.

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