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domenica 28 febbraio 2021

San Claudio de la Colombière - Atto di Confidenza in Dio

 

Mio Signore e Dio, io sono così convinto che Tu hai cura di tutti quelli che sperano in Te e che niente può mancare a coloro che aspettano tutto da te, che ho deciso, per l’avvenire, di vivere senza alcuna preoccupazione e di riversare su di Te ogni mia inquietudine.

Gli uomini possono spogliarmi di tutti i beni e del mio stesso onore; le malattie possono privarmi delle forze e dei mezzi per servirti; col peccato posso smarrire perfino la tua grazia, ma non perderò mai e poi mai la mia fiducia in Te. La conserverò fino all’estremo della mia vita e il demonio, con tutti i suoi sforzi, non riuscirà mai a strapparmela.

Altri aspettino pure la loro felicità dalle ricchezze e dal loro ingegno; facciano anche affidamento sull’innocenza della loro vita, sui rigori delle loro penitenze, sulla quantità delle loro opere buone e sul fervore delle loro preghiere; per me tutta la mia confidenza è la mia stessa confidenza; confidenza che non ha mai ingannato nessuno.

Ecco perché ho l’assoluta certezza di essere eternamente felice, perché ho l’incrollabile fiducia di esserlo e perché lo spero unicamente da Te.

Per mia triste esperienza devo purtroppo riconoscere di essere debole ed incostante; so quanto le tentazioni possono contro le virtù più affermate; eppure nulla, finché conserverò questa ferma fiducia in Te, potrà spaventarmi; starò al riparo da ogni disgrazia e sarò certo di continuare a sperare, perché spero questa stessa immutabile speranza.

Infine, mio Dio, sono intimamente persuaso che non sarà mai troppa la fiducia che ho in Te e che, ciò che otterrò da Te, sarà sempre al di sopra di ciò che avrò sperato.

Spero anche, Signore che Tu mi sorreggerai nelle facili debolezze; mi sosterrai negli assalti più violenti; farai trionfare la mia fiacchezza sopra i miei temuti nemici.

Ho tanta fiducia che Tu mi amerai sempre e che anche io, a mia volta, ti amerò per sempre.

E per portare al più alto grado questa mia fiducia, o mio Creatore, io spero Te da Te stesso, per il tempo e per l’eternità. 


San Giovanni Crisostomo - La Preghiera è Luce per l’Anima

 

Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo 
(Om. 6 sulla preghiera; PG 64, 462-466)
 
 ☩︎

La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. È, infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l’anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.
Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall’amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell’universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi per tutta la vita, se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile del nostro tempo.
La preghiera è luce dell’anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l’uomo. L’anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l’anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l’anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole. Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l’Apostolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b). Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l’anima; chi l’ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima.
Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà mediante la pratica della preghiera. Rendi splendida la tua abitazione con la luce della giustizia; orna le sue pareti con le opere buone come di una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose colloca la fede e la soprannaturale magnanimità, ponendo sopra ogni cosa, in alto sul fastigio, la preghiera a decoro di tutto il complesso. Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia. Egli ti concederà di trasformare la tua anima in tempio della sua presenza.

Video. Beato Daniele Alessio Brottier


Daniele Alessio Brottier è ricordato per il suo impegno nella missione, nell'apostolato tra i militari e per l'aiuto agli orfani. Nato nel 1876 a La Ferté-Saint Cyr, diocesi di Blois, in Francia, entrò in Seminario nel 1890 e divenne prete a 23 anni nel 1899. Nel 1902 entrò come novizio nella congregazione dello Spirito Santo ad Orly, l'anno seguente emise i voti religiosi e partì quasi subito per il Senegal, allora colonia francese , ma rientrò dopo soli tre anni per motivi di salute. Ripresosi tornò nuovamente nel paese africano, ma i problemi di salute lo costrinsero a tornare definitivamente in patria. Allora, in Francia, fondò l'opera «Souvenir Africain», allo scopo di costruire la cattedrale di Dakar. Cappellano militare nella Prima Guerra mondiale, fondò l'Unione nazionale combattenti e l'Opera degli orfani apprendisti. Morì nel 1936. È stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1984.

 

sabato 27 febbraio 2021

Collaborazione con il Blog catenaaureasintesi.blogspot.com


Salve a tutti,
 
per una migliore gestione e organizzazione del blog, vi invito a segnalarmi, lasciando un commento sotto il post, eventuali link rotti, ovvero se trovate video off-line, link di rimando a Mega rotti e altre anomalie varie… cercherò di ripristinarli, ove sia possibile, quanto prima…
 
Grazie per la collaborazione.
 
Buona Giornata.

venerdì 26 febbraio 2021

AudioLibro. Papa Pio IX - Dogma dell'Immacolata Concezione

 

L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento; tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria.

Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la Chiesa cattolica infatti ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente: in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo.

 

giovedì 25 febbraio 2021

Pdf. Josef Andreas Jungmann - Catequética

 

La presente obra de iniciación es fruto de las lecciones que, como sucesor del P. Michael Gatterer, desde el año 1934, hube de explicar en la Facultad Teológica de Innsbruck.

Aquí y allí se verá todavía traslucir la herencia recogida de su Catequética, que tuvo cuatro ediciones (la última en 1931), y, además, su orientación en la cura de almas debía quedar como directriz constante.

Por otra parte, me he esforzado en estar a la mira de todas las cuestiones y conocimientos que los tiempos últimos han llevado consigo, más aún, en irlos agregando para una total comprensión del asunto, según corresponde a la tarea de transmitir el mensaje de nuestra fe a las generaciones jóvenes. El planteamiento de los métodos no podía ser considerado como de poca importancia. Lo que siglos precedentes han conseguido con trabajo, puede actualmente ser examinado y valorado con la tranquilidad que concede la distancia del tiempo.

En último término he creído, como otros, poder renunciar, en beneficio de una mayor sencillez y claridad, a un lenguaje abstracto como el que ha sido tomado con frecuencia, en la última fase del movimiento metodológico, de la filosofía y pedagogía de los valores.

Con todo, más importante aún que las consideraciones metodológicas, me ha parecido la tarea de robustecer y dilucidar la convicción plena y consciente acerca del mandato que debe cumplir el catequista. En nuestro tiempo, tan lleno de ruido y tan menguado de substancia, que se ha vuelto sordo para las voces de un mundo superior, no es nada fácil anunciar con provecho la palabra de Dios, especialmente a los niños. Y, no obstante, es la Buena Nueva lo que debemos predicar. Una multiplicidad de conocimientos religiosos pronto habría de desvanecerse. Lo único que puede ser de utilidad es la concentración en los puntos decisivos y el mayor acercamiento posible a la vida práctica. Por esto se ha realizado conscientemente la vuelta al contenido, a la preponderancia de la catequética material.

Junto con el conocimiento teorético es indispensable en la catequesis y también en la catequética la experiencia práctica. Y como quiera que mi propia y más intensa práctica de los primeros años de cura de almas ya queda bastante atrás, aunque repetidamente la haya continuado, por esto procuré tanto más estar en contacto con la experiencia ajena, particularmente merced a los informes que de las diversas situaciones saben ofrecer las revistas catequísticas. En cambio, de la literatura referente a preparación, que poco a poco vuelve a publicarse, solamente he querido citar algunos ejemplos aislados ; no tuve intención de mencionarla por entero.

De esta manera, confío no haber permanecido extraño a las preocupaciones del catequista de nuestros días.

El que un día bendijo cariñosamente a los niños, quiera bendecir también estos esfuerzos.”

Innsbruck, 27 de abril de 1953.

Documentario. Segnati da Dio: San Pio da Pietrelcina

 

San Pio di Pietrelcina, meglio conosciuto come Padre Pio, era un frate cappuccino, erede spirituale di San Francesco d'Assisi. Nato nel 1887 è stato il primo sacerdote a portare impressi sul proprio corpo i segni della crocifissione, per ben 50 anni della sua vita. È famoso e venerato in tutto il mondo per i fenomeni soprannaturali che caratterizzarono tutta la sua straordinaria esperienza, oltre alle stigmate, sanazioni, bilocazioni e chiaroveggenza. Il fenomeno delle stigmate lo accompagna fino a poco prima di morire (23 settembre 1968), quando misteriosamente scomparvero dal suo corpo. Persino dopo la sua morte si sono verificate numerose guarigioni e conversioni per sua intercessione. Un'indagine avvincente su una delle anime più profondamente “segnate da Dio” in tutta la storia della Cristianità.

 

mercoledì 24 febbraio 2021

Monsignor Marcel Lefebvre - La Crociata

  

Giubileo sacerdotale
Parigi, 23 settembre 1979

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.
Fratelli carissimi, permettetemi, prima di iniziare le poche parole che vorrei rivolgervi nell'occasione di questa bella cerimonia, di ringraziare quanti hanno contribuito alla sua magnifica riuscita.
Personalmente, in occasione del mio giubileo sacerdotale, avevo pensato di fare una riunione attorno all'altare di Ecône in modo discreto e privato, ma il clero di S. Nicolas-du-Chardonnet e i cari sacerdoti che mi circondano hanno tanto insistito affinché permettessi a tutti coloro che lo
desiderassero di unirsi al mio ringraziamento e alla mia preghiera, che non ho potuto rifiutare. È per questo che oggi siamo riuniti così numerosi, venuti dappertutto, dall'America, da tutti i paesi dell'Europa libera, ancora liberi. Ed eccoci riuniti in occasione di questo giubileo sacerdotale.
Ed allora, come definire questa riunione, questa manifestazione, questa cerimonia? Un omaggio, un omaggio della vostra fede nel sacerdozio cattolico e nella santa Messa cattolica.
Penso realmente che è per questo che siete venuti, per manifestare il vostro attaccamento alla Chiesa cattolica e al più bel tesoro, al dono più sublime che Dio ha fatto agli uomini: il sacerdozio, ed il sacerdozio per il sacrificio, per il sacrificio di Nostro Signore continuato sugli altari.
Ecco perché siete venuti ed ecco perché siamo oggi circondati da un così gran numero di sacerdoti, venuti anche loro da ogni luogo, e che sarebbero stati molto più numerosi se non fosse domenica; infatti è loro dovere assicurare la santa Messa ai fedeli, ma il loro cuore è unito a noi, come ci hanno assicurato.
Vorrei tratteggiare, se permettete, qualche episodio di cui sono stato testimone durante la mia esistenza, durante questo mezzo secolo, per ben mostrare l'importanza che la Messa della Chiesa cattolica ha nella nostra vita, nella vita di un sacerdote, in quella di un vescovo e della Chiesa.

Riprendiamo con le Pubblicazioni.....

Bon, riprendiamo le pubblicazioni sul blog dopo una dozzina di giorni di stop…

I motivi dello stop possono essere molti…. D’altronde basta guardare l’archivio mensile, sulla colonna di destra, per capire che ha volte mi prendo una pausa per ricaricare le pile e far nascere, magari, nuovi idee…

Però questa volta è un pochino differente… giovedì scorso mi hanno rubato la bici elettrica fuori dal luogo dove lavoro; essendo il mio unico mezzo di spostamento e avendo già avuto, comunque, segnali di presentimento, ci sono rimasto molto male…

Ho posto subito denuncia presso i Carabinieri del mio paese e spero che, prima o poi, Dio Voglia, salti fuori….

Buona Serata.

venerdì 12 febbraio 2021

Serie Tv. Jesus (1999)

La vita di Gesù raccontata nella sua piena umanità, dagli anni della formazione all'esperienza delle tentazioni di satana quando il nazareno capisce fino in fondo l'importanza della sua Missione. Un Uomo che vive rivelando il messaggio del Padre e che affronta il sacrificio della crocifissione accogliendo la Sua volontà per la salvezza del mondo.

 

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ANNO
1999

PAESE



 


 

 

San Papa Pio X e il Canto Gregoriano

 

Queste qualità (sacralità, bellezza, universalità) si riscontrano in grado sommo nel canto gregoriano, che è per conseguenza il canto proprio della Chiesa Romana, il solo canto ch’essa ha ereditato dagli antichi padri, che ha custodito gelosamente lungo i secoli nei suoi codici liturgici, che come suo direttamente propone ai fedeli, che in alcune parti della liturgia esclusivamente prescrive e che gli studi più recenti hanno sì felicemente restituito alla sua integrità e purezza.

Per tali motivi il canto gregoriano fu sempre considerato come il supremo modello della musica sacra, potendosi stabilire con ogni ragione la seguente legge generale: tanto una composizione per chiesa è più sacra e liturgica, quanto più nell’andamento, nella ispirazione e nel sapore si accosta alla melodia gregoriana, e tanto è meno degna del tempio, quanto più da quel supremo modello si riconosce difforme.

L’antico canto gregoriano tradizionale dovrà dunque restituirsi largamente nelle funzioni del culto, tenendosi da tutti per fermo, che una funzione ecclesiastica nulla perde della sua solennità, quando pure non venga accompagnata da altra musica che da questo Soltanto.

In particolare si procuri di restituire il canto gregoriano nell’uso del popolo, affinché i fedeli prendano di nuovo parte più attiva all’officiatura ecclesiastica, come anticamente solevasi.

 

Papa Pio X – Tra le sollecitudini

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