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venerdì 31 agosto 2018

Matteo, Capitolo 15, Versetti 7-11


Ipocriti, bene ha profetato di voi Isaia dicendo: <<Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine e comandamenti di uomini>>. E convocate a sé le folle disse loro: Ascoltate e intendete. Non quello che entra nella bocca contamina l'uomo, ma ciò che procede dalla bocca, questo contamina l'uomo.

Remigio: Si dice ipocrita colui che simula, poiché fa una cosa e ne sente un’altra nel suo cuore. Con ragione, dunque, chiama ipocriti i Farisei, poiché con il pretesto di dare culto a Dio non desideravano altro che accumulare per sé grandi ricchezze.

Remigio: Il popolo dei Giudei sembrava che si avvicinasse a Dio e lo onorasse con le labbra e con la bocca, poiché si gloriava di non riconoscere altro che un solo Dio; però nel suo cuore era molto distante da Dio, dato che, nonostante avesse visto i miracoli, non volle né riconoscere la divinità del Signore né accoglierlo.

Rabano: Infatti non avranno la ricompensa con i veri cultori, insegnando dottrine e comandamenti di uomini, disprezzati i precetti divini.

giovedì 30 agosto 2018

Pdf - Dizionario Enciclopedico del Pensiero di S. Tommaso d'Aquino


Dizionario che comprende più di 700 voci e temi estratti dal pensiero di san Tommaso d’Aquino. Per ogni voce si traccia, innanzitutto, lo sviluppo del pensiero precedente a Tommaso per far capire l’originalità e la novità del suo contributo, e poi si espone in modo esauriente il suo pensiero, attingendo da tutte le sue opere, e in particolare dal Commento alle Sentenze e dalla Somma Teologica.

Matteo, Capitolo 15, Versetti 1-6


Allora gli si avvicinarono da Gerusalemme gli scribi e i farisei dicendo: Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti non si lavano le mani quando mangiano il pane. Ma egli rispondendo disse loro: Perché anche voi trasgredite il comandamento di Dio per la vostra tradizione? Infatti Dio ha detto: Onora il padre e la madre e chi avrà maledetto il padre o la madre morirà. Voi Invece dite: Chiunque dirà al padre o alla madre: Qualunque dono è da me ti giovi, non onorerà suo padre o sua madre e renderà vano il comandamento di Dio per la vostra tradizione.

Crisostomo: L’Evangelista indica qui il tempo per manifestare l’indicibile perversità di essi, superiore a quella di ogni uomo. Essi giungono al Signore quando vedono i molti miracoli che opera, e i molti infermi che guariscono solo toccando l’orlo del suo vestito. E quando dice che gli Scribi e i Farisei vennero da Gerusalemme, non dobbiamo dimenticare che essi erano disseminati in tutte le tribù, e che i peggiori di tutti erano quelli che abitavano nella metropoli, per il fatto che godevano di maggiori onori ed erano allo stesso tempo più superbi.

Crisostomo: Guardate come sono presi dalla loro stessa domanda: infatti non dicono: perché trasgrediscono la legge di Mosè?, ma la tradizione degli antichi; per cui si vede chiaramente che i sacerdoti introducevano molte novità nonostante che Mosè avesse detto (Dt 4, 2): <<Non aggiungerete nulla alla parola che oggi vi propongo, e non sottrarrete nulla sa essa>>; e quando conveniva loro rimanere esenti dalle osservanze, si legavano con altre nuove, per timore che qualcuno usurpasse loro il potere supremo, volendo essere più temibili, come se fossero essi stessi i legislatori.

Beda: Prendendo carnalmente le parole dei Profeti, riferiscono solo al lavaggio del corpo le parole (Is 1, 16): <<Lavatevi, e sarete mondi>>; e cosi stabilirono che non si poteva mangiare senza essersi lavate le mani.

mercoledì 29 agosto 2018

Santo Curato d'Ars - Omelie



Dieci omelie separate, di alcune pagine, su diversi temi trattati dal Santo Curato d'Ars durante il suo Sacerdozio.


Omelie del Santo Curato d'Ars


 01 La Maldicenza

 02 La Preghiera

 03 Le Tentazioni

 04 Le Verita Eterne

 05 Eucaristia

06 La Parola di Dio

 07 La Perseveranza

 08 La Misericordia di Dio

 09 Il Giudizio Particolare

 10 Il Giudizio Universale

Libri Cattolici Scaricabili in Pdf


Novità!!


Ho deciso, per arricchire ulteriormente la mia pagina facebook e il mio blog, di inserire dei libri, omelie, opuscoli etc… scaricabili in pdf dei Papi, Santi, Sacerdoti etc… Molti pdf sono stati creati ed editati da me nel corso degli anni... Vi sembra una buona idea?



martedì 28 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 34-36


E attraversato il mare giunsero nella terra di Genezaret, e gli uomini di del luogo, avendolo riconosciuto, diffusero la notizia in tutta quella regione e gli portarono tutti i malati, e lo pregavano che potessero toccare almeno l'orlo del suo vestito. E tutti quelli che lo toccavano guarivano.

Rabano: La terra di Genezar, che si estende sulle rive del lago di Genezaret, prende il suo nome dalla natura dello stesso luogo. Questo nome viene da un vocabolo greco che significa: generare il vento, poiché in questo posto le acque si alzano tanto che sembra che si formino delle raffiche di vento.

Girolamo: Lo riconobbero attraverso la sua fama, ma non perché lo avessero visto; anche se molti lo conoscevano sicuramente di vista a causa dei miracoli stupefacenti che faceva nei villaggi. E vedi qui la grande fede degli abitanti di Genezaret: non si accontentano della salvezza di quelli che sono presenti, ma avvisano tutte le città vicine perché accorrano al medico.

Matteo, Capitolo 14, Versetti 22-33


E subito Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo all'altra sponda, finché non avesse congedato la folla. E congedata la folla, salì solo sul monte a pregare. Venuta la sera, era là solo. La barca invece in mezzo al mare era agitata dalle onde: c’era infatti un vento contrario. Alla quarta viglia della notte venne ad essi camminando sopra il mare. E vedendolo camminare sopra il mare furono turbati dicendo che era un fantasma, e per timore gridarono. Subito Gesù parlò loro dicendo: Abbiate fiducia, sono io, non temete. Pietro rispondendo disse: Signore, se sei tu, comandami di venire a te sulle acque. Ed egli disse: Vieni. E Pietro scendendo dalla barca camminava sull’acqua per andare da Gesù. Vedendo però il forte vento ebbe timore, e cominciando ad affondare gridò dicendo: Signore, salvami! E subito Gesù stendendo la mano lo prese e gli disse: Uomo di poca fede, perché hai dubitato? Ed essendo saliti sulla barca il vento cessò. Coloro che erano sulla barca vennero e lo adorarono dicendo: Veramente tu sei il Figlio di Dio.

Crisostomo: Il Signore volendo dare loro l’opportunità di un attento esame di quello che era successo, ordinò che si separassero da lui tutti quelli che avevano presenziato al miracolo, e ricevuto come prova le ceste degli avanzi; poiché poteva sembrare che egli, pur essendo stato visto presente, avesse fatto loro immaginare una cosa che in realtà non si verificò; non invece come assente.

Girolamo: Quando dice che salì solo a pregare, non dobbiamo riferirci solo a colui che con cinque pani saziò cinquemila uomini, ma a colui che, dopo aver saputo della morte di Giovanni, si ritirò in solitudine; non perché l’Evangelista cerchi di dividere la persona del Signore, ma solamente le opere, quelle che sono proprie della divinità e quelle che sono dell’umanità.

Crisostomo: Il Signore permette che stiano tutta la notte in pericolo in modo da sollevare maggiormente il cuore dei discepoli dopo il timore, ed eccitare in essi un desiderio grandissimo di avere sempre presente il Signore, così che li soccorra continuamente.

giovedì 9 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 15-21


Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: Il luogo è deserto e l’ora è già passata; congeda la folla perché vada nei villaggi e si compri da mangiare». Ma Gesù disse loro: Non è necessario che vadano, date voi loro da mangiare. Gli risposero: Non abbiamo qui se non cinque pani e due pesci. Disse loro: Portatemeli qua. E dopo aver comandato alla folla di sedersi sull'erba, presi i cinque pani e i due pesci, guardando verso il cielo benedisse, spezzò e diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. E tutti mangiarono e furono saziati. E presero gli avanzi, dodici ceste piene di pezzi avanzati. Il numero di quelli che avevano mangiato era di cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Crisostomo: Ciò che dimostra la fede delle folle è che, nonostante i disagi della fame, attendevano il Signore fino alla sera. Per cui segue: Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: Il luogo è deserto e l’ora è già passata. Il Signore, che stava per dar loro da mangiare, aspettava che glielo chiedessero, per farci capire che non fa egli per primo i miracoli, ma dopo che gli sono stati chiesti. Ma nessuno della moltitudine si avvicina a lui, poiché lo veneravano troppo, e la sua presenza faceva loro dimenticare gli stimoli della fame. […]

Disse loro: Portatemeli qui. Crisostomo: […] Ma perché non produce i pani dal nulla per alimentare la moltitudine? Senza dubbio per chiudere la bocca a Marcione e ai Manichei, che guardavano alle creature come cose estranee a dio, e per manifestare attraverso le sue opere che tutto ciò che è visibile è opera e creazione sua; e farci vedere in questa maniera che egli è colui che dà i frutti, e colui che disse al principio del mondo (Gen 1,1): <<Che la terra germogli erba verde>>, poiché non è minore opera di questa quella che ora sta per fare: infatti, indubbiamente, non è opera più piccola l’alimentare con cinque pani e due pesci una moltitudine tanto numerosa, dal fare che la terra produca frutti e le acque rettili e altri esseri animati.

e diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. Crisostomo: In questo modo non solo il Signore onorò i suoi discepoli, ma volle che alla vista di questo miracolo non fossero increduli e non lo dimenticassero dopo che si era verificato, dato che avevano come testimoni di esso le loro stesse mani. Per questo lascia che la gente senta in primo luogo la necessità della fame, e che i suoi discepoli si avvicinino e lo interroghino; e ricevette i pani dalle loro stesse mani perché fossero molte le prove del miracolo che faceva, e avessero molti motivi per raccontarlo. […]

mercoledì 8 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 13-14


Avendo udito ciò Gesù si ritirò di là su una barca verso un luogo deserto e appartato; e avendo udito, le folle lo seguirono a piedi dalle città. E uscendo vide una grande folla e ne ebbe compassione, e curò le loro malattie.

Girolamo: Gesù non si ritirò in un luogo deserto per timore che gli togliessero la vita, come alcuni si figurano, bensì per risparmiare ai suoi nemici di aggiungere omicidio a omicidio; oppure differendo la sua morte al giorno di Pasqua, giorno in cui l’agnello pasquale doveva essere immolato come figura, e le porte dei fedeli irrorate di sangue; o si ritirò per darci l’esempio che non dobbiamo esporci temerariamente alla persecuzione, poiché non tutti coloro che si presentano ad essa perseverano con la stessa costanza. […] Il Signore può anche essersi ritirato in un luogo deserto, udito della morte di Giovanni, per un altro motivo, cioè allo scopo di mettere alla prova la fede dei credenti.

Girolamo: Le persone lo seguirono a piedi, e non su cavalli né su veicoli, ma affrontando le difficoltà di una marcia a piedi, in modo da manifestare l’ardore della loro anima.

Crisostomo: E per questa ragione ricevettero subito la ricompensa; per cui segue: E uscendo vide una grande folla e ne ebbe compassione, e curò le loro malattie; infatti, benché fosse grande l’affetto di coloro che abbandonavano le città e lo cercavano con ansia, tuttavia ciò che il Signore fece in favore di essi eccede quanto poterono meritare; e per questo si pone come causa di queste guarigioni la sua misericordia. Ed è in effetti un segno della sua grande misericordia curare tutti senza esigere da essi la fede.

martedì 7 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 6-12


Nel compleanno di Erode la figlia di Erodiade danzò nel mezzo e piacque a Erode. Quindi questi con giuramento le promise di darle tutto ciò che gli avesse chiesto. Ma essa, su indicazione dalle madre, disse: Dammi qui su un piatto la testa di Giovanni Battista. Il re ne fu contristato, ma per il giuramento e per quelli che erano a tavola con lui comandò che gli venisse, e fece decapitare Giovanni nel carcere. La sua testa fu portata su un piatto e fu data alla fanciulla che la diede a sua madre. E venendo i suoi discepoli presero il suo corpo e lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.

Remigio: E’ necessario tenere presente che è costume non solo delle donne ricche, ma anche di quelle povere, di educare le loro figlie con tale modestia che a stento sono viste dagli estranei. Invece questa donna impudica educò sua figlia con tanto poco pudore che non solamente non le insegnò la modestia, ma le insegnò la danza. E non è meno degno di biasimo Erode, il quale dimenticando che la sua casa era un palazzo reale, permise che detta donna lo facesse diventare un teatro.

Girolamo: Io non scuso Erode per il fatto che commise omicidio non volendolo e quasi costretto a causa del giuramento, poiché questo stesso giuramento fu quello che preparò la morte; poiché se commise il crimine a causa del giuramento, e gli fosse stata chiesa la morte di suo padre o di sua madre, li avrebbe uccisi sì o no? Quindi doveva rifiutare nei riguardi del Profeta quello che avrebbe rifiutato nei riguardi di se stesso.

Girolamo: Erodiade, temendo che Erode si pentisse, o ritornasse all’amicizia con suo fratello Filippo, e il suo matrimonio illegittimo terminasse col divorzio, dice a sua figlia che subito, nello stesso convito, chieda la testa di Giovanni. Il sangue era il prezzo degno di una danza.

lunedì 6 agosto 2018

Aimone di Halberstadt (? - 853)

Entrò giovanissimo nel monastero benedettino di Fulda; fu compagno di Rabano Mauro, con il quale ascoltò le lezioni di Alcuino (802) nel celebre monastero di S. Martino di Tours. Ritornò a Fulda (804), dove risiedette e insegnò fino all'839 ca., quando fu trasferito ad Hersfeld. Nell'840 ad opera dell'imperatore Ludovico il Germanico fu nominato vescovo di Halberstadt e come tale partecipò ai sinodi di Magonza degli anni 847 e 852. Rabano Mauro gli dedicò l'opera De universo; anche Aimone scrisse parecchio, ma non tutte le opere a lui attribuite e raccolte in tre volumi nel Migne sono autentiche.
Aimone morì il 27 marzo 853. Nei martirologi benedettini è talvolta chiamato «beato» o «santo», ma non consta che abbia mai avuto un culto ufficiale e riconosciuto dalla Chiesa. 



Matteo, Capitolo 14, Versetti 1-5


In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù, e disse ai suoi cortigiani: Costui è Giovanni il Battista; egli è risuscitato dai morti, e per questo la potenza dei miracoli opera in lui. Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a motivo di Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: Non ti è lecito tenerla. E volendolo uccidere temeva il popolo, perché lo ritenevano come un profeta.

Rabano: Qui veniamo edotti su quanto grande fosse l’invidia dei Giudei. Infatti, mentre nessuno attestava che Giovanni poteva risorgere dai morti, lo straniero Erode lo disse; i Giudei invece preferirono credere che Cristo, che i profeti avevano predetto, non fosse risorto, ma fosse stato sottratto di nascosto. Ciò significa che tra i Gentili ci fu più docilità a credere che non fra i Giudei.

Girolamo: Un certo interprete ecclesiastico chiede per quale ragione Erode sospettò che Giovanni fosse risuscitato dai morti, come se noi dovessimo dare ragione all’errore di un altro, o come se su queste parole si potesse appoggiare l’eresia della metempsicosi, la quale afferma che dopo molte evoluzioni di tempo le anime passano a diversi corpi, nonostante che il Signore avesse trent’anni quando Giovanni fu decapitato.

Remigio: Forse qualcuno domanderà: perché Matteo dice: In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia, avendo detto molto prima che il Signore, dopo la morte di Erode, ritornò dall’Egitto? Però questa difficoltà svanisce tenendo presente che ci furono due Erodi, e morto il primo Erode gli successe suo figlio Archelao, che dopo dieci anni fu esiliato a Vienna, città della Gallia. In seguito Cesare Augusto comandò che questo regno fosse diviso in tetrarchie, e diede tre parti ai figli di Erode. L’Erode quindi che decapitò Giovanni è figlio di Erode il grande, nel cui tempo nacque il Salvatore. E ciò stesso lo dà da intendere l’Evangelista aggiungendo la parola tetrarca.

sabato 4 agosto 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 53-58


E avvenne che dopo che Gesù ebbe terminato queste parabole, partì di là e venendo nella sua patria insegnava ad essi nelle loro sinagoga, così che si meravigliavano e dicevano: Da dove mai vengono a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria, e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove dunque gli vengono dunque tutte queste cose? E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Non vi è profeta senza onore se non nella sua patria e nella sua casa. E non fece li molti miracoli, a causa della loro incredulità.

Crisostomo: E’ Nazaret il paese che qui Gesù chiama la sua patria: infatti non fece in esso molti miracoli, come si dice più sotto, mentre è Cafarnao il luogo dove li fece; però è a Nazaret che espose la sua dottrina, la quale causò non minore ammirazione che i miracoli.

Girolamo: Mirabile stoltezza dei Nazareni! Si meravigliano del fatto che la sapienza possegga la sapienza, e il potere il potere. Perciò viene subito l’errore, poiché essi guardano a Gesù come al figlio di un falegname.

Crisostomo: Sotto tutti gli aspetti, dunque, erano insensati, svilendolo in base a colui che pensavano che fosse suo padre, sebbene conoscessero dalla storia antica molti esempi di uomini nobili i cui genitori erano di bassa estrazione. Davide era figlio di un contadino, Iesse, Amos di un pastore, ed egli stesso fu anche pastore; e precisamente per questo aveva più merito, poiché nonostante l’umiltà di suo padre diceva cose tanto sublimi. E questo fa intendere con tutta chiarezza ciò che egli era, in quanto non risultava dall’educazione umana, ma dalla grazia di Dio.
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