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martedì 28 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 22-33


E subito Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo all'altra sponda, finché non avesse congedato la folla. E congedata la folla, salì solo sul monte a pregare. Venuta la sera, era là solo. La barca invece in mezzo al mare era agitata dalle onde: c’era infatti un vento contrario. Alla quarta viglia della notte venne ad essi camminando sopra il mare. E vedendolo camminare sopra il mare furono turbati dicendo che era un fantasma, e per timore gridarono. Subito Gesù parlò loro dicendo: Abbiate fiducia, sono io, non temete. Pietro rispondendo disse: Signore, se sei tu, comandami di venire a te sulle acque. Ed egli disse: Vieni. E Pietro scendendo dalla barca camminava sull’acqua per andare da Gesù. Vedendo però il forte vento ebbe timore, e cominciando ad affondare gridò dicendo: Signore, salvami! E subito Gesù stendendo la mano lo prese e gli disse: Uomo di poca fede, perché hai dubitato? Ed essendo saliti sulla barca il vento cessò. Coloro che erano sulla barca vennero e lo adorarono dicendo: Veramente tu sei il Figlio di Dio.

Crisostomo: Il Signore volendo dare loro l’opportunità di un attento esame di quello che era successo, ordinò che si separassero da lui tutti quelli che avevano presenziato al miracolo, e ricevuto come prova le ceste degli avanzi; poiché poteva sembrare che egli, pur essendo stato visto presente, avesse fatto loro immaginare una cosa che in realtà non si verificò; non invece come assente.

Girolamo: Quando dice che salì solo a pregare, non dobbiamo riferirci solo a colui che con cinque pani saziò cinquemila uomini, ma a colui che, dopo aver saputo della morte di Giovanni, si ritirò in solitudine; non perché l’Evangelista cerchi di dividere la persona del Signore, ma solamente le opere, quelle che sono proprie della divinità e quelle che sono dell’umanità.

Crisostomo: Il Signore permette che stiano tutta la notte in pericolo in modo da sollevare maggiormente il cuore dei discepoli dopo il timore, ed eccitare in essi un desiderio grandissimo di avere sempre presente il Signore, così che li soccorra continuamente.

Pietro rispondendo disse: Signore, se sei tu, comandami di venire a te sulle acque. Agostino: Infatti non posso ciò in me, ma in te. Pietro riconobbe che cosa dipendeva da se stesso, e che cosa da lui, per la cui volontà credette di potere ciò che nessuna debolezza umana poteva.

Crisostomo: Pietro, dopo aver vinto la maggiore difficoltà, cioè il camminare sulle acque, si prende paura di ciò che è meno difficile, ossia l’opposizione del vento; per questo segue: Vedendo però il forte vento ebbe timore; tale è infatti la natura umana: frequentemente opera bene nelle cose grandi, ed è degna di reprensione in quelle insignificanti. Il timore di Pietro sottolineava una differenza grande fra il maestro e discepolo, però allo stesso tempo calmava l’apprensione dei suoi compagni, poiché se non vedevano di buon occhio che i due fratelli si sedessero alla destra del Signore, molto di più si sarebbero disgustati in questo caso. Ciò era dovuto al fatto che ancora non erano pieni di Spirito Santo; però, dopo che ebbero questo Spirito, riconobbero il primato di Pietro e gli diedero la presidenza in tutte le loro riunioni.

Crisostomo: Il Signore non comandò ai venti che si calmassero, ma stese la sua mano e afferrò Pietro, poiché era necessario che avesse fede; quando infatti ci viene a mancare quello che è propriamente nostro, è presente ciò che è Dio; e per manifestargli che non era il furore del vento, ma la sua poco fede ciò che lo faceva temere per la sua vita gli disse: Uomo di poca fede, perché hai dubitato? Parole che fanno intendere che se avesse avuto molta fede non avrebbe temuto che il vento lo danneggiasse. 

Crisostomo: Vedi come il Signore va insegnando a poco a poco a tutti fino alle cose più elevate: prima sgrida il mare, e ora dimostra maggiormente il suo potere camminando sopra il mare, comandando a un altro di camminare anche lui: Veramente tu sei il Figlio di Dio; cosa che fino ad allora non avevano detto.

Ilario: Il Signore, comandando ai suoi discepoli di salire sulla barca e attraversare lo stretto, mentre egli congeda la folla e sale sulla montagna a pregare, ci comanda di vivere dentro la Chiesa e in mezzo al mondo finché, ritornando nella gloria della sua venuta, dia la salvezza al resto del popolo di Israele e perdoni loro i peccati; e dopo aver perdonato il popolo, o, detto meglio, dopo averli ammessi nel regno celeste, egli si siederà, rendendo grazie a Dio Padre, nella sua gloria e maestà. Tuttavia nel frattempo i discepoli sono esposti ai venti, al mare e ai tormenti del mondo, che alza contro di essi lo spirito del male.

Rabano: Il Signore guardò Pietro e lo convertì alla penitenza; stese la sua mano e gli diede il perdono. In questo modo il discepolo trovò la salvezza che <<non viene da chi la vuole né da chi corre, ma da Dio che ha misericordia>>. (Rm 9, 16)

Ilario: La tranquillità del vento e del mare al salire del Signore sulla barca figura la pace e la tranquillità che il Signore concederà alla sua Chiesa dopo il suo ritorno nella gloria. E dato che allora verrà con più chiarezza, con ragione tutti diranno, pieni di ammirazione: Veramente tu sei il Figlio di Dio. Allora tutti confesseranno completamente e pubblicamente che il Figlio di Dio è venuto, non già con l’umiltà del suo corpo, ma con la sua gloria celeste, a dare la pace alla sua Chiesa.

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