Allora gli si avvicinarono da Gerusalemme gli scribi e i farisei dicendo:
Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti non
si lavano le mani quando mangiano il pane. Ma egli rispondendo disse loro: Perché
anche voi trasgredite il comandamento di Dio per la vostra tradizione? Infatti Dio
ha detto: Onora il padre e la madre e chi avrà maledetto il padre o la madre morirà.
Voi Invece dite: Chiunque dirà al padre o alla madre: Qualunque dono è da me ti
giovi, non onorerà suo padre o sua madre e renderà vano il comandamento di Dio per
la vostra tradizione.
Crisostomo: L’Evangelista indica qui il tempo per
manifestare l’indicibile perversità di essi, superiore a quella di ogni uomo.
Essi giungono al Signore quando vedono i molti miracoli che opera, e i molti
infermi che guariscono solo toccando l’orlo del suo vestito. E quando dice che
gli Scribi e i Farisei vennero da Gerusalemme, non dobbiamo dimenticare che
essi erano disseminati in tutte le tribù, e che i peggiori di tutti erano
quelli che abitavano nella metropoli, per il fatto che godevano di maggiori
onori ed erano allo stesso tempo più superbi.
Crisostomo: Guardate come sono presi dalla loro stessa
domanda: infatti non dicono: perché trasgrediscono la legge di Mosè?, ma la tradizione degli antichi; per cui si
vede chiaramente che i sacerdoti introducevano molte novità nonostante che Mosè
avesse detto (Dt 4, 2): <<Non
aggiungerete nulla alla parola che oggi vi propongo, e non sottrarrete nulla sa
essa>>; e quando conveniva loro rimanere esenti dalle osservanze, si
legavano con altre nuove, per timore che qualcuno usurpasse loro il potere
supremo, volendo essere più temibili, come se fossero essi stessi i
legislatori.
Beda: Prendendo carnalmente le parole dei Profeti,
riferiscono solo al lavaggio del corpo le parole (Is 1, 16): <<Lavatevi, e sarete mondi>>; e cosi
stabilirono che non si poteva mangiare senza essersi lavate le mani.
Girolamo: Invece si devono lavare non del corpo, ma dell’anima,
cioè le opere, affinché in esse si compia la parola di Dio.
Crisostomo: Cristo non lì scusò, bensì replicò loro
immediatamente facendo loro vedere che non dovevano occuparsi delle mancanze
leggere commesse da altri coloro che ne commettevano di più grandi; per cui
segue: Ma egli rispondendo disse loro:
Perché anche voi trasgredite il comandamento di Dio per la vostra tradizione?
[…]
Crisostomo: Il Signore volle manifestare la necessità di
onorare i genitori, e per questa ragione comanda di premiare colui che osserva
questo precetto e di punire colui che infrange; e il premio che promette a
quelli che onorano i propri genitori consiste in una lunga vita sulla terra; il
castigo che imporrà a quelli che li abbandonano sarà invece tanto terribile che
riempirà di spavento loro stessi e attrarrà altri. […] Se infatti colui che
disonora i suoi genitori con la parola è degno di morte, molto di più ne siete
degni voi che li disonorate con le vostre opere; e non solo disonorate i
genitori, ma insegnate ad altri a fare lo stesso. Come dunque voi, che dovete
morire, accusate i miei discepoli?
Girolamo: Gli Scribi e i Farisei, desiderando abolire la provvidenzialissima
legge divina citata anteriormente, così da introdurre l’empietà sotto il nome
della pietà, insegnarono ai figli perversi che se qualcuno voleva consacrare a
Dio ciò che era obbligato a offrire ai suoi genitori, doveva preferire l’offerta
a Dio, che è il vero padre, ai soccorsi che reclamavano le necessità dei loro
padri e delle loro madri.
Glossa [Anselmo]: Il senso è questo: ciò che offro a Dio
gioverà a me e a te; quindi non devi riceverlo, cioè le mie cose per il tuo
uso, ma sopportare che le offra a Dio.
Girolamo: In questo modo i genitori, per non incorrere nel
crimine di sacrilegio, si astenevano dalle cose che credevano consacrate a Dio,
e morivano di fame; da cui risultava che le offerte dei figli, sotto il
pretesto che venivano destinate al tempio e al culto di Dio, davano un gran
guadagno ai sacerdoti.
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