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mercoledì 29 novembre 2017

Matteo, Capitolo 7, Versetti 24-27



Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha edificato la sua casa sulla roccia: scese la pioggia e vennero i fiumi, e soffiarono i venti e investirono quella casa, ed essa non cadde: infatti era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica è simile a un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia: scese la pioggia e vennero i fiumi e soffiarono i venti e investirono quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande.

Crisostomo: Cristo è un uomo saggio che ha edificato la sua casa, cioè la Chiesa, sulla roccia, cioè sopra la fortezza della fede. L’uomo stolto invece è il diavolo, che ha edificato la sua casa, cioè tutti gli empi, sulla sabbia, cioè sull’incostanza dell’incredulità, o sugli uomini carnali: i quali sono detti sabbia per la sterilità, e per il loro numero sterminato. La pioggia poi è l’insegnamento che irrora gli uomini: le nubi sono ciò da cui fluisce la pioggia. Alcuni sono sollecitati dallo Spirito Santo, come gli Apostoli e i Profeti, e alcuni dallo spirito del diavolo, come gli eretici. I venti buoni sono gli spiriti delle diverse virtù, oppure gli Angeli, che operano invisibilmente nei sensi degli uomini e conducono al bene; i venti cattivi invece sono gli spiriti immondi. I fiumi buoni sono gli Evangelisti e i maestri del popolo, i fiumi cattivi sono gli uomini pieni di spirito immondo, e istruiti nella verbosità, come i filosofi e gli altri professori della scienza mondana, dal cui ventre escono fiumi di acqua morta. La Chiesa dunque che Cristo ha fondato non è corrotta dalla pioggia della dottrina falsa, né spinta dal soffio diabolico, né mossa dall’impeto dei fiumi violenti. È non c’è contradizione se alcuni della Chiesa cadono: infatti non tutti quelli che sono detti cristiani sono di Cristo, ma <<il Signore sa chi è suo>> (2 Tm 2,19).

Ilario: Con le piogge ci indica le seduzioni incessantemente rinascenti dei piaceri che si introducono attraverso tutte le fenditure per sommergere la fede. Allora giunge il flutto dei fiumi e dei torrenti, cioè dei piaceri più criminali, e da ogni parte infierisce il soffio dei venti in tutto il suo furore, cioè si è già introdotto lo spirito della potenza diabolica.

Agostino: La pioggia, quando indica un male, significa l’oscura superstizione: le agitazioni tumultuose invece sono paragonate ai venti, e i fiumi sono le concupiscenze carnali, come fluenti sopra la terra; e chi è divenuto schiavo della prosperità è infranto dalle avversità; di queste cose nessuno a timore se ha la casa fondata sulla roccia, cioè se non solo ascolta il precetto del Signore, ma anche lo mette in pratica.

lunedì 27 novembre 2017

Matteo, Capitolo 7, Versetti 21-23



Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, costui entrerà nel regno dei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo profetato nel tuo nome, e scacciato demoni nel tuo nome e fatto molti miracoli nel tuo nome? Ma allora io dichiarerò ad essi: Non vi ho mai conosciuto; allontanatevi da me, voi tutti che operate l’iniquità.

Girolamo: Come in precedenza aveva detto che coloro che hanno l’abito di una buona vita non vanno accolti per la depravazione della dottrina, così adesso al contrario afferma che non bisogna prestare fede nemmeno a coloro che, pur avendo l’integrità della dottrina, la distruggono con le cattive opere: infatti ai servi di Dio sono necessari entrambe le cose, in modo che l’opera sia comprovata dal discorso, e il discorso dalle opere.

Crisostomo: Quale sia poi la volontà di Dio lo insegna il Signore stesso (Gv 6,40): <<Questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che chiunque vede il Figlio e crede in lui, abbia la vita eterna>>. Ora, la parola della fede riguarda sia la confessione che l’atto. Chi dunque non confessa o non si comporta secondo la parola di Cristo non entrerà nel regno dei cieli.

Crisostomo: Molti mi diranno in quel giorno, quando cioè verrà nella maestà del Padre suo; quando nessuno oserà difendere la menzogna o contraddire la verità con la loquacità dei discorsi; quando parleranno le opere di ciascuno e le loro bocche taceranno; allora tutti tremeranno, e nessuno oserà intervenire per un altro. In questo giudizio i testimoni non saranno gli uomini adulatori, ma gli Angeli pieni di verità; e il giudice, il Signore pieno di giustizia. Questa parola, Signore, Signore, sottolinea perfettamente gli accenti del timore e le angosce della sofferenza. Dire una sola volta Signore non basta a colui che è stretto dalla necessità del timore.

Crisostomo: Considera che dicono: nel nome, non: nello spirito; profetano infatti nel nome di Cristo ma nello spirito del diavolo, quali sono gli indovini. Ma così si distinguono: poiché il diavolo talvolta dice cose false, lo Spirito Santo invece mai. Fu però concesso anche al diavolo di dire talvolta cose vere, per dare valore alla sua menzogna con una verità rada. Scacciano però i demoni nel nome di Cristo avendo lo spirito del nemico; infatti i maghi non scacciano, ma sembra che scaccino in combutta con i demoni. Fanno anche dei miracoli, ma non utili e necessari, bensì inutili e vani.

Crisostomo: Una grande ira deve essere proceduta da una ampia dilazione, che rende più giusto il giudizio di Dio, e più degna la fine dei peccatori. Bisogna sapere però che Dio non conosce i peccatori poiché essi non sono degni di essere conosciuti da Dio; non nel senso che non li conosca in alcun modo, ma perché non li riconosce come suoi. Dio infatti conosce naturalmente tutti, ma sembra che non li conosca poiché non li ama; come anche non sembra che riconoscano Dio quelli che non gli danno il culto dovuto.

domenica 12 novembre 2017

Matteo, Capitolo 7, Versetti 15-20



Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi vestiti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci; dai loro frutti li riconoscerete. Forse che si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi? Così ogni albero buono dà frutti buoni, mentre ogni albero cattivo dà frutti cattivi. Non può un albero buono dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. Ogni albero che non dà frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco; dai loro frutti dunque li riconoscerete.

Crisostomo: I profeti ci furono e ci sono, ma non per profetizzare su Cristo, bensì per interpretare quelle cose che dagli antichi furono profetizzate su Cristo, cioè i dottori della Chiesa; infatti nessuno può interpretare i sensi profetici se non per lo spirito della profezia. Sapendo dunque il Signore che ci sarebbero stati falsi dottori di diverse eresie, ammonisce dicendo: Guardatevi dai falsi profeti. Poiché infatti non erano manifestamente dei pagani, ma erano nascosti sotto il nome del cristiano, non ha detto: vedete; ma guardate. Dove infatti una cosa è certa, la si vede puramente e semplicemente, ma dove è incerta la si considera con cautela. Così pure dice: Guardatevi, poiché per la sicurezza della salvezza bisogna sapere chi si deve fuggire. Non dice però: Guardatevi come se il diavolo introducesse le eresie contro la volontà di Dio, ma con la sua permissione: poiché infatti non senza giudizio vuole avere dei servi, così a mandato la tentazione; poiché però non vuole che essi periscano per ignoranza, per questo li ammonisce prima. Affinché poi nessun maestro eretico sostenga che non ha detto che sono loro i falsi profeti, ma i dottori dei Gentili e dei Giudei, così ha aggiunto: che vengono a voi vestiti da pecore. Infatti sono dette pecore i cristiani, mentre l’abito di pecora e l’apparenza della cristianità e della religione simulata. Ora, nessuna cosa distrugge il bene come la simulazione: infatti il male nascosto sotto l’apparenza del bene, mentre non è conosciuto, non è temuto. E affinché l’eretico non dica ancora che parla dei dottori in genere, che tuttavia sono peccatori, aggiunge: ma dentro sono lupi rapaci. Ora, i dottori cattolici, anche se sono peccatori, sono certamente detti servi della carne, ma non lupi rapaci, poiché non hanno il proposito di mandare in rovina i cristiani. Manifestamente dunque parla dei dottori eretici, i quali prendono l’aspetto dei cristiani per dilaniarli con l’iniquo morso della seduzione.

Agostino: Quali sono dunque i frutti dai quali conosciamo gli alberi cattivi? Dice l’Apostolo (Gal 5,19): <<Le opere della carne sono manifeste: fornicazione, impurità…>>. Quali sono invece i frutti dai quali conosciamo l’albero buono? Lo stesso Apostolo lo mostra dicendo (ibid., v.22): <<I frutti dello Spirito sono carità, gioia, pace>>.

Gregorio: Anche l’ipocrita è coperto dalla pace della Santa Chiesa: per questo davanti ai nostri occhi si riveste della religione. Se però insorge una tentazione della fede, subito i feroci appetiti del lupo lo spogliano di questo rivestimento di pecora, e la sua persecuzione dimostra quanto infierisca contro i buoni.

Crisostomo: […] Se uno esamina la cosa con diligenza, vi sono pene: l’essere tagliato e l’essere bruciato; chi infatti viene bruciato viene anche reciso completamente da regno e questa pena è più dura. Molti invece aborriscono solo la geenna; io pero dico che la caduta da quella gloria è una pena molto più amara dello stesso supplizio della geenna. Quale male infatti grande o piccolo non accetterebbe un padre per vedere e godere di un dolcissimo figlio? Noi riteniamo che sia così in quella gloria: infatti nessun figlio è così soave per il padre quanto il riposo di quei beni, e il morire e essere con Cristo. Certamente la geenna è una pena intollerabile; ma nemmeno diecimila geenne sono paragonabili all’essere recisi da quella gloria ed essere in odio a Cristo. 

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