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sabato 30 settembre 2023

San Girolamo - Maria e Giuseppe

da "Contro Elvidio. La perenne verginità di Maria",

Come non neghiamo le cose che sono state scritte, cosi rifiutiamo quelle che non sono state scritte. Crediamo che Dio sia nato da una vergine poiché l’abbiamo letto; non crediamo che Maria abbia contratto nozze dopo il parto, perché non l’abbiamo letto. Certo non diciamo questo per condannare le nozze, poiché la verginità stessa è frutto di nozze, ma perché non ci sia possibile fare considerazioni fuor di proposito riguardo a uomini santi. Giacché, guardando alla possibilità in sé, potremmo affermare che Giuseppe abbia avuto più spose, dal momento che ne ebbero più di una Abramo e Giacobbe, e che da tali spose siano nati i fratelli del Signore, il che molti si immaginano con temerarietà non tanto pia quanto audace. Tu dici che Maria non rimase vergine; quanto a me, sostengo per di più che Giuseppe stesso fu vergine per mezzo di Maria, così che da nozze verginali nacque un Figlio vergine. Giacché, se la fornicazione è fuor di luogo in un uomo santo, e non sta scritto che egli abbia avuto un’altra sposa, egli fu allora piuttosto custode che marito di Maria, che si riteneva avesse in sposa: e altro non resta che rimanesse vergine con Maria colui che meritò di essere chiamato padre del Signore.

Fumetto - I Cosacchi di Hitler

Maggio 1945, Lienz, Austria. I soldati britannici Edward e Nicolas sono assegnati alla sorveglianza di un campo per prigionieri tedeschi della Wehrmacht. Scoprono che, invece, questi sono russi, gli ultimi eredi della nazione cosacca, alleatisi con Hitler pur di combattere contro il loro persecutore storico, Stalin. Considerati traditori del proprio paese, il loro futuro è nelle mani dei vincitori e la loro speranza è trovare rifugio in occidente. Ma gli accordi di Yalta dividono l'Europa in due e l'implacabile apparato politico stalinista ha deciso che le sole destinazioni per i cosacchi debbano essere i Gulag. Tra suicidi di massa ed esecuzioni sommarie, si dispiega una delle vicende meno conosciute della Seconda Guerra Mondiale: il destino dei cosacchi, irriducibili nemici di Stalin e del comunismo sovietico. 


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venerdì 29 settembre 2023

Documentario - Per Grazia Ricevuta

"Per grazia ricevuta" è il racconto dei modi, dei gesti, dei riti, in cui si esprime una devozione di popolo alla continua ricerca di un dialogo diretto con Dio. È la piccola storia quotidiana di uomini comuni che si affidano fiduciosi al Cielo per superare e affrontare i problemi, le difficoltà, le paure, i rischi che l'accadere della Grande Storia riversa sulle loro vite. È il racconto di una fede antica nel miracolo, nella grazia ricevuta, nel voto, nel potere salvifico dei Santi. Di una devozione coltivata e trasmessa dalle donne. Di una Chiesa Ufficiale e Tridentina che con loro si allea, per difendere e conservare il suo potere. È il racconto della scoperta del cinema agli albori del secolo, come veicolo di devozione e moderna rappresentazione della vita del Cristo. E i primi film, pressoché inediti, da "La Passion" dei fratelli Lumière del 1897, ai primi effetti speciali de "I Miracoli e la Vita Pubblica di Nostro Signore Gesù Cristo", film Pathé del 1907. È il racconto della devozione di fanti ed alpini tra le trincee della prima guerra mondiale. Le loro preghiere e le loro suppliche. Le reliquie e i santini, conservati con cura scaramantica e superstiziosa, per chiedere grazia e aver salva la vita. E poi la devozione che si fa apoteosi, trionfo di sacralità laica. Rito di Dio e di Patria: Il viaggio del Milite Ignoto da Udine a Roma. E ancora i filmati di antiche feste religiose, di processioni e pellegrinaggi. I riti arcaici, e a volte quasi pagani, di un popolo che riempie le strade, i paesi, le piazze, per rendere grazie e chiedere aiuto a Santi e Madonne. Un affidarsi fiducioso al volere del Cielo, che non è arretratezza e superstizione, ma un bisogno profondo dell'animo umano, una costante dell'uomo in cerca di speranza e soprannaturale. Un bisogno che continua a ripresentarsi anche nelle nostre società sviluppate e post secolarizzate. 


https://www.raiplay.it/video/2010/07/Per-grazia-ricevuta---La-Grande-Storia-93c2bf4b-440e-4c79-aef3-6324b0e0f960.html

Beati Martiri Spagnoli Missionari del Sacro Cuore di Gesù

I padri Antonio Arribas Hortigüela, Abundio Martín Rodríguez, José Vergara Echevarría e José Oriol Isern Massó, insieme ai fratelli coadiutori Gumersindo Gómez Rodrigo, Jesús Moreno Ruiz e José del Amo y del Amo, facevano parte della comunità di Canet de Mar, vicino Barcellona, dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, congregazione fondata dal Servo di Dio Jules Chevalier nel 1854. Vennero fucilati dagli anarco-comunisti il 29 settembre 1936 a Pont de Ser, sulla strada per Seriñá, nei pressi di Girona; avevano tra i venti e i ventotto anni. Sono stati beatificati a Girona il 6 maggio 2017, sotto il pontificato di papa Francesco.

giovedì 28 settembre 2023

Beato Niceta Budka

Mykyta Budka nacque il 7 giugno 1877 nella città ucraina di Drobomirka, nella regione di Zbaraz. Nel 1905, dopo aver compiuto i suoi studi teologici a Vienna ed Innsbruck, ricevette l’ordinazione presbiterale dal metropolita Andrej Sheptytsky. Sette anni dopo, il 14 ottobre 1912 fu consacrato vescovo a Lviv (Leopoli) e ricevette dalla Santa Sede la nomina a primo Esarca Apostolico degli Ucraini Cattolici, cioè di rito bizantino, in Canada. Nel 1928 fece ritorno in patria, nominato vescovo ausiliare di Lviv degli Ucraini. Le autorità del regime comunista fecero arrestare Mykyta Budka l’11 aprile 1945 e gli fu inflitta una condanna ad otto anni di dura prigionia. Fu deportato allora nel gulag di Karadzar, presso Karagandà in Kazakistan, dove sopportò per amore di Cristo ogni avversità, perseverando nella fede con animo forte sino alla morte, ivi avvenuta il 28 settembre 1949. Mykyta Budka fu beatificato da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.

Martirologio Romano: Nella città di Karadzar vicino a Karaganda in Kazakistan, beato Niceta Budka, vescovo, che, primo a esercitare il ministero in Canada tra i cattolici di Rito bizantino, fu deportato, sotto un regime ostile a Dio, in un campo di detenzione, dove, perseverando nella fede, sopportò per amore di Cristo ogni avversità con fortezza d’animo fino alla morte.

mercoledì 27 settembre 2023

San Vincenzo de’ Paoli - Non mi Basta Amare Dio se Anche il mio Prossimo non lo Ama

Dalle “Conferenze ai Preti della Missione” di San Vincenzo de’ Paoli (Conferenza 207). 

 La nostra vocazione è di andare ad infiammare il cuore degli uomini,a fare quello che fece il Figlio di Dio, Lui che venne a portare il fuoco nel mondo per infiammarlo dell’amor suo. Che possiamo noi desiderare, se non che arda e consumi tutto?

È dunque vero che sono inviato non solo ad amare Dio, ma a farlo amare.

Non mi basta amare Dio se anche il mio prossimo non lo ama. Devo amare il mio prossimo come immagine di Dio e oggetto dell’amor suo e far di tutto perché a loro volta gli uomini amino il loro Creatore che li riconosce e li considera come suoi fratelli, che li ha salvati; e procurare che, con mutua carità, si amino tra loro per amor di Dio, il quale li ha tanto amati da abbandonare per es­si il proprio Figlio alla morte. È dunque questo il mio dovere.

Orbene, se è vero che siamo chiamati a portare lontano e vicino l’amore di Dio, se dobbiamo infiammarne le nazioni, se la nostra vocazione è di andare a spargere questo fuoco divino in tutto il mondo, se così è, dico, se così è, fratelli, quanto devo ardere io stesso di questo fuoco divino!

Come daremo la carità agli altri, se non l’abbiamo tra noi? Osserviamo se vi è, non in generale, ma se ciascuno l’ha in sé, se vi è al grado dovuto; perché se non è accesa in noi, se non ci amiamo l’un l’altro come Gesù Cristo ci ha amati e non facciamo atti simili ai suoi, come potremo sperare di diffondere tale amore su tutta la terra? Non è possibile dare quello che non si ha.

Santi Adolfo e Giovanni di Cordova

Fioriti nella città di Cordova, in Spagna, durante la dominazione araba nella prima metà del sec. IX. Sant'Eulogio (m. 859) dice che erano originari di Siviglia, figli di un nobile musulmano e di Artemia, cristiana. Questa, morto il marito, si trasferì con Adolfo, Giovanni e la figlia Aurea a Cordova per potervi più liberamente professare la sua religione. Lì Adolfo e Giovanni si convertirono al cristianesimo, attirandosi lo sdegno dei parenti paterni, che li denunziarono al califfo Abd-el-Rhaman II (822-852). Arrestati e condannati, subirono il martirio verso l'824. Mentre la madre entrava nel monastero di Cutellara, di cui diventò poi badessa, la sorella Aurea più tardi, attratta dall'eroico esempio dei fratelli, abbracciò la fede cristiana, seguì la madre nel monastero e morì martire il 19 luglio dell'856. I corpi dei due santi furono sepolti nella chiesa di San Cipriano a Cordova. Qui nell'858 furono visitati da Usuardo, il celebre autore del martirologio, e da Odilardo. Usuardo li introdusse nel suo Martirologio al 27 settembre. Nello stesso giorno sono ricordati nel Calendario di Cordova del 961, nei martirologi successivi e, finalmente, nel Martirologio Romano. L'abate Speraindeo, contemporaneo dei due martiri e maestro di sant'Eulogio, ne scrisse la vita, che purtroppo è andata perduta. La passio, edita nel Martyrologium hispanum, da G. Tamayo Salazar, che propende ad identificarla con quella di Speraindeo, è giudicata dai Bollandisti, che la ripubblicarono negli Acta SS. Septembris, un apocrifo di epoca incerta.

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Adolfo e Giovanni, fratelli, che durante la persecuzione dei Mori, al tempo del re ‘Abd ar-Rahman II, furono coronati dal martirio per Cristo.

Beata Maria Agostina (Antonia Luzmila) Rivas López

Antonia Luzmila Rivas López nacque il 13 giugno 1920 a Coracora, nell’altopiano meridionale del Perù, primogenita di undici figli. A circa tredici anni partì per Lima, dove conobbe la Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Iniziò il noviziato il 18 marzo 1942, cambiando nome in suor Maria Agostina, ma tutti la chiamavano affettuosamente Aguchita. Passò per vari servizi all’interno delle comunità peruviane della sua Congregazione, lavorando a fianco delle popolazioni indigene, senza mai trascurare il tempo per la preghiera e amando profondamente ogni aspetto del creato. Nel 1988 fu inviata a La Florida, nel Vicariato Apostolico di San Ramón, per collaborare a un progetto di promozione della donna. Pochi anni dopo, il movimento maoista Sendero Luminoso cominciò a diffondere terrore e confusione anche nella zona di La Florida. Suor Aguchita e le consorelle decisero di restare, per continuare a dare speranza al popolo degli Ashaninka. Il 27 settembre 1990 suor Aguchita venne prelevata da alcuni membri di Sendero Luminoso e assassinata nella piazza di La Florida, insieme ad altre sei persone, perché accusata di manipolare gli abitanti del villaggio. Aveva da poco compiuto settant’anni. Fu beatificata il 7 maggio 2022 nel parco centrale di La Florida, sotto il pontificato di papa Francesco. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa di Santa Rosa da Lima a La Florida, mentre la sua memoria liturgica cade il 27 settembre, giorno della sua nascita al Cielo.

lunedì 25 settembre 2023

Santa Ketevan

Santa Ketevan era la moglie del re Davide di Kakezia e madre del successore di quest'ultimo, il re Teimuraz. Essa fu perseguitata a motivo della sua fede dal re di Persia, lo scià musulmano Abbas I, e trascorse quasi dieci anni imprigionata nella città di Shiraz. Qui Ketevan incontrò alcuni missionari agostiniani portoghesi, che rimasero tanto impressionati dalla sua fedeltà al cristianesimo da proporne dopo la sua morte la canonizzazione al papa. A lungo imprigionata e posta dinnanzi all'alternativa fra la conversione all'islam e la morte, Ketevan non esitò a consegnarsi ai suoi aguzzini che la uccisero dopo lunghe torture il 12 settembre 1624. Reliquie di questa santa martire e sovrana georgiana, sono venerate anche dalla Chiesa Cattolica.

Beato Marco Criado di Andujar

Nacque ad Andújar, in Spagna, il 25 aprile 1522. D'ingegno precoce si distinse, ancora bambino, fra i suoi condiscepoli, specialmente nell'imparare la dottrina cristiana. Nel 1536 abbracciò l'Ordine Trinitario nella città natale, dove compì anche gli studi filosofici e teologici. Ordinato sacerdote, esercitò il sacro ministero della parola ad Andújar, a Jaén e a Ubeda. L'ubbidienza lo destinò, poi, missionario della diocesi di Guadix e della regione limitrofa, roccaforte dei musulmani.
Il suo zelo per la gloria di Dio e per la salute delle anime fu instancabile. Dopo una breve sosta a La Peza in qualità di cappellano, percorse a piedi, solo e fra mille pericoli, i paesi e villaggi delle aspre alture dell'Alpujarras, ovunque confortando i deboli nella fede, correggendo i costumi, infervorando i buoni, smascherando e confondendo i perversi. A La Peza fu schiaffeggiato, vilipeso e percosso; sulla Sierra de los Filabres fu, per due giorni, legato ad un albero; a Cadiar si sottrasse al furore dei suoi nemici facendosi calare in una sporta dalla finestra del suo ospite. Abhencota, uno dei più feroci capi mori, lo fece legare alla coda di un cavallo e trascinare per dieci leghe.
Scoppiata la rivolta dei mori dell'Alpujarras, il Criado fu la prima vittima. Condotto, tra percosse ed insulti, poco lontano da La Peza, fu legato a una quercia, dove rimase tre giorni, cantando inni e pregando Iddio per i suoi assassini. Morì, infine, lapidato il 25 settembre 1569. La Peza venera in lui il suo patrono, l'Alpujarras il suo apostolo, l'Ordine Trinitario uno dei suoi più autentici figli. Il suo culto ab immemorabili fu solennemente confermato da Leone XIII il 24 luglio 1899. La sua festa si celebra il 25 settembre.

Martirologio Romano: Sulle montagne di Alpujarras vicino a Granada nell’Andalusia in Spagna, beato Marco Criado, sacerdote dell’Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi e martire, che fu ucciso dai Mori.

domenica 24 settembre 2023

Preghiera del Papa Leone XIII alla Madonna del Buon Consiglio

Gloriosissima Vergine Scelta dall'Eterno Consiglio per Madre dell'Eterno Verbo umanato, Tesoriera delle divine grazie, ed Avvocata dei peccatori, io, indegnissimo vostro servo, a Voi ricorro, affinché vogliate essermi guida e consigliera in questa valle di lacrime. Ottenete, per il preziosissimo Sangue del Vostro Figlio Divino, il perdono dei miei peccati, la salvezza dell'anima mia ed i mezzi necessari per conseguirla. Ottenete alla Santa Chiesa il trionfo sui suoi nemici, e la propagazione del regno di Gesù Cristo sulla terra.
Così sia.

sabato 23 settembre 2023

Fumetto - Giovanna d'Arco

Tutto comincia nel 1449, diciotto anni dopo l'uccisione di Giovanna d'Arco arsa viva sul rogo come eretica, a partire dal desiderio del re Carlo VII di riabilitarne la nobile figura. Comincia così un viaggio a ritroso che ci mostra la vocazione religiosa della giovanissima ragazza, ancora bambina, ed il successivo anelito al recupero delle terre francesi cadute in mano degli inglesi durante l'interminabile Guerra dei cent'anni. E' infatti Dio che parla alla ragazza dandole la forza e la perseveranza per portare avanti la sua missione, cosa che lei farà con coraggio sfidando lo scetticismo delle persone che incontrerà sulla sua strada e partecipando in prima persona a numerose battaglie, guidando i francesi verso inattese quanto rapide vittorie.


Per leggerlo OnLine: https://gloria.tv/post/vyCy8PStMAHm3vyporyRqGibv

venerdì 22 settembre 2023

Beati Martiri Spagnoli Salesiani di Madrid e Siviglia

Sono due gruppi di salesiani martirizzati durante la guerra civile spagnola del 1936. Il primo gruppo comprende l'ispettore don José Calasanz e altri 31 compagni. Fu ucciso a a bruciapelo da un miliziano : egli si accasciò a terra in un lago di sangue, mormorando "Dio mio". Era il 29 luglio 1936 ed aveva 64 anni. In periodi diversi furono uccisi in odio alla fede cattolica e al loro sacerdozio o alla professione religiosa, altri 10 salesiani di Valencia e 21 di Barcellona, compreso due Suore Figlie di Maria Ausiliatrice; tutti accomunati in un unico processo per la loro beatificazione, avvenuta a Roma 1'11 marzo 2001. Il secondo gruppo comprende Don Enrico Saiz e altri 62 martiri, D. Enrico Saiz fu Direttore a Sala-manca, a Madrid, e quindi nello Studentato Teologico di Carabanchel Alto (Madrid), dove lo sorprese la ri¬voluzione. Si distinse per pietà, zelo e dedizione sacerdotale. Fu fucilato il 2 ottobre 1936, aveva 47 anni; gli altri 62 salesiani martiri, in buona parte novizi e giovani studenti a Mohernando, furono arrestati in quei sei mesi di fine 1936 e uccisi in giorni e luoghi diversi, un folto gruppo mori il 6 dicembre 1936. La cerimonia di beatificazione ha avuto luogo a Roma il 28 ottobre 2007, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI. Il 22 settembre si celebra la memoria liturgica comune dei due gruppi.

Beati Martiri Spagnoli Salesiani di Valencia

Anche la Famiglia Salesiana ha perso un notevole gruppo di membri nella persecuzione religiosa che coincise con la guerra civile spagnola. 32 di essi appartenevano all’Ispettoria Tarragonense, che comprendeva le case della Catalogna, di Valencia, delle Baleari e dell’Aragona. Sono stati beatificati dal Papa san Giovanni Paolo II l’11 marzo 2001, in una celebrazione che comprendeva in tutto 233 vittime della medesima persecuzione ad opera degli anarco-comunisti. La loro memoria liturgica, per la Famiglia Salesiana, cade il 22 settembre, insieme a quella di altri 63 martiri salesiani uccisi durante la guerra civile spagnola.

giovedì 21 settembre 2023

Film - Prima Comunione (1950)

È Pasqua: la figlia del signor Carloni, proprietario di una pasticceria a Roma, deve fare la prima comunione. Quando l'uomo si sveglia l'abito non è ancora arrivato: decide così di andare lui stesso a cercare la sarta a casa sua per ritirare il vestito, con la sua nuova automobile che sa guidare a malapena. Infatti durante il viaggio prima prende una multa, arriva a casa della sarta e ritira il vestito, ma a questo punto l'auto si guasta, e il ritorno a casa diventa un'impresa: taxi soffiati sotto il naso, autobus strapieni, liti con tutti.

 

ANNO 1950

PAESE



REGIA Alessandro Blasetti

ATTORI Aldo Fabrizi, Gaby Morlay, Enrico Viarisio, Ludmilla Dudarova, Lucien Baroux


martedì 19 settembre 2023

San Cipriano di Cartagine - La Preghiera deve Essere Comunitaria

Cipriano di Cartagine, De orat. dom. 8

Il Dottore della pace e il Maestro dell`unità non vuole che la preghiera si faccia individualmente e in privato, nel senso che chi prega preghi solo per sé.

Non diciamo: Padre mio, che sei nei cieli; e neppure: dammi oggi il mio pane quotidiano; e ciascuno non domanda che gli sia rimesso solo il suo debito; né prega solo per sé affinché non sia indotto in tentazione e sia liberato dal male.

La nostra preghiera è pubblica e comune: e quando noi preghiamo, preghiamo non per uno solo, ma per tutto quanto il popolo: e ciò perché noi, tutto intero il popolo, siamo uno.

Il Dio della pace e il Maestro della concordia, che ha insegnato l`unità, vuole che uno preghi per tutti, cosí come in uno egli portò tutti. Proprio questa legge della preghiera osservarono i tre fanciulli gettati nella fornace ardente: essi pregarono in piena consonanza, spiritualmente uniti in un cuor solo. Ce lo testimonia la divina Scrittura, la quale, indicandoci come essi pregavano, ci dà il modello da imitare noi nelle nostre preghiere affinché possiamo essere come quelli. “Allora” – sta scritto – “loro tre, come con una sola voce, cantavano un inno e benedicevano Iddio” (Dn 3,51). Essi pregavano come con una sola voce, e tuttavia Cristo non aveva ancora insegnato loro a pregare! Ebbene, la loro preghiera fu efficace, poté essere esaudita, perché una preghiera pacifica, semplice e spirituale attira la benevolenza di Dio. Cosí vediamo che pregarono anche gli apostoli, riuniti coi discepoli, dopo l`ascensione del Signore. “E tutti” – sta scritto – “perseveravano unanimi nella preghiera, con le donne, e Maria la madre di Gesú, e con i fratelli di lui” (At 1,14). Persevera vano unanimi nella preghiera, testimoniando in tal modo, in questa loro preghiera, e l`assiduità e il loro amore scambievole: ché Dio, il quale fa abitare nella stessa casa coloro che sono una sola anima (cf. Sal 67,7), non ammette nella divina ed eterna dimora se non quelli che pregano essendo un`anima sola.

Beato Giacinto Hoyuelos Gonzalez

Il 19 settembre 1936 fu ucciso Fra Giacinto Hoyuelos, nato nel 1914 a Matarrepudio, nella diocesi di Burgos, il quale, dal 27 gennaio 1936, compiva il servizio di leva, per concessione dello stato, presso la a Clinica Psichiatrica Militare, annessa, ma separata dalla casa-ospedaliera di Ciempozuelos. Allorché stava per salire sulla camionetta che lo avrebbe portato al carcere o alla morte, il direttore della Clinica Militare aveva voluto che vi rimanesse con il consenso dei suoi superiori. Gli infermieri marxisti cominciarono a detestarlo. Una notte lo condussero davanti al Comitato. Gli furono fatte domande sulla sua condizione e sulle sue convinzioni religiose e politiche alle quali non diede risposta. I miliziani lo trasportarono allora sul ponte San Cosma, nei pressi della stazione ferroviaria, gli misero una corda al collo che avevano appesa al ponte, lo strangolarono e poi lo presero a fucilate. Aveva 22 anni. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II i 25 ottobre 1992.

Martirologio Romano: In località Ciempozuelos vicino a Madrid in Spagna, beato Giacinto Hoyuelos González, religioso dell’Ordine di San Giovanni di Dio e martire, che, durante la persecuzione contro la Chiesa, subì un glorioso martirio per aver professato la sua fede in Cristo.

domenica 17 settembre 2023

Catechesi del Papa Benedetto XVI su Santa Ildegarda di Bingen

UDIENZA GENERALE

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Mercoledì, 1° settembre 2010



Cari fratelli e sorelle
,

nel 1988, in occasione dell’Anno Mariano, il Venerabile Giovanni Paolo II ha scritto una Lettera Apostolica intitolata Mulieris dignitatem, trattando del ruolo prezioso che le donne hanno svolto e svolgono nella vita della Chiesa. “La Chiesa - vi si legge - ringrazia per tutte le manifestazioni del genio femminile apparse nel corso della storia, in mezzo a tutti i popoli e a tutte le nazioni; ringrazia per tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del popolo di Dio, per tutte le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza e carità; ringrazia per tutti i frutti di santità femminile” (n. 31).

Anche in quei secoli della storia che noi abitualmente chiamiamo Medioevo, diverse figure femminili spiccano per la santità della vita e la ricchezza dell’insegnamento. Oggi vorrei iniziare a presentarvi una di esse: santa Ildegarda di Bingen, vissuta in Germania nel XII secolo. Nacque nel 1098 in Renania, probabilmente a Bermersheim, nei pressi di Alzey, e morì nel 1179, all’età di 81 anni, nonostante la permanente fragilità della sua salute. Ildegarda apparteneva a una famiglia nobile e numerosa e, fin dalla nascita, venne votata dai suoi genitori al servizio di Dio. A otto anni, fu offerta per lo stato religioso (secondo la Regola di san Benedetto, cap. 59), e, per ricevere un’adeguata formazione umana e cristiana, fu affidata alle cure della vedova consacrata Uda di Göllheim e poi di Giuditta di Spanheim, che si era ritirata in clausura presso il monastero benedettino di san Disibodo. Si andò formando un piccolo monastero femminile di clausura, che seguiva la Regola di san Benedetto. Ildegarda ricevette il velo dal Vescovo Ottone di Bamberga e, nel 1136, alla morte di madre Giuditta, divenuta magistra (Priora) della comunità, le consorelle la chiamarono a succederle. Svolse questo compito mettendo a frutto le sue doti di donna colta, spiritualmente elevata e capace di affrontare con competenza gli aspetti organizzativi della vita claustrale. Qualche anno dopo, anche a motivo del numero crescente di giovani donne che bussavano alle porte del monastero, Ildegarda si separò dal dominante monastero maschile di San Disiboro con la comunità a Bingen, intitolata a san Ruperto, dove trascorse il resto della vita. Lo stile con cui esercitava il ministero dell’autorità è esemplare per ogni comunità religiosa: esso suscitava una santa emulazione nella pratica del bene, tanto che, come risulta da testimonianze del tempo, la madre e le figlie gareggiavano nello stimarsi e nel servirsi a vicenda.

Catechesi del Papa Benedetto XVI su San Roberto Bellarmino



UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 23 febbraio 2011
 
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Cari fratelli e sorelle,

San Roberto Bellarmino, del quale desidero parlarvi oggi, ci porta con la memoria al tempo della dolorosa scissione della cristianità occidentale, quando una grave crisi politica e religiosa provocò il distacco di intere Nazioni dalla Sede Apostolica.

Nato il 4 ottobre 1542 a Montepulciano, presso Siena, era nipote, per parte di madre, del Papa Marcello II. Ebbe un’eccellente formazione umanistica prima di entrare nella Compagnia di Gesù il 20 settembre 1560. Gli studi di filosofia e teologia, che compì tra il Collegio Romano, Padova e Lovanio, incentrati su san Tommaso e i Padri della Chiesa, furono decisivi per il suo orientamento teologico. Ordinato sacerdote il 25 marzo 1570, fu per alcuni anni professore di teologia a Lovanio. Successivamente, chiamato a Roma come professore al Collegio Romano, gli fu affidata la cattedra di “Apologetica”; nel decennio in cui ricoprì tale incarico (1576 – 1586) elaborò un corso di lezioni che confluirono poi nelle Controversiae, opera divenuta subito celebre per la chiarezza e la ricchezza di contenuti e per il taglio prevalentemente storico. Si era concluso da poco il Concilio di Trento e per la Chiesa Cattolica era necessario rinsaldare e confermare la propria identità anche rispetto alla Riforma protestante. L’azione del Bellarmino si inserì in questo contesto. Dal 1588 al 1594 fu prima padre spirituale degli studenti gesuiti del Collegio Romano, tra i quali incontrò e diresse san Luigi Gonzaga, e poi superiore religioso. Il Papa Clemente VIII lo nominò teologo pontificio, consultore del Sant’Uffizio e rettore del Collegio dei Penitenzieri della Basilica di san Pietro. Al biennio 1597 – 1598 risale il suo catechismo, Dottrina cristiana breve, che fu il suo lavoro più popolare.

sabato 16 settembre 2023

Fumetto - Carlo Magno

CARLO MAGNO, detto anche Carlo il Grande, divenne re dei Franchi nel 768 d.C., alla morte del padre Pipino il Breve, primo sovrano della dinastia carolingia. La sua epopea è quella di un fi glio di re arrivato a detenere il potere supremo in Europa e a costruire un nuovo sistema politico. Uomo di fede profonda, perseguì sempre obiettivi finalizzati alla diffusione della religione cristiana – con ogni mezzo, sia militare che culturale – e si impose come protettore del papato. Conquistatore carismatico e uomo politico saggio, seppe circondarsi dei più grandi intellettuali dell'epoca e fu protagonista di un momento unico nell'Europa medievale, quando il 25 dicembre 800 venne incoronato Sacro Romano Imperatore.


Leggere OnLine: https://gloria.tv/post/TMfAmDaXPD211HKZbzZ8owLpK

Santi Rogelio e Serviodeo di Cordova

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Rogello, monaco anziano, e Servidio (‘Abdallah), giovane, che, giunti dall’Oriente, condannati a morte per aver coraggiosamente predicato Cristo di fronte ai Saraceni, furono, senza alcun loro cedimento, amputati di mani e piedi e morirono, infine, decapitati.

venerdì 15 settembre 2023

Film - La Storia di Ruth (1960)

Ruth, sacerdotessa del culto di Chemosh, va in crisi dopo aver conosciuto una famiglia di giudei e si rifiuta di compiere sacrifici umani. L'ira del Gran Sacerdote colpisce lei e il gruppo di ebrei. Con l'unica superstite Naomi, Ruth si rifugia a Betlemme, convertendosi all'ebraismo. Qui, dopo aver dimostrato la sincerità della sua conversione, sposa Boaz: della loro discendenza farà parte David.

 

ANNO 1960

PAESE




REGIA Henry Koster

ATTORI Stuart Whitman, Tom Tryon, Peggy Wood, Viveca Lindfors, Jeff Morrow


Santi Francesco, Giacomo, Sancio, Ildefonso, Giovanni e Dionisio

Catturati dai mori nelle vicinanze di Valenza in Spagna, i Santi: Francesco, Giacomo, Sancio, Ildefonso, Giovanni e Dionisio, furono poi trasportati in Marocco. Per la difesa della fede e confessione di Cristo, furono maltrattati ed infine crocifissi e onorevolmente ricevettero la corona della gloria unendosi alla grande schiera dei martiri, nell’anno 1437. L’Ordine lo festeggia il 15 settembre.

martedì 12 settembre 2023

Beato Giacomo Bushati

Don Jak Bushati, della diocesi di Scutari, fu parroco in alcuni villaggi del distretto di Mirdita, nel nord dell’Albania, fino al 1946, quando venne trasferito nella città di Kallmet. Arrestato nell’aprile 1949, subì torture e accuse di aver introdotto elementi sovversivi dall’estero, compiendo azioni di propaganda anticomunista. Morì per le torture il 4 aprile 1949, prima che il suo processo avesse luogo. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.

lunedì 11 settembre 2023

Film. La Voce - La Vocazione di Suor Teresa (1982)

Teresa, al secolo Agnese Gonxha di Bjoaxhiu, nasce nel 1910 e vive una delle epoche più drammatiche della storia dell'umanità, passando per la Prima Guerra Mondiale, che appena la sfiora, e poi soprattutto per la successiva grande catastrofe mondiale. Trasferitasi a Calcutta, si dedica all'assistenza degli ammalati e degli emarginati. 


ANNO 1982

PAESE



REGIA Brunello Rondi

ATTORI Marisa Belli, Rossano Brazzi, Bekim Fehmiu

 

Beato Baldassarre Velasquez

Il mercedario Beato Baldassarre Velàsquez, cadde prigioniero fra i saraceni ribelli a La Muela presso Saragozza in Spagna. Fu, da questi, minacciato di morte qualora non avesse rinnegato la fede cattolica ma egli li rimproverò severamente delle loro cattiverie e vizi così testimoniando la propria fede fu trafitto da una freccia nell'anno 1588 e assieme a lui similmente vennero trafitti altri 16 martiri.
L'Ordine lo festeggia l'11 settembre.

Beato Francesco Giovanni Bonifacio

Nato a Pirano (Istria) nel 1912, da una famiglia umile e profondamente cristiana, e secondo di sette figli, Francesco ricevette l'ordinazione sacerdotale il 27 dicembre 1936, nella cattedrale di San Giusto a Trieste. Dopo un primo incarico a Cittanova, assunse la responsabilità della curazia di Villa Gardossi, che raccoglieva diverse frazioni sparse nella zona di Buie. Don Francesco si fece subito amare, promuovendo numerose attività, visitando le famigle, gli ammalati, e donando quel poco che aveva ai poveri. Il suo impegno lo rese un prete troppo scomodo per la propaganda antireligiosa della Jugoslavia di allora, ma nonostante le intimidazioni proseguì fino alla fine per la sua strada. E' la sera dell'11 settembre 1946 e don Francesco Bonifacio sta rincasando da Grisignana. A un certo punto viene fermato da due uomini della guardia popolare. Chi li vide raccontò che sparirono insieme nel bosco. Il fratello, che lo cercò immediatamente, venne incarcerato con l’accusa di raccontare delle falsità. Per anni la vicenda è rimasta sconosciuta, finché un regista teatrale è riuscito a contattare una delle guardie popolari che avevano preso don Bonifacio. Quest'ultimo raccontò che il sacerdote era stato caricato su un’auto, picchiato, spogliato, colpito con un sasso sul viso e finito con due coltellate prima di essere gettato in una foiba. Da allora i suoi resti non sono stati mai più ritrovati. Il 4 ottobre 2008 don Francesco Bonifacio è stato proclamato beato.

domenica 10 settembre 2023

Beato Miguel Beato Sánchez

Miguel Beato Sánchez, sacerdote della Diocesi di Toledo, fu vicario presso la parrocchia dell’Assunzione della Vergine Maria a La Villa de Don Fadrique. Fedele braccio destro del parroco don Francisco López-Gasco Fernández-Largo, si spese accanto a lui per i giovani, i contadini e gli ammalati. Catturato dai miliziani comunisti, dopo quattro giorni di torture venne ucciso a colpi di bastone il 10 settembre 1936, mentre professava la sua fede in Cristo Re. È stato beatificato a Roma il 28 ottobre 2007, insieme al suo parroco e ad altri quattrocentonovantasei martiri della guerra civile.

venerdì 8 settembre 2023

Serie Tv - I Ragazzi di Padre Tobia

Un giovane prete, padre Tobia, raccoglie attorno a sé i ragazzi della parrocchia: assieme a loro e al sagrestano Giacinto, vivrà una lunga serie di avventure, dallo svelamento di misteri, al recupero di bottini, dallo smascheramento di truffatori alla risoluzione di problemi personali. La fortunata serie, in onda in quattro stagioni dal 1968 al 1973, ha avuto la regia di Italo Alfaro e Silvano Tranquilli come attore protagonista. Indimenticabile la sigla di Roberto De Simone "Chi trova un amico trova un tesoro". 

 

https://www.raiplay.it/programmi/iragazzidipadretobia

Beate Giuseppa di S. Giovanni di Dio Ruano Garcia e Maria Addolorata di S. Eulalia Puig Bonany

Beatificate l'11 marzo 2001 da Papa Giovanni Paolo II.

Martirologio Romano: Nella città di Buñol vicino a Valencia sempre in Spagna, beate Giuseppa di San Giovanni di Dio Ruano García e Maria Addolorata di Santa Eulalia Puig Bonany, vergini della Congregazione delle Suore degli Anziani Abbandonati e martiri, che, nella stessa persecuzione contro la fede, versando il proprio sangue ricevettero la corona della gloria.

giovedì 7 settembre 2023

Sant'Ambrogio - I Peccatori

Ambrogio, Sulla penitenza 2,71-73.78

Signore, possa tu degnarti di venire a questa mia tomba, di lavarmi con le tue lacrime, poiché nei miei occhi inariditi non ne ho tante da poter lavare le mie colpe! Se piangerai per me, sarò salvo. Se sarò degno delle tue lacrime, tutti i miei peccati saranno cancellati. Chiama dunque a uscire da se stesso il tuo servo. Quantunque, stretto nei vincoli dei miei peccati, io abbia avvinti i piedi, legate le mani e sia ormai sepolto nei miei pensieri e nelle opere morte, alla tua chiamata uscirò libero e diventerò uno dei commensali nel tuo convito. E la tua casa si riempirà di prezioso profumo, se custodirai colui che ti sei degnato di redimere. Non permettere che si perda, ora che è vescovo, colui che, quand'era perduto, hai chiamato all'episcopato, e concedimi anzitutto di essere capace di condividere con intima partecipazione il dolore dei peccatori. Anzi, ogni volta che si tratta del peccato di uno che è caduto, concedimi di provarne compassione e di non rimbrottarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, così che, mentre piango su un altro, io pianga su me stesso ripetendo assieme a Giuda: «Tamar è più giusta di me». Chi gode della caduta altrui, gode della vittoria del diavolo. Perciò rattristiamoci piuttosto quando sentiamo che si è perduto un uomo, uno per cui è morto il Cristo stesso.

mercoledì 6 settembre 2023

Colonna Sonora - Quo Vadis

1951 - Miklós Rózsa

Royal Philharmonic Orchestra

 ☩

01 Prelude
02 Marcus And Lygia
03 Fertility Hymn
04 The Burning Of Rome
05 Petronius' Banquet, Meditation And Death
06 Ave Caesar
07 Chariot Chase
08 Assyrian Dance
09 Aftermath (Death Of Peter: Death Of Poppaea: Nero's Suicide)
10 Hail Galba

 

martedì 5 settembre 2023

Santa Madruyna di San Pedro de las Puellas

Santa Madruyna è una badessa del monastero di San Pedro de la Puellas vissuta nel secolo X.
Quando nell’anno 986, la città fu presa e distrutta dai saraceni, Madruyna è stata presa, e venduta come schiava estata portata a Maiorca nelle isole Baleari.
Qualche tempo dopo con l’aiuto di un mercate, suo parente, riuscì ad evadere. Il mercante la nascose in un sacco sperando di portarla a Barcellona.
Il suo padrone, dopo aver scoperto l’evasione, si mise a cercala anche nella nave dove era nascosta. Una volta salito a bordo sospettando che fosse nascosta tra i sacchi della nave iniziò a trafiggerli con la spada, colpendo anche Madruyna. Anche se ferita la badessa riuscì ad arrivare a Barcellona, e tornata al suo monastero, morì per le conseguenze delle ferite che aveva subito.
Dopo la sua morte le consorelle la venerarono come martire e inizialmente la seppellirono nella parte settentrionale della chiesa del monastero e dopo i suoi resti furono traslati con grande onore, nella cappella di San benedetto della stessa chiesa.
Fra Antonio de Yepes nella sua Cronaca generale dell’ordine di san Benedetto, è stato il primo a raccontare la storia di santa Madruyna, attestandone il culto e i miracoli avvenuti grazie alla sua intercessione. Successivamente il Menardo nel suo Menologio attestò la festa per santa Madruyna nel giorno 5 settembre.


Autore:
Mauro Bonato

lunedì 4 settembre 2023

Documentario - Eremo della Quisquina (Santa Rosalia)

Documentario realizzato dall'Associazione "Quisquinachannel" sull' Eremo della Quisquina, convento situato sui Monti Sicani, costruito dove, un tempo, fu eremita Santa Rosalia.


domenica 3 settembre 2023

Beato Commendatore di Cordova

Questo Beato Commendatore mercedario, cavaliere laico, è chiamato di Cordova perchè in questa città spagnola venne inviato per redimere, nonostante si ignori il suo nome, egli è scritto nel libro della vita e onorato dall’Ordine della Mercede. Per la confessione e difesa della verità cattolica, nella città di Cordova fu catturato dai mussulmani i quali non riuscendo a fargli rinnegare la sua fede in Cristo, lo legarono ad un albero secolare e dopo diversi tormenti spirò trafitto da frecce. Dopo la sua morte il vecchio albero riprese vigore e nelle sue foglie prodigiosamente vi era impresso lo stemma dell’Ordine. L’Ordine lo festeggia il 3 settembre.

sabato 2 settembre 2023

Fumetto - Eleonora d'Aquitania

01 Eleonora Regina di Francia

Nel 1137 Eleonora d'Aquitania diventa regina di Francia a 15 anni. Umiliata in pubblico dalla sua matrigna, trattata come una bambina dal consigliere del re, tenuta fuori dagli affari politici del regno, la ragazza giura di riprendersi il posto che le spetta. Donna politica, intrigante, amante perfida e sublime, deciderà il corso della storia. 

 

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02 Eleonora Regina d'Inghilterra

Metà XII secolo. Di ritorno dalla catastrofica seconda crociata, Eleonora d'Aquitania e il suo consorte Luigi VII si separano. Persa la corona di Francia, ma ripresi i suoi possedimenti, Eleonora di imbarca per l'Inghilterra per abbracciare il suo destino: Enrico il plantageneto. Lei diventerà nuovamente regina ... ma l'Inghilterra! La coppia verrà incoronata nel 1154 a Westminster, e sarà protagonista indiscussa delle lotte fratricide e delle alleanze politiche dell'Europa di quegli anni. Eleonora sopravviverà a tutto questo, divenendo addirittura reggente del regno d'Inghilterra quando suo figlio Riccardo II, detto Cuor di Leone, si allontanerà per le numerose campagne militari. Mecenate, Filantropa e mai Doma, Eleonora è stata una delle figure femminili che più hanno acceso l'immaginazione dei poeti e degli storici. 


 
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venerdì 1 settembre 2023

San Giustino di Parigi

Nato a Parigi, San Giustino, insegnava all'Università della sua città, materie giuridiche in cui era versatissimo. Entrato poi nell'Ordine Mercedario ricevette l'abito nel convento di Valenza (Spagna) come cavaliere laico. In seguito venne inviato nella città di Granada in missione di redenzione, dove fortificò alcuni prigionieri che sotto le pressioni dei mori erano sul punto di rinnegare la loro fede. I mori infuriati del suo successo e sentendolo parlare con ardore sulle verità della religione cattolica mentre disprezzava la legge di Maometto, lo presero, gli spaccarono le mascelle ed infine lo appesero con una corda al collo ad un albero.Invocando il nome di Gesù spirò santamente raggiungendo la schiera dei martiri nell'anno 1337.
L'Ordine lo festeggia l'1 settembre.

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