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giovedì 30 aprile 2020

San Papa Pio V - Costituzione Apostolica Quo Primum Tempore


PIUS EPÍSCOPUS SERVUS SERVÓRUM DEI
AD PERPÉTUAM REI MEMÓRIAM


I

Fin dal tempo della Nostra elevazione al sommo vertice dell'Apostolato, abbiamo rivolto l'animo, i pensieri e tutte le Nostre forze alle cose riguardanti il Culto della Chiesa, per conservarlo puro, e, a tal fine, ci siamo adoperati con tutto lo zelo possibile a preparare e, con l'aiuto di Dio, mandare ad effetto i provvedimenti opportuni. E poiché, tra gli altri Decreti del sacro Concilio di Trento, ci incombeva di eseguire quelli di curare l'edizione emendata dei Libri Santi, del Messale, del Breviario e del Catechismo, avendo già, con l'approvazione divina, pubblicato il Catechismo, destinato all'istruzione del popolo, e corretto il Breviario, perché siano rese a Dio le lodi dovutegli, ormai era assolutamente necessario che pensassimo quanto prima a ciò che restava ancora da fare in questa materia, cioè pubblicare il Messale, e in tal modo che rispondesse al Breviario: cosa opportuna e conveniente, poiché come nella Chiesa di Dio uno solo è il modo di salmodiare, cosí sommamente conviene che uno solo sia il rito per celebrare la Messa. 

II 
 
Per la qual cosa abbiamo giudicato di dover affidare questa difficile incombenza a uomini di eletta dottrina. E questi, infatti, dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili per la loro castigatezza ed integrità - quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo - e avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori, che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti, hanno infine restituito il Messale stesso nella sua antica forma secondo la norma e il rito dei santi Padri. 

III
 
Pertanto, dopo matura considerazione, abbiamo ordinato che questo Messale, già cosí riveduto e corretto, venisse quanto prima stampato a Roma, e, stampato che fosse, pubblicato, affinché da una tale intrapresa e da un tale lavoro tutti ne ricavino frutto: naturalmente, perché i sacerdoti comprendano di quali preghiere, di qui innanzi, dovranno servirsi nella celebrazione della Messa, quali riti e cerimonie osservare.  

Pdf. Santa Caterina da Siena - Dialogo della Divina Provvidenza


Levandosi una anima ansietata di grandissimo desiderio verso l'onore di Dio e la salute de l'anime; exercitandosi per alcuno spazio di tempo nella virtú, abituata e abitata nella cella del cognoscimento di sé per meglio cognoscere la bontá di Dio in sé; perché al cognoscimento séguita l'amore, amando cerca di seguitare e vestirsi della veritá. E perché in veruno modo gusta tanto ed è illuminata d'essa veritá quanto col mezzo de l'orazione umile e continua fondata nel cognoscimento di sé e di Dio (però che l'orazione, exercitandola per lo modo decto, unisce l'anima in Dio, seguitando le vestigie di Cristo crocifixo), e cosí per desiderio e affecto e unione d'amore ne fa un altro sé.
 
Il volume ripropone uno dei testi capolavoro della letteratura mistica medievale, frutto dei colloqui che Caterina ebbe con l'Eterno Padre durante le estasi. Nonostante fosse illetterata, anzi analfabeta, si preoccupò di dettare il Dialogo ai suoi discepoli. 

Può considerarsi l'opera Cateriniana per eccellenza in quanto costituisce la sintesi del pensiero della Santa e la base della sua laurea a Dottore della Chiesa. Il Dialogo rappresenta un documento eccezionale e una delle poche testimonianze in cui una Santa pone direttamente delle domande a Dio Padre e riceve delle risposte sulle varie questioni di fede. Destinatari sono tutti coloro che desiderano capire di più la figura di Santa Caterina e di Dio Padre misericordioso, un babbo, come lo ha definito

Grazie alla dottrina sulla misericordia di Dio e su Cristo, ponte tra Dio e l'umanità intera, Paolo VI ha proclamato santa Caterina da Siena "Dottore della Chiesa": i suoi scritti sono insegnamento autorevole della fede cristiana. Successivamente è stata proclamata Patrona d´Italia e d´Europa.



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Dialogo della divina provvidenza
Dialogo della divina provvidenza
Caterina da Siena (santa)

domenica 26 aprile 2020

Pdf. Trattato di Demonologia

 
Trattato di demonologia. Secondo la teologia cattolica. Dottrina, fatti, interpretazioni.

 

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Fonte: https://gloria.tv/post/1h2UpS6RRtoWELHrCQdVoSH94

 

Audio. Vangelo Secondo Matteo


S. Matteo, che prima si chiamava Levi, è l'autore del primo Vangelo, che scrisse in aramaico, ed è uno dei primi Apostoli che Gesù chiamò alla sua sequela.

Giudeo di nascita, figlio di Alfeo, secondo S. Marco egli esercitava il mestiere di gabelliere in Cafarnao. Quando il Maestro Divino gli disse di seguirlo, stava appunto seduto al banco delle gabelle sulle rive del lago. Ecco il tratto evangelico : « E Gesù tornò verso il mare; e tutto il popolo andava a lui e li ammaestrava. E nel passare vide Levi d'Alfeo, seduto al banco della gabella, e gli disse : Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo segui ».

Mirabile generosità! Matteo aveva un ufficio che gli assicurava una certa agiatezza. Ma questa pronta rinuncia ai beni per seguire Gesù gli meritò una tale abbondanza di grazia da raggiungere le più alte cime della perfezione cristiana. S. Matteo ebbe in seguito la fortuna di ospitare in casa sua il Salvatore, onde i Farisei si scandalizzarono moltissimo, perché Gesù mangiava coi pubblicani e coi peccatori. Ma conosciamo la solenne risposta di Gesù: « Non son venuto per i sani, ma per i malati ».

Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecóste, predicò il Vangelo nella Giudea e nelle contrade vicine e poco dopo la dispersione degli Apostoli per il 'mondo, scrisse il Vangelo destinato ai Giudei.

S. Matteo, siccome scriveva per i suoi connazionali, volle dimostrare che Gesù Crocifisso era il Messia aspettato, il Redentore d'Israele profetato dalle Scritture. Ad ogni passo infatti si trova l'espressione: « Come è stato scritto da Isaia profeta, dai profeti », ecc. ecc.; e minuziosamente prova come le profezie e le promesse dell'Antico Testamento si siano compiute in Gesù Cristo.

Predicò poi il Vangelo nell'Africa, in Etiopia, e si sa per testimonianza di Clemente Alessandrino, che praticava l'esercizio della contemplazione e conduceva vita austerissima, non mangiando altro che erbe, radici e frutta selvatica.

Fu trucidato da una squadra di feroci pagani, mentre celebrava il santo sacrificio. Le sue reliquie furono trasportate dopo trecento anni in Bretagna, e di qui nella sontuosissima cattedrale a lui dedicata nella città di Salerno.

Come gli altri Evangelisti, anche S. Matteo è figurato dai quattro misteriosi animali descritti dal profeta Ezechiele, e nell'Apocalisse da S. Giovanni. È comune sentenza dei Ss. Padri della Chiesa che l'animale che aveva la figura quasi d'uomo raffigura S. Matteo, il quale appunto comincia il Vangelo colla generazione temporale di Gesù.


 


Pdf. San Papa Pio X - Lettera Enciclica Acerbo Nimis


I. L'ignoranza della religione causa precipua dell'odierno rilassamento.

In troppo ingrati e difficili tempi le disposizioni arcane della provvidenza divina hanno sollevato la Nostra pochezza all'officio di Pastore supremo dell'universo gregge di Gesù Cristo. L'uomo inimico già da lunga stagione si aggira intorno a questo gregge, e lo va così insidiando con sottilissima astuzia, che or più che mai sembra verificato ciò che l'Apostolo prediceva ai maggiorenti della Chiesa di Efeso: «"Io so che entreranno fra voi lupi rapaci che non perdoneranno all'ovile"» (Act. XX, 29). Del quale religioso decadimento coloro, che nutrono tuttora zelo della gloria di Dio, vanno indagando le ragioni e le cause; e mentre altri altre ne assegnano, conforme all'opinar di ciascuno, diverse son le vie che seguono per tutelare e ristabilire il regno di Dio sulla terra. A Noi, Venerabili fratelli, checché sia di altre cagioni, sembra di preferenza dover convenire con coloro che la radice precipua dell'odierno rilassamento e quasi insensibilità degli animi e dei gravissimi mali che quindi si derivano, ripongono nell'ignoranza delle cose divine. Il che risponde pienamente a quello che Dio stesso affermò pel profeta Osea: «"... E non è scienza di Dio sulla terra. La maledizione, la menzogna, e l'omicidio, e il furto, e l'adulterio dilagarono, e il sangue toccò il sangue. Perciò piangerà la terra e verrà meno chiunque abita in essa"» (Os. IV, 1 ss.).

sabato 25 aprile 2020

Film. I Dialoghi delle Carmelitane (1959)


Durante i difficili anni della Rivoluzione francese, la giovane nobildonna Bianca, su consiglio del padre, il marchese de la Force, decide di entrare nel convento di clausura delle Carmelitane di Compiègne. La necessità di trovare un rifugio sicuro si accompagna ad una certa vocazione religiosa, ma, nonostante questo, Bianca ha paura di affrontare i sacrifici e la sofferenza e teme di non essere all'altezza della sua scelta. 

Ben presto le autorità rivoluzionarie ed il popolo cominceranno ad infastidire le monache, accusate di essere delle reazionarie, nemiche della patria, che accaparrano ricchezze e danno ospitalità ai fuggiaschi. Costrette ad abbandonare il convento, le monache fanno voto di essere disposte a sacrificare la loro vita affinché la religione cattolica possa sopravvivere in Francia...


ANNO
1959

PAESE



REGIA
Philippe Agostini

ATTORI
Alida Valli, Pierre Brasseur, Jean-Louis Barrault, Jeanne Moreau, Georges Wilson




Preghiera alla Santissima Trinità


(della Beata Suor Elisabetta della Trinità)

O mio Dio, Trinità che io adoro, aiutami a dimenticarmi interamente, per stabilirmi in Voi, immobile e quieto, come se l’anima mia già fosse nell'eternità. Niente possa mai turbare la mia pace, né farmi uscire da Voi, o Dio immutabile, ma in ogni istante sempre più mi immerga nella profondità del Vostro Mistero.

Pacificate, rendete tranquilla e serena l'anima mia; fatene il Vostro cielo, la vostra amata dimora e il luogo del vostro riposo; fate che in essa io non vi lasci mai solo; ma tutto io vi stia, ben desto nella mia fede, immerso nell'adorazione e tutto abbandonato alla Vostra azione creatrice. 

O amato mio Gesù, crocifisso per amore, vorrei essere l’amico intimo e fedele del vostro cuore, vorrei coprirvi di gloria, vorrei amarvi… fino a morire. Ma sentendo la mia impotenza, io vi di rivestirmi di voi, d’identificare l’anima mia a tutti i movimenti dell’anima vostra, di sommergermi, d’invadermi, di sostituirVi a me, affinché la mia vita non sia più altro che un irradiamento della vostra vita. Venite in me come Riparatore e come Salvatore. 

O Fuoco divorante, o Spirito d’Amore, sopravenite in me, perché si faccia nell’anima mia come una incarnazione del Verbo, ed io gli sia una umanità di più, nella quale Egli possa rinnovare tutto il suo mistero; e Voi, o Padre, degnateVi abbassarvi fino alla povera nostra creaturina e non vedere in essa che il Diletto, nel quale avete posto tutte le vostre compiacenze.

O miei «Tre», mio Tutto, Beatitudine mia, Solitudine infinita, immensità nella quale io mi perdo, io mi abbandono pienamente a Voi; seppellitevi in me, affinché io mi seppellisca in voi, nell’attesa di venire a contemplare nella Vostra luce l'abisso delle Vostre grandezze.

Cartone Animato - San Marco


Breve cartone animato sulla vita di san Marco Evangelista.

Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, di morte naturale, secondo una relazione, o secondo un'altra come martire, ad Alessandria d'Egitto. Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città della Venezia. 

www.santiebeati.it



Audio. Vangelo Secondo Marco


Dati di antichissima tradizione danno come autore del secondo Vangelo Marco, eco fedele della cateche­si di Pietro per le comunità cristiane. Tra le testimonianze della Chiesa antica ricordiamo due del secondo seco­lo: Papia, che afferma: “Marco, che era stato interpre­te di Pietro, scrisse accuratamente, non però in ordine, quello che ricordava delle parole e delle azioni del Si­gnore” (cf Eusebio, Storia ecclesiastica 3,39,15), e Ireneo, verso la fine del secolo: "Marco, discepolo e interprete di Pietro, anch'egli ci trasmise per scritto le co­se predicate da Pietro" (Contro le eresie 3,1,1). Si ritiene che Marco sia il primo a raccogliere in un fatti principali della vita di Gesù e alcuni suoi insegnamenti. Prima di lui ci sono tradizioni orali della predicazione degli apostoli e dei loro primi collaborato­ri. Finché si sente l'esigenza di metterli in scritto per of­frire alle comunità un racconto continuo su Gesù, utile per la fede e la vita cristiana. L'insistenza sulla croce e sulle sofferenze che attendono i discepoli è un indizio delle circostanze in cui fu redatto questo vangelo: in tem­po di persecuzione, forse a Roma sotto Nerone. 




venerdì 24 aprile 2020

Scoperte Pazzesche sulla Stella dei Magi!


Uno dei dettagli più indagati dei Vangeli riguarda l’astro di cui scrive san Matteo. Abbiamo già raccolto elementi comprovanti che l’eclisse di Luna che Giuseppe Flavio associa alla morte di Erode, successiva alla nascita di Gesù, non è quella del 4 a.C. bensì la seconda di quelle del 1 a.C.  L’astronomia oltre alle eclissi lunari ci fornisce altri indizi. La stella che i Magi vedono apparire nel cielo d’oriente e che li spinge a partire alla volta della Palestina non è affatto mitologica. 

Il vocabolo greco usato nel Vangelo è astron e intende in generale una stella o un fenomeno della volta celeste. Studiosi di ogni epoca hanno formulato ipotesi di quale fosse questo evento.

Le principali sono:

1- una cometa: una famosa solcò il cielo intorno al 12 a.C., ipotesi troppo lontana dal tempo presunto di data di nascita di Gesù, ma che incise profondamente sull’iconografia; se nelle raffigurazioni della prima età cristiana prevaleva l’immagine della stella, dal Medioevo prevalse quella della cometa: tra i primi a raffigurarla fu Giotto, impressionato al suo tempo dalla vista di quella di Halley. 

2- una supernova: si verifica quando una stella giunge agli ultimi momenti della sua vita ed emanando una fortissima luce può rischiarare fino a sembrare, temporaneamente, un secondo sole. Secondo le antiche cronache cinesi delle Ventiquattro storie, una supernova brillò nel cielo intorno al 5 a.C., una data vicina a quella della nascita di Gesù e potrebbe essere stata visibile in tutto il Medioriente. Ipotesi suggestiva, ma il Vangelo parla di un astro che «sorse a oriente e precedeva i Magi guidandoli lungo il cammino», quindi con una durata e un movimento incompatibili con un lungo viaggio.

3- una tripla congiunzione planetaria potrebbe essere il fenomeno definito da Matteo come stella: una molto spettacolare si è verificata nel 7 a.C. (la congiunzione è definita tale quando per tre volte in un anno i pianeti interessati sono vicini). Tanto per rendere l’idea, quando in cielo c’è la distanza di un grado, vuol dire che l’osservatore vede due stelle lontane un diametro di Luna (e non è poco). Per parlare di congiunzioni e addirittura sovrapposizioni (con un potenziale "effetto-cometa") bisogna essere nell’ordine di distanze non superiori al decimo di grado. Il fenomeno dura poco tempo, ma può ripetersi ed essere calcolato e previsto. Vittorio Messori ha riportato nel suo celebre Ipotesi su Gesù che, secondo antichi documenti astronomici babilonesi facenti parte dell’Almanacco di Sippar, tale congiunzione si verificò tra i pianeti Giove e Saturno nel 7 a.C.: i due pianeti erano visibili dopo il tramonto e il loro allineamento molto spettacolare per la forte illuminazione del cielo (fenomeno che si verifica ogni 800 anni circa, e che fu visto anche da Giovanni Keplero a Praga nel 1603). Verso la fine del 7 a.C. tale congiunzione coinvolse anche Marte e si concluse nei primi mesi del 6 a.C.

Colonna Sonora. La Bibbia - Toshiro Mayuzumi


01 – Creazione di Adamo
02 – Creazione di Eva
03 – Caino e Abele
04 - Noè
05 – Il diluvio
06 – Dopo il diluvio
07 – Intermezzo
08 – La torre di Babele
09 – Abramo – Scena d’amore
10 – Sodoma
11 – Finale
12 – Titoli




P.S.: Questo video non è completo di tutti i pezzi della colonna sonora... se vi interessano i file completi in mp3, lasciate un commento, che li pubblico...

 

giovedì 23 aprile 2020

Figurine Cattoliche - Profeti e Santi


Dopo un'introduzione dedicata ai Profeti e ad altri personaggi biblici, ed un lungo intermezzo sulla vita di Gesù, la raccolta prende in esame le figure di numerosi Santi, trattate senza seguire un ordine riconoscibile. Le figurine, necessariamente simili a 'santini' e di ottima qualità, somo opera del bravo artista Armando Collino.




Pdf. Papa Pio XI - Enciclica Quas Primas


Nella prima Enciclica che, asceso al Pontificato, dirigemmo a tutti i Vescovi dell'Orbe cattolico — mentre indagavamo le cause precipue di quelle calamità da cui vedevamo oppresso e angustiato il genere umano — ricordiamo d'aver chiaramente espresso non solo che tanta colluvie di mali imperversava nel mondo perché la maggior parte degli uomini avevano allontanato Gesù Cristo e la sua santa legge dalla pratica della loro vita, dalla famiglia e dalla società, ma altresì che mai poteva esservi speranza di pace duratura fra i popoli, finché gli individui e le nazioni avessero negato e da loro rigettato l'impero di Cristo Salvatore.

Pertanto, come ammonimmo che era necessario ricercare la pace di Cristo nel Regno di Cristo, così annunziammo che avremmo fatto a questo fine quanto Ci era possibile; nel Regno di Cristo — diciamo — poiché Ci sembrava che non si possa più efficacemente tendere al ripristino e al rafforzamento della pace, che mediante la restaurazione del Regno di Nostro Signore.

Frattanto il sorgere e il pronto ravvivarsi di un benevolo movimento dei popoli verso Cristo e la sua Chiesa, che sola può recar salute, Ci forniva non dubbia speranza di tempi migliori; movimento tal quale s'intravedeva che molti i quali avevano disprezzato il Regno di Cristo e si erano quasi resi esuli dalla Casa del Padre, si preparavano e quasi s'affrettavano a riprendere le vie dell'obbedienza…


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mercoledì 22 aprile 2020

Documentario. La Storia della Vandea Francese


1. Un fatto divenuto un simbolo

Il termine «Vandea», grazie alla storiografia filo-rivoluzionaria, è divenuto sinonimo di rivolta reazionaria e di resistenza contro l’affermarsi del progresso, che hanno come protagoniste popolazioni contadine ignoranti, sobillate da clero e nobili, che utilizzano il fanatismo religioso per scopi in realtà riconducibili ai loro interessi e privilegi di classe. Questa interpretazione non ha potuto essere adeguatamente controbilanciata dalla storiografia filo-vandeana, perché, a tutt’oggi, gli storici di parte rivoluzionaria hanno praticato l’occultamento dei fatti e imposto la damnatio memoriae nei confronti dei protagonisti, quindi anche dei valori che stanno all’origine della rivolta vandeana. 

2. I motivi della rivolta

Il territorio indicato come Vandea Militare è situato nella Francia Occidentale, sulla costa atlantica, con un’estensione di circa 10.000 kmq e con una popolazione, all’epoca, di ottocentomila abitanti. Non si tratta di una regione povera e marginale, ma la sua ricchezza e la sua popolazione sono superiori alla media francese, così come la ricchezza e la popolazione francesi sono superiori alla media europea del tempo. 

Gli abitanti della regione sono noti per l’attaccamento alle consuetudini e alle libertà locali, oltre che per un radicato sentimento religioso, segnato dalla predicazione di san Luigi Maria Grignion di Montfort (1673-1716), che aveva combattuto lo scetticismo del tempo soprattutto con la devozione mariana. 

Alla fine del secolo XVIII l’Ovest, come tutta la Francia, patisce gli esiti di un processo di centralizzazione che si è sempre più sviluppato a partire dal regno di Luigi XIV di Borbone (1638-1715).
Il costo di questa politica è la causa principale della voracità statale in materia fiscale e una delle conseguenze del governo dei ministri illuministi, sì che fra il 1775 e il 1789 la pressione fiscale diventa sempre più sostenuta e male sopportata da tutti. 

Quando, per avviare una riforma generale che affronti il problema fiscale e il deficit dello Stato, vengono convocati da re Luigi XVI di Borbone (1754-1793) gli Stati Generali l’assemblea costituita dai rappresentanti del clero, della nobiltà e della borghesia , anche dalla Vandea arrivano i cahiers de doléance, raccolte di rimostranze e di petizioni che esprimono, insieme a un profondo attaccamento alla monarchia, anche una serie di proteste contro il sistema di imposizione fiscale, i suoi abusi e la sua irrazionalità. 

I vandeani auspicano, quindi, un rinnovamento e con questo spirito mandano a Parigi i loro rappresentanti, perché se ne facciano portavoce presso il sovrano. E la disillusione è tanto più cocente quanto più grande è stata la speranza. 

Diventa sempre più chiaro, e non solo in Vandea, che a Parigi non si lavora alle sperate riforme, ma a emanare leggi destinate ad aumentare il potere coercitivo delle amministrazioni, a colpire la Chiesa e le tradizioni religiose del popolo in una inquietante accelerazione distruttiva. 

La confisca e la vendita dei beni ecclesiastici, che avvantaggia solo borghesi e nobili, e l’introduzione della Costituzione Civile del Clero, nell’estate del 1790, creano un diffuso malcontento, al quale le autorità rispondono con insensibilità, con incapacità di governo e con una crescente repressione, che sfocia nell’irrimediabile frattura fra le popolazioni e i pubblici poteri. 

Gli avvenimenti precipitano nel 1793. La rottura provocata dalla Costituzione Civile del Clero, che pone le basi di una rivolta di natura religiosa, si consuma con la notizia che il 21 gennaio 1793 re Luigi XVI è stato ghigliottinato, e si manifesta quando il Governo di Parigi ordina in tutta la Francia l’arruolamento di trecentomila uomini da mandare al fronte.

Film. Giacobbe (1994)


La storia di un uomo che lotta con Dio, ma che grazie ad una fede incrollabile riuscirà a dimostrarsi degno erede dell'Alleanza stipulata con Abramo. L'integrità morale, la redenzione finale e soprattutto la fede in Dio sono alcuni dei temi portanti della storia di Giacobbe e tra i temi guida della Bibbia stessa. Ma la storia di Giacobbe è anche una delle più avvincenti saghe familiari della Bibbia, un dramma pieno di conflitti e di passioni. Con le musiche di Ennio Morricone.


ANNO
1994

PAESE







REGIA 
Peter Hall

ATTORI
Matthew Modine, Lara Flynn Boyle, Sean Bean, Giancarlo Giannini, Irene Papas


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martedì 21 aprile 2020

Sant'Anselmo d'Aosta - Esortazione della Mente a Contemplare Dio


dal Proslogion
di Anselmo d’Aosta 

1. Orsù, omuncolo,
abbandona per un momento le tue occupazioni,
nasconditi un poco ai tuoi tumultuosi pensieri.
Abbandona ora le pesanti preoccupazioni,
rimanda i tuoi laboriosi impegni.
Per un po’ dedicati a Dio
e riposati in Lui.
«Entra nella camera» del tuo spirito, escludi da essa tutto,
all’infuori di Dio e di ciò che ti possa giovare a cercarlo,
e, «chiusa la porta», cercalo (Mt 6, 6).
Di’ ora, o «mio cuore» nella tua totalità, di’ ora a Dio:
«Io cerco il tuo volto; il tuo volto, o Signore, io cerco» (Sal 27, 8).

2. Orsù, dunque, o Signore Dio mio,
insegna al mio cuore
dove e come possa cercarti
e dove e come possa trovarti.
O Signore, se non sei qui, dove te assente cercherò?
E se invece sei ovunque, perché non ti vedo presente?
Ma certo tu abiti «una luce inaccessibile» (1 Tm 6,16).
E dov’è la luce inaccessibile?
E come mi avvicinerò a questa luce inaccessibile?
E chi mi condurrà e mi introdurrà in essa,
affinché in essa io ti veda?
Per mezzo di quali segni, di quale immagine ti cercherò?
Non ti ho mai visto, o Signore Dio mio, non conosco il tuo volto.
Che cosa farà, o altissimo Signore,
che cosa farà codesto tuo esule lontano?
Che cosa farà il tuo servo ansioso del tuo amore
e gettato lontano «dal tuo volto» (Sal 51,13)?
Anela di vederti ed è troppo lontano dai tuo volto.
Desidera di avvicinarsi a te e il luogo dove tu abiti è inaccessibile.
Brama di trovarti e non conosce dove tu stai.
Fa di tutto per cercarti e ignora il tuo volto.
O Signore, tu sei il mio Dio e sei il mio Signore e non ti ho mai visto.
Tu mi hai fatto e rifatto
e mi hai dato tutti i miei beni
e io ancora non ti conosco.
In breve: sono stato fatto per vederti
e non ho ancora fatto ciò per cui sono stato fatto.

lunedì 20 aprile 2020

Canti Gregoriani - Adventus Domini


L'opera comprende brani dal proprio delle Domeniche di Avvento e delle celebrazioni che precedono il Natale, eseguiti dai "Cantori Gregoriani". Questo coro di voci maschili, diretto da Fulvio Rampi, è formato da elementi che hanno compiuto studi specialistici presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano, e vanta un'attività concertistica molto intensa, in Italia e all'estero.

01 - Conditor alve siderum
02 - Ad te levavi
03 - Universi qui te exspectant
04 - Erunt signa
05 - Dominus dabit benignitatem
06 – Aspiciens
07 - Populus sion
08 - Alleluia - Laetatus sum
09 - Ierusalem surge
10 - Gaudete in domino
11 - Qui sedes, domine
12 - Benedixisti, domine
13 - Rorate caeli
14 - O sapientia
15 - Exsultavit ut gigas
16 - Ave Maria
17 - Ecce virgo
18 - Magnis prophetae vocibus

domenica 19 aprile 2020

Film - Il Messia (1975)


Alla presentazione di Gesù quale Messia il film premette il germinare e il reallzzarsi dell'idea-tentazione monarchica nel popolo ebraico. Dio accede con riluttanza alle pretese degli ebrei, la cui storia si snoda fra monarchia, abuso della monarchia, divisione in due regni nemici, decadenza e schiavitù prima nell'esilio e poi nella patria sottomessa ad un impero straniero, quello di Roma, ed a monarchi estranei e vassalli, gli Erodi. In tanto decadimento delle istituzioni politico-religiose e dei costumi si colloca la figura di Gesù, preconizzato dal Battista, attorniato dal popolo mutevole, dagli apostoli, dalla Madonna, fra l'indifferenza sospettosa dei poteri politici e l'ostilità di quello religioso. Il Messia cammina, lavora, predica, stimola gli apostoli a diffonderne il messaggio, poi si concede alla violenza omicida che lo porta alla croce. Il film si chiude con l'accenno alla resurrezione. 



ANNO
1975

PAESE



REGIA
Roberto Rossellini

ATTORI
Tina Aumont, Anita Bertolucci, Flora Carabella, Vernon Dobtcheff, Antonella Fasano, Jean Martin, Louis Suarez, Cosetta Pichetti, Pier Maria Rossi, Toni Ucci, Mita Ungaro


 
 

Preghiera per Rinnovare le Promesse del Battesimo


Adorabile Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, nel nome dei quali sono stato battezzato, vi siano rese grazie per questo dono ineffabile che mi avete fatto per la vostra grande misericordia, a preferenza di tanti altri. Mia madre mi aveva concepito nel peccato; sono nato figlio di ira: voi mi avete fatto rinascere, o mio Dio, nell’acqua e nello Spirito Santo; e, nello stesso momento sono divenuto vostro figlio, fratello di Gesù, coerede con lui della vostra gloria.

Ahimè! Io non ho per niente vissuto come lo esigevano prerogative così auguste.

O Padre mio! Se io posso ancora chiamarti con questo nome dopo averti tanto offeso, dimentica le mancanze della mia gioventù, dimentica tutti i peccati della mia vita! Io desidero sinceramente servirti il resto dei miei giorni, come tu meriti; faccio oggi il fermo proposito, rinnovando avanti a te le promesse che sono state fatte per me quando fui battezzato. Si, o mio Dio, io rinuncio di tutto cuore, a Satana e alle sue illusioni, al mondo e alle sue vanità, ai peccati e a tutti i desideri disordinati della carne; rinunzio a me stesso e a tutta la corruzione del mio cuore. Adorar te, amar te, servir te, adempiere tutti i tuoi precetti: ecco l’impegno che io prendo prostrato ai suoi piedi al cospetto del cielo e della terra.

Eterno Padre, risuscita in me la grazia dell’adozione divina, che ha segnato i primi istanti della mia vita, in modo che io non viva che per te. O Gesù, mio Salvatore, nel cui Sangue sono stato purificato rinnova in me la tua immagine che io tante volte deturpai col peccato. Spirito Santo, principio di ogni bene, sii anche il principio di tutti i miei pensieri, desideri ed affetti, affinché d’ora in poi in me non vi sia nulla che non sia degno di un figlio di Dio, di un membro di Gesù Cristo e di un tempio che tu hai consacrato.

Regina del Cielo, Spiriti beati che circondate il trono dell’Onnipotente. Angelo tutelare alla cui custodia mi hai affidato. Santi e Sante dei quali porto il nome, e voi, predestinati di ogni età che componete la corte celeste, voi siete testimoni del proposito che sto per rinnovare: aiutatemi con le vostre preghiere, affine di ottenere da Dio per me la grazia di essere fedele fino alla morte. Così sia.

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