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lunedì 30 novembre 2020

L’Annunciazione nell’Arte: Origini e Segreti dell’Iconografia

L’Annunciazione a Maria è uno dei soggetti più rappresentati nella storia dell’arte. Ma come si è arrivati all’iconografia che tutti conosciamo – che comprende di solito tre personaggi: Vergine, angelo e colomba – e quali sono i significati che cela questa scena?

 

Le due annunciazioni

L’iconografia dell’Annunciazione si ispira ai testi dei vangeli canonici di Matteo e soprattutto di Luca (1,26-38), ma anche ai vangeli apocrifi, tra cui il Vangelo dello Pseudo Matteo ed il Protovangelo di Giacomo (11,1-3). Questi apocrifi furono divulgati in occidente da Vincent de Beauvais (1250 circa) in Speculum Historiae e da Giacomo da Varagine (1260 circa) nella Legenda Aurea. A tali fonti apocrife va aggiunto il Vangelo armeno dell’infanzia che ebbe una grande influenza sull’iconografia bizantina

Secondo i vangeli apocrifi ci sarebbero state due annunciazioni, non una. Il Vangelo armeno (5,2-9), ad esempio, dice che la Vergine fu salutata dapprima da un angelo invisibile mentre usciva di casa con una brocca per andare ad attingere l’acqua alla fontana.

Temendo uno stratagemma del demonio, Maria inizia a pregare, chiedendo a Dio di liberarla dalle tentazioni del diavolo. Poi, rientrata a casa, si mette a filare la porpora per il velo del tempio. Gabriele entra allora dalla porta chiusa e le compare, questa volta, come un essere in carne ed ossa, annunciandole che darà alla luce il messia. In quel momento, il Verbo di Dio penetra in lei attraverso il suo orecchio, dando inizio al concepimento.

Cartone Animato. Sant'Andrea Apostolo

 

 Breve cartone animato sulla vita di Sant'Andrea Apostolo.

 

domenica 29 novembre 2020

Marc-Antoine Charpentier - Missa Assumpta est Maria

01 Kyrie. Sinfonie devant le premier Kyrie

02 Kyrie. Premier Kyrie

03 Kyrie. Sinfonie devant le Christe

04 Kyrie. Christe

05 Kyrie. Sinfonie devant le deuxième Kyrie

06 Kyrie. Deuxième Kyrie

07 Gloria. Et in terra pax hominibus

08 Gloria. Domine Deus, Rex caelestis

09 Gloria. Qui tollis

10 Gloria. Quoniam tu solus Sanctus

11 Pour plusieurs martyrs, motet for bass, H. 361

12 Credo. Patrem omnipotentem

13 Credo. Et in unum Dominum

14 Credo. Et incarnatus

15 Credo. Crucifixus

16 Credo. Et resurrexit

17 Credo. Et in spiritum

18 Credo. Confiteor unum Baptisma

19 Credo. Et vitam venturi saeculi

20 Offertoire. Pour un reposoir [H. 508]. Ouverture

21 Offertoire. Pour un reposoir [H. 508]. Tantum ergo

22 Offertoire. Pour un reposoir [H. 508]. Allemande grave

23 Sanctus. Sinfonie du Sanctus

24 Sanctus. Sanctus

25 Élévation: O salutaris Hostia [H. 262]

26 Benedictus pour l'orgue

27 Agnus Dei. Sinfonie devant l'Agnus

28 Agnus Dei. Agnus Dei

29 Agnus Dei. Sinfonie derrière l'Agnus

30 Domine salvum, motet for chorus, strings & continuo, H. 303

31 Domine salvum, motet for 4 voices, double chorus, strings & continuo, H. 29

Pdf. Apologetica - In Difesa dell'Autorità della Bibbia

 

Questo libro è una raccolta degli studi in difesa dell'autorità della Bibbia che ho pubblicato nel tempo sul mio sito www.studibiblici.eu e www.giuseppeguarino.com. Credo sia importante sostenere ed affermare l'autorità e l'attendibilità delle Sacre Scritture da i vari attacchi di chi non crede o da eretici. Nei primi secoli della nostra era, quando il cristianesimo muoveva i suoi primi passi, gli apologeti cristiani presero in mano la penna per esporre e motivare la fede cristiana agli occhi del mondo pagano, dove si proponeva in una maniera unica rispetto a tutti gli altri culti e forme di religione del tempo.  Per noi forse è difficile afferrarlo, ma i cristiani dovettero difendersi dalle più disparate ed assurde accuse. Vennero accusati di immoralità, perché il loro Gesù li aveva invitato ad amarsi. Di cannibalismo, perché nell'istituzione della Cena del Signore, questi "mangiavano" il corpo del loro. Di ateismo perché adoravano un solo Dio e rifiutavano di accettare i dei del pantheon del tempo. Consiglio vivamente al lettore di recuperare gli scritti di Giustino, Ireneo, Ignazio, i cosiddetti Padri Apostolici, Ippolito e dei tanti altri che hanno dato vita a delle forme talmente elevate di pensiero cristiano, da farmi ritenere le loro opere seconde per importanza solo alle Sacre Scritture.  Oggi la Chiesa affronta nuove sfide, nuovi quesiti.  Questi miei scritti apologetici si sforzano di rispondere ad alcune di queste domande e di confutare alcune false accuse mosse contro noi cristiani e la nostra prima fonte di Verità, la Bibbia. Ogni capitolo del libro può leggersi indipendentemente dagli altri ed esaurisce, sebbene in poco spazio, il tema che tratta.  Spero che il mio contributo sia di benedizione in forma di libro, come per anni ha dimostrato di essere in digitale.

Giuseppe Guarino Catania, Agosto 2016

venerdì 27 novembre 2020

Musica Antica. Musica nelle Cattedrali

 

Questa sera vi presentiamo la musica di alcuni grandi maestri che composero buona parte delle loro opere che furono ascoltate nei grandi tempi della cristianità. Le grandi cattedrali che dall’età media fino ai giorni nostri hanno costudito nei loro muri la musica scritta perché suonasse lì con tutto il loro splendore. Viaggeremo da Notre Dame di Parigi fino a Sevilla, da San Marco a Venezia fino alla basilica di San Pietro a Roma, senza dimenticare Toledo e Bologna. Tra le altre ascolteremo opere di Perotin, Guerrero, Morales e Palestrina.

L’Audio è in Spagnolo, la Musica di Dio!

 

Nuove Scoperte Archeologiche su Emmaus

 

 “Ed ecco che due di essi andavano lo stesso dì a un castello lontano sessanta stadi da Gerusalemme, chiamato Emmaus. E discorrevano insieme di tutto quel che era accaduto. E mentre ragionavano e conferivano insieme, Gesù si andò accostando loro, e faceva strada con essi” (Vangelo di San Luca, capitolo XXIV, versetti 13-15).

 

di Giuliano Zoroddu

Una campagna di scavi franco-israeliana iniziata nel 2017 ha riportato alla luce sulla collina di Kiryat Yearim, vicino a Gerusalemme, i resti di un edificio che potrebbe appartenere alla Emmaus evangelica.

In base alle loro ricerche, gli archeologi dell’Università di Tel Aviv, Israel Finkelstein e Thomas Römer, professori di studi biblici al College de France, sono giunti a formulare la loro tesi secondo cui Kiriath Yearim e l’adiacente città di Abu Ghosh siano riconducibili a Emmaus.

L’edificio riscoperto, databile a 2200 anni fa grazie alla tecnica della luminescenza, è una fortezza del tardo periodo ellenista (ca. 160 a.C.) su cui intervennero poi anche i Romani nel I secolo d.C. .
Tuttavia tali scoperte, senz’altro importanti, non portano a concludere con certezza che sia stata ritrovata la vera Emmaus in cui il Cristo Risorto si manifestò a Cleopa e all’altro discepolo di cui la storia non ci ha trasmesso il nome.

Altre località infatti sono state identificate con l’Emmaus evangelica: “Tradizionalmente, la maggior parte degli studiosi ha identificato il tempo di Emmaus di Gesù con quella che in seguito divenne la città bizantina chiamata Emmaus Nicopolis, situata nella valle di Ayalon, vicino alla moderna traversata di Latrun”, spiega Benjamin Isaac, Professore emerito di storia antica dall’Università di Tel Aviv ad Haaretz (cfr. Holy Land Foundation).

Video. Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa

 

E' stata coniata per volontà della Madonna, espressa a S. Caterina Labourè nell'apparizione del 27 novembre 1830, a Parigi (140, Rue De Bac - Il Santuario, in cui si trova la Cappella della Medaglia miracolosa, si trova non molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana in quanto esiste una fermata proprio a Rue De Bac): "Fa coniare una Medaglia su questo modello: le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia".  


giovedì 26 novembre 2020

Pdf - Storia della Chiesa. La Chiesa all'Epoca del Concilio di Trento

 

Leone Cristiani-Storia della Chiesa. La Chiesa all'epoca del Concilio di Trento (1545-1563). Vol. 17-San Paolo (1977)

Questo volume fa parte dell'opera "Storia della Chiesa" del Fliche-Martin. Una monumentale raccolta di 36 tomi (25 volumi) che affronta tutti i 20 secoli del cristianesimo. Iniziata in Francia da Augustine Fliche e Victor Martin, sospesa nei tempi del Concilio, è ora completata in Italia dalle Edizioni San Paolo. All'opera, unica per l'accurato aggiornamento e il rigore scientifico, hanno collaborato i maggiori esperti della Storia della Chiesa. Indispensabile per ogni biblioteca che si rispetti.

 

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La Chiesa al tempo del Concilio di Trento

La Chiesa al tempo del Concilio di Trento

Leone Cristiani, A. Galuzzi

mercoledì 25 novembre 2020

Film. Don Gnocchi - L'Angelo dei Bimbi (2004)

 

Don Gnocchi, sconvolto dalla sua tragica esperienza nella guerra in Albania, tornato in Italia cerca di convincere i suoi discepoli a non partire. Ma i suoi studenti prediletti si sono ormai arruolati volontari per la guerra in Russia così il prete decide di seguirli per proteggerli. Alcuni moriranno e altri sopravvivranno ma lo spirito dell'uomo di fede rimarrò saldo. Di nuovo in Italia Don Gnocchi decide di fondare un'organizzazione per aiutare i bambini mutilati dalla guerra. 

 

ANNO
2004

PAESE



REGIA
Cinzia Th. Torrini.

ATTORI
Daniele Liotti, Giulio Pampiglione, Francesco Martino, Alexandra Dinu, Pietro Taricone, Mattia Sbragia, Alexandra Mutu, Matteo Ripaldi, Luisa Maneri, Lucio Zagaria, Luciano Roffi, Roberto Citran, Philippe Leroy

 

https://mediasetinfinity.mediaset.it/fiction/dongnocchi-langelodeibimbi_SE000000001881

 

lunedì 23 novembre 2020

San Clemente Romano - Dobbiamo Avere un Alto Concetto del Cristo, che ci Chiamò alla Salvezza/Se Vogliamo Ottenere la Corona, Dobbiamo Combattere

 

1. Fratelli, questo è il concetto che dobbiamo farci di Gesù Cristo: considerarlo quale Dio, quale giudice dei vivi e dei morti; e non dobbiamo tenere in poco conto la nostra salvezza.

2. Se noi abbiamo un meschino concetto di Lui, è meschino anche l’oggetto della nostra speranza. Chi ascolta queste cose e le reputa piccole, pecca; e noi pure pecchiamo, se ignoriamo donde fummo chiamati e da chi e a quale luogo destinati e quante sofferenze volle sopportare Gesù Cristo per noi.

3. Qual compenso gli daremo noi, o quale frutto, degno di quello che ci fu donato da Lui? Di quali benefici non siamo debitori a Lui?

4. Egli ci prodigò la luce; come un padre ci chiamò suoi figli e ci salvò quando perivamo.

5. Quale lode dunque o quale compenso, daremo noi a Lui per le grazie ricevute?

6. Noi eravamo ciechi d’intelletto, adoravamo oggetti di pietra, di legno, d’oro, d’argento e di bronzo, opere umane; e tutta la nostra vita non era altro che morte. Eravamo circondati da oscurità, i nostri occhi erano pieni di nebbia; per volere di Lui riacquistammo la vista e dissipammo la nube in cui eravamo avvolti.

7. Egli ci usò misericordia e ci salvò, mosso a compassione alla vista dei nostri molteplici errori e della rovina in cui giacevamo senza alcuna speranza di salute fuori di quella che viene da Lui.

8. Egli ci chiamò quando ancora non eravamo, e dal nulla volle che passassimo all’esistenza.

☩︎

1. Lottiamo dunque, o fratelli miei, sapendo che il combattimento è vicino e che alle gare corruttibili molti accorrono su navi, ma non tutti sono coronati, bensì solo quelli che hanno molto faticato e lottato valorosamente.

2. Noi quindi, lottiamo per conseguire tutti la corona.

3. Corriamo nella strada diritta, nella gara incorruttibile; imbarchiamoci numerosi per questa gara e lottiamo per essere coronati; e se non tutti possiamo raggiungere la corona, cerchiamo almeno di avvicinarci ad essa.

4. Dobbiamo tenere presente che, nella lotta corruttibile, chi è sorpreso a violare le regole è frustato, escluso e cacciato fuori dallo stadio.

5. Che ve ne pare? Che cosa dovrà soffrire colui che viola le regole della lotta incorruttibile?

6. Di coloro che non hanno conservato il sigillo [del battesimo] è detto: Il loro verme non morrà, il loro fuoco non s’estinguerà e saranno di spettacolo ad ogni carne. 

 

Fonte: Monastero Virtuale

domenica 22 novembre 2020

Norvegia, Trovati i Resti della Chiesa di S. Clemente dove Sant'Olaf venne Dichiarato Santo

  

Gli archeologi che lavorano nel sito di Trondheim, in Norvegia, hanno portato alla luce le fondamenta di una chiesa in legno e dell'altare dove re Olaf venne dichiarato santo. Il progetto è diretto dalla Dottoressa Anna Petersén, che ha dichiarato che il sito è un "unicum" nella storia norvegese, sia in termini culturali che politici e religiosi. Gran parte dell'identità nazionale norvegese è stata, infatti, costruita attorno al culto religioso di Sant'Olaf.

Olaf II Haraldsson, più tardi conosciuto come Sant'Olaf, fu sovrano di Norvegia tra il 1015 e il 1028, quando morì nella battaglia di Stiklestad. Il suo fratellastro più piccolo, Harald Hadrada, che partecipò ugualmente alla battaglia, divenne re di Norvegia nel 1047 per morire in un tentativo mal riuscito di invasione della Gran Bretagna (1066).

Marc-Antoine Charpentier (Jordi Savall) - Messa e Mottetti alla Vergine Maria

 

Charpentier, Marc-Antoine. - Musicista francese (Parigi 1634 circa - ivi 1704). Studiò in Italia col Carissimi, del quale assimilò i caratteri di purezza melodica e il senso religioso. Tornato in Francia, vi ebbe importanti uffici alla corte, al Théâtre-Français e poi alla Sainte Chapelle. Scrisse anche per il teatro (opere e musiche di scena e lavori strumentali da camera) ma soprattutto per la chiesa e per l'oratorio (messe, salmi, Te Deum, mottetti, oratorî, cantate, ecc.) e vi raggiunse grande altezza di stile.

treccani.it

 

sabato 21 novembre 2020

Preghiera a Maria (Prima dello Studio) - Latino-Italiano

 

Sub patrocinio tuo, Mater dulcissima et invocato Immaculatae Conceptionis tuae mysterio, studia mea laboresque litterarios prosequi volo, quibus me protestor hunc maxime ob finem incumbere, ut melius divino honori tuoque cultui propagando inserviam.
Oro te igitur, Mater amatissima, Sedes Sapientiae, ut laboribus meis benigne faveas. Ego vero, quod justum est, pie libenterque promitto quidquid boni mihi inde successerit, id me tuae apud Deum intercessioni, totum acceptum relaturum.
Amen. 

☩︎  

Sotto il vostro patrocinio, ed invocato il mistero della vostra Imm. Concezione, o Madre dolcissima, io intendo proseguire i miei studi e lavori letterari, coi quali protesto di avere in mira questo principal fine di lavorare per propagare, per quanto meglio potrò, l'onore di Dio ed il vostro culto. Vi prego adunque, Madre amorosissima sede della Sapienza, di favorire benignamente i miei lavori. Io poi come di dovere, piamente e di buon cuore prometto, che quanto di buono mi succederà, tutto lo reputerò ricevuto dalla vostra intercessione presso Dio. Cosi sia.

AudioLibro. San Luigi Maria Grignion da Montfort - Il Segreto di Maria

 

 La grande sintesi di spiritualità mariana del grande santo Luigi Maria Grignion da Montfort.

 


Pdf. Padre Livio - Credo, Le Verità Fondamentali della Fede

  

Quali sono le verità della fede che un cristiano deve professare, senza dubbi e senza reticenze, per conseguire la vita eterna? Il Credo è il compendio di queste verità. La fede cristiana è una grande luce che illumina la vita e ne mostra la grandezza e la bellezza. I grandi interrogativi dell’uomo di tutti i tempi trovano in essa la risposta più profonda e più esauriente. Il cristiano deve essere consapevole che la sua fede non è « umana », ma « divina ». È la risposta di Dio al suo bisogno di certezze e di verità. In un momento contrassegnato da dubbi, da ripensamenti e persino da confusione riguardo al patrimonio della fede, è necessario che il cristiano abbia la certezza su ciò che è necessario credere. È a partire da una chiara identità cristiana che sarà possibile una efficace testimonianza di fronte al mondo e un dialogo fruttuoso con le religioni non cristiane.


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Credo

Credo

Padre Livio Fanzaga

mercoledì 18 novembre 2020

Film. Main. La Casa della Felicità (2012)

 

Il film è incentrato sulla figura di Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), dai familiari chiamata Maìn, cofondatrice, con don Bosco, dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, beatificata da Pio XI nel 1938 e canonizzata da Pio XII nel 1951. Maìn era una giovane donna che – attraverso molte prove e in un periodo in cui si prepara e realizza l’Unità d’Italia – ad un certo punto della sua vita lascia il lavoro dei campi e trova la sua missione nell’educare le giovani e nel preservarle da tanti rischi, in una stagione in cui la secolarizzazione degli Stati europei aveva ristretto gli spazi di azione della Chiesa e dei cattolici. Nel 1872 Maria D. Mazzarello, con 10 sue compagne, dà inizio all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Alla sua morte, nel 1881, l’Istituto contava già 165 suore e 65 novizie sparse in 28 case (19 in Italia, 3 in Francia e 6 in America). Maìn non si è fermata lì. Il suo insegnamento, nel solco di don Bosco, ha portato l’Istituto ad essere presente, al 31 dicembre 2011, con 13.382 suore e 271 novizie, in 94 Nazioni dei 5 continenti.
 

ANNO
2012

PAESE



REGIA
Simone Spada

ATTORI
Gaia Insenga, Sofia Nicolai, Paolo Civati, Fabio Pappacena, Danilo Nigrelli, Clara Galante, Rosa Diletta Rossi, Assunta Nugnes



martedì 17 novembre 2020

Ritrovato un Documento Cristiano di Oltre 1.500 Anni che Parla dell'Eucaristia

Il papiro, di origine egiziana e scritto in greco, riporta varie citazioni bibliche

In una conferenza sulla sua collezione di papiri svoltasi il 4 settembre, la Biblioteca John Rylands dell’Università di Manchester (Gran Bretagna) ha reso nota una grande notizia: la professoressa e storica Roberta Mazza ha rinvenuto un documento del VI secolo scritto in greco che descrive l’Eucaristia e rimanda ai primi cristiani.

Mazza, ricercatrice dell’Istituto di Ricerca John Rylands, fondato di recente, si trovava nella biblioteca omonima – ritenuta la più grande del Regno Unito e che ospita il cosiddetto frammento di San Giovanni, l’originale più antico del Nuovo Testamento – per analizzare e classificare alcuni delle migliaia di frammenti di documenti storici inediti che vi sono conservati quando ha effettuato il ritrovamento.

Il testo risale a circa 300 anni dopo la conversione al cristianesimo dell’imperatore romano Costantino, e la prima parola che la ricercatrice ha potuto tradurre indicava già la sua essenza cristiana: era manna, il pane biblico che Dio ha inviato al popolo di Israele nel suo esodo dall’Egitto. Come ha spiegato la storica, il resto è un insieme di passi dell’Antico e del Nuovo Testamento che sembra avere come oggetto il fatto di fungere da protezione contro gli infortuni.

Questa interpretazione, osserva Mazza, riafferma un’abitudine a volte poco nota dei primi cristiani, che avrebbero imitato la tradizione pagana – prima egiziana e poi greco-romana – di portare con sé preghiere agli dei a mo’ di amuleto, inteso come oggetto che dà buona sorte o protegge chi lo porta. Per elaborare questi oggetti e portarli come medaglioni intorno al collo o conservarli in casa, i primi cristiani avrebbero sostituito le preghiere politeiste con citazioni bibliche, il che indicherebbe un rapporto molto intimo con la Bibbia.

lunedì 16 novembre 2020

Musica Antica. La Musica nei Monasteri

 

Oggi passeggeremo per i claustri e corridori, cappelle e celle, refettori e fino al scriptorium di ogni comunità per contemplare i monaci nella loro routine quotidiana e ascoltare le musiche che intonavano nei momenti più importanti del loro fare quotidiano.

L'Audio è in Spagnolo, la Musica di Dio!

Documentario. Garabandal, Cascata Inarrestabile

«Garabandal, cascata inarrestabile» è sicuramente il documentario più completo pubblicato ad oggi sulle apparizioni di Garabandal.

Questa produzione ha riunito un gruppo scelto di testimoni delle apparizioni che hanno narrato ciò che essi stessi hanno vissuto in prima persona.

Assieme a loro, preziosi esperti ed investigatori sviluppano un’indagine rigorosa alla ricerca di ciò che veramente avvenne a Garabandal, offrendo dati inediti e sorprendenti sulla seconda commissione, che dimostrano che le apparizioni della Madonna a Garabandal devono ancora essere studiate.

 

domenica 15 novembre 2020

Catechesi del Papa Benedetto XVI su Sant'Alberto Magno

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 24 marzo 2010

Cari fratelli e sorelle,

uno dei più grandi maestri della teologia medioevale è sant’Alberto Magno. Il titolo di “grande” (magnus), con il quale egli è passato alla storia, indica la vastità e la profondità della sua dottrina, che egli associò alla santità della vita. Ma già i suoi contemporanei non esitavano ad attribuirgli titoli eccellenti; un suo discepolo, Ulrico di Strasburgo, lo definì “stupore e miracolo della nostra epoca”.

Nacque in Germania all’inizio del XIII secolo, e ancora molto giovane si recò in Italia, a Padova, sede di una delle più famose università del Medioevo. Si dedicò allo studio delle cosiddette “arti liberali”: grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, astronomia e musica, cioè della cultura generale, manifestando quel tipico interesse per le scienze naturali, che sarebbe diventato ben presto il campo prediletto della sua specializzazione. Durante il soggiorno a Padova, frequentò la chiesa dei Domenicani, ai quali poi si unì con la professione dei voti religiosi. Le fonti agiografiche lasciano capire che Alberto maturò gradualmente questa decisione. Il rapporto intenso con Dio, l’esempio di santità dei Frati domenicani, l’ascolto dei sermoni del Beato Giordano di Sassonia, successore di san Domenico nella guida dell’Ordine dei Predicatori, furono i fattori decisivi che lo aiutarono a superare ogni dubbio, vincendo anche resistenze familiari. Spesso, negli anni della giovinezza, Dio ci parla e ci indica il progetto della nostra vita. Come per Alberto, anche per tutti noi la preghiera personale nutrita dalla Parola del Signore, la frequenza ai Sacramenti e la guida spirituale di uomini illuminati sono i mezzi per scoprire e seguire la voce di Dio. Ricevette l’abito religioso dal beato Giordano di Sassonia.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, i Superiori lo destinarono all’insegnamento in vari centri di studi teologici annessi ai conventi dei Padri domenicani. Le brillanti qualità intellettuali gli permisero di perfezionare lo studio della teologia nell’università più celebre dell’epoca, quella di Parigi. Fin da allora sant’Alberto intraprese quella straordinaria attività di scrittore, che avrebbe poi proseguito per tutta la vita.

Minestrone di Santa Ildegarda di Bingen

 

Santa Ildegarda di Bingen aveva un’attenzione particolare per le castagne: “Il loro frutto è utile contro la debolezza di ogni sorta che si trova nell’uomo. Mangiatene spesso prima e dopo i pasti: il cervello se ne nutre, i nervi si rafforzano e così passerà il mal di testa (mi sa che devo mangiarne di più…). Il castagno è un albero molto caldo e, a causa del suo colore, possiede grandi virtù, perché simboleggia la moderazione e tutto ciò che contiene è utile contro ogni sorta di debolezza”.

Il minestrone di Santa Ildegarda più che un minestrone è una vellutata, perché le verdure non sono lasciate in pezzi ma vengono passate. La particolarità di questo piatto sono le castagne, quindi, se vi piacciono, dovete assolutamente provarlo!

La ricetta è tratta dal libro “Le ricette della gioia con Santa Ildegarda” di Daniel Maurin e Jany Fournier- Rosset.

sabato 14 novembre 2020

AudioLibro. Santa Teresa d’Avila - Cammino di Perfezione

Nel "Cammino di Perfezione" Santa Teresa ci accompagna passo per passo, seguendo la preghiera del Padre Nostro, dalla orazione vocale alla orazione mentale.

Questa versione del testo si basa sull'edizione dell'Escorial che, nonostante la sua minore diffusione, riporta all'orecchio e ai cuori dei lettori e degli ascoltatori le parole di Santa Teresa di Gesù così come furono scritte nella sua prima intenzione. L'edizione cui si fa riferimento è considerata, infatti, "el original de los originales". Per lo stesso motivo sono stati recuperati e inseriti in questo testo alcuni tra i passaggi più significativi cancellati dalla censura.

La traduzione di Daniela Maria Pieri ha cercato di essere letterale, senza sovrapporre alcuno stile personale del traduttore o abbellire il testo: per esempio, sono state lasciate volutamente le numerose ripetizioni di termini, o anacoluti.

Questo, come molti scritti di Teresa, è quasi un parlato, con il suo ritmo vario, il tono appassionato, i riferimenti alla realtà contingente. Così, in più occasioni, pare di essere tra quelle sorelle cui si rivolgeva coraggiosamente con l'intento di portare il frutto della sua esperienza di vita e della sua amicizia con Dio, affinché ci incamminiamo con "determinata determinazione" sulla via della preghiera per giungere a bere alla fonte d'Acqua Viva.

"L'amore vi farà affrettare il passo, il timore vi farà badare dove mettete i piedi per non cadere."


mercoledì 11 novembre 2020

La Testimonianza di Plinio il Giovane sui Primi Cristiani

Gaio Plinio Cecilio Secondo, detto Plinio il Giovane, (61-113 d.C.), nipote di Plinio il Vecchio (zio materno) nel 111 fu nominato dall’imperatore Traiano legatus in Bitinia. L’opera nella quale parla di Cristo è la raccolta di 10 Epistole. È nella decima Epistola (X,96), inviata all’imperatore Traiano, che Plinio chiede direttive su come comportarsi con i Cristiani. Scrupoloso e devoto com’era verso Traiano, gli chiese consigli sul da farsi e gli sottopose una serie di questioni, dinanzi alle quali il principe dovette forse anche provare un certo fastidio.

Ecco il testo della Epistola X che Plinio scrive all’imperatore:

“Ho per massima, o signore, di riferirti le cose tutte delle quali sono dubbioso. Poiché chi può meglio guidarmi nel dubbio o illuminare la mia ignoranza? Io non ho mai preso parte a processi contro i Cristiani, e perciò ignoro quale colpa e sin dove si soglia punire o inquisire.

Sono rimasto non poco esitante se bisognasse avere riguardo dell’età degli accusati, o nessuna differenza bisognasse fare tra i giovinetti e adulti; se si debba dare il perdono alla ritrattazione, o se, a chi è stato sicuramente Cristiano, nulla giovi l’aver cessato di essere Cristiano; se meriti punizione la sola professione di fede cristiana, anche se manchino i delitti oppure i delitti inerenti a quella professione. Intanto così mi sono regolato con quelli, che mi venivano denunziati come Cristiani.
Ai confessi feci due o tre volte la stessa domanda, sotto la minaccia della pena capitale: e ho mandato a morte gli ostinati. Poiché io non dubitavo, quale che fosse quel che confessavano, doversi certo punire una caparbietà ed una ostinazione inflessibile. Altri folli, poiché erano cittadini romani, li ho annotati perché siano rinviati a Roma. Quindi, come suol succedere, per il fatto stesso che si era iniziato un procedimento giudiziario, cresciute le accuse, occorsero parecchi altri casi.

Cartone Animato. San Martino di Tours

 

Breve Cartone Animato su San Martino di Tours. 

 

martedì 10 novembre 2020

Alessandro Scarlatti - Oratorio per la Santissima Trinità

 Per Alessandro Scarlatti (1660-1725) il concetto di Mistero non ha mai rappresentato un motivo di timore o un impedimento, ma piuttosto uno stimolante punto di partenza: la fonte primaria di ispirazione per conferire forma musicale alle grandi tematiche e ai fondamenti della dottrina cristiana. Così, nell'Oratorio per la Santissima Trinità il compositore siciliano ha osato addentrarsi tra le più intime pieghe del mistero dell'Assoluto, per sua natura inaccessibile alla comprensione umana, dando vita a una splendida partitura, intessuta di un forte spirito morale e apologetico. Vi troviamo chiamate in causa cinque illustri figure allegoriche - Fede, Amor divino, Tempo, Teologia e Infedeltà - impegnate in una brillante tenzone dialettica che viene inaugurata da una pagina di grande fascino e potenza simbolica («Una pianta tre rami distende, ma non perde la sua unità; così ancora dal huomo s'intende come in uno vi sia Trinità») e suggellata dalla vittoria finale delle forze del Bene, perentoriamente proclamata dalla Fede («Or che la Fé trionfa, adori il mondo tutto in tre Persone un Dio»). Punta di diamante del ricco corpus di lavori (se ne stimano almeno 38) che Scarlatti ha dedicato a tale genere, l'Oratorio per la Santissima Trinità è giunto a noi in una sola copia manoscritta, verosimilmente compilata dallo stesso autore, senza alcuna indicazione sulla destinazione o sul luogo della prima esecuzione (sul frontespizio si legge solo "Maggio 1715" e in coda la sigla "L.D.M.V.", Laude Deo Maria Vergine). Sotto la direzione del violinista Fabio Biondi, l'opera rivela un avvincente impianto narrativo, quasi fosse incentrata su una vicenda avventurosa in cui il policromo linguaggio musicale, forte di una scrittura vocale mobile e a tratti virtuosistica, si adatta mirabilmente al taglio drammatico del testo.

avvenire.it

 

San Leone Magno - Il Servizio Specifico del Nostro Ministero

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 4, 1-2; PL 54, 148-149)

 ☩︎

Tutta la Chiesa di Dio è ordinata in gradi gerarchici distinti, in modo che l'intero sacro corpo sia formato da membra diverse. Ma, come dice l'Apostolo, tutti noi siamo uno in Cristo (cfr. Gal 3, 28). La divisione degli uffici non è tale da impedire che ogni parte, per quanto piccola, sia collegata con il capo. Per l'unità della fede e del battesimo c'è dunque fra noi, o carissimi, una comunione indissolubile sulla base di una comune dignità. Lo afferma l'apostolo Pietro: «Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5), e più avanti: «Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdote regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato» (1 Pt 2, 9).

Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignità regale per il segno della croce. Con l'unzione dello Spirito Santo poi sono consacrati sacerdoti. Non c'è quindi solo quel servizio specifico proprio del nostro ministero, perché tutti i cristiani sono rivestiti di un carisma spirituale e soprannaturale, che li rende partecipi della stirpe regale e dell'ufficio sacerdotale. Non è forse funzione regale il fatto che un'anima, sottomessa a Dio, governi il suo corpo? Non è forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura e offrirgli sull'altare del cuore i sacrifici immacolati del nostro culto? Per grazia di Dio queste funzioni sono comuni a tutti. Ma da parte vostra è cosa santa e lodevole che vi rallegriate per il giorno della nostra elezione come di un vostro onore personale. Così tutto il corpo della Chiesa riconosce che il carattere sacro della dignità pontificia è unico. Mediante l'unzione santificatrice, esso rifluisce certamente con maggiore abbondanza nei gradi più alti della gerarchia, ma discende anche in considerevole misura in quelli più bassi.

La comunione di tutti con questa nostra Sede è, quindi, o carissimi, il grande motivo della letizia. Ma gioia più genuina e più alta sarà per noi se non vi fermerete a considerare la nostra povera persona, ma piuttosto la gloria del beato Pietro apostolo.

Si celebri dunque in questo giorno venerando soprattutto colui che si trovò vicino alla sorgente stessa dei carismi e da essa ne fu riempito e come sommerso. Ecco perché molte prerogative erano esclusive della sua persona e, d'altro canto, niente è stato trasmesso ai successori che non si trovasse già in lui.

Allora il Verbo fatto uomo abitava già in mezzo a noi. Cristo aveva già dato tutto se stesso per la redenzione del genere umano.

 

 Fonte: http://www.maranatha.it/Feriale/santiProprio/1110Page.htm

domenica 8 novembre 2020

Film - Duns Scoto (2010)

Duns Scoto è nel 1303 un giovane francescano, professore all’università di Parigi. Si rifiuta di firmare un libello del re Filippo IV che intende mettere sotto accusa il Papa e per questo gesto si deve trasferire ad Oxford. Ritornato anni dopo a Parigi, accetta la sfida di un collega domenicano che lo invita, in una pubblica disputa, a difendere la sua tesi sull’Immacolata Concezione di Maria.

Duns Scoto è un film del 2010 diretto e sceneggiato da Fernando Muraca e interpretato da Adriano Braidotti che ha vinto Il Mirabile Dictu - International Catholic Film Festival del 2011. Il film pone in risalto le doti umane e di fede del grande francescano scozzese senza trascurare la sua profondità di pensiero.

 

ANNO
2010

PAESE


 

REGIA Fernando Muraca

ATTORI Adriano Braidotti, Simone Pieroni, Camilla Diana, Maria Toesca, Sebastiano Colla, Emmanuele M. Gamboni, Niccolo' Diana

 

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Matteo, Capitolo 27, Versetti 1-5

 

Venuto il mattino, tutti i principi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per consegnarlo alla morte. E messolo in catene lo consegnarono al governatore Ponzio Pilato. Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che era stato condannato, pentendosi riportò le trenta monete d'argento ai principi dei sacerdoti e agli anziani dicendo: Ho peccato tradendo sangue giusto. Ma quelli dissero: Che importa a noi? Veditela tu. Ed gettate le monete nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.

Origene: Credevano che con la morte si sarebbero estinte la dottrina e la fede in quelli che credettero in lui come Figlio di Dio. Insistendo poi nei loro progetti, legarono Gesù, che slegava gli altri.

Girolamo: Osserva la sollecitudine dei sacerdoti, che passarono in veglia tutta la notte per commettere il loro omicidio, e consegnarono legato Gesù a Pilato, poiché avevano il costume di consegnare legati davanti al giudice coloro che condannavano a morte.

Crisostomo: Non lo uccisero occultamente, poiché volevano uccidere la sua gloria, in ragione del fatto che molti lo ammiravano, e per questo si impegnarono a ucciderlo pubblicamente e davanti a tutti; e a questo fine lo portarono davanti al governatore.

Origene: Mi rispondano quelli che inventano certe favole sulla natura; poiché Giuda, riconoscendo il suo peccato, disse: Ho peccato tradendo sangue giusto, se non per la buona semente di intelligenza e virtù che Dio seminò in ogni anima razionale? Giuda non la coltivò e per questo cadde in tale peccato. Se poi c'è un uomo di natura tale da poter perire, tale fu Giuda più degli altri. Se avesse detto questo dopo la risurrezione di Cristo, forse lo avrebbe detto obbligato a pentirsi del suo peccato in forza della stessa risurrezione. Ma ora, vedendo che Gesù era stato consegnato a Pilato, si pentì forse ricordandosi di ciò che Gesù aveva detto ripetutamente riguardo alla sua futura risurrezione. Forse anche Satana, che era entrato in lui, lo incalzò finché non consegnò Gesù a Pilato; poi fece quanto voleva, uscì da lui, e lasciandolo egli poté pentirsi. Però come vide Giuda che Gesù era stato condannato se ancora non era stato interrogato da Pilato? Forse qualcuno dirà che nella sua immaginazione vide il risultato del processo in base a quanto aveva visto. Un altro dirà che ciò che è scritto: vedendo Giuda che era stato condannato, si riferisce allo stesso Giuda: allora infatti sentì la propria malizia, e si riconobbe condannato.

venerdì 6 novembre 2020

AudioLibro. Fioretti dei Padri del Deserto

 

Nei primissimi secoli dell’era cristiana l’Egitto vide una splendida fioritura di gruppi monastici, d’asceti e grandi apologeti. Questo interessante periodo storico vide infatti la formazione della comunità Copta – divisa poi in Chiesa Copta Ortodossa e Chiesa Copta Cattolica – e la nascita di movimenti filosofico-religiosi come gli stiliti, ovvero gli eremiti cristiani che per mortificazione si adattavano a vivere in cima ad un pilastro o a una colonna come testimonianza di fede.

Ma il gruppo che più di tutti lascerà la sua impronta nella storia fu senza dubbio quello degli eremiti del deserto, coloro che conosciamo come Padri del deserto.

Essi erano monaci che vivevano in piccole comunità o in completo isolamento in grotte o anfratti, cibandosi di quel poco che il deserto offriva. Passavano le loro giornate tra il lavoro, la meditazione, la preghiera e la veglia: alcuni di loro si sottoponevano ad estenuanti privazioni e mortificazioni, arrivando a dormire solamente un’ora a notte. Uomini di grande discernimento e profondità spirituale, fondarono diversi monasteri nella zona di Wādī al-Natrūn. Questi monasteri, alcuni dei quali ancora oggi esistenti, sono considerati tra i più antichi della cristianità.

I loro detti (αποφθεγμα), ovvero delle massime spirituali o episodi della loro vita, ci sono stati tramandati nella maggior parte dei casi dai loro discepoli, e contengono delle brevi narrazioni o direzioni spirituali.

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giovedì 5 novembre 2020

Pdf. Padre Amorth - L'Ultimo Esorcista. La Mia Battaglia contro Satana

 

 Chi compone il numero telefonico dello studio di padre Amorth sente dall'altra parte la voce gracchiante di una segreteria: "Per ottenere un consulto il richiedente deve inviare i seguenti referti medici e psichiatrici...". Segue l'elenco degli esami clinici. Solo dopo il vaglio dei responsi specialistici, il sacerdote decide se ricevere il presunto indemoniato. All'età di 86 anni, con oltre 160.000 esorcismi praticati, il più autorevole esorcista della Chiesa cattolica racconta la sua lunga vita in lotta contro Satana. Dalla confessione a cuore aperto emergono particolari inquietanti: Satana abita le stanze del Vaticano; la scomparsa di Emanuela Orlandi è un mistero dietro il quale si nascondono sette sataniche; magia, spiritismo e superstizione si nascondono dietro l'omicidio della suora di Chiavenna e di altri efferati delitti perpetrati da adolescenti come Erika e Omar; sono in crescita i fenomeni di bambini posseduti da presenze oscure; la lotta contro il maligno, cominciata all'origine del mondo, è destinata a durare fino alla fine dei tempi, ma siamo alla battaglia finale. Nel lungo racconto, padre Amorth lancia infine una sconvolgente denuncia: la Chiesa non crede più all'esistenza del demonio, i vescovi non nominano esorcisti nelle loro diocesi e non ci sono più giovani preti disposti a imparare la dottrina e la pratica della liberazione delle anime.

 

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Film. Maria, Figlia del suo Figlio (2000)

  

È la più conosciuta ed amata tra tutte le donne. Il suo modo di amare puro è paradigma di un amore che supera ogni miseria umana. Maria che, attraverso le gioie e le preoccupazioni, la felicità e la sofferenza di un Figlio, compie un misterioso cammino di amore, soggetto alle stesse ansie ed oscurità di ogni madre, che la porterà al superamento della fede sulla maternità carnale, ad essere Madre di Dio, Creatrice del Creatore, Figlia del suo Figlio. In questo film Il punto di vista è quello di Maria. Si passa dall’infanzia di Maria, proprio per far capire che se Gesù Cristo è il protagonista, lei rimane il personaggio principale della storia. Per far comprendere e capire come già nel concepimento, la Madonna fu segnata da un disegno che la sovrasta.

 

ANN0
2000

PAESE

 

 

REGIA
Fabrizio Costa

ATTORI
Yael Abecassis, Nicholas Rogers, Franco Castellano, Caterina Vertova, Omero Antonutti


mercoledì 4 novembre 2020

San Carlo Borromeo - Vivere la Propria Vocazione

 

Dal Discorso tenuto da san Carlo, vescovo, nell'ultimo Sinodo
(Acta Ecclesiae Mediolanensis, Milano 1599, 1177-1178)
 
☩︎

Tutti siamo certamente deboli, lo ammetto, ma il Signore Dio mette a nostra disposizione mezzi tali che, se lo vogliamo, possiamo far molto. Senza di essi però non sarà possibile tener fede all'impegno della propria vocazione.

Facciamo il caso di un sacerdote che riconosca bensì di dover essere temperante, di dover dar esempio di costumi severi e santi, ma che poi rifiuti ogni mortificazione, non digiuni, non preghi, ami conversazioni e familiarità poco edificanti; come potrà costui essere all'altezza del suo ufficio?

Ci sarà magari chi si lamenta che, quando entra in coro per salmodiare, o quando va a celebrare la Messa, la sua mente si popoli di mille distrazioni. Ma prima di accedere al coro o di iniziare la Messa, come si è comportato in sacrestia, come si è preparato, quali mezzi ha predisposto e usato per conservare il raccoglimento?

Vuoi che ti insegni come accrescere maggiormente la tua partecipazione interiore alla celebrazione corale, come rendere più gradita a Dio la tua lode e come progredire nella santità? Ascolta ciò che ti dico. Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento. Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore. Fuggi, cioè le distrazioni per quanto puoi. Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili.

Hai il mandato di predicare e di insegnare? Studia e applicati a quelle cose che sono necessarie per compiere bene questo incarico.

martedì 3 novembre 2020

Video. San Martino de Porres

 

San Martino de Porres nasce a Lima nel 1579. Suo padre è l'aristocratico spagnolo Juan de Porres, che all'inizio non vuole riconoscerlo, perché la madre è un'ex schiava nera d'origine africana. Nominato governatore del Panama, il padre lascia la bimba a un parente e Martino alla madre, con i mezzi per farlo studiare. Martino diventa allievo di un barbiere-chirurgo. Lui però vorrebbe entrare fra i Domenicani, che hanno fondato a Lima il loro primo convento peruviano. Ma come mulatto viene accolto solo come terziario e gli vengono assegnati solo compiti umili. Quando i Domenicani avvertono la sua energia interiore lo tolgono dalla condizione subalterna, accogliendolo nell'Ordine come fratello cooperatore. Martino de Porres, figlio di un "conquistatore", offre così in Perù un esempio di vita esemplare. Vengono da lui per consiglio il viceré del Perù e l'arcivescovo di Lima, trovandolo perlopiù circondato da poveri e da malati. Quando a Lima arriva la peste, cura da solo i 60 confratelli. Per tutti è l'uomo dei miracoli: fonda a Lima un collegio per istruire i bambini poveri: il primo del Nuovo Mondo. Guarisce l'arcivescovo del Messico, che vorrebbe condurlo con sé. Ma Martino muore a Lima. È il 1639.

Lo proponiamo alla vostra attenzione in un video vivace e raccontato, adatto alle catechesi e all'ascolto per adulti, giovani e bambini. Un santo da riscoprire in questo nostro tempo perchè conserva fresca una attualità sorprendente. Un santo che amava anche gli animali fino a resuscitare un cane per insegnare al proprio padrone che lo aveva ucciso che la carità passa anche per la cura verso la natura.... Buona visione e buon ascolto

Movimento Domenicano del Rosario.  

 

lunedì 2 novembre 2020

Matteo, Capitolo 26, Versetti 69-75

Pietro sedeva fuori nell’atrio e gli si avvicinò una serva dicendo: Anche tu eri con Gesù galileo; Ma egli negò davanti a tutti dicendo: Non so che cosa dici. Uscendo poi dalla porta lo vide un'altra serva e disse a quelli che erano là: Anche questo era con Gesù Nazareno; e di nuovo negò con giuramento: Non conosco quell'uomo. Poco dopo i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: Veramente tu sei di quelli; infatti la tua parlata ti rende manifesto. Allora cominciò a imprecare e a giurare che non conosceva quell'uomo, e subito il gallo cantò. Pietro si ricordò della parola di Gesù che aveva detto: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito fuori pianse amaramente.

Crisostomo: Quello che, quando vide solo prendere il Maestro, si infiammò in modo da sguainare la spada e tagliare l'orecchio, all'udire gli oltraggi contro Cristo diventa negatore, e non resiste alle minacce di una vile serva.

Leone: Come appare, fu permesso che egli esitasse affinché fosse fondato nel principe della Chiesa il rimedio della penitenza, e nessuno osasse confidare nella propria virtù, quando nemmeno il beato Pietro sfuggì al pericolo della mutevolezza.

E di nuovo negò con giuramento: Non conosco quell'uomo. Girolamo: So che alcuni per pio affetto verso l'Apostolo Pietro interpretano questo passo dicendo che Pietro ha rinnegato l'uomo, poiché conosco Dio. Quanto ciò sia frivolo il lettore prudente lo intende: se infatti egli non negò, allora ha mentito il Signore che aveva detto (v. 34); «Tu mi rinnegherai tre volte».

Remigio [Rabano]: Spiritualmente poi il fatto che Pietro rinnegò prima del canto del gallo designa coloro che prima della risurrezione non credevano che egli era Dio, essendo stati turbati dalla sua morte. Il fatto invece che rinnegò dopo il canto del gallo designa quelli che sbagliano in entrambe le nature del Signore, sia secondo Dio che secondo l'uomo. [...]

Girolamo: Nel Vangelo leggiamo che dopo la negazione di Pietro e il canto del gallo il Salvatore guardò Pietro, e con il suo sguardo lo spinse a lacrime amare: infatti non poteva accedere che rimanesse nelle tenebre della negazione colui che aveva visto la luce del mondo; per cui anche qui segue: E uscito fuori pianse amaramente Sedendo infatti nell'atrio di Caifa non poteva fare penitenza, per cui esce fuori dall'assemblea degli empi e lava con amaro pianto la sporcizia della pavida negazione.

San Pio X - Della Commemorazione dei Fedeli Defunti

212 D. Perché dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti?
R. Dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti che sono in purgatorio, perché è conveniente che la Chiesa militante, dopo avere onorato e invocato con una festa generale e solenne, il patrocinio della Chiesa trionfante, venga in soccorso della Chiesa purgante con un generale e solenne suffragio.

213 D. Come possiamo noi suffragare le anime dei fedeli defunti?
R. Noi possiamo suffragare le anime dei fedeli defunti colle preghiere, colle limosine e con tutte le altre buone opere, ma sopratutto col santo sacrificio della Messa.

214 D. Per quali anime dobbiamo noi nella commemorazione de' fedeli defunti applicare i nostri suffragi, secondo la mente della Chiesa?
R. Nella commemorazione di tutti i fedeli defunti noi dobbiamo applicare i nostri suffragi, non solamente per le anime de' nostri parenti, amici e benefattori, ma anche per tutte le altre che si trovano nel purgatorio.

215 D. Qual frutto dobbiamo noi ricavare dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti?
R. Dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti dobbiamo ricavare questo frutto:
1. pensare che anche noi dovremo morir presto, e presentarci al tribunale di Dio per rendergli conto di tutta la nostra vita;
2. concepire un grande orrore al peccato, considerando quanto rigorosamente Iddio lo punisca nell'altra vita, e soddisfare in questa alla sua giustizia colle opere di penitenza per i peccati commessi.

 

Dal Catechismo Maggiore di San Pio X.

domenica 1 novembre 2020

San Pio X - Della Festa di Tutti i Santi

207 D. Qual festa si celebra nel primo giorno di novembre?
R. Nel primo giorno di novembre si celebra la festa di tutti i Santi.

208 D. Perché la Chiesa ha istituito la festa di tutti i Santi?
R. La Chiesa ha istituito la festa di tutti i Santi:
1. per lodare e ringraziare il Signore d'aver santificati i suoi servi in terra e d'averli coronati di gloria in cielo;
2. per onorare in questo giorno anche quei Santi de' quali non si fa una festa particolare fra l'anno;
3. per procurarci maggiori grazie col moltiplicare gli intercessori;
4. per riparare in questo giorno i mancamenti che nel corso dell'anno abbiamo commesso nelle feste particolari dei Santi;
5. per eccitarci maggiormente alla virtù cogli esempi di tanti Santi d'ogni età, d'ogni condizione e di ogni sesso, e colla memoria della ricompensa che godono in cielo.

209 D. Che cosa ci deve animare ad imitare i Santi?
R. Ad imitare i Santi ci deve animare il considerare che essi erano deboli e fragili come noi e soggetti alle stesse passioni, che confortati dalla divina grazia si sono fatti santi con quei mezzi che possiamo usare anche noi, e che per i meriti di Gesù Cristo è promessa a noi pure quella stessa gloria che ora essi godono in paradiso.

210 D. Perché si celebra la festa di lutti i Santi con solennità?
R. Si celebra la festa di tutti i Santi con grande solennità perché essa abbraccia tutte le altre feste che nell'anno si celebrano ad onore dei Santi, ed è figura della festa eterna del cielo.

211 D. Che cosa dobbiamo noi fare per celebrare degnamente la festa di tutti i Santi?
R. Per celebrare degnamente la festa di tutti i Santi dobbiamo:
1. dar lode e gloria al Signore per le grazie fatte a' suoi servi, e pregarlo a volerle concedere anche a noi;
2. onorare tutti i Santi come amici di Dio, e invocare con più fiducia la loro protezione;
3. proporre d'imitare il loro esempio per essere un giorno partecipi della medesima gloria.

 

Dal Catechismo Maggiore di San Pio X.

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