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martedì 31 luglio 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 51-52


Avete capito tutte queste cose? Gli dicono: Sì. Disse loro: Perciò ogni scriba edotto nel regno dei cieli è simile a un padrone di famiglia che trae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.

Girolamo: Questo discorso è propriamente per gli Apostoli, dai quali il Signore esige che non solo odano ciò che egli dice alla gente, ma lo comprendano in modo da poterlo insegnare al popolo.

Agostino: In non so se il Signore, con questa conclusione, volle spiegare qual era il tesoro nascosto nel campo del quale aveva parlato (poiché sotto il nome di Sacre Scritture sono compresi il Nuovo e l’Antico Testamento), oppure se volle dare da intendere che si deve considerare per edotto nella Chiesa colui che comprende che anche le Scritture antiche vanno intese in senso parabolico, ricevendo da quelle nuove le regole, poiché anche queste il Signore enunciò con parabole; dunque, se egli stesso, in cui si compiono e manifestano quelle cose antiche, continua a parlare con parabole, finché la sua passione non rompa il velo, affinché nulla rimanga occulto e non sia rivelato, comprendiamo che ciò che di lui si è scritto in tempi tanto remoti e molto più avvolto in parabole; e sebbene i Giudei prendano ciò alla lettera, non hanno voluto essere edotti nel regno dei cieli.

Ilario: Il Signore parla qui ai suoi discepoli e li chiama scribi a causa del loro sapere, poiché compresero ciò che egli disse nell’Antico e Nuovo Testamento, ossia nel Vangelo e nella legge; infatti le due cose appartengono allo stesso padre di famiglia, e formano un solo tesoro; sotto il nome di padre di famiglia compara i suoi discepoli a se stesso, poiché essi hanno trovato la dottrina delle cose antiche e nuove nel tesoro dello Spirito Santo.

lunedì 30 luglio 2018

Severiano (IV - V sec.)

Vescovo di Gabala, presso Laodicea di Siria, e contemporaneo di Giovanni Crisostomo. Ebbe doti oratorie non comuni e scrisse commenti a diversi libri della Scrittura, che furono tramandati insieme alle opere del Crisostomo.

 

venerdì 27 luglio 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 47-50


Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare e che raccoglie ogni genere di pesci. Quando si è riempita i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e gettano fuori i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Usciranno gli angeli e separeranno i cattivi di mezzo ai giusti, e li getteranno nella fornace di fuoco: lì sarà pianto e stridore di denti.

Crisostomo: Il Signore, dopo avere raccomandato con le predette parabole la predicazione evangelica, affinché non confidiamo solo nella predicazione, né pensiamo che la fede ci basti per la salvezza, aggiunge un’altra parabola terribile dicendo: Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare.

Girolamo: Infatti, dopo il compimento della profezia di Geremia che diceva (16, 16): <<Ecco, vi manderò molti pescatori>>, e dopo che Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni avevano sentito le parole (Mt 4, 19): << Seguitemi, vi farò pescatori di uomini>>, intesero per sé dall’Antico Testamento e dal Nuovo Testamento la rete dei dogmi evangelici, e la lanciarono nel mare di questo mondo; e questa rete è ancora tesa in mezzo alle onde, raccogliendo tutto ciò che cade tra i vortici ingannosi e amari, cioè gli uomini buoni e cattivi; e questo è ciò che significa: che raccoglie ogni genere di pesci.

Crisostomo: Qual è la differenza fra questa parabola e quella della zizzania? Infatti lì alcuni si salvano e altri periscono, come anche qui. Ma lì per l’eresia di cattivi dogmi, come anche nella precedente parabola del seme, poiché non prestavano attenzione a ciò che veniva detto; qui invece per la malvagità della vita, per cui, anche se pescati, cioè fruendo della conoscenza di Dio, non possono salvarsi. Però, affinché udendo che i malvagi furono gettati fuori tu non abbia a pensare che questa pena non è pericolosa, spiega e mostra la sua gravità dicendo: Così sarà alla fine del mondo. Usciranno gli angeli … Sebbene altrove dica che egli stesso lì separerà come il pastore separa le pecore dai capri, qui dice che ciò sarà fatto dagli Angeli, come anche nella parabola della zizzania.
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