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mercoledì 31 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 19-20



Quando poi vi consegneranno, non pensate in che modo o che cosa dovrete dire: vi sarà dato infatti in quell’ora che cosa dire. Non siete infatti voi che parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Crisostomo: Con le premesse consolazioni ne pone anche un’altra non piccola; affinché infatti non dicessero: come potremo persuadere tali uomini che ci perseguitano, in tempo di persecuzione?, comanda loro di confidare nella risposta dicendo: Quando poi vi consegneranno, non pensate in che modo o che cosa dovrete dire.

Remigio: Dice due cose: in che modo o che cosa; di queste una si riferisce alla sapienza, l’altra alla parola. Infatti egli procurava sia le parole da dire, sia la sapienza con cui dirle: e così ai santi predicatori non era necessario pensare a che cosa dire o in che modo.

Girolamo: Quando infatti siamo condotti davanti ai giudici a motivo di Cristo, dobbiamo mostrare soltanto la nostra volontà per Cristo.  Per il resto lo stesso Cristo che abita in noi parla per se stesso, e nelle risposte sarà elargita la forza dello Spirito Santo.

martedì 30 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 16-18



Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi poi dagli uomini: vi consegneranno infatti ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe, e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e alle genti.

Crisostomo: Avendo rimosso ogni sollecitudine e ansietà dagli Apostoli e avendoli fortificati con la dimostrazione dei suoi segni, di conseguenza predice loro i mali che sarebbero loro accaduti. Primo, affinché apprendessero la potenza della sua prescienza; secondo affinché nessuno sospettasse che quei mali sopraggiungevano ad essi per la sprovvedutezza del maestro; terzo, affinché non si meravigliassero, qualora fossero avvenuti inaspettatamente e a loro insaputa; quarto, affinché udendo ciò non si turbassero nel tempo della croce; infine affinché apprendessero che questa è la nuova legge del combattimento. […] Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Bisogna considerare che non li manda semplicemente ai lupi, ma in mezzo ai lupi, in modo che dimostrino così maggiormente il suo potere, dato che le pecore avrebbero vinto i lupi, anche trovandosi in mezzo ad essi; e ricevendo da essi molti morsi, non solo non vengono uccise, ma anche lì convertono: infatti è una cosa molto più mirabile e maggiore cambiare le loro menti che ucciderli. In mezzo ai lupi poi insegna loro a mostrare la mansuetudine delle pecore.

Girolamo: Chiama lupi gli Scribi e i Farisei, che sono i sacerdoti dei Giudei.

Ilario: Con i lupi sono anche indicati tutti coloro che dovevano, nel loro furore insensato, scatenarsi contro gli Apostoli.

Crisostomo: Consolazione dei mali era per essi la potenza di colui che li mandava: così prima di tutto dice: Ecco, io vi mando, come se dicesse: non turbatevi se siete mandati in mezzo ai lupi; infatti posso far sì che non ne abbiate alcun male: non solo non soggetti ai lupi, ma resi più terribili dei leoni. Ma conviene che avvenga così: ciò infatti vi rende più illustri e divulga maggiormente il mio potere.

lunedì 29 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 11-15



In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia una persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando poi nella casa salutatela dicendo: Pace a questa casa; e se quella casa sarà degna, la vostra pace verrà su di essa; ma se non ne sarà degna la vostra pace ritornerà a voi. E chiunque non vi riceverà né ascolterà i vostri discorsi, uscendo fuori dalla casa o dalla città scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più tollerabile di quella città.

Girolamo: Gli Apostoli, entrando in una nuova città, non potevano sapere chi avesse queste qualità: quindi l’ospite va scelto secondo la stima del popolo e il giudizio dei vicini, affinché la dignità dei predicatori non venga deturpata dalla cattiva fama di chi li ospita.

Crisostomo: Se il loro ospite è degno del Vangelo, questo verrà incontro ampiamente a tutti i loro bisogni, dal momento soprattutto che non gli si domanderà se non il necessario. Considera poi come, privandoli di tutto, ha dato loro tutte le cose, permettendo loro di rimanere nelle case di coloro a cui insegnavano. In tal modo infatti essi stessi venivano liberati dalle preoccupazioni, sia persuadendo gli altri che erano venuti solo per la loro salvezza, in quanto non portavano nulla e non chiedevano nulla più del necessario.

Girolamo: Con questa scelta dell’ospite è chiaro che costui non fa una grazia, ma la riceve e il fatto che si dica: se vi sia una persona degna, esprime assai bene il fatto che egli riceve una grazia piuttosto che darla.

Girolamo: Entrando nella casa salutatela dicendo: Pace a questa casa. Con ciò esprime velatamente il saluto secondo lo stile ebraico e siriaco; ciò che infatti viene detto in greco Chaire, e in latino Ave, in ebraico e in siriaco si dice Salemlach o Samalach, ossia la pace sia con te. Ora, ciò che comanda consiste in ciò: entrando invocate la pace sull’ospite, e per quanto sta in voi sedate le guerre della discordia. Se era nato un contrasto, avrete la ricompensa per la pace riportata; ma coloro che non hanno voluto averla avranno la guerra.

giovedì 25 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 9-10



Non abbiate né oro né argento, né denaro nelle vostre cinture, non bisaccia in viaggio né due tuniche né calzari né bastone: infatti l'operaio è degno del suo cibo.

Girolamo: Colui che aveva stroncato le ricchezze, indicate dall’oro, dall’argento e dal bronzo, giunge a proibire anche le cose necessarie alla vita, in modo che gli Apostoli, maestri della vera religione, i quali insegnavano che tutte le cose sono rette dalla divina provvidenza, mostrassero che essi stessi non si preoccupavano in nulla del futuro.

Girolamo: Quando poi dice: né bisaccia in viaggio, redarguisce i filosofi che volgarmente sono detti bactroperiti, cioè che portano bastone e bisaccia, i quali, pur sprezzando il mondo e considerando ogni cosa come un nulla, tuttavia portano con sé il necessario.

Crisostomo: Al posto dell’oro e dell’argento e di cose simili ricevettero il potere di curare i malati, di risuscitare i morti e altre cose simili, dal che risulta che lì costituì Angeli fra gli uomini, per così dire, liberandoli da ogni sollecitudine per questa vita; in modo che avessero una sola preoccupazione, che è quella dell’insegnamento; e anche da questa li libera dicendo (v. 19): << Non preoccupatevi di che cosa dovete dire>>. Poiché mostra ad essi che ciò che sembra molto oneroso e grave è massimamente lieve e facile: infatti nulla è più piacevole dell’essere sciolti dalla preoccupazione e dalla sollecitudine, soprattutto quando è possibile che coloro che ne sono liberati non vengano minacciati in nulla, essendo presente Dio che ci provvede tutto.

mercoledì 24 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 5-8



Questi dodici Gesù li mandò dopo averli così istruiti: Non andate dai pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Andando poi predicate dicendo che si è avvicinato il regno dei cieli. Curate i malati, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, scacciate i demoni: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Crisostomo: Considerate l’opportunità della missione. Infatti, dopo che l’avevano visto resuscitare un morto, rimproverare il mare e fare altro del genere, e avevano ricevuto dalle parole e dalle opere una sufficiente dimostrazione della sua potenza, allora li manda.

Girolamo: Non andate dai pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Questo punto non è in contrasto con il precetto che viene in seguito (Mt 28,19) in cui si dice: <<Andando insegnate a tutte le genti>>, poiché questo è stato dato prima della risurrezione, quello invece dopo. Ed era necessario annunziare la venuta di Cristo innanzitutto ai Giudei, affinché non avessero una giusta scusa dicendo che il Signore li aveva rigettati da sé avendo mandato gli Apostoli ai pagani e ai Samaritani.

Ilario: La lettura della legge doveva avere il privilegio del Vangelo, e Israele doveva essere ritenuto tanto più inescusabile del suo peccato quanto più spesso era stato avvertito.

Crisostomo: Così pure, affinché non pensassero che c’era stato per loro dell’odio, nonostante che l’avessero oltraggiato e chiamato indemoniato, egli si applica a correggerli e, elevando i suoi discepoli a tutt’altro mistero, li invia come dottori e medici, e non solo proibisce agli Apostoli di predicare ad altri se non ai Giudei, ma ancora non permette loro di seguire la via che li avrebbe condotti ai Gentili. E poiché i Samaritani erano contrari ai Giudei, sebbene fossero più inclini a essere convertiti mediante la fede, tuttavia non permise di predicare nemmeno ai Samaritani prima che ai Giudei.

martedì 23 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 1-4



E chiamati i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti immondi affinché li scacciassero e curassero ogni malattia e ogni infermità. I nomi poi dei dodici Apostoli sono questi: primo Simone, che è chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, il quale poi lo tradì.

Glossa: Dalla guarigione della suocera di Pietro fino a qui vi è una continua relazione di miracoli; e furono fatti prima del discorso sulla montagna, che conosciamo proprio grazie alla scelta di Matteo che la riferisce, dato che Matteo era stato uno dei dodici scelti sulla montagna per l’apostolato. Qui egli ritorna all’ordine degli avvenimenti e riprende il suo discorso dal momento della guarigione del servo del centurione.

Remigio: L’Evangelista infatti aveva detto prima chi il Signore aveva esortato i discepoli a pregare il padrone delle messe affinché mandasse operai nella sua messe; e ciò a cui aveva esortato, sembra che qui lo compia.

Remigio: Il numero dodici è indicato da molte figure dell’Antico Testamento. Dai dodici figli di Giacobbe, dai dodici capi dei figli di Israele, dalle dodici sorgenti d’acqua a Elim, dalle dodici pietre sul pettorale di Aronne, dai dodici pani dell’offerta, dai dodici esploratori mandati da Mosè, dalle dodici pietre prese dal Giordano, dai dodici buoi che sostenevano il bacino di bronzo. Anche nel Nuovo Testamento, dalle dodici stelle della corona della sposa, dalle dodici fondamenta di Gerusalemme, che Giovanni vide, e dalle dodici porte.

lunedì 22 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 35-38



Gesù andava attorno in tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e infermità. Vedendo poi le folle ne ebbe compassione, perché erano oppresse e sfinite come pecore senza pastore. Allora dice ai suoi discepoli: La messe è molta ma gli operai sono pochi; pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe.

Crisostomo: Il Signore ha voluto, con le sue stesse azioni, redarguire l’accusa dei Farisei che dicevano: Scaccia i demoni per opera dei demoni; infatti il demonio, quando è umiliato, non fa benefici, ma danneggia coloro che lo disonorano. Il Signore invece fa il contrario, poiché dopo gli oltraggi e le offese non solo non punisce e nemmeno rimprovera, ma elargisce dei benefici; per cui segue: Gesù andava attorno in tutte le città e i villaggi. Così ci insegna a non rispondere alle accuse con delle accuse, ma con dei benefici. Chi infatti, dopo l’accusa, desiste dal beneficio mostra che fa il bene per la lode degli uomini. Se invece fai il bene per Dio, qualunque cosa ti facciano non desistere dal fare il bene, affinché la ricompensa sia più grande.

Remigio: Bisogna intendere di Dio. Sebbene infatti si annunzino dei beni temporali, tuttavia non si dice Vangelo. Da ciò deriva che la legge non è denominata Vangelo, poiché ai suoi osservanti non prometteva beni celesti, ma terreni.

Remigio: Bisogna poi sapere che quelli che guariva esternamente nel corpo, li risanava all’interno nell’anima. Gli altri invece non possono fare questo per loro potere, ma per la grazia di Dio.

Rabano: Le folle erano oppresse dai diversi errori, e sfinite, cioè languenti, incapaci di sollevarsi; e pur avendo dei pastori, era come se non ne avessero.

sabato 20 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 32-34



Usciti costoro, ecco che gli presentarono un muto indemoniato. E scacciato il demonio il muto parlò, e la folla presa da stupore diceva: Non si è mai visto nulla di simile in Israele! I farisei invece dicevano: Scaccia i demoni per opera del principe dei demoni.

Remigio: In modo molto bello, guariti i ciechi, rese la parola al muto, e guarì l’indemoniato: in ciò si mostrò Signore della potenza e autore della medicina celeste; infatti fu detto da Isaia (35,5): <<Allora si aprirono gli occhi dei ciechi e gli orecchi dei sordi, e la lingua dei muti>>. 

Crisostomo: Questa infermità non veniva dalla natura, ma dalle insidie del demonio; per cui egli ebbe bisogno di un soccorso esterno per arrivare, e non poteva pregare con la sua propria voce, avendola perduta, né supplicare, poiché il demonio teneva la sua lingua legata: per questo non gli domanda la fede, ma lo guarisce subito.

Crisostomo: La folla lo anteponeva agli altri non solo perché guariva, ma poiché risanava facilmente e rapidamente malattie innumerevoli e insanabili. Proprio per questo rattristava soprattutto i Farisei, poiché lo anteponevano a tutti, non solo ai contemporanei, ma anche a coloro che erano nati in precedenza in Israele. Per cui i Farisei, infiammati all’opposto, lo denigravano.

venerdì 19 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 27-31



Mentre Gesù si allontanava di là, lo seguirono due ciechi che gridavano: Pietà di noi, figlio di Davide! Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono. E Gesù disse loro: Credete che vi possa fare questo? Gli dicono: Sì, Signore. Allora toccò i loro occhi dicendo: Avvenga di voi secondo la vostra fede. E si aprirono i loro occhi. E Gesù li ammonì dicendo: Badate che nessuno lo sappia! Ma essi uscendo ne sparsero la fama in tutta quella regione.

Crisostomo: Qui non c’è una piccola accusa per i Giudei: poiché questi, privi degli occhi, ricevevano la fede dal solo udito: mentre quelli, avendo la vista, non credevano ai miracoli che avvenivano. Vedi poi anche il loro desiderio: infatti non si avvicinavano semplicemente, ma gridando, e non chiedendo altro che la misericordia. Lo chiamavano poi figlio di Davide poiché sembrava essere un nome onorifico.

Remigio: Chi poteva rendere la vista ai ciechi non ignorava la loro fede; ma li interrogò affinché la loro fede nascosta nel loro cuore, essendo manifestata con la bocca, divenisse degna di una più ampia ricompensa, secondo le parole dell’Apostolo (Rm 10,10): <<Con la bocca si fa la confessione per la salvezza>>.

Crisostomo: E non solo per questo, ma per mostrare che erano degni di guarigione, e affinché qualcuno non dicesse che, se solo la misericordia salva, tutti dovevano essere salvati. Per questo chiede ad essi anche la fede, per condurli in base a ciò a cose più alte; poiché infatti avevano detto che era figlio di Davide, insegna loro che bisogna giudicare di lui qualcosa di più grande.

mercoledì 17 gennaio 2018

Il Tesoro dei Padri in San Tommaso: la Catena Aurea


Nella Catena aurea, glossa continua sui quattro Vangeli, San Tommaso presenta la sublimità della dottrina evangelica e di ciò che le conviene partendo dal testo di Isaia (40, 9-10) dove risuona l’invito: Sali su un monte alto ... alza con forza la tua voce ... non temere.

L’altezza o sublimità della dottrina evangelica è racchiusa nel fatto che Dio si fa uomo perché l’uomo divenga Dio. Non si tratta di una dimissione della potenza divina, ma della manifestazione della sua misericordia. E lo scopo è appunto la partecipazione dell’uomo alla gloria immortale.

Perciò, l’insegnamento evangelico riguarda la figura di Cristo sotto quattro aspetti: la divinità che assume, l’umanità assunta, la morte che libera dalla schiavitù e la resurrezione che apre l’ingresso nella gloria.

E così, anche la visione dei quattro esseri animati di Ezechiele (1, 4-10) declina in modo figurato questo stesso mistero di Cristo. I Padri interpretano, secondo prospettive diverse ma concordanti queste figure. Per esempio, Gregorio Magno interpreta la figura di uomo come simbolo dell’incarnazione, quella del vitello come simbolo della morte sacrificale, quella del leone come simbolo della risurrezione per la potenza divina e quella dell’aquila come simbolo dell’ascensione al cielo. In questo quadro prendono fisionomia anche i quattro evangeli nelle loro proprie forme redazionali. Infatti, il vangelo di Matteo, trattando dell’uomo, comincia con la genealogia di Gesù. Il vangelo di Luca invece, trattando del sacerdozio, comincia con un sacrificio riconducibile all’immagine del vitello. Il vangelo di Marco, trattando della resurrezione legata all’immagine del leone, comincia con la voce che grida nel deserto. Infine, il vangelo di Giovanni, che tratta dei segni della divinità, simboleggiata dall’aquila, comincia dalla divinità di Gesù.

martedì 16 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 23-26



Arrivato Gesù nella casa del capo e avendo visto i flautisti e la gente in agitazione diceva: Ritiratevi, poiché la fanciulla non è morta, ma dorme. E lo deridevano. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò, e se ne sparse la fama in tutta quella regione.

Crisostomo: Bisogna considerare che procede più lentamente e rivolge molte parole alla donna guarita proprio per permettere alla fanciulla di morire, in modo che così divenga manifesta la dimostrazione della resurrezione. E similmente nel caso di Lazzaro rimase fino al terzo giorno.
Segue: e avendo visto i flautisti e la gente in agitazione; il che è la dimostrazione della morte.

Ambrogio: Infatti per un’antica usanza si impegnavano i flautisti per eccitare il dolore verso i morti.

Crisostomo: La resuscitò non introducendo un’altra anima, ma reintroducendo quella che era uscita, e come sollevandola dal sonno, per prepararli, con ciò che vedevano, a credere nella resurrezione. Non solamente egli resuscita la fanciulla, ma le fa anche dare da mangiare, affinché si veda bene che ciò che era avvenuto non era un sogno.

Ilario: Affinché ci si potesse convincere che il numeri dei credenti provenienti dalla legge era scarso, la folla intera fu cacciata fuori. Il Salvatore avrebbe desiderato salvarla; ma essa, deridendo le sue parole e le sue azioni, non fu degna di assistere alla resurrezione.

lunedì 15 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 18-22



Mentre egli diceva loro queste cose, ecco che un capo che gli si avvicinò e lo adorava dicendo: Signore, mia figlia è morta adesso, ma vieni, imponi la tua mano su di lei e vivrà. E Gesù alzatosi lo seguiva, e anche i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che pativa di un flusso di sangue da dodici anni, gli si avvicinò da dietro e toccò il lembo del suo vestito. Diceva infatti tra sé: Se solo toccherò il suo vestito, sarò salva. Ma Gesù voltatosi e vedendola disse: Abbi fiducia, figlia, la tua fede ti ha salvata. E in quell’ora la donna fu salvata.

Crisostomo: Dopo le parole aggiunge l’opera, che doveva tanto più confutare i Farisei in quanto colui che veniva a chiedere un miracolo era un capo della sinagoga, e il dolore era grande poiché la fanciulla era figlia unica, e di dodici anni, quando inizia il fiore dell’età.

Crisostomo: Il capo disse che la figlia era morta per aumentare la disgrazia. Infatti è consuetudine di chi chiede ingrandire nel discorso i propri mali, e dire qualcosa che è sopra la realtà, per attrarre maggiormente coloro che supplicano. 

Remigio: Parimenti vanno ammirate e imitate l’umiltà e la mansuetudine del Signore: infatti non appena gli fu rivolta la domanda, cominciò a seguire colui che gli si era rivolto. Qui ha istruito anche i sudditi e i superiori: ha lasciato ai sudditi un esempio di obbedienza, mentre ai superiori ha dimostrato l’insistenza e la sollecitudine nell’insegnamento; in modo che tutte le volte che odono che qualcuno è morto nell’anima si preoccupino subito di essere presenti.

sabato 13 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 14-17



Allora si avvicinarono a lui i discepoli di Giovanni dicendo: Perché noi e i Farisei digiuniamo frequentemente mentre i tuoi discepoli non digiunano? E disse loro Gesù: Forse che gli amici dello sposo possono piangere finché lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno poi mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, poiché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né mettono vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri vanno perduti, ma mettono il vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano.

Girolamo: Interrogazione superba e riprovevole vanteria del digiuno! Né potevano essere scusati i discepoli di Giovanni che si univano ai Farisei che essi sapevano bene essere stati condannati dal loro maestro, e che calunniavano colui che la sua voce aveva annunziato. 

Rabano: Giovanni infatti non bevette né vino né birra, il che aumenta in lui il merito dell’astinenza, non avendo la natura potere su di lui. Ma il Signore, che può condonare i peccati perché eviterebbe di mangiare con i peccatori, lui che può renderli più giusti di coloro che praticano l’astinenza? Cristo digiuna per non trascurare il precetto, ma mangia con i peccatori affinché tu comprenda la grazia e il potere.

Girolamo: Lo sposo è Cristo, la sposa la Chiesa. Da questo connubio spirituale sono stati creati gli Apostoli, i quali non possono piangere finché vedono lo sposo nel talamo, e sanno che lo sposo è con la sposa. Quando però le nozze passeranno, e giungerà il tempo della passione e della resurrezione, allora gli amici dello sposo digiuneranno.

Crisostomo: Il tempo presente è di gioia e letizia, quindi non bisogna introdurre cose tristi; in realtà il digiuno è triste non naturalmente, ma per coloro che sono ancora in una disposizione debole, mentre è soave per coloro che desiderano darsi alla contemplazione della sapienza; per cui parla secondo la loro opinione. Con ciò dunque mostra che ciò non dipende dalla gola, ma da una certa dispensa.

giovedì 11 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 9-13



Andando via di là, Gesù vide un uomo che sedeva al banco delle imposte, di nome Matteo, e gli disse: Seguimi. E quello alzatosi lo seguì. E avvenne che mentre sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e i suoi discepoli. E vedendo ciò i Farisei dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e ai peccatori? Ma Gesù udendoli disse: Non c’è bisogno del medico per i sani, ma per i malati. Andate dunque e imparate che cosa significa: <<Misericordia voglio e non sacrificio>>; infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Girolamo: Gli altri Evangelisti, per onore e rispetto verso di lui, non hanno voluto chiamarlo con il nome comune di Matteo, e l’hanno chiamato Levi, poiché egli aveva due nomi. 

Remigio: Tieni in conto il pericolo di essere disapprovato dai suoi superiori lasciando il suo ufficio prima di aver reso conto della sua amministrazione; e per questo si dice: E alzatosi lo seguì. E poiché ha abbandonato i guadagni terreni, così giustamente è divenuto dispensatore dei talenti del Signore.

Crisostomo: Perché non si dice degli altri Apostoli come e quando siano stati chiamati, eccetto Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni e Matteo? Perché questi erano in sommo grado immersi in cose disdicevoli, e in umili occupazioni: infatti non c’è nulla di peggiore della funzione di pubblicano, e più vile del mestiere di pescatore.

Glossa: Matteo, per mostrarsi adeguatamente riconoscente per questo beneficio, preparò a Cristo, nella sua casa, un grande banchetto, e così offrì i suoi beni temporali a colui dal quale attendeva quelli eterni.

martedì 9 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 1-8



E salendo su una barca, attraversò il lago e venne nella sua città. Ed ecco, gli presentarono un paralitico che giaceva nel letto. E vedendo Gesù la loro fede disse al paralitico: Abbi fiducia figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati. Ed ecco, alcuni degli scribi dissero fra sé: Costui bestemmia. E Gesù vedendo i loro pensieri disse: Perché pensate male nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, disse al paralitico: Alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua. E quello si alzò e andò a casa sua. Vedendo ciò le folle ebbero timore e glorificarono Dio, che ha dato un tale potere agli uomini.

Crisostomo: Chiama qui sua città Cafarnao: infatti una l’aveva accolto alla nascita, cioè Betlemme, e un’altra lo ebbe come continua abitatore, cioè Cafarnao.

Crisostomo: Questo paralitico non è quello di cui parla Giovanni. Quello infatti giaceva presso la piscina, questo a Cafarnao; quello non aveva servitori, questo aveva alcuni che si curavano di lui, e lo trasportarono anche da Gesù.

Crisostomo: Poiché essi mostravano una fede così grande, mostra anche lui la sua potenza, assolvendo i peccati con ogni potere.

Girolamo: O miserabile umiltà. Il disprezzato e il debole, colui che è annientato in tutte le sue membra, egli lo chiama suo figlio, mentre i sacerdoti non si degnavano di toccarlo; oppure lo chiama certamente così poiché gli vengono rimessi i peccati: e qui ci è dato di capire che molte debolezze del corpo provengono dai peccati. E per questo forse prima vengono rimessi i peccati: in modo che, tolte le cause della debolezza, venga restituita la salute.

lunedì 8 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 8, Versetti 28-34



Ed essendo venuto al di là del mare nella regione dei Geraseni, gli vennero incontro due indemoniati che uscivano dai sepolcri, furiosi al punto che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco che gridavano dicendo: Che cosa c’è fra noi e te, Gesù, Figlio di Dio? Sei venuto prima del tempo a tormentarci? C’era non lontano da loro una mandria di porci che pascolava. I demoni lo scongiuravano dicendo: Se ci scacci, mandaci in quella mandria di porci. E disse loro: Andate. Ed essi uscendo andarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti; i pastori fuggirono e giunti in città annunziarono tutte queste cose e il fatto dei due indemoniati. Ed ecco, tutta la città uscì incontro a Gesù, e vistolo lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.

Rabano: Gerasa è una città dell’Arabia oltre il Giordano, vicino al monte di Galaad, che è possedimento della tribù di Manasse, non lontano dal lago di Tiberiade, in cui furono precipitati i porci.

Agostino: Dio era conosciuto da loro per quel tanto che a lui era gradito di essere conosciuto, e a lui piaceva di essere conosciuto per quel tanto che era necessario. Perciò egli era conosciuto da i due indemoniati non per il fatto che egli è la vita eterna e la luce che illumina i buoni, ma per certi effetti temporali della sua potenza, e segni della sua presenza nascosta, che sono visibili agli spiriti angelici benché cattivi, piuttosto che alla debolezza della natura umana.

Remigio: Tutte le volte che i demoni venivano tormentati dal suo potere, e lo vedevano compiere segni e miracoli, pensavano che fosse il figlio di Dio; quando invece lo vedevano avere fame e sete e patire cose simili, dubitavano, e credevano che fosse un semplice uomo. Bisogna considerare che anche i Giudei increduli, quando dicevano che Cristo scacciava i demoni nel nome di Beelzebul, e gli Ariani dicevano che egli era una creatura, meritavano una condanna non solo per il giudizio di Dio, ma anche per l’ammissione dei demoni, che dichiaravano che Cristo era il figlio di Dio.

Remigio: I demoni non chiesero di essere mandati negli uomini poiché vedevano che colui dalla cui potenza erano torturati esisteva in forma umana. E neppure chiesero di essere mandati nelle pecore, poiché le pecore sono per ordinamento divino animali mondi, ed erano offerte nel tempio di Dio. Essi chiesero di essere mandati nei porci piuttosto che in altri animali non puliti poiché questo fra tutti gli animali è il più sporco; da cui il suo nome <<porcus>>, essendo sporco e che si diletta nella sporcizia; e anche i demoni si dilettano nella sporcizia del peccato. Essi non pregarono di essere inviati nell’aria a causa del loro eccessivo desiderio di fare del male agli uomini.

martedì 2 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 8, Versetti 23-27


E salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi sul mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ma egli dormiva. E si avvicinarono a lui i suoi discepoli e lo svegliarono dicendo: Signore salvaci, siamo perduti! E dice loro Gesù: Perché avete paura, gente di poca fede? Allora alzandosi comandò ai venti e al mare, e si fece una grande bonaccia. Allora gli uomini si meravigliarono dicendo: Chi è costui, al quale il vento e il mare obbediscono?

Crisostomo: Egli prese i suoi discepoli con sé, e in una barca, così che potessero imparare due lezioni: prima di tutto non essere disorientati nei pericoli, poi considerare se stessi umili nell’onore. Affinché essi non dovessero pensare grandi cose di se stessi poiché egli gli teneva con sé mentre rinviava gli altri a casa, permette che essi siano sballottati dalle onde. Quando si dovevano mostrare i miracoli, egli permette che la gente sia presente; dove invece le tentazioni e le paure dovevano essere calmate, egli porta con sé soltanto gli atleti del mondo, che avrebbe preparato per la lotta.

Crisostomo: I discepoli avevano visto altri resi partecipi della misericordia di Dio, ma dato che nessun uomo ha una percezione così grande delle cose che vengono fatte su una persona di un altro come di ciò che viene fatto a lui stesso, era giusto che nei loro stessi corpi essi sperimentassero la misericordia di Cristo. Perciò egli volle che si levasse questa tempesta in modo che nella loro liberazione essi potessero avere un più vivo senso della sua bontà.

Origine: O veri discepoli, voi avete il Salvatore con voi e temete il pericolo? Avete con voi la vita e vi preoccupate della morte? Ma risponderanno: Siamo piccoli e ancora deboli, e per questo temiamo; per cui segue: E dice loro Gesù: Perché avete paura, gente di poca fede?, come se dicesse: Se mi avete conosciuto potente sulla terra, perché non credete che anche in mare sono potente? E se c’è il pericolo di morte, forse non dovrete affrontarlo con la massima fermezza? Chi crede poco sarà biasimato, chi non crede per nulla sarà disprezzato.
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