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sabato 20 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 9, Versetti 32-34



Usciti costoro, ecco che gli presentarono un muto indemoniato. E scacciato il demonio il muto parlò, e la folla presa da stupore diceva: Non si è mai visto nulla di simile in Israele! I farisei invece dicevano: Scaccia i demoni per opera del principe dei demoni.

Remigio: In modo molto bello, guariti i ciechi, rese la parola al muto, e guarì l’indemoniato: in ciò si mostrò Signore della potenza e autore della medicina celeste; infatti fu detto da Isaia (35,5): <<Allora si aprirono gli occhi dei ciechi e gli orecchi dei sordi, e la lingua dei muti>>. 

Crisostomo: Questa infermità non veniva dalla natura, ma dalle insidie del demonio; per cui egli ebbe bisogno di un soccorso esterno per arrivare, e non poteva pregare con la sua propria voce, avendola perduta, né supplicare, poiché il demonio teneva la sua lingua legata: per questo non gli domanda la fede, ma lo guarisce subito.

Crisostomo: La folla lo anteponeva agli altri non solo perché guariva, ma poiché risanava facilmente e rapidamente malattie innumerevoli e insanabili. Proprio per questo rattristava soprattutto i Farisei, poiché lo anteponevano a tutti, non solo ai contemporanei, ma anche a coloro che erano nati in precedenza in Israele. Per cui i Farisei, infiammati all’opposto, lo denigravano.

Crisostomo: Scaccia i demoni per opera del principe dei demoni. Che cosa c’è più stolto di questa affermazione? Infatti non si può pretendere che un demonio scacci un altro demonio: poiché egli è solito applaudire ciò che viene da lui, non distruggerlo. Cristo poi non solo scacciava i demoni, ma guariva anche i lebbrosi e risuscitava i morti, assolveva i peccati, predicava il regno di Dio, e conduceva gli uomini al Padre, cose che il demonio né poteva né voleva fare.

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