LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

lunedì 31 dicembre 2018

Canto Gregoriano di Ringraziamento: Te Deum


☩︎


Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.


Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:


“Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae.”


Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.


Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.


Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.
Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.


Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.


Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.


Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.



 

giovedì 20 dicembre 2018

Gregorio Magno (santo) (540 - 604)


Dottore e Padre della Chiesa. Fu monaco benedettino e poi papa in un periodo particolarmente difficile, mostrando eccezionali doti di pastore. Scrisse importanti opere che godettero di un'autorità somma e incontrastata in tutto il medioevo.



mercoledì 19 dicembre 2018

Libro Cattolico Scaricabile in Pdf: Perché la Bestemmia? Rifletti!

Giovanni Papini - "La bestemmia è il simbolo del peccato idiota, dell'imbecillità puzzolente."
  1. Che cosa è la bestemmia
  2. Gravità della bestemmia
  3.  Vastità del fenomeno blasfemo
  4. Sottovalutazione della bestemmia
  5. La bestemmia nella Bibbia
  6. Hanno detto
  7. Da dove nasce la bestemmia
  8. Dove porta la bestemmia
  9. Consigli ai bestemmiatori

P.S.: Libretto reperito ed editato da me, da preti veronesi.

martedì 18 dicembre 2018

Matteo, Capitolo 18, Versetti 21-22


Allora Pietro, accostandosi a lui, disse: Quante volte devo perdonare al mio fratello che ha peccato contro di me? Fino a sette volte? Gli dice Gesù: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Girolamo: Sopra il signore aveva detto (v. 10): <<Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli>>, e aveva aggiunto (v. 15): <<Se il tuo fratello avrà peccato contro di te …>>, e aveva promesso un premio dicendo: <<Se due di voi …>>, per cui l’Apostolo Pietro, provocato da queste parole, fa una domanda, ed è quanto è detto: Allora Pietro, accostandosi a lui, disse: Quante volte devo perdonare al mio fratello che ha peccato contro di me?, e con la domanda proferisce la sentenza: Fino a sette volte?

Crisostomo: Pietro riteneva di aver detto qualcosa di grande, ma quanto abbia risposto Cristo, amante degli uomini, è espresso con queste parole: Gli dice Gesù: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Agostino: Oso dire: e se ha peccato settanta volte otto, perdona; e se cento, e per quante volte abbia peccato, perdona. Se infatti il Signore trovò mille peccatori e senza dubbio li perdonò tutti, non devi limitare la misericordia. Dice infatti l’Apostolo (Col 3, 13): <<Perdonatevi a vicenda, se qualcuno ha di che lamentarsi nei riguardi degli altri, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo>>.

lunedì 17 dicembre 2018

Matteo, Capitolo 18, Versetti 18-20


In verità vi dico: Tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in cielo, e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto anche in cielo. Vi dico ancora che se due di voi si accorderanno sulla terra per domandare qualunque cosa, sarà loro fatta dal Padre mio che è nei cieli. Dove infatti vi sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.

Girolamo: Poiché aveva detto (v. 17): <<Se non ascolterà la Chiesa, sia per te come un pagano e un pubblicano>>, e potrebbe accadere che il fratello disprezzato in questo modo risponda o pensi così: se mi disprezzi, anch’io ti disprezzo, se mi condanni, anche tu sarai condannato con la mia sentenza, il Signore diede agli Apostoli un potere tale per cui si sappia che nella loro condanna la sentenza umana è corroborata dalla sentenza divina; per cui si dice: In verità vi dico: Tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in cielo e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto anche in cielo.

Ilario: Queste parole, in cui colui che racchiude in sé tutte le cose dimostra l’immutabilità del giudizio della severità apostolica, ci devono ispirare il maggior timore, in quanto cioè coloro che essi legano, cioè lasciano legati ai peccati, e quelli che slegano, cioè a cui donano la salute con la concessione del perdono, rimangono legati o slegati nei cieli.

Agostino: Hai cominciato a ritenere il tuo fratello come un pubblicano, legandolo in terra, ma per legare giustamente, osserva: infatti la giustizia rompe i vincoli ingiusti. Quando invece l’hai corretto e hai concordato con il tuo fratello, lo hai sciolto sulla terra: quando lo sciogli sulla terra, è sciolto anche in cielo. Fai una grande cosa non per te, ma per lui, poiché nocque molto non a te, ma a se stesso.

domenica 16 dicembre 2018

Matteo, Capitolo 18, Versetti 15-17


Se poi il tuo fratello peccherà contro di te, va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché <<ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni>>; se non li ascolterà, dillo all'assemblea; se poi non ascolterà l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. 

Crisostomo: Dopo che il Signore ebbe parlato con tanta veemenza contro quelli che scandalizzano, minacciandoli da ogni parte, affinché non diventino pigri coloro che sono oggetto di scandalo, e disprezzando ogni cosa cadano in un altro vizio, cioè nella negligenza, e pensando essi che li si perdoni in tutto si riempiano di orgoglio, qui il Signore li trattiene e comanda che si faccia il rimprovero dicendo: Se poi il tuo fratello peccherà contro di te, va e ammoniscilo fra te e lui solo.

Agostino: Il Signore ci avverte che non dobbiamo disprezzare vicendevolmente i nostri peccati, non vedendo che cosa riprendere, ma cercando che cosa correggere; dobbiamo ammonire con amore, non con desiderio di fare danno, ma con l’intenzione di correggere. S non fai così, diventi peggiore di colui che pecca. Egli, infliggendo un’ingiuria, ferisce se stesso con una ferita profonda. Tu disprezzi la ferita del fratello, e sei peggiore, tacendo, di lui che oltraggia.

Agostino: Con frequenza si dissimula criminalmente la verità, alcune volte non istruendo o non consigliando i cattivi, altre non correggendoli ed evitando ad essi di essere ripresi. E ciò sia per non assumerci questa fatica, sia per non perdere la loro amicizia, sia perché non ci siano di ostacolo e non ci pregiudichino le cose temporali, che la nostra ambizione desidera acquistare o la nostra debolezza ha paura di perdere. Se qualcuno tralascia di riprendere o di correggere quelli che operano male per il motivo che spera in un’occasione più opportuna, o credendo che non si faranno peggiori, o non saranno di impedimento all’insegnare a quelli che sono deboli una vita buona e pietosa, o che non li costringeranno e ritrarranno dalla fede, non mi sembra che ciò si debba a una passione, ma a un consiglio della carità. Con molta più ragione i capi delle Chiese, collocati in cima ad esse, devono correggere i peccati. E non sono esenti da errori di questo genere quelli che, benché non siano superiori, conoscono e trascurano molte cose che dovrebbero rimproverare, correggendo coloro a cui sono intimamente uniti per i lacci di una vita comune; e non li correggono per evitare a sé gli inconvenienti che risulterebbero in ragione delle cose temporali di cui fanno uso lecitamente, ma nelle quali si dilettano più di quanto devono.

venerdì 7 dicembre 2018

Scritti dei Padri della Chiesa: Sant'Ambrogio - La Penitenza


Oggi celebriamo la festa di sant’Ambrogio... vorrei omaggiarlo con un pdf, editato da me, dal titolo: “La penitenza”.

S. Ambrogio ebbe grande influenza nella vita del suo tempo. Consigliere della corte imperiale, tenne testa all’eresia ariana e con la sua dolce fermezza costrinse e convinse l’imperatore Teodosio a far pubblica penitenza per un odioso massacro commesso a Tessalonica.

“La penitenza”, composta tra il 387 e il 390, combatte il rigorismo dei Novaziani, affermando che solo la Chiesa cattolica e non gli eretici, ha il potere di remissione dei peccati.

giovedì 6 dicembre 2018

Libro Cattolico in Pdf: Ludwig Ott - Compendio di Teologia Dogmatica


Compendio di teologia dogmatica / Ludovico Ott. - Torino : Marietti ; Roma : Herder, stampa 1956


Indice 

Introduzione alla dogmatica

Trattato Primo

Dio nell'unità della natura e nella trinità delle persone

Trattato Secondo

Dio creatore

Trattato Terzo

Dio redentore

Trattato Quarto

Dio santificatore

Trattato Quinto

Escatologia

martedì 4 dicembre 2018

Matteo, Capitolo 18, Versetti 10-14


Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli: vi dico infatti che i loro angeli nei cieli vedono sempre il volto del Padre mio che è nei cieli. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a salvare ciò che era perduto. Che ve ne pare? Se uno ha cento pecore e una di esse si perde, forse che non lascia le novantanove sui monti e va a cercare quella che si è perduta? E se gli accade di trovarla, in verità vi dico che si rallegrerà per essa più che per le novantanove che non si erano perdute. Così non c’è volontà davanti il Padre vostro che è nei cieli che si perisca uno di questi piccoli.

Girolamo: Il Signore aveva detto sopra che dovevano essere amputati il piede, la mano e l’occhio, ogni parentela e ogni costume che potesse dare luogo a scandalo. Ora rende soave la durezza di questa massima dicendo: Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, come se dicesse: non disprezzateli per quanto sta in voi, ma dopo la vostra salvezza cercate anche la loro salute. Se però li vedrete continuare nel peccato, meglio è che vi salviate voi piuttosto che vi perdiate con la moltitudine.

Origene: Sono piccoli coloro che da poco tempo sono nati in Cristo, oppure quelli che non progrediscono come se fossero appena nati. Il Signore non ebbe necessità di comandare che non si disprezzassero i fedeli più perfetti, ma i piccoli, come aveva già comandato prima (v. 6): <<Se qualcuno scandalizzerà uno di questi piccoli>>. Uno forse dirà: qui chiama piccolo il perfetto, secondo quanto dice altrove (Lc 9, 48): <<Chi sarà il minimo tra voi sarà il più grande>>.

Origene: Alcuni affermano che Dio dà agli uomini un Angelo custode, poiché sono venuti a essere, per mezzo dell’acqua rigeneratrice, bambini in Cristo, aggiungendo che non è possibile che un Angelo santo presieda agli increduli e agli erranti, ma nel tempo dell’incredulità e dei peccati l’uomo sta sotto gli angeli di Satana. Altri invece vogliono che, dal momento in cui nasce uno di coloro che sono predestinati da Dio, riceva il suo Angelo custode.
LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online