Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli: vi dico infatti
che i loro angeli nei cieli vedono sempre il volto del Padre mio che è nei
cieli. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a salvare ciò che era perduto. Che
ve ne pare? Se uno ha cento pecore e una di esse si perde, forse che non lascia
le novantanove sui monti e va a cercare quella che si è perduta? E se gli
accade di trovarla, in verità vi dico che si rallegrerà per essa più che per le
novantanove che non si erano perdute. Così non c’è volontà davanti il Padre
vostro che è nei cieli che si perisca uno di questi piccoli.
Girolamo: Il Signore aveva detto sopra che dovevano essere
amputati il piede, la mano e l’occhio, ogni parentela e ogni costume che
potesse dare luogo a scandalo. Ora rende soave la durezza di questa massima
dicendo: Guardate di non disprezzare uno
solo di questi piccoli, come se dicesse: non disprezzateli per quanto sta
in voi, ma dopo la vostra salvezza cercate anche la loro salute. Se però li
vedrete continuare nel peccato, meglio è che vi salviate voi piuttosto che vi
perdiate con la moltitudine.
Origene: Sono piccoli coloro che da poco tempo sono nati in
Cristo, oppure quelli che non progrediscono come se fossero appena nati. Il Signore
non ebbe necessità di comandare che non si disprezzassero i fedeli più
perfetti, ma i piccoli, come aveva già comandato prima (v. 6): <<Se
qualcuno scandalizzerà uno di questi piccoli>>. Uno forse dirà: qui
chiama piccolo il perfetto, secondo quanto dice altrove (Lc 9, 48): <<Chi
sarà il minimo tra voi sarà il più grande>>.
Origene: Alcuni affermano che Dio dà agli uomini un Angelo
custode, poiché sono venuti a essere, per mezzo dell’acqua rigeneratrice,
bambini in Cristo, aggiungendo che non è possibile che un Angelo santo presieda
agli increduli e agli erranti, ma nel tempo dell’incredulità e dei peccati l’uomo
sta sotto gli angeli di Satana. Altri invece vogliono che, dal momento in cui
nasce uno di coloro che sono predestinati da Dio, riceva il suo Angelo custode.
Gregorio: Un antico e venerabile Padre, Dionigi l’Areopagita,
dice invece che è tra gli Angeli che sono di rango inferiore che ci sono alcuni
che vengono inviati per disimpegnare qualche missione visibile o invisibile,
mentre coloro che sono di scala superiore non sono impegnati per nessuna
commissione esterna. Quindi gli Angeli vedono sempre il volto del Padre; e
tuttavia vengono a noi poiché escono fuori verso di noi con la presenza
spirituale; e ciò nonostante rimangono nel luogo da dove uscirono con la
contemplazione interna; e non escono fuori dalla visione divina in modo da
rimanere privati dal godimento della contemplazione interna.
Ilario: Quotidianamente gli Angeli offrono a Dio le orazioni
di coloro che devono essere salvati per mezzo di Cristo. Di conseguenza è molto
pericoloso disprezzare colui i cui desideri e petizioni giungono per mezzo del
servizio e il ministero degli Angeli al Dio eterno e invisibile.
Ilario: Con una sola pecora si intende l’uomo, e con l’uomo
tutto il genere umano, e tutto il genere umano si perse nell’errore di un solo
Adamo. Da ciò deriva che colui che cerca l’uomo è Cristo, e le novantanove
pecore che lascia sono la moltitudine di tutti quelli che si rallegrano nel
cielo.
Beda [Anselmo]: Il Signore trovò la pecora quando restaurò l’uomo;
e vi fu in cielo maggiore gioia per la pecora trovata che per le altre
novantanove, poiché c’è più motivo per lodare Dio nella restaurazione degli
uomini che nella creazione degli Angeli. Dio creò mirabilmente gli Angeli, però
più mirabilmente restaurò l’uomo.
Gregorio: Dobbiamo considerare che il Signore confessa che
si rallegra di più per la conversione dei peccatori che per la stabilità dei
giusti, è perché quelli che hanno la sicurezza di non aver commesso peccati
gravi spesso sono pigri nel compiere i doveri più elevati, mentre al contrario
quelli che hanno coscienza di aver operato male per il sentimento del loro
dolore sono più infiammati nell’amore di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento