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venerdì 29 giugno 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 45-46


Ancora, il regno dei cieli è simile a un mercante che cerca perle preziose: trovata una perla di grande valore, se ne va e vende tutto quello che aveva e la compra.

Crisostomo: La predicazione evangelica non solo offre un gran guadagno come un tesoro, ma è anche preziosa come una perla; per questa ragione, dopo la parabola del tesoro, pone la parabola della perla. Nella predicazione, infatti, ci devono essere due cose, cioè stare separati dagli affari della terra e stare sempre vigilanti, il che è designato dalla marcatura. Infatti la verità è una e non è divisa: per questo parla di una sola perla trovata. E come chi possiede la perla comprende che è ricco, mentre gli altri non se ne rendono conto, poiché ha la perla, che è piccola, nascosta nella mano, così accade nella predicazione del Vangelo: quelli che la posseggono sanno che sono ricchi, mentre gli infedeli che non possiedono questo tesoro ignorano le nostre ricchezze. 

Girolamo: Per perle preziose si possono anche intendere la legge e i Profeti. Ascoltate dunque, Marcione e Manicheo, che la legge e i Profeti sono perle preziose. La più preziosa però è una sola, la scienza del Salvatore, il mistero della sua passione e della sua risurrezione. E quando l’uomo che commercia, simile all’Apostolo Paolo, l’ha trovata, disprezza come se fossero scoria i misteri della legge e dei Profeti, e le antiche pratiche, nelle quali senza colpa propria era vissuto, al fine di guadagnare Cristo; non perché la scoperta della perla preziosa sia una condanna delle vecchie perle, ma perché, in confronto con essa, ogni altra gemma è di minor valore.

martedì 12 giugno 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetto 44


Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutte le cose che ha e compra quel campo.

Crisostomo: Le parabole che il Signore aveva posto in precedenza sul lievito e sulla senapa si riferiscono alla virtù della predicazione evangelica, che ha sottomesso tutto il mondo; ora invece, per mostrare la sua preziosità e magnificenza, propone le parabole del tesoro e della perla.

Gregorio: Il tesoro nascosto nel campo è il desiderio del cielo, e il campo nel quale si nasconde il tesoro è l’insegnamento e lo studio delle cose divine. Questo tesoro, quando lo trova, l’uomo lo nasconde, cioè al fine di conservarlo, poiché colui che non lo nasconde dalle lodi umane non può difendere il desiderio delle cose celesti agli spiriti maligni; poiché questa vita è come il cammino che ci conduce alla patria, e gli spiriti maligni, alla maniera di certi borseggiatori, stanno continuamente in agguato sul nostro cammino, e desiderano depredare quelli che portano pubblicamente nel cammino questo tesoro. E dico questo non perché il nostro prossimo non veda le nostre opere, ma in modo che non cerchiamo le lodi esteriori in ciò che facciamo. Il regno dei cieli, poi, viene paragonato con le cose della terra perché l’anima si elevi dalle cose conosciute a quelle sconosciute, e dall’amore delle cose visibili all’amore di quelle invisibili.
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