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martedì 12 giugno 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetto 44


Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutte le cose che ha e compra quel campo.

Crisostomo: Le parabole che il Signore aveva posto in precedenza sul lievito e sulla senapa si riferiscono alla virtù della predicazione evangelica, che ha sottomesso tutto il mondo; ora invece, per mostrare la sua preziosità e magnificenza, propone le parabole del tesoro e della perla.

Gregorio: Il tesoro nascosto nel campo è il desiderio del cielo, e il campo nel quale si nasconde il tesoro è l’insegnamento e lo studio delle cose divine. Questo tesoro, quando lo trova, l’uomo lo nasconde, cioè al fine di conservarlo, poiché colui che non lo nasconde dalle lodi umane non può difendere il desiderio delle cose celesti agli spiriti maligni; poiché questa vita è come il cammino che ci conduce alla patria, e gli spiriti maligni, alla maniera di certi borseggiatori, stanno continuamente in agguato sul nostro cammino, e desiderano depredare quelli che portano pubblicamente nel cammino questo tesoro. E dico questo non perché il nostro prossimo non veda le nostre opere, ma in modo che non cerchiamo le lodi esteriori in ciò che facciamo. Il regno dei cieli, poi, viene paragonato con le cose della terra perché l’anima si elevi dalle cose conosciute a quelle sconosciute, e dall’amore delle cose visibili all’amore di quelle invisibili.

Agostino: Questo tesoro nascosto nel campo sono i due Testamenti che si trovano nella Chiesa; quando qualcuno arriva a comprenderne qualche parte, avverte che si trovano in essi anche grandi cose occulte; e se ne va, e vende quanto possiede e li compera, cioè compera con il disprezzo delle cose temporali la tranquillità per essere ricco della conoscenza di Dio.

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