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venerdì 30 settembre 2022

San Girolamo - Vita Cristiana

Dalla Lettera 96.

Carissimi fratelli: ora che abbiamo rigettato le dottrine perverse e che abbiamo scartato i trabocchetti dei passi della Scrittura che chiamano apocrifi, ossia segreti («non ho parlato in segreto», dice invece il Signore),rinnovo ancora a più riprese l’invito di celebrare le feste della passione del Signore. Conformiamoci in ogni circostanza alla sua bontà; emendiamoci degli errori facendo penitenza; preghiamo per i nostri nemici ed eleviamo suppliche per coloro che parlano male di noi, seguendo l’esempio di Mosè che con le sue preghiere cancellò la colpa della sorella che sparlava di lui. Laviamo le macchie dei nostri peccati con l’olio dell’elemosina. Quando succede che ci viene affidato un potere giudiziale, ed è affidato a noi il processo di nostri fratelli in lite tra di loro, non lasciamoci influenzare dalle persone, ma dai fatti in se stessi. Qualcuno sta andando in rovina o si trova sotto prova? Anche noi mettiamoci sul suo stesso piano, spinti dall’affetto. Le leggi siano regolate dalla verità. La nostra carità sia incline alla misericordia, non insultando chi pecca, ma avendo compassione, perché è facile scivolare nei vizi, e la fragilità della natura umana deve far temere a ciascuno quanto scorge in un altro. Ma al di sopra di tutto questo, con l’anima piena di timore, conserviamo la pietà verso Dio, che rappresenta il culmine e la corona delle virtù; esecriamo il politeismo, e professiamo l’unica e indivisa natura del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nella quale siamo stati battezzati ed abbiamo ricevuto la vita eterna. E se la clemenza di Dio ce lo concederà, meriteremo di celebrare la Pasqua del Signore con gli angeli.

giovedì 29 settembre 2022

Cartone Animato - San Valentino

Breve cartone animato sulla vita di San Valentino di Terni considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.

 

Beato Giacomo Mestre Iborra

Giacomo nacque a Rafelbuñol in Valencia. Entrò nell'Ordine dei Cappuccini il 7 giugno 1925 e cambiò il suo nome in Fray Santiago de Rafelbuñol, fu poi ordinato sacerdote a Roma il 26 marzo 1932. Conseguì la laurea di Dottore in Teologia presso l'Università Gregoriana di Roma. Nella sua provincia fu vicerettore del seminario serafico di Massamagrell.

Quando il seminario dovette chiudere, si prese cura di salvare i seminaristi e poi si rifugiò nella sua casa paterna a Rafelbuñol. Il 26 settembre 1936 fu arrestato. Si era presentato spontaneamente davanti al Comitato offrendosi in cambio della libertà dei suoi otto fratelli e di suo padre. In carcere ascoltò la confessione di tutti. Nella notte tra il 28 e il 29 fu fucilato insieme ai suoi otto fratelli e a suo padre. Fu beatificato l'11 marzo 2001 da San Giovanni Paolo II.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Gilet vicino a Valencia in Spagna, beato Giacomo Mestre Iborra, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che, durante la persecuzione contro la fede, versò il sangue per Cristo.

Video. La Vita Monastica in 3 Minuti

Video con immagini suggestive della vita monastica dell'Abbazia di Sainte-Madeleine du Barroux: Ora et labora, Prega e Lavora. 

 

 

domenica 25 settembre 2022

Beato Marco Criado di Andujar

Sembra che Marco, nato il 25 aprile 1522, ad Anclújar, a nord est di Cordova nella Spagna meridionale, sia stato un bambino dotato, per non dire precoce, con un sentimento religioso molto sviluppato. A soli quattordici anni, chiese di entrare nell'Ordine trinitario, che possedeva una casa nella sua città natale, e fu accettato. Dopo aver terminato il consueto corso di studi, fu ordinato sacerdote e poi inviato a predicare a Jaén e Ubeda, oltre che ad Andújar, ma dopo poco fu mandato in missione presso la diocesi di Gualix. L'intera zona era una roccaforte musulmana, fatto che non trattenne Marco, che lavorò instancabilmente per diffondere il Vangelo. Per breve tempo, fu cappellano a La Peza, l'ultimo dei suoi incarichi stabili.

giovedì 22 settembre 2022

San Giovanni Crisostomo - Mostraci, Signore, chi hai Designato


Dalle «Omelie sugli Atti degli Apostoli» di San Giovanni Crisostomo, Vescovo.
 (Om. 3, 1.2. 3; PG 60, 33-36, 38)
 
 

«In quei giorni, Pietro si alzò in mezzo ai fratelli e disse …» (At 1, 15). Dato che era il più zelante e gli era stato affidato da Cristo il gregge, e dato che era il primo nell’assemblea, per primo prende la parola: Fratelli, occorre scegliere uno tra noi (cfr. At 1, 21-22). Lascia ai presenti il giudizio, stimando degni d’ogni fiducia coloro che sarebbero stati scelti e infine garantendosi contro ogni odiosità che poteva sorgere. Infatti decisioni così importanti sono spesso origine di numerosi contrasti.

E non poteva essere lo stesso Pietro a scegliere? Certo che poteva, ma se ne astiene per non sembrare di fare parzialità. D’altra parte non aveva ancora ricevuto lo Spirito Santo. «Ne furono proposti, Giuseppe, detto Barsabba che era soprannominato Giusto, e Mattia» (At 1, 23). Non li presentò lui, ma tutti. Lui motivò la scelta, dimostrando che non era sua, ma già contemplata dalla profezia. Così egli fu solo l’interprete, non uno che impone il proprio giudizio.

Continua: Bisogna, dunque, che tra questi uomini che sono radunati con noi … (cfr. At 1, 21). Osserva quanta oculatezza richieda già nei testimoni, anche se doveva ancora venire lo Spirito. Egli comunque tratta con grande diligenza questa scelta.

Tra questi uomini, prosegue, che sono stati con noi tutto il tempo che visse tra noi il Signore Gesù. Parla di coloro che erano vissuti con Gesù, non quindi semplici discepoli. All’inizio molti lo seguivano: ecco perché afferma: Era uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e avevano seguito Gesù.

mercoledì 21 settembre 2022

Pdf. Padre Julio Meinvielle - La Predica Missionaria in Karl Rahner

Karl Rahner è un teologo, che ha acquisito grande notorietà questi ultimi anni. La sua teologia si distingue dalla sua fecondità in suscitare problemi la cui soluzione invece di soddisfare, produce malessere. Il suo problematicismo sistematico genera giustamente scetticismo. Dal canto suo, questo problematicismo denuncia un’evidente mancanza di chiari principi, i quali possono lasciar di essere tali e convertirsi in errori se gli si sposta dal luogo che gli corrisponde e gli si attribuisce un luogo e un significato preponderante.


Link Pdf Clicca Qui

lunedì 19 settembre 2022

Santa Pomposa di Cordova

Cittadina di Cordova, abbracciò con tutta la famiglia la vita religiosa nel monastero di. Penamelana. Desiderosa del martirio sull'esempio dell'amica S.Colomba, si presentò davanti al giudice confessandosi cristiana e maledicendo Maometto. Condannata a morte per decapitazione, subì la sentenza il 19 settembre 853. Le sue spoglie, gettate nel fiume, furono raccolte da alcuni soldati e sepolte nella sabbia. Dopo venti giorni vennero dissotterrate da alcuni monaci e trasferite nella basilica di S.Eulalia, dove rimasero presso la tomba di S.Colomba.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Pomposa, vergine e martire, che, durante la persecuzione dei Mori, fuggì di nascosto dal monastero di Peñamelaria dopo avere appreso del martirio di santa Colomba; giunta a Córdova, professò impavida davanti al giudice la sua fede in Cristo e, decapitata senza indugio con la spada davanti alle porte del palazzo, ottenne la palma del martirio.

sabato 17 settembre 2022

Santa Colomba di Cordova

La storia di questa martire è stata narrata da S. Eulogio di Cordova (11 mar.) in Memoriale Sanctorum, resoconto del martirio dei cristiani che subirono la persecuzione dell'850 in Spagna. Colomba era nata a Cordova, minore di tre figli. Sua sorella, Elisabetta, aveva fondato assieme al marito un convento doppio a Tàbanos, in cui si ritirarono con i loro figli. Suo fratello, Martino, era abate della parte del monastero destinata agli uomini, e ispirata dal loro esempio, Colomba, molto stimata per la sua santità, pur ammettendo che può essere un giudizio esagerato, decise di diventare monaca, ma fu ostacolata, almeno per un breve periodo, dalla madre vedova che desiderava per lei il matrimonio, ma che successivamente, dopo aver cominciato in ogni caso ad accorgersi dell'inutilità della sua opposizione, morì inaspettatamente. Colomba poté entrare nella congregazione di Tàbanos, ma nel 852, quando la persecuzione era già cominciata da un paio d'anni, la congregazione fu cacciata da Tàbanos e le monache si rifugiarono in un convento nei pressi di Cordova, vicino alla chiesa di S. Cipriano (16 set.).

martedì 13 settembre 2022

Contro l'Uso Politico della Droga, Firma Subito!

È molto più facile governare un popolo drogato, infiacchito e sballato. Alcune “coincidenze” sul traffico di droga internazionale e vicende geopolitiche recenti fanno pensare.

Di droga se ne parla fin dagli anni Settanta; e non si è mai venuto a capo di niente. Quindi perché dedicare a questo argomento un nuovo articolo? Per tentare di affrontare l’argomento da un punto di vista insolito; dall’idea, cioè, che la droga non sia altro che la continuazione della politica con altri mezzi (parafrasando, ovviamente, von Clausewitz).

Partiamo da un romanzo celeberrimo che i gentili Lettori avranno sicuramente in mente: Il mondo nuovo, di Huxley. Nella distopia dell’elitista britannico, le persone erano tenute schiave tramite una droga, il Soma, distribuita dal governo; ogni volta che una persona “pensava” o mostrava irritazione o scontentezza per una situazione, interveniva il Soma a ridare serenità e docilità al potere. Curiosamente ma non troppo, Soma era anche il nome di una bevanda sacrificale che, secondo le religioni vediche, aveva il potere di unire alle divinità. Fatto sta che Huxley ha dedicato gran parte della sua vita a studiare e diffondere sostanze psicotrope che, nelle sue intenzioni, avrebbero permesso all’umanità di compiere un ulteriore salto evolutivo. Tra i suoi interessi, ad esempio c’era l’uso dell’Lsd, la sostanza che mise fine al Free Speech Movement statunitense, ossia al movimento che contestava il potere politico e la guerra del Vietnam. Forse qualcuno ancora non sa che fu sicuramente la Cia a inondare di questa sostanza le comunità universitarie americana; era infatti l’agenzia a detenere il monopolio di fatto sull’Lsd.

lunedì 12 settembre 2022

San Giovanni Crisostomo - Sovrabbondo di Gioia in ogni Tribolazione

Dalle «Omelie sulla seconda lettera ai Corinzi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo.
(Om. 14, 1-2; PG 61, 497-499)


Paolo riprende il discorso sulla carità, moderando l’asprezza del rimprovero. Dopo avere infatti biasimato e rimproverato i Corinzi per il fatto che, pur amati, non avevano corrisposto all’amore, anzi erano stati ingrati e avevano dato ascolto a gente malvagia, mitiga il rimprovero dicendo: «Fateci posto nei vostri cuori» (2 Cor 7, 2), cioè amateci. Chiede un favore assai poco gravoso, anzi più utile a loro che a lui. Non dice «amate», ma con squisita delicatezza: «Fateci posto nei vostri cuori». Chi ci ha scacciati, sembra chiedere, dai vostri cuori? Chi ci ha espulsi? Per quale motivo siamo stati banditi dal vostro spirito? Dato che prima aveva affermato: «È nei vostri cuori invece che siete allo stretto» (2 Cor 6, 12), qui esprime lo stesso sentimento dicendo: «Fateci posto nei vostri cuori». Così li attira di nuovo a sé. Niente spinge tanto all’amore chi è amato quanto il sapere che l’amante desidera ardentemente di essere corrisposto.

«Vi ho già detto poco fa, continua, che siete nel nostro cuore per morire insieme e insieme vivere» (2 Cor 7, 3). Espressione massima dell’amore di Paolo: benché disprezzato, desidera vivere e morire con loro. Siete nel nostro cuore non superficialmente, in modo qualsiasi, ma come vi ho detto. Può capitare che uno ami, ma fugga al momento del pericolo: non è così per me.

sabato 10 settembre 2022

No ai "Cartoni Gay" per Bambini sulla RAI! Firma Subito!

I produttori del cartone “Peppa Pig” hanno inserito in una puntata una coppia di "due mamme lesbiche”.

Il movimento Lgbt, che aveva fatto pressione perché ciò accadesse, ha esultato alla notizia.

L’obiettivo è chiaro: influenzare le menti dei bambini sul fatto che si possano avere “due madri”, anche se ciò è naturalmente impossibile.

Due donne possono dotarsi di un figlio solo comprando il seme di uno sconosciuto e praticando la fecondazione artificiale.

Questa pratica si fonda sul commercio di gameti umani e viola il diritto fondamentale di un bambino di avere un papà.

In Italia “Peppa Pig” è trasmesso dalla RAI.

Firma questa petizione per chiedere alla RAI di non trasmettere l’episodio con con le “due mamme”, per non influenzare e confondere i bambini piccoli in modo molto pericoloso su un tema così ideologico.

 

Per Firmare la Petizione Clicca Qui

lunedì 5 settembre 2022

Pdf. Madre Teresa di Calcutta - Sorridere a Dio

Madre Teresa di Calcutta (nome di battesimo Agnese Gonxha), figlia di un droghiere albanese, è nata nel 1910 nella cittadina macedone di Skopje, tuttavia - ella scrive - «mi sento indiana fin nel più profondo dell'anima». Ha fondato le Missionarie della Carità, le quali dall'India si sono ormai diffuse in tutto il mondo. Come Madre Teresa, vestono un sari bordato d'azzurro e calzano sandali. Vivono povere tra i poveri, tra i malati, tra i moribondi. Nel 1979 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, per la sua dedizione ai poveri. È morta a Calcutta nel 1997. Nel suo libro scrive: «Alcune persone vennero a trovarmi a Calcutta e, prima di partire, mi pregarono: - Ci dica qualcosa che ci aiuti a vivere meglio. E io dissi loro: - Sorridete gli uni agli altri: sorridete a vostra moglie, a vostro marito, ai vostri figli, sorridetevi a vicenda; poco importa chi sia quello a cui sorridete; e questo vi aiuterà a crescere nell'amore reciproco. Allora uno di quelli mi domandò: - Lei è sposata? - Sì - risposi - e qualche volta trovo difficile sorridere a Lui! Ed è vero. Anche Gesù può essere molto esigente, ed è proprio quando egli è così esigente che è molto bello rispondergli con un gran sorriso». 

 

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sabato 3 settembre 2022

Archeologi Affermano di Aver Ritrovato Betsaida la Città Perduta degli Apostoli

Rilevamento delle lettere greche che compongono l’iscrizione rinvenuta in quella che è identificata come la «Chiesa degli Apostoli», nel sito di el-Araj, sulle sponde del lago di Tiberiade, agosto 2022. (foto Zachary Wong / EAEP)

Il ritrovamento di un mosaico bizantino recante un’iscrizione dedicata a san Pietro rafforza l’ipotesi che il sito archeologico di el-Araj sia proprio Betsaida, la città degli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, di cui si erano perse le tracce.

La stagione degli scavi 2022 sarà stata ancora più fruttuosa di quella del 2021. «Ci sarà un piccolo terremoto nel mondo cristiano», ha annunciato Steven Notley, direttore accademico delle ricerche, in un articolo di un blog pieno di suspense datato 8 agosto, l’ultimo giorno della sesta campagna di scavi nel sito di el-Araj, lungo la riva del Lago di Tiberiade.

Due giorni dopo, il 10 agosto, è giunto il comunicato stampa. Una grande iscrizione greca è stata rinvenuta nella basilica bizantina, che gli archeologi del Kinneret College, dal 2014 incaricati degli scavi nel sito di el-Araj, chiamano «la chiesa degli apostoli»  

Il medaglione che contiene l’iscrizione che fa esplicito
riferimento all’apostolo Pietro.

In linea con la tradizione bizantina dei mosaici dedicatori, l’iscrizione inizia nominando il donatore, un certo «Costantino servo di Cristo», prima di passare alla parte interessante: una richiesta d’intercessione al «capo e comandante degli apostoli celesti». Si tratta di un titolo «comunemente usato dai cristiani bizantini per riferirsi all’apostolo Pietro», precisa il comunicato.

giovedì 1 settembre 2022

San Pietro Crisologo - La Preghiera Bussa, il Digiuno Ottiene, la Misericordia Riceve

Dai “Discorsi” di San Pietro Crisologo, Vescovo (Disc. 43; PL 52, 320 e 322).

Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola, e ricevono vita l’una dall’altra.

Il digiuno è l’anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica.

Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda pietà, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. E’ un cattivo richiedente colui che nega agli altri quello che domanda per sé.

O uomo, sii tu stesso per te la regola della misericordia. Il modo con cui vuoi che si usi misericordia a te, usalo tu con gli altri. La larghezza di misericordia che vuoi per te, abbila per gli altri. Offri agli altri quella stessa pronta misericordia, che desideri per te.

Perciò preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un’unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un’unica offesa, un’unica preghiera sotto tre aspetti.

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