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lunedì 29 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 11-15



In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia una persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando poi nella casa salutatela dicendo: Pace a questa casa; e se quella casa sarà degna, la vostra pace verrà su di essa; ma se non ne sarà degna la vostra pace ritornerà a voi. E chiunque non vi riceverà né ascolterà i vostri discorsi, uscendo fuori dalla casa o dalla città scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più tollerabile di quella città.

Girolamo: Gli Apostoli, entrando in una nuova città, non potevano sapere chi avesse queste qualità: quindi l’ospite va scelto secondo la stima del popolo e il giudizio dei vicini, affinché la dignità dei predicatori non venga deturpata dalla cattiva fama di chi li ospita.

Crisostomo: Se il loro ospite è degno del Vangelo, questo verrà incontro ampiamente a tutti i loro bisogni, dal momento soprattutto che non gli si domanderà se non il necessario. Considera poi come, privandoli di tutto, ha dato loro tutte le cose, permettendo loro di rimanere nelle case di coloro a cui insegnavano. In tal modo infatti essi stessi venivano liberati dalle preoccupazioni, sia persuadendo gli altri che erano venuti solo per la loro salvezza, in quanto non portavano nulla e non chiedevano nulla più del necessario.

Girolamo: Con questa scelta dell’ospite è chiaro che costui non fa una grazia, ma la riceve e il fatto che si dica: se vi sia una persona degna, esprime assai bene il fatto che egli riceve una grazia piuttosto che darla.

Girolamo: Entrando nella casa salutatela dicendo: Pace a questa casa. Con ciò esprime velatamente il saluto secondo lo stile ebraico e siriaco; ciò che infatti viene detto in greco Chaire, e in latino Ave, in ebraico e in siriaco si dice Salemlach o Samalach, ossia la pace sia con te. Ora, ciò che comanda consiste in ciò: entrando invocate la pace sull’ospite, e per quanto sta in voi sedate le guerre della discordia. Se era nato un contrasto, avrete la ricompensa per la pace riportata; ma coloro che non hanno voluto averla avranno la guerra.

Ilario: Gli Apostoli salutano dunque la casa con un sentimento di pace, ma essi esprimono la pace piuttosto che donarla. La pace del Signore, che nasce dalle viscere della sua misericordia, non verrà sugli abitanti di una casa se non quando essi se ne sono mostrati degni; e se questa casa non merita di riceverla, questa pace non lascerà uscire il suo mistero dalla coscienza degli Apostoli nella quale egli l’ha racchiusa. Solo la maledizione eterna resta a coloro che hanno rigettato i precetti di Cristo, e questa maledizione è loro annunciata dalla partenza degli Apostoli, e dal fatto che uscendo scuotano la polvere dai loro piedi; per cui segue: E chiunque non vi riceverà né ascolterà i vostri discorsi, uscendo fuori dalla casa o dalla città scuotete la polvere dai vostri piedi. Sembra infatti che vi sia una comunione fra chi sta nel luogo e il luogo. Quindi tutto ciò che appartiene a quella casa, scossa la polvere dai piedi, viene lasciato, e il giorno in cui gli Apostoli siederanno a giudicare non otterranno nella per la loro salvezza.

Rabano: Coloro dunque disprezzano il loro insegnamento volgono a testimonianza per la propria condanna i travagli, i pericoli e i fastidi di tante preoccupazioni. Coloro invece che accetteranno la loro parola sapranno trovare delle lezioni di umiltà nelle pene e nelle angosce che per essi hanno sopportato quelli che li hanno evangelizzati.

Girolamo: In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più tollerabile di quella città. Poiché agli abitanti di Sodoma e Gomorra non fu predicato; costoro invece, pur avendo ricevuto la predicazione, non accolgono il Vangelo.

Remigio: Oppure perché gli abitanti di Sodoma e di Gomorra, pur tra i vizi della carne, furono ospitali, anche se non ricevettero degli ospiti pari agli Apostoli.


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