Ai nostri giorni, molte persone pensano erroneamente
che l'aborto sia un problema eminentemente «politico» o «religioso». In
realtà, non è così. Prima ancora, esso è un problema scientifico e,
specificamente, un problema biologico. L'autorità scientifica che può
dirci con certezza quando ha inizio la vita umana è la biologia. Ma
spesso, le ultime persone consultate quando si cerca una risposta a
questo riguardo sono proprio i biologi. Questa branca della scienza
moderna è giunta ad una conclusione chiara, cristallina: la vita umana
comincia al momento del concepimento. Si tratta di un fatto scientifico,
non di una filosofia, di una speculazione, di un'opinione, di una
congettura o di una teoria. Oggi, l'evidenza che la vita umana inizia
fin dal concepimento è un fatto così ben documentato che nessuno
scienziato intellettualmente onesto e informato o un medico possono
negarlo.
Nell'ottobre del 1971, un gruppo composto da 220 medici, scienziati e stimati professori sottoposero un fascicolo amicus curiæ
alla Corte Suprema. Essi dimostrarono alla Corte come la scienza
moderna aveva già stabilito da tempo che la vita della creatura umana è
un continuum, e che il bambino non nato, fin dal momento del
concepimento, dev'essere considerato una persona come la madre. Il
documento serviva a comprovare «come in modo chiaro e conclusivo la
scienza moderna - l'embriologia, la fetologia, la genetica, la
perinatologia e tutta la biologia - conferma l'umanità del bambino non
nato».
Ad esempio, «nella settima settimana di gestazione, (il bambino non nato) ha già tutte le caratteristiche esterne familiari e tutti gli organi interni dell'adulto [...]. Il
cervello in configurazione è già come quello di un adulto, ed emette
gli impulsi che normalmente coordinano la funzione degli altri organi.
Il cuore batte vigorosamente. Lo stomaco produce gli acidi digestivi. Il
fegato produce le cellule sanguigne e i reni iniziano a funzionare
estraendo acido urico dal sangue del bambino [...]. I muscoli delle
braccia e del corpo sono già in grado di funzionare. Dopo l'ottava
settimana [...], è già presente tutto ciò che ci sarà nel bambino giunto
al termine dell'epoca gestazionale». Questo breve documento provò scientificamente oltre ogni dubbio che la vita di un essere umano comincia fin dal concepimento.
Keith
L. Moore è professore e presidente del Dipartimento di Anatomia
all'Università di Toronto, Facoltà di Medicina. Il suo libro The Developing Human: Clinically Oriented Embryology («La
creatura umana in sviluppo: embriologia clinicamente orientata»), è
ampiamente utilizzato durante i corsi intensivi di embriologia medica.
Questo testo asserisce: «I processi mediante i quali un bambino si sviluppa da una sola cellula sono miracolosi [...].
Lo sviluppo umano è un processo continuo che inizia quando un ovulo
viene fecondato da uno spermatozoo. La crescita e la differenziazione
trasformano lo zigote, un'unica cellula [...], in un essere umano adulto multicellulare».
Il riferimento a «processi miracolosi» in un testo scolastico non è
affatto sorprendente. Anche un solo filamento di DNA di una cellula
umana contiene informazioni equivalenti ad una biblioteca di circa 1.000
volumi. Secondo il Dr. Hymie Gordon, genetista capo alla Mayo Clinic,
la complessità dello stesso zigote «è così grande che va oltre la nostra comprensione».
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