Il tempo dopo la venuta di Gesù Cristo non è
più tempo di timore, ma tempo d'amore, poiché si è veduto un Dio morire
per noi. Nell'antica legge, prima che il Verbo s'incarnasse, potea
l'uomo dubitare se Dio l'amasse con tenero amore, ma dopo averlo veduto
morire dissanguato e vilipeso su d'un patibolo infame, non possiamo più
dubitare ch'egli ci ami con tutta la tenerezza. E chi mai potrà arrivare
a comprendere qual eccesso d'amore sia stato mai questo del Figlio di
Dio, di voler egli pagar la pena de' peccati nostri?
Chi
potrà poi amare altr'oggetto che Gesù, vedendolo morire fra tanti
dolori e disprezzi, affine di cattivarsi il nostro amore? Un divoto
solitario pregava Dio ad insegnargli che cosa potesse fare per amarlo
perfettamente; gli rivelò il Signore che per giungere al suo perfetto
amore non vi era esercizio più atto che meditare spesso la sua Passione.
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