Gli archeologi hanno scoperto una
maestosa abitazione databile all’XI scolo a.C. in un sito denominato Tel Eton, in Israele: alcune
caratteristiche suggeriscono che il Regno Unito di Israele, governato prima dal
re David e poi da Salomone, come riportato sul Libro Sacro biblico,
effettivamente esistesse.
Gli archeologi che hanno
realizzato lo scavo archeologico hanno pubblicato un articolo online lo scorso
13 marzo sulla rivista della Cambridge
University Press, Radiocarbon, confermando la datazione e le
caratteristiche della struttura, fortemente legate a un’entità governativa
potente.
Secondo la Bibbia, il Regno Unito
di Israele sarebbe crollato dopo la morte di re Salomone, un evento che alcuni
storici ritengono si sia verificato intorno al 930 a.C. Dopo questo crollo,
Israele sarebbe stata divisa in due regni ebrei rivali: quello di Giuda, con
capitale Gerusalemme, a sud; quello di Israele, a nord di Gerusalemme, con
capitale Samaria.
L’esistenza della monarchia
assoluta unica è un dibattito tra archeologi e storici che dura da decenni.
Poche sono le fonti scritte, rinvenute in Israele, che risalgono alla presunta
monarchia e secondo alcuni studiosi i resti archeologici superstiti indicano
che non esisteva una potente monarchia unita. Una delle fonti più famose è il
celebre testo egiziano, un grande blocco di granito conosciuto come Stele di
Merenptah o Stele della Vittoria di
Merenptah o Stele d’Israele, che menziona una campagna militare realizzata dal
figlio di Ramses II, Merenptah appunto, in cui ha sconfitto il popolo di
Israele nel suo quinto anno di regno (1209-1208), menziona brevemente il nome
“Israele”.
L’abitazione, oggetto di quest articolo, è stata scavata tra il 2006 e il 2015, è su due piani e realizzata con pietre bugnate. Il piano terra misura circa 230 metri quadrati e Avraham Faust, un professore di archeologia all‘Università di Bar-Ilan che conduce scavi a Tel Eton, indica essere la sezione più antica della struttura collocabile a circa 3.000 anni fa. La struttura si trova nella parte più alta di una collina, in una zona che domina terreni agricoli e strade sottostanti ed è stata probabilmente occupata da un alto funzionario.
Prima che iniziasse la costruzione dell’abitazione, un calice databile al XIII secolo a.C. è stato sepolto in quello che potrebbe definirsi un deposito di fondazione. Per confermare la datazione della costruzione della struttura, gli studiosi hanno esaminato quattro elementi con il metodo del radiocarbonio: un frammento di carbone trovato nel calice, un altro frammento di carbone trovato tra i resti di un pavimento sopra il calice, due noccioli di olive trovati all’interno dei resti del pavimento della casa.
La casa è orientata a est ed è suddivisa in quattro aree: tre lunghi ambienti nella parte anteriore e un altro ambiente lungo nella parte posteriore, perpendicolare ai primi. le popolazioni israelite hanno sovente edificato costruzioni abitative con queste specifiche caratteristiche dettate, qunque, da un potere centrale, rafforzando la tesi che la monarchia unita esistesse e avrebbe avuto un certo grado di potere anche a Tel Eton.
Secondo gli studiosi, inoltre, l’esistenza del Regno Unito di Israele si attesterebbe anche nei meri resti architettonici del complesso: il sito fortificato di Tel Eton, compresa la possente abitazione, è stato distrutto dagli Assiri durante l’VIII secolo a.C. Le tracce della distruzione assira sono evidenti tra i resti archeologi ma gli studiosi hanno faticato non poco per individuare le precedenti fasi fino a quella del della fine del II millennio a.C.
Israel Finkelstein, professore all’Università di Tel Aviv che ha scritto ampiamente sul dibattito del Regno Unito di Israele, ha espresso scetticismo riguardo ai risultati pubblicati.
Due dei quattro campioni utilizzati per la datazione al radiocarbonio sono i noccioli di olive che secondo lo studioso provengono dai riempimenti involontari accumulatisi sulla superficie del pavimento prima che il pavimento si sfaldasse completamente e, quindi, non avrebbero alcuna importanza per la datazione dell’edificio. Secondo Finkelstein, elementi organici come i noccioli di olive non dovrebbero essere analizzati per fornire prove di una datazione perché sono reperti che inquinano il sistema di datazione…
La polemica montata da Finkelstein trova risposta in Faust che si aspettava che alcuni archeologi fossero critici sull’uso dei risultati delle analisi del materiale trovato nei resti delle pavimentazioni. Ma, dal canto suo, ribatte che le datazioni al radiocarbonio dei noccioli e dei frammenti di carbone di legna convergono verso il X secolo a.C., rafforzando la conclusione che la struttura sia stata edificata oltre 3.000 anni fa.
Dal conto nostro, nel goderci le splendide immagini del sito, attendiamo risultati sempre più certi!
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Fonte: https://www.danielemancini-archeologia.it/abitazione-di-3000-anni-conferma-testi-biblici/
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