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giovedì 9 agosto 2018

Matteo, Capitolo 14, Versetti 15-21


Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: Il luogo è deserto e l’ora è già passata; congeda la folla perché vada nei villaggi e si compri da mangiare». Ma Gesù disse loro: Non è necessario che vadano, date voi loro da mangiare. Gli risposero: Non abbiamo qui se non cinque pani e due pesci. Disse loro: Portatemeli qua. E dopo aver comandato alla folla di sedersi sull'erba, presi i cinque pani e i due pesci, guardando verso il cielo benedisse, spezzò e diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. E tutti mangiarono e furono saziati. E presero gli avanzi, dodici ceste piene di pezzi avanzati. Il numero di quelli che avevano mangiato era di cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Crisostomo: Ciò che dimostra la fede delle folle è che, nonostante i disagi della fame, attendevano il Signore fino alla sera. Per cui segue: Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: Il luogo è deserto e l’ora è già passata. Il Signore, che stava per dar loro da mangiare, aspettava che glielo chiedessero, per farci capire che non fa egli per primo i miracoli, ma dopo che gli sono stati chiesti. Ma nessuno della moltitudine si avvicina a lui, poiché lo veneravano troppo, e la sua presenza faceva loro dimenticare gli stimoli della fame. […]

Disse loro: Portatemeli qui. Crisostomo: […] Ma perché non produce i pani dal nulla per alimentare la moltitudine? Senza dubbio per chiudere la bocca a Marcione e ai Manichei, che guardavano alle creature come cose estranee a dio, e per manifestare attraverso le sue opere che tutto ciò che è visibile è opera e creazione sua; e farci vedere in questa maniera che egli è colui che dà i frutti, e colui che disse al principio del mondo (Gen 1,1): <<Che la terra germogli erba verde>>, poiché non è minore opera di questa quella che ora sta per fare: infatti, indubbiamente, non è opera più piccola l’alimentare con cinque pani e due pesci una moltitudine tanto numerosa, dal fare che la terra produca frutti e le acque rettili e altri esseri animati.

e diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. Crisostomo: In questo modo non solo il Signore onorò i suoi discepoli, ma volle che alla vista di questo miracolo non fossero increduli e non lo dimenticassero dopo che si era verificato, dato che avevano come testimoni di esso le loro stesse mani. Per questo lascia che la gente senta in primo luogo la necessità della fame, e che i suoi discepoli si avvicinino e lo interroghino; e ricevette i pani dalle loro stesse mani perché fossero molte le prove del miracolo che faceva, e avessero molti motivi per raccontarlo. […]

Rabano: Scrivendo di questo miracolo, Giovanni premise che era vicina la Pasqua; Matteo e Marco invece ricordano che il miracolo avvenne subito dopo l’uccisione di Giovanni Battista; da ciò si deduce che questi fu decapitato essendo imminente la festa di Pasqua, e l’anno seguente, tornando il tempo di Pasqua, si compì il tempo della passione del Signore.

Remigio: Con il tramonto del sole di giustizia, con la sera si designa la morte del Signore; poiché dopo che quel vero sole tramontò sulla croce, saziò gli affamati. Oppure, con la sera viene designata l’ultima età del mondo, nella quale il Figlio di Dio, venendo, ristorò le folle che credevano in lui.

Ilario: Gli Apostoli, dunque, offrirono per prime queste cose in cui ancora stavano, però da esse nacque la predicazione del Vangelo per la maggior abbondanza della sua virtù. Dopo di ciò fa sedere sull’erba il popolo, che già non è adagiato in terra, ma appoggiato sulla legge; e come la terra è tappezzata con l’erba, così ognuno si siede sui frutti della sua opera come sopra un tappeto.


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