Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: Il luogo
è deserto e l’ora è già passata; congeda la folla perché vada nei villaggi e si
compri da mangiare». Ma Gesù disse loro: Non è necessario che vadano, date voi loro
da mangiare. Gli risposero: Non abbiamo qui se non cinque pani e due pesci. Disse
loro: Portatemeli qua. E dopo aver comandato alla folla di sedersi sull'erba,
presi i cinque pani e i due pesci, guardando verso il cielo benedisse, spezzò e
diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. E tutti
mangiarono e furono saziati. E presero gli avanzi, dodici ceste piene di pezzi
avanzati. Il numero di quelli che avevano mangiato era di cinquemila uomini,
senza contare le donne e i bambini.
Crisostomo: Ciò che dimostra la fede delle folle è che, nonostante
i disagi della fame, attendevano il Signore fino alla sera. Per cui segue: Venuta la sera, gli si avvicinarono i suoi
discepoli dicendo: Il luogo è deserto e l’ora è già passata. Il Signore,
che stava per dar loro da mangiare, aspettava che glielo chiedessero, per farci
capire che non fa egli per primo i miracoli, ma dopo che gli sono stati
chiesti. Ma nessuno della moltitudine si avvicina a lui, poiché lo veneravano
troppo, e la sua presenza faceva loro dimenticare gli stimoli della fame. […]
Disse loro: Portatemeli qui. Crisostomo:
[…] Ma perché non produce i pani dal nulla per alimentare la moltitudine? Senza
dubbio per chiudere la bocca a Marcione e ai Manichei, che guardavano alle
creature come cose estranee a dio, e per manifestare attraverso le sue opere
che tutto ciò che è visibile è opera e creazione sua; e farci vedere in questa
maniera che egli è colui che dà i frutti, e colui che disse al principio del
mondo (Gen 1,1): <<Che la terra
germogli erba verde>>, poiché non è minore opera di questa quella che ora
sta per fare: infatti, indubbiamente, non è opera più piccola l’alimentare con
cinque pani e due pesci una moltitudine tanto numerosa, dal fare che la terra
produca frutti e le acque rettili e altri esseri animati.
e diede ai discepoli i pani, e i discepoli li diedero alle folle. Crisostomo: In questo modo non
solo il Signore onorò i suoi discepoli, ma volle che alla vista di questo
miracolo non fossero increduli e non lo dimenticassero dopo che si era
verificato, dato che avevano come testimoni di esso le loro stesse mani. Per
questo lascia che la gente senta in primo luogo la necessità della fame, e che
i suoi discepoli si avvicinino e lo interroghino; e ricevette i pani dalle loro
stesse mani perché fossero molte le prove del miracolo che faceva, e avessero
molti motivi per raccontarlo. […]
Rabano: Scrivendo di questo miracolo, Giovanni premise che era
vicina la Pasqua; Matteo e Marco invece ricordano che il miracolo avvenne
subito dopo l’uccisione di Giovanni Battista; da ciò si deduce che questi fu
decapitato essendo imminente la festa di Pasqua, e l’anno seguente, tornando il
tempo di Pasqua, si compì il tempo della passione del Signore.
Remigio: Con il tramonto del sole di giustizia, con la sera
si designa la morte del Signore; poiché dopo che quel vero sole tramontò sulla
croce, saziò gli affamati. Oppure, con la sera viene designata l’ultima età del
mondo, nella quale il Figlio di Dio, venendo, ristorò le folle che credevano in
lui.
Ilario: Gli Apostoli, dunque, offrirono per prime queste
cose in cui ancora stavano, però da esse nacque la predicazione del Vangelo per
la maggior abbondanza della sua virtù. Dopo di ciò fa sedere sull’erba il
popolo, che già non è adagiato in terra, ma appoggiato sulla legge; e come la
terra è tappezzata con l’erba, così ognuno si siede sui frutti della sua opera
come sopra un tappeto.
Nessun commento:
Posta un commento