E avvenne che dopo che Gesù ebbe terminato queste parabole, partì di là
e venendo nella sua patria insegnava ad essi nelle loro sinagoga, così che si
meravigliavano e dicevano: Da dove mai vengono a costui questa sapienza e
questi miracoli? Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama
Maria, e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e Simone e Giuda? E le sue sorelle
non sono tutte fra noi? Da dove dunque gli vengono dunque tutte queste cose? E
si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Non vi è profeta senza onore se
non nella sua patria e nella sua casa. E non fece li molti miracoli, a causa
della loro incredulità.
Crisostomo: E’ Nazaret il paese che qui Gesù chiama la sua
patria: infatti non fece in esso molti miracoli, come si dice più sotto, mentre
è Cafarnao il luogo dove li fece; però è a Nazaret che espose la sua dottrina,
la quale causò non minore ammirazione che i miracoli.
Girolamo: Mirabile stoltezza dei Nazareni! Si meravigliano
del fatto che la sapienza possegga la sapienza, e il potere il potere. Perciò
viene subito l’errore, poiché essi guardano a Gesù come al figlio di un
falegname.
Crisostomo: Sotto tutti gli aspetti, dunque, erano insensati,
svilendolo in base a colui che pensavano che fosse suo padre, sebbene
conoscessero dalla storia antica molti esempi di uomini nobili i cui genitori
erano di bassa estrazione. Davide era figlio di un contadino, Iesse, Amos di un
pastore, ed egli stesso fu anche pastore; e precisamente per questo aveva più
merito, poiché nonostante l’umiltà di suo padre diceva cose tanto sublimi. E
questo fa intendere con tutta chiarezza ciò che egli era, in quanto non
risultava dall’educazione umana, ma dalla grazia di Dio.
Ilario: Era figlio di un artigiano, che vince la resistenza
del ferro con il fuoco, dissolve tutto il potere del mondo con l’ardore del
giudizio, dà forma per l’utilità dell’uomo a tutta la materia, cioè plasma la
forma dei nostri corpi per le diverse funzioni delle membra, e per tutte le
opere della vita eterna.
Girolamo: Vengono qui chiamati fratelli del Signore i figli
della sua zia materna, Maria di Cleofa, moglie di Alfeo e madre di Giacomo e
Giuseppe. E venne anche detta madre di Giacomo il minore.
Agostino: Non c’è da meravigliarsi se coloro che ritenevano
Giuseppe padre del Signore chiamassero fratelli tutti coloro che erano della
parentela non solo di Maria, ma anche di Giuseppe.
E si scandalizzavano di lui. Girolamo:
Questo errore dei Giudei è la causa della nostra salvezza e la condanna degli
eretici: tanto infatti ritenevano un uomo Gesù Cristo, da ritenerlo il figlio
del falegname.
Ilario: Il Signore dichiara che il Profeta è senza onore
nella propria patria poiché egli doveva essere condannato in Giudea alla
sentenza della croce, e poiché la virtù di Dio sta solo tra i fedeli: e si astiene
dal fare miracoli tra di essi a causa della loro incredulità.
Crisostomo: Se però l’ammirazione proveniva a lui dai
miracoli, perché non ne ha fatti molti? Poiché non cercava di apparire, ma di
essere utile agli altri. Non essendoci questo, disprezzò ciò che riguardava lui
stesso, per non aumentare la loro pena. Perché dunque ne ha fatti alcuni?
Affinché non dicessero: se avesse fatto dei miracoli, certamente avremmo
creduto.
Girolamo: Si può anche intendere in altro modo, dicendo che
Gesù è disprezzato nella sua casa e nella sua patria, cioè presso il popolo
Giudeo; e per questo fece lì pochi miracoli, in modo che non divenissero
completamente inescusabili; compie però ogni giorno miracoli più grandi per
mezzo degli Apostoli, non tanto nella guarigione dei corpi quanto alla salvezza
delle anime.
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