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sabato 4 agosto 2018

Matteo, Capitolo 13, Versetti 53-58


E avvenne che dopo che Gesù ebbe terminato queste parabole, partì di là e venendo nella sua patria insegnava ad essi nelle loro sinagoga, così che si meravigliavano e dicevano: Da dove mai vengono a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria, e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove dunque gli vengono dunque tutte queste cose? E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Non vi è profeta senza onore se non nella sua patria e nella sua casa. E non fece li molti miracoli, a causa della loro incredulità.

Crisostomo: E’ Nazaret il paese che qui Gesù chiama la sua patria: infatti non fece in esso molti miracoli, come si dice più sotto, mentre è Cafarnao il luogo dove li fece; però è a Nazaret che espose la sua dottrina, la quale causò non minore ammirazione che i miracoli.

Girolamo: Mirabile stoltezza dei Nazareni! Si meravigliano del fatto che la sapienza possegga la sapienza, e il potere il potere. Perciò viene subito l’errore, poiché essi guardano a Gesù come al figlio di un falegname.

Crisostomo: Sotto tutti gli aspetti, dunque, erano insensati, svilendolo in base a colui che pensavano che fosse suo padre, sebbene conoscessero dalla storia antica molti esempi di uomini nobili i cui genitori erano di bassa estrazione. Davide era figlio di un contadino, Iesse, Amos di un pastore, ed egli stesso fu anche pastore; e precisamente per questo aveva più merito, poiché nonostante l’umiltà di suo padre diceva cose tanto sublimi. E questo fa intendere con tutta chiarezza ciò che egli era, in quanto non risultava dall’educazione umana, ma dalla grazia di Dio.

Ilario: Era figlio di un artigiano, che vince la resistenza del ferro con il fuoco, dissolve tutto il potere del mondo con l’ardore del giudizio, dà forma per l’utilità dell’uomo a tutta la materia, cioè plasma la forma dei nostri corpi per le diverse funzioni delle membra, e per tutte le opere della vita eterna.

Girolamo: Vengono qui chiamati fratelli del Signore i figli della sua zia materna, Maria di Cleofa, moglie di Alfeo e madre di Giacomo e Giuseppe. E venne anche detta madre di Giacomo il minore.

Agostino: Non c’è da meravigliarsi se coloro che ritenevano Giuseppe padre del Signore chiamassero fratelli tutti coloro che erano della parentela non solo di Maria, ma anche di Giuseppe.

E si scandalizzavano di lui. Girolamo: Questo errore dei Giudei è la causa della nostra salvezza e la condanna degli eretici: tanto infatti ritenevano un uomo Gesù Cristo, da ritenerlo il figlio del falegname.

Ilario: Il Signore dichiara che il Profeta è senza onore nella propria patria poiché egli doveva essere condannato in Giudea alla sentenza della croce, e poiché la virtù di Dio sta solo tra i fedeli: e si astiene dal fare miracoli tra di essi a causa della loro incredulità. 

Crisostomo: Se però l’ammirazione proveniva a lui dai miracoli, perché non ne ha fatti molti? Poiché non cercava di apparire, ma di essere utile agli altri. Non essendoci questo, disprezzò ciò che riguardava lui stesso, per non aumentare la loro pena. Perché dunque ne ha fatti alcuni? Affinché non dicessero: se avesse fatto dei miracoli, certamente avremmo creduto.

Girolamo: Si può anche intendere in altro modo, dicendo che Gesù è disprezzato nella sua casa e nella sua patria, cioè presso il popolo Giudeo; e per questo fece lì pochi miracoli, in modo che non divenissero completamente inescusabili; compie però ogni giorno miracoli più grandi per mezzo degli Apostoli, non tanto nella guarigione dei corpi quanto alla salvezza delle anime.


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