Nel compleanno di Erode la figlia di Erodiade danzò nel mezzo e piacque
a Erode. Quindi questi con giuramento le promise di darle tutto ciò che gli avesse
chiesto. Ma essa, su indicazione dalle madre, disse: Dammi qui su un piatto la
testa di Giovanni Battista. Il re ne fu contristato, ma per il giuramento e per
quelli che erano a tavola con lui comandò che gli venisse, e fece decapitare
Giovanni nel carcere. La sua testa fu portata su un piatto e fu data alla
fanciulla che la diede a sua madre. E venendo i suoi discepoli presero il suo
corpo e lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Remigio: E’ necessario tenere presente che è costume non
solo delle donne ricche, ma anche di quelle povere, di educare le loro figlie
con tale modestia che a stento sono viste dagli estranei. Invece questa donna
impudica educò sua figlia con tanto poco pudore che non solamente non le
insegnò la modestia, ma le insegnò la danza. E non è meno degno di biasimo
Erode, il quale dimenticando che la sua casa era un palazzo reale, permise che
detta donna lo facesse diventare un teatro.
Girolamo: Io non scuso Erode per il fatto che commise
omicidio non volendolo e quasi costretto a causa del giuramento, poiché questo
stesso giuramento fu quello che preparò la morte; poiché se commise il crimine
a causa del giuramento, e gli fosse stata chiesa la morte di suo padre o di sua
madre, li avrebbe uccisi sì o no? Quindi doveva rifiutare nei riguardi del
Profeta quello che avrebbe rifiutato nei riguardi di se stesso.
Girolamo: Erodiade, temendo che Erode si pentisse, o
ritornasse all’amicizia con suo fratello Filippo, e il suo matrimonio
illegittimo terminasse col divorzio, dice a sua figlia che subito, nello stesso
convito, chieda la testa di Giovanni. Il sangue era il prezzo degno di una
danza.
Remigio: Il peccato conduce a un altro peccato più grave,
poiché colui che non strappa dal suo cuore un desiderio licenzioso, presto
arriva fino alla lussuria, e se non respinge la lussuria, discende fino al
crimine dell’omicidio.
Gregorio: Non è strano che causi una meraviglia profonda il
vedere che colui che fu pieno di spirito di profezia nel grembo di sua madre, e
che non ebbe alcuno superiore tra i figli di donna, sia incarcerato da degli
iniqui, sia decapitato per la danza di una ragazza, e un uomo di così tanta santità
muoia per il riso di una donna infame. Forse è per espiare qualche crimine della
sua vita passata che dovette soffrire una morte tanto disprezzata? No, poiché
se Dio opprime i suoi nelle cose piccole, è perché nello stesso tempo sta
vedendo il modo di premiarli nelle cose grandi. Da qui dobbiamo trarre la
conclusione su quanto grande sarà il castigo dei reprobi dal momento che in
questa maniera prova i giusti.
Gregorio: Giovanni non morì come confessore di Cristo, ma
come confessore della verità e della giustizia. Però, poiché la verità è
Cristo, giunse fino alla morte per Cristo in quanto verità.
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