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venerdì 7 aprile 2023

Marco, Capitolo 2, Versetti 1-12

Ed entrò ancora in Cafarnao dopo otto giorni e si udì che era nella casa e convennero molti, così che la casa non li conteneva nemmeno davanti alla porta, ed egli parlava loro. E giunsero a lui trasportando un paralitico che era portato da quattro persone. E non potendo portarglielo innanzi a causa della folla, scoperchiarono il tetto dove si trovava, e fatta un'apertura calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Avendo dunque Gesù visto la loro fede disse al paralitico: Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati. Ma vi erano seduti là alcuni scribi che pensavano in cuor loro: Perché costui parla così? Bestemmia. Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, dice loro: Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: Dire al paralitico: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Affinché dunque sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, disse al paralitico: Io ti dico: Alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua. E subito quello si alzò, e, sollevato il lettuccio e se ne andò davanti a tutti, così che tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: Non abbiamo mai visto alcunché di simile.


Beda: Bisogna certamente vedere che tanto vale presso Dio la fede propria di chiunque quanto li valse la fede altrui a che tutto l'uomo si levasse immediatamente, risanato interiormente ed esternamente, e per il merito di altri venissero rimessi gli errori altrui. Teofilatto: Vide anche la fede dello stesso paralitico: egli infatti non si sarebbe lasciato portare se non avesse avuto fiducia nella guarigione.

Beda: Prima di curare l'uomo della paralisi il Signore scioglie i vincoli dei peccati, per mostrare che egli era stato condannato con la dissoluzione degli arti a motivo dei legami delle colpe, e che non poteva essere risanato con il recupero delle membra malate prima prima dello scioglimento di quelli. Ammira poi l'umiltà: chiama figlio uno disprezzato e debole e con tutte le membra dissolte, che i sacerdoti non si degnavano di toccare; oppure lo chiama figlio poiché gli sono rimessi i suoi peccati.

Cirillo: Lo accusano di bestemmia, affrettando la sentenza di morte: era infatti comandato nella legge che chiunque dicesse una bestemmia contro Dio fosse punito con la morte. E gli imponevano ciò poiché si attribuiva il potere divino di rimettere i peccati; per cui si aggiunge: Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? Infatti solo il giudice di tutti ha il potere di rimettere i peccati.

Beda: È anche colui che rimette i peccati per mezzo di coloro ai quali attribuisce tale potere: e così si prova che Gesù è veramente Dio, i quale può rimettere i peccati come Dio. Erano dunque i Giudei che, pur credendo che Cristo sia anche Dio e possa rimettere i peccati, tuttavia non credono che Gesù sia il Cristo. Ma in modo molto più demenziale sbagliano gli Ariani, i quali, pur credendo che Gesù sia anche il Cristo, e, vinti dalle parole del Vangelo, non potendo negare che possa rimettere i peccati, tuttavia non temono di negare che sia Dio. Ma volendo egli salvare i perfidi, manifesta di essere Dio con la conoscenza delle cose occulte e con la potenza delle opere, infatti segue: Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, dice loro: Perché pensate così nel vostro cuore? Con ciò mostra di essere Dio, il quale può conoscere i segreti del cuore, e in un certo senso parla come tacendo: con la stessa maestà e potenza con cui vedo i i vostri pensieri, posso anche rimettere i peccati degli uomini.

Teofilatto: Ma sebbene i loro pensieri fossero stati rivelati, tuttavia rimangono insensibili, non riconoscendo che può rimettere i peccati chi conosce i loro cuori; per cui il Signore certifica la guarigione dell'anima con la guarigione del corpo, dimostrando l'invisibile con il visibile, ciò che è più difficile con ciò che è più facile, sebbene essi non credessero così. I Farisei infatti credevano che fosse più difficile sanare un corpo in quanto manifesto, piuttosto che l'anima, essendo il rimedio invisibile; così che pensavano in questo modo: ecco, cessa di curare il corpo, e cura l'anima invisibile; se però fosse più potente, avrebbe già curato il corpo e non sarebbe rifuggito nell'invisibile. Il Salvatore dunque, mostrando che può entrambe le cose, dice: Che cosa è più facile, come se dicesse: io, mediante la guarigione del corpo, che secondo la verità è più facile, ma a voi sembra più difficile, vi mostrerò la salute dell'anima, che è più difficile.

Crisostomo: E poiché è più facile dire che fare, era ancora più manifesta la contraddizione, perché l'opera non era ancora manifesta; per cui aggiunge: Affinché dunque sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere, ecc.., come se dicesse: poiché diffidate dalla parola, compirò l'opera, che confermava l'invisibile. A proposito poi dice: di rimettere i peccati sulla terra, per mostrare che aveva unito alla natura umana il potere della divinità con un'indivisibile unione, poiché, pur essendosi fatto uomo, tuttavia rimaneva il Verbo di Dio; e se viveva sulla terra in modo umano, tuttavia non gli era proibito fare dei miracoli, e conferire la remissione dei peccati: infatti l'umanità non diminuiva nulla delle proprietà della divinità, né la divinità impediva che il Verbo di Dio immutabilmente e veracemente divenisse Figlio dell'uomo secondo la carne.

Crisostomo: Il Signore prima ha curato ciò che era venuto a cercare, ossia l'anima, rimettendo i peccati, affinché, mentre i non credenti dubitavano, allora produca un'opera così che la parola sia confermata dall'opera e l'occulto dal manifesto, cioè la salute dell'anima sia mostrata dalla guarigione del corpo.

Beda: Sono quattro le virtù con le quali l'uomo si rialza con la fiducia della mente per meritare la guarigione, virtù che alcuni chiamano prudenza, fortezza, temperanza e giustizia. Desiderano presentare il paralitico a Cristo, ma sono impediti da ogni parte per la folla interposta; è quando l'anima è stata ritardata dall'ostacolo della vita precedente nel suo desiderio di essere rinnovata dalla grazia dall'alto, ed essa non può vincere l'ostacolo che gli pone la debolezza del corpo. Spesso, in mezzo alla dolcezza di una preghiera segreta e alla soavità dell'intrattenimento con Dio, interviene la folla dei pensieri che impedisce alla punta dell'anima di vedere Cristo. È per questo che non dobbiamo rimanere in questi luoghi bassi dove le folle si accalcano in tumulto, ma salire sul tetto, cioè desiderare la sublimità della Sacra Scrittura, e meditare la legge di Dio.

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