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giovedì 13 aprile 2023

Marco, Capitolo 2, Versetti 13-17

E Gesù uscì nuovamente verso il mare, e tutta la folla veniva da lui, e li ammaestrava. Nel passare vide Levi, il Figlio di Alfeo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». E alzandosi, lo seguì. E avvenne che, mentre stava a mensa a casa sua, molti pubblicani e peccatori sedessero a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. E gli scribi e i farisei, vedendo che mangiava con i pubblicani e i peccatori, dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia e beve con i pubblicani e i peccatori? Udito ciò, Gesù disse loro: Non i sani hanno bisogno del medico, ma i malati; infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Beda: Dopo che il Signore ebbe insegnato a Cafarnao, uscì verso il mare, per edificare non solo la vita civile degli uomini, ma anche predicare il Vangelo del Regno agli abitanti del mare, per insegnare loro a disprezzare le corrente fuggevole delle cose umane, e a superarla con la fermezza della fede. Teofilatto: Oppure dopo il miracolo esce verso il mare come volendo rimanere solo; ma la folla concorre nuovamente: affinché tu impari che quando fuggi la gloria, tanto essa ti segue. Passando po di là, il Signore chiamò Matteo.

Beda: Seguire è imitare: quindi, per poter imitare Cristo povero non camminando, ma con l'affetto, lasciò lasciò le cose proprie colui che era solito rapire quelle altrui. Non solo poi lasciò i guadagni delle tasse, ma evitò anche il pericolo che poteva derivargli dai principi del secolo: poiché lasciò incompleti e in disordine i conti delle tasse. Infatti lo stesso Signore, che lo chiamò dall'esterno con un'allocuzione umana affinché lo seguisse, lo accese internamente con una divina ispirazione affinché seguisse seguisse subito chi lo chiamava.

Beda: Sono chiamati pubblicani quelli che esigono le imposte pubbliche o che si occupano dell'amministrazione del fisco o degli affari o delle cose pubbliche, o anche quelli che cercano i guadagni di questo secolo mediante gli affari. Vedono così un pubblicano, convertito dai peccati a cose migliori, che ha trovato il luogo della penitenza, e così non disperano della salvezza. Infatti i pubblicani che rimangono nei loro vizi non vengono da Gesù, come facevano i Farisei e gli Scribi, ma vengono quelli che fanno penitenza. Gesù infatti andava ai conviti dei peccatori per avere l'occasione di insegnare e offrire cibi spirituali ai suoi invitatori; il che si adatta alle figure dei misteri: chi infatti riceve Cristo nel domicilio interiore si pasce dei massimi piaceri di esuberanti volontà. Così il Signore entra liberamente e si adagia nell'affetto di colui che crede; e questo è il convito spirituale delle buone opere, di cui manca il popolo ricco, e il povero si pasce.

Beda: […] Gesù chiama se stesso medico, il quale fu ferito da un mirabile genere di medicamento a motivo delle nostre iniquità, e dalle cui piaghe siamo stati guariti; chiama invece sani e giusti coloro che, volendo stabilire una loro giustizia, sono soggetti alla giustizia di Dio. Chiama al contrario malati e peccatori coloro che, vinti dalla fragilità della propria coscienza, e vedendo che non possono essere giustificati nemmeno dalla legge sottomettono il collo alla grazia di Cristo; per cui si aggiunge: infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori; non perché rimangano peccatori, ma perché si convertano a penitenza.

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