Come è scritto nel
Profeta Isaia: «Ecco, io mando il mio angelo davanti al tuo volto, a
preparare la tua via davanti a te». «Voce di chi grida nel
deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri».
Beda: San
Marco, prima di scrivere il Vangelo, si fa precedere dalla
testimonianza dei Profeti, al fine di attirare la fiducia su ciò che
sta per scrivere mostrandolo già annunciato dai Profeti. Con questo
modo di iniziare il suo Vangelo egli conduce i Giudei, che avevano
ricevuto la legge e i profeti, ad accogliere la grazia evangelica e i
misteri che i Profeti avevano annunciato, e nello stesso tempo
conduce i Gentili, che erano venuti a Cristo attraverso gli oracoli
evangelici, a ricevere e a venerare l'autorità della legge e dei
Profeti.
Teofilatto:
Il precursore di Cristo è dunque detto Angelo per la vita angelica e
la riverenza eccelsa. Ciò che poi si dice: davanti
al tuo volto, significa:
il tuo nunzio è presso di te: per cui si mostra la vicinanza del
precursore a Cristo: infatti camminano presso i re coloro che sono ad
essi più vicini.
Beda:
Come poi Giovanni poté essere chiamato Angelo in quanto preparò al
Signore la via con la sua predicazione, così rettamente poté essere
chiamato anche voce, prevenendo il Signore con il risuonare della sua
parola; per cui segue: Voce
di chi grida nel deserto. È
chiaro infatti che il Figlio unigenito è chiamato Verbo del Padre, e
dal nostro stesso parlare conosciamo che prima risuona la voce, in
modo che in seguito si possa udire la parola.
Girolamo:
Si dice poi: Voce
di chi grida,
poiché il gridare riguarda i sordi, e quelli che stanno lontano,
oppure quando c'è sdegno; e tutto ciò senza dubbio riguardò il
popolo Giudaico, poiché la salvezza è lontana dai peccatori, e
chiusero le loro orecchie come serpenti sordi, e meritarono di
sentire da Cristo lo sdegno e l'ira e la tribolazione.