Dall'ora sesta fino
all'ora nona si fece buio su tutta la terra. E verso l'ora nona Gesù
gridò a gran voce dicendo: Elì, Elì, lamà sabactàni, che
significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Alcuni
stando lì e udendo dicevano: Costui chiama Elia. E subito correndo
uno di loro, prese una spugna, la riempì di aceto e la pose sopra
una canna e gli dava da bere. Gli altri invece dicevano: Lascia,
vediamo se viene Elia a liberarlo. Ma Gesù, gridando ancora a gran
voce, emise lo spirito.
Crisostomo: Le
tenebre durano tre ore, mentre l'eclissi di sole passa per breve
tempo, poiché non si ferma, come sanno coloro che l'hanno osservata.
Crisostomo:
[…] Ciò non era sufficiente per convertirli, non solo per la
grandezza del miracolo, ma anche perché esso fu compiuto dopo che
essi avevano detto tutto quello che vollero e si furono saziati con
le ingiurie. Ma allora in che modo non tutti si meravigliarono, né
ritennero che fosse Dio? Poiché allora il genere umano era
trattenuto da grande malizia e accidia, e questo miracolo passò
presto, ed essi non ne conoscevano la causa.
Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? - Ilario:
Gli interpreti eretici deducono da queste parole o che il Verbo di
Dio era passato a essere del tutto anima e corpo, dato che lo
vivificava a modo di anima, o che Cristo uomo non era in alcun modo
nato, poiché in esso il Verbo di Dio inabitava a modo di spirito
profetico; come se Gesù Cristo avesse cominciato a essere un uomo
comune composto di anima e di corpo solo quando cominciò a esistere
l'uomo che ora, privato di nuovo dell'aiuto che riceveva dal Verbo di
Dio, esclama: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Oppure, essendosi mutata la
natura del Verbo in anima, avesse avuto in tutto l'aiuto del Padre, e
ora, mancando di lui e offerto alla morte, si lamentasse della sua
solitudine e accusasse colui che lo abbandonava. Ma in mezzo a queste
opinioni empie e deboli, la fede della Chiesa, appoggiata sugli
insegnamenti apostolici, non divide Gesù Cristo, e intende che il
Figlio di Dio è allo stesso tempo Figlio dell'uomo; e il lamento
dell'abbandonato è la fiacchezza di colui che muore, e la promessa
del paradiso è il regno del Dio vivente. Si lamenta che è stato
abbandonato alla morte perché è uomo; hai colui che muore il quale
professa che egli regnerà in paradiso, poiché è Dio. Dunque non
meravigliarti dell'umiltà delle parole e dei lamenti
dell'abbandonato, quando conoscendo la forma del servo vedi lo
scandalo della croce.