La Petite messe solennelle è una composizione sacra di Gioachino Rossini.
Fu scritta nel 1863.
Dopo che il lavoro fu terminato, si peritava di scrivere ancora:
« Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. Ho fatto della musica sacra o della benedetta musica? Ero
nato per l'opera buffa, lo sai bene: poca scienza, un po' di cuore,
tutto qui. Sia Tu dunque benedetto e concedimi il Paradiso.»
Ecco dunque che la Petite messe può essere considerata il testamento spirituale di Rossini, forse già presagio della sua prossima morte.
L'esecuzione
di quest'opera avvenne il 14 marzo del 1864 presso la cappella di
famiglia della contessa Louise Pillet-Will, alla quale fu dedicata, in
presenza di solo poche persone e di alcuni critici. Ottenne grande
successo e fu replicata diverse altre volte.
L'opera
si compone di quattordici pezzi ricchi di inventiva armonica e melodica
e si inserisce fra le composizioni di spiccata originalità, fornite di
un'alternanza tra musica da chiesa e musica profana: il Kyrie per soli,
coro, pianoforti e armonium; il Gloria per soprano solo e coro,
pianoforti e armonium; il Gratias agimus, un terzetto per mezzosoprano,
tenore e basso; il Domine Deus, pagina affidata al tenore e preceduta da
una introduzione pianistica; il Qui tollis, duetto tra soprano e
contralto introdotto anch'esso dal pianoforte; il Cum Sancto Spiritu per
soli e coro che conclude la prima parte dell'opera.
Il
Credo rappresenta l'inizio della seconda parte della messa ed è per
coro. Segue subito dopo il Crucifixus introdotto dal pianoforte, in cui
si innesta la voce del soprano; l'Et resurrexit per soli e coro; il
Preludio religioso per pianoforte solo, il brano strumentale più lungo
dell'opera, che dura circa otto minuti; il Sanctus, un coro "a
cappella"; l'O salutaris Ostia, penultimo brano per soprano solo e
pianoforte; infine l'Agnus Dei che chiude la sequenza dei brani della
messa, pieno di intensa melodia che presagisce una visione di pace
duratura intonata dal contralto, a cui fa eco il coro a voci sole e
quindi le voci corali che unitamente al contralto solista ed agli
strumenti concludono il capolavoro rossiniano.
1996 - Roma – Orchestra Nazionale Santa Cecilia
Soprano - Ana Catherina Antonacci
Mezzo Soprano - Luciana D´Intino
Tenore - Vincenzo La Scola
Basso - Michele Pertusi
Organo – Aurelio Iaconenna
Direttore - Daniele Gatti.
KYRIE
GLORIA:
Gloria in excelsis Deo
Gratias agimus tibi
Domine Deus
Qui tollis peccata mundi
Quoniam tu solus sanctus
Cum Sancto Spiritu
Gloria in excelsis Deo
Gratias agimus tibi
Domine Deus
Qui tollis peccata mundi
Quoniam tu solus sanctus
Cum Sancto Spiritu
CREDO:
Credo in unum Deum
Crucifixus
Et resurrexit
Credo in unum Deum
Crucifixus
Et resurrexit
PRELUDIO RELIGIOSO
SANCTUS
BENEDICTUS
O SALUTARIS HOSTIA
AGNUS DEI
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RispondiEliminaWalter.