Voce di Cristo, voce misteriosa della grazia che
risuonate nel silenzio dei cuori, voi mormorate nel fondo delle nostre
coscienze parole di dolcezza e di pace. Nelle nostre miserie presenti,
ci ripetete la parola che il Maestro pronunciava così spesso durante la
sua vita mortale: “Fiducia, fiducia!”.
All'anima
colpevole, oppressa dal peso delle sue colpe, Gesù diceva: “Abbi
fiducia, figliuolo, i tuoi peccati ti son perdonati”. “Fiducia!” diceva
ancora alla malata abbandonata che attendeva da lui la sua guarigione,
“la sua fede ti ha salvata” . Quando i suoi apostoli tremavano di
spavento, vedendolo camminare di notte sul lago di Genezareth, egli li
tranquillizzava con questa affermazione rassicurante: “Abbiate fiducia!
Sono io; non abbiate paura” . E la sera della Cena, conoscendo i frutti
infiniti del suo sacrificio, lanciava, mentre andava alla morte, questo
grido di trionfo: “Fiducia, abbiate fiducia! Io ho vinto il mondo” .
Questa
parola divina, cadendo dalle sue labbra adorabili, tutta vibrante di
tenerezza e di pietà, operava nelle anime una trasformazione
meravigliosa. Una rugiada soprannaturale fecondava la loro aridità;
delle luci di speranza dissipano le loro tenebre; una serena certezza
scacciava le loro angosce, perché le parole del Signore “sono spirito e
vita”. “Beati quelli che le ascoltano e le mettono in pratica”.
Come
un tempo i suoi discepoli, siamo noi ora invitati da Nostro Signore
alla fiducia. Perché rifiutarci di ascoltare la sua voce?»
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