La libertà, nobilissimo dono di natura, proprio unicamente di creature
dotate d’intelletto e di ragione, attribuisce all’uomo la dignità di
essere "in mano del proprio arbitrio" e di essere padrone delle proprie
azioni. Tuttavia è molto importante stabilire in che modo tale dignità
debba manifestarsi, poiché dall’uso della libertà possono derivare
grandi vantaggi ma anche grandi mali. Infatti è facoltà dell’uomo
ubbidire alla ragione, seguire il bene morale, tendere direttamente al
suo fine ultimo. Ma egli può anche deviare verso tutt’altri scopi e,
perseguendo false immagini del bene, può turbare l’ordine prestabilito e
precipitare in volontaria rovina. Gesù Cristo, liberatore del genere
umano, restaurando ed elevando la primitiva dignità di natura, giovò
moltissimo alla volontà dell’uomo e la innalzò verso miglior segno, ora
soccorrendola con la sua grazia, ora proponendo la sempiterna felicità
nei cieli. Per tale motivo la Chiesa cattolica ha giovato e gioverà
sempre a questo eccellente bene di natura, poiché è sua missione
diffondere in tutto il corso dei secoli i benefici recati a noi da Gesù
Cristo. Eppure sono molti coloro che considerano la Chiesa contraria
alla libertà umana. La causa di tale pregiudizio proviene da un perverso
e confuso concetto di libertà, che viene snaturato nella sua essenza o
allargato più del giusto, in modo da coinvolgere situazioni nelle quali
l’uomo non può essere libero, se si vuol giudicare rettamente...
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