Ecco il percorso per rilanciare la spiritualità e giungere a un’unione
più intima con Dio
Otto pillole di spiritualità di San Tommaso d’Aquino. Dieci consigli
per vivere più intensamente la propria spiritualità.
Li introduce ad Aleteia il
professore Alessandro Beghini,
scrittore, studioso di Teologia spirituale e mistica, coordinatore del Percorso
di formazione sulla Vita spirituale cristiana “Camminate secondo lo Spirito (Gal. 5, 16)”, a partire dalla
dottrina di Tommaso d’Aquino – Doctor Humanitatis, in programma a Verona a
partire dal 3 ottobre.
«Si è deciso di intraprendere un
percorso di formazione sulla Vita spirituale cristiana a partire dalla dottrina
di Tommaso d’Aquino – Doctor Humanitatis per due ragioni principali – spiega
Beghini – la prima è relativa al contenuto in se stesso, ovvero la vita
spirituale in ordine alla contemplazione e alla conoscenza mistica; la seconda
è legata allo stesso Tommaso d’Aquino in quanto è uno dei più grandi
autori e studiosi che la storia ci abbia mai consegnato e nello stesso tempo un
grande santo per il suo vissuto eroico, anche se, purtroppo, al giorno d’oggi
spesso relegato a contesti di nicchia».
E allora ecco le 8 lezioni di San Tommaso:
1) UNIONE INTIMA
Con riferimento alla Vita
spirituale, Tommaso afferma che è un
cammino che ci porta ad una conoscenza quasi sperimentale di Dio. Il
vissuto spirituale cristiano intimo, ovvero mistico, non è riservato a qualcuno
di speciale, ma a tutti ed è il percorso di unione intima con Dio cui ognuno è
chiamato a partire del Battesimo: la vita mistica è, quindi, la vita intima di
Dio comunicata all’uomo.
2) DIO CI VUOLE COME LUI
Affrontando questo percorso
emerge quello che è il nucleo fondante del credo cristiano e cattolico in
particolare: non un Dio che “semplicemente” si rivela, ma un Dio che si è fatto
uomo per farci come Lui o, come ci dice Tommaso: “Il Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità,
assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei!” (Officium de festo corporis Christi).
3) DARE PESO ALLE GIUSTE COSE
Il Doctor Humanitatis, inoltre,
lascia trasparire nella sua opera una carica affettiva profonda del rapporto
Dio-uomo, seppur con un linguaggio che oggi considereremmo un po’ freddo e
aspro. La sua non è una dottrina solo speculativa, ma affettiva! Egli,
infatti, ci ammonisce a dare il giusto peso alle cose, a mettere in ordine, una
volta per tutte, ciò che davvero conta per la vita presente e per quella
futura, ovvero lo stare col Signore, relegando
tutto il resto a paglia, cioè a cosa di poco conto.
4) LA CARITA’
Insegna Tommaso che la vita
spirituale mistica è ciò che ci conduce, attraverso la carità, ad essere
elevati fino alla visione di Dio stesso. Ecco quindi il cuore della riflessione
tommasiana: l’amore, la carità è fine e mezzo. Fine in quanto Dio-amore è ciò verso cui tutti quanti tendiamo; mezzo
in quanto l’amore è ciò che ci permette di elevarci e attraverso l’amore, Dio
ci eleva fino a renderci degni per l’incontro con Lui. E questo è il frutto
della contemplazione.
5) L’ASPIRAZIONE DI OGNI UOMO
Questa contemplazione, seppur
imperfetta, in questa vita dà, potremmo dire, come bene accessorio la
delectatio (gioia, piacere) e a sua volta la delectatio ci spinge ancor di più alla contemplazione, spiega
Tommaso. L’uomo allora si dimostra essere capace
di Dio, e questa è la più grande promessa del cristianesimo, la vetta più
alta raggiungibile, l’aspirazione che
tutti noi, che ne siamo consapevoli o no, che riusciamo a esprimerlo o no,
portiamo nel cuore.
6) LA FELICITA’
Tommaso ci insegna che l’uomo cercando
la felicità in realtà cerca Dio che è la felicità ultima cui ognuno aspira;
infatti, l’uomo può trovare questa solo in Dio: la felicità dell’uomo, ci dice
Tommaso, consiste nel soddisfacimento
del desiderio naturale di vedere Dio: solo quando questo accadrà l’intelletto
si acquieterà.
7) PERCORSO A RITROSO
La distanza esistente tra
l’Essere di Dio e l’essere dell’uomo non potrà essere colmata con le sole forze
umane. Per questo, in pieno schema tommasiano, è necessario effettuare un
cammino “a ritroso” di ricongiungimento a Dio, ben sapendo che Dio è il buon Padre misericordioso sempre pronto a
sorreggerci e ad aiutarci con la sua Grazia.
8) LA BELLEZZA DELL’AMORE
Nella sua dottrina, Tommaso non
trasmette “solamente” dei contenuti, ma, piuttosto, egli si rivela un abile
pedagogo: ci prende per mano e ci conduce alla scoperta della pienezza della
dignità di essere uomini e alla scoperta della bellezza di essere creature
amate da Dio. Non ci insegna,
esplicitamente, a contemplare, ma ci rivela l’importanza della contemplazione.
Non ci spiega concretamente come essere felici, ma ci dice in cosa consista la
vera felicità. In nessun caso si impone su nessuno chiedendo di abdicare al
proprio desiderio di ricerca e di conoscenza della verità, ma sprona chiunque a percorrere questo cammino
alla scoperta di se stessi e di Dio.
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