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giovedì 30 novembre 2023

Beati Martiri Spagnoli Vincenziani (Vincenzo Queralt Lloret e 20 Compagni)

21 tra sacerdoti, religiosi e laici, quasi tutti della Famiglia Vincenziana, furono uccisi tra il luglio 1936 e il maggio 1937, nel corso della persecuzione religiosa che accompagnò la guerra civile spagnola. Del gruppo, capeggiato da padre Vicente Queralt Lloret, della Congregazione della Missione (ossia i Padri Vincenziani), fanno parte anche sei sacerdoti della sua stessa Congregazione, due suore Figlie della Carità, sette laici appartenenti all’associazione dei Figli di Maria della Medaglia Miracolosa e cinque sacerdoti della diocesi di Cartagena, assistenti spirituali di quell’associazione. La causa del gruppo si è svolta nella diocesi di Valencia, dopo aver ottenuto la competenza del tribunale ecclesiastico per quelli che sono morti nelle diocesi di Barcellona e Cartagena, dal 4 marzo 2004 al 6 giugno 2008. Il 1° dicembre 2016 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che li dichiarava ufficialmente martiri. La loro beatificazione, insieme a quella di altri 39 tra sacerdoti, fratelli coadiutori e laici vincenziani, è stata celebrata l’11 novembre 2017 a Madrid. La loro memoria liturgica, per la Famiglia Vincenziana, cade il 6 novembre, unitamente a quella di altri 42 martiri uccisi durante la guerra civile e beatificati nel 2013.

martedì 28 novembre 2023

Beato Isacco della Stella - Maria e la Chiesa

Dai «Discorsi» del beato Isacco della Stella, abate
(Disc. 51; PL 194, 1862-1863. 1865)

Il Figlio di Dio è il primogenito tra molti fratelli; essendo unico per natura, mediante la grazia si è associato molti, perché siano uno solo con lui. Infatti «a quanti l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 12). Divenuto perciò figlio dell’uomo, ha fatto diventare figli di Dio molti. Se ne è dunque associati molti, lui che è unico nel suo amore e nel suo potere; ed essi, pur essendo molti per generazione carnale, sono con lui uno solo per generazione divina.

Il Cristo è unico, perché Capo e Corpo formano un tutt’uno. Il Cristo è unico perché è figlio di un unico Dio in cielo e di un’unica madre in terra.

Si hanno insieme molti figli e un solo figlio. Come infatti Capo e membra sono insieme un solo figlio e molti figli, così Maria e la Chiesa sono una sola e molte madri, una sola e molte vergini. Ambedue madri, ambedue vergini, ambedue concepiscono per opera dello Spirito Santo senza concupiscenza, ambedue danno al Padre figli senza peccato. Maria senza alcun peccato ha generato al corpo il Capo, la Chiesa nella remissione di tutti i peccati ha partorito al Capo il corpo.

Tutt’e due sono madri di Cristo, ma nessuna delle due genera il tutto senza l’altra.

Perciò giustamente nelle Scritture divinamente ispirate quel ch’è detto in generale della vergine madre Chiesa, s’intende singolarmente della vergine madre Maria; e quel che si dice in modo speciale della vergine madre Maria, va riferito in generale alla vergine madre Chiesa; e quanto si dice d’una delle due, può essere inteso indifferentemente dell’una e dell’altra.

Anche la singola anima fedele può essere considerata come Sposa del Verbo di Dio, madre figlia e sorella di Cristo, vergine e feconda. Viene detto dunque in generale per la Chiesa, in modo speciale per Maria, in particolare anche per l’anima fedele, dalla stessa Sapienza di Dio che è il Verbo del Padre: Fra tutti questi cercai un luogo di riposo e nell’eredità del Signore mi stabilii (cfr. Sir 24, 12). Eredità del Signore in modo universale è la Chiesa, in modo speciale Maria, in modo particolare ogni anima fedele. Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi, nel tabernacolo della fede della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell’amore dell’anima fedele per l’eternità.

lunedì 27 novembre 2023

Film - Le Prodezze di Sansone (1965)

Durante la dominazione da parte dei Filistei, il giovane Sansone viene nominato giudice del popolo eletto e uccide mille nemici con una mascella d'asino. Per scoprire il segreto della sua invincibilità, i Filistei ricorrono alla bellezza di Dalila che, dopo aver sedotto l'eroe, riesce a imprigionarlo. Chiesto perdono a Dio, Sansone - nonostante la cecità inflittagli come punizione - sconfigge i nemici seppellendoli tra le macerie del loro tempio pagano.


ANNO 1965

PAESE






REGIA Marcello Baldi, Francisco Pérez Dolz

ATTORI Anton Geesink, Rosalba Neri, Piero Gerlini

sabato 25 novembre 2023

Fumetto - Vlad

Con VLAD. Le lame del cuore comincia una trilogia di libri a fumetti creata da Matteo Strukul. Vlad III di Valacchia, noto soprattutto con il nome di Dracula, è il condottiero che ha ispirato Bram Stoker nella creazione del vampiro per eccellenza. Matteo Strukul sceglie però di raccontare un’altra storia, quella reale. Non ci sono elementi sovrannaturali, ma anche in questo caso il sangue scorre a fiumi. Battaglie, intrighi politici e passionali, efferati delitti e feroci esecuzioni pubbliche… una saga coinvolgente ed emozionante, che conferma il talento straordinario di Strukul per la rievocazione storica e la sua maestria nel padroneggiare trame e colpi di scena. Un autentico kolossal su carta, che si avvale della bravura di Andrea Mutti, disegnatore apprezzato in tutto il mondo.


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giovedì 23 novembre 2023

Documentario - Sulle Tracce di San Colombano

La storia di un padre dell'Europa che anticipa di un paio di secoli San Benedetto. Un uomo straordinario che aiutò a salvare e ricostruire l'Europa dopo la dissoluzione dell'Impero Romano e ad uscire dalla palude barbarica in cui era sprofondata.

 

San Clemente Romano - Dio è Fedele alle sue Promesse

Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa.

 ☩

Consideriamo, o carissimi, come il Signore ci mostri continui esempi della risurrezione futura, della quale ci ha dato una primizia in Gesù Cristo, risuscitandolo dai morti.

Osserviamo la risurrezione che avviene nella legge del tempo. Il giorno e la notte ci fanno vedere la risurrezione. La notte si addormenta, il giorno risorge. Il giorno se ne va, la notte sopravviene.
Prendiamo come esempio i frutti. Il seme cos'è, e come si genera? Il seminatore è uscito e ha sparso sulla terra ciascuno dei semi. Questi, caduti per terra secchi e nudi, marciscono. Poi Dio grande e provvedente li fa risorgere dallo stesso disfacimento, e da un solo seme ne ricava molti, e li porta alla fruttificazione.

Le nostre anime stiano attaccate a lui con questa speranza, a lui che è fedele nella promessa e giusto nei giudizi. Colui che ha proibito di mentire, molto meno mentirà egli stesso. Niente infatti è impossibile a Dio, fuorché mentire. Facciamo dunque rivivere la nostra fede in lui e consideriamo come tutte le cose sono a lui congiunte.

Con una parola della sua maestà ha stabilito ogni cosa e con una sua parola tutto può distruggere. Chi potrebbe domandargli: Che hai fatto? O chi potrebbe opporsi alla potenza della sua forza? (cfr. Sap 12, 12). Le sue opere egli le farà tutte quando vorrà e come vorrà, e nulla cadrà di quanto egli ha stabilito. Tutto gli sta davanti e nulla sfugge alla sua volontà. «I cieli narrano la gloria di Dio e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio, e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono» (Sal 18, 2-4).

Poiché dunque tutto è aperto ai suoi occhi e alle sue orecchie, rigettiamo ogni torbida fantasia ed evitiamo i sentieri del male per meritare il sostegno della sua misericordia di fronte al giudizio futuro. Dove infatti potremmo sfuggire dalla sua mano potente? Quale altro mondo potrebbe accogliere uno che è fuggiasco da lui? Dice infatti la Scrittura: Dove andrò e dove mi occulterò dalla tua presenza? Se salgo al cielo, là tu sei; se mi recherò alle estremità della terra, mi afferra la tua destra; se mi adagerò in fondo all'abisso, là è il tuo spirito (cfr. Sal 138, 7-11).

Dove dunque ritirarsi, o dove fuggire da lui che tutto abbraccia?

Accostiamoci invece a lui nella santità dell'anima, leviamo a lui le mani pure e senza macchia, amiamo il nostro Padre, buono e misericordioso, che ha fatto di noi la sua eredità.

mercoledì 22 novembre 2023

Cartone Animato - 06 Lazzaro e il Ricco Epulone

Le Parabole a Cartoni Animati - 06 Lazzaro e il Ricco Epulone

La parabola di Lazzaro e del ricco epulone, è riportata in Lc 16,19-31 , ed è propria dall'evangelista Luca. Insegna che "la noncuranza verso gli indigenti scava un abisso tra il povero e il ricco nel tempo escatologico".

La parabola non può venire interpretata come un invito ai poveri a sopportare passivamente le ingiustizie e le sperequazioni sociali con la prospettiva di un rovesciamento della loro sorte nell'altro mondo.

 

lunedì 20 novembre 2023

Beate Martiri Spagnole della Congregazione della Dottrina Cristiana

17 suore appartenenti alla Congregazione della Dottrina Cristiana, costrette ad abbandonare le loro case religiose a causa della guerra civile spagnola, cercarono rifugio in case private, ma vennero poi prelevate e uccise tramite fucilazione dai comunisti. Prime a cadere furono madre Maria del Rifugio (Teresa Rosat Balasch) e suor Maria del Calvario (Josefa Romero Clariana), il 26 settembre 1936. Dopo di loro, il 20 novembre dello stesso anno, fu la volta di madre Angela di San Giuseppe (Francisca Honorata Lloret Martí), all’epoca superiora generale della Congregazione, e di altre quattordici consorelle. Tutte e diciassette sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, comprese in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, congiuntamente a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.

Beati Martiri Spagnoli Frati Minori di Valencia

Pascual Fortuño Almela nacque il 3 marzo 1886 a Villarreal (Spagna). Vestì l’abito francescano il 18 gennaio 1905. Ordinato sacerdote a Teruel il 15 agosto 1913, fu poi inviato dai superiori nel seminario minore di Benisa, nei pressi di Alicante. Quattro anni dopo fu destinato al servizio della Custodia di Sant’Antonio in Argentina. Rientrato in Spagna lo colse lo scoppio della guerra civile nel 1936. Obbligato dagli eventi politici ad abbandonare il convento, il 18 luglio 1936 si rifugiò presso i suoi familiari a Villarreal. Il 7 settembre 1936 fu arrestato ed il giorno seguente fu ucciso sulla strada tra Castellón e Benicasim. Condotto alla fucilazione, le pallottole rimbalzavano sul suo petto e cadevano per terra e l’imputato replicò: «È inutile che spariate; se volete uccidermi usate un’arma bianca». Gli venne perciò affondata una baionetta nel petto. Gli esecutori della sentenza di morte rimasero impressionati a tal punto da esclamare: «Abbiamo fatto male a ucciderlo: era un santo», «Se è vero che ci sono dei santi, questi è uno di quelli». Pascual Fortuño Almela e tre suoi confratelli appartenenti all’Ordine dei Frati Minori (Plácido García Gilabert, Alfredo Pellicer Muñoz, Salvador Mollar Ventura) furono beatificati l’11 marzo 2001 da Giovanni Paolo II con un gruppo composto complessivamente di ben 233 martiri della medesima persecuzione.

domenica 19 novembre 2023

Film - Sant'Antonio di Padova (1931)

Lisbona. Il piccolo Antonio viene consacrato alla Vergine Maria e, sin da piccolo, inizia a compiere dei miracoli: gli uccelli sembrano ascoltare le sue parole, una brocca rotta si ricompone e anche il diavolo scompare dinanzi al suo gesto di farsi il segno della croce. Ormai adolescente, Antonio non si lascia sedurre dalle attrattive mondane e decide di ritirarsi nel Monastero di San Vincenzo dove matura la sua vocazione apostolica. Dopo un periodo di eremitaggio, Antonio parte per il Marocco, dove viene colpito dalle febbri. Sulla via del ritorno, una tempesta lo sorprende e scaraventa la sua nave sulle coste siciliane.


ANNO 1931

PAESE



REGIA Giulio Antamoro

ATTORI Ruggero Barni, Armando Casini, Carlo Pinzauti, Aldo Quinti, Armando Cosci

 

sabato 18 novembre 2023

Beati Martiri Spagnoli Lasalliani di Cartegna

A Lorca, paesino della Mancia, i Fratelli delle Scuole Cristiane,nel 1936, dirigevano la scuola elementare San José. Cinque Fratelliformavano la Comunità: Ovidio Bertrán, Estanislao Victor,Hermenegildo Lorenzo, Lorenzo Santiago e Luciano Pablo. Nel luglio1936 1a persecuzione religiosa scoppiò in tutta la Spagna. L'ordine deiComitati Rivoluzionari era di eliminare i sacerdoti, i religiosi edistruggere qualunque simbolo cristiano.

Il 30 luglio 1936 si presentò alla Scuola San José un gruppo dipersone che dichiararono di essere "Operai dell'Insegnamento"reclamando che lasciassero loro l'immobile in nome del "Fronte Popolare"(formato da partiti e organizzazioni della sinistra). Il Fratello Direttorechiamò l'avvocato della scuola Don José Maria Capoy, che li convinse aritornare dopo qualche giorno. Quando ritornarono, i Fratelli si reseroconto di trovarsi davanti a miliziani del C.N.T. (Confederación Nacionaldel Trabajo) che invasero la casa, perquisirono ovunque, in cerca di armie denaro (che non trovarono) e finirono per prenderli e arrestarli,legandoli insieme. Poi li rinchiusero nei sotterranei dell'edificio dov'era lasede del C.N.T..

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Marco, Capitolo 5, Versetti 21-34

Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò intorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. E venne a lui uno dell'arcisinagoga di nome Giàiro, vedendolo gli si prostrò ai piedi e lo scongiurava molto dicendo: mia figlia è agli estremi; vieni, imponi la mano su di lei affinché sia salva e viva. E andò con lui, e lo seguiva una grande folla e gli si stringeva attorno. E una donna, che aveva un flusso di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto da parte di molti medici, e aveva speso tutto il suo, senza fare alcun progresso, ma anzi peggiorando, avendo udito di Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò il vestito; diceva infatti: Se solo toccherò il suo vestito, sarò salva. E subito si seccò la fonte del suo sangue, e sentì nel corpo che era stata guarita dalla malattia. E subito Gesù, conoscendo in se stesso la virtù che era uscita da lui, rivolto alla folla diceva: Chi ha toccato i miei vestiti? E gli dicevano i suoi discepoli: Vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato? E si guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo. Ma la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che cosa era avvenuto in lei, venne e si prostrò davanti a lui e gli disse tutta la verità. Allora egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvato; va in pace e sii guarita dal tuo male.

Crisostomo: Questa donna famosa e nota a tutti non osava accostarsi manifestamente al Salvatore né venire davanti a lui poiché, secondo la legge, era immonda; per questo lo toccò dal di dietro e non davanti, poiché non osava fare nemmeno questo, e nemmeno gli tocco il vestito, ma frangia del vestito. Però non la frangia, ma il suo pensiero la fece salva.

Crisostomo: A coloro che con fede toccano Gesù vengono donate le sue virtù con la sua volontà; per cui segue: E subito Gesù, conoscendo in se stesso la virtù che era uscita da lui, rivolto alla folla diceva: Chi ha toccato i miei vestiti? Certamente le virtù del Salvatore escono da lui non localmente, o corporalmente, e come abbandonandolo: essendo infatti incorporee, quando escono per andare da atri e per donarsi ad essi, non abbandonano colui da cui si dice che sono uscite, come la scienza che donata a coloro che apprendono non abbandona coloro che insegnano. Dice dunque: Conoscendo in se stesso la virtù che era uscita da lui affinché tu comprenda che la donna ricevette la salute mentre egli lo sapeva, non lo ignorava. Chiedeva: Chi mi ha toccato? Per manifestare la donna che veniva a rendere pubblica la sua fede e perché la virtù dell'opera miracolosa non rimanesse nell'oblio. [...]

venerdì 17 novembre 2023

Beato Giosafat Kocylovskyj

Il beato Josafat nacque il 3 marzo 1876 nel villaggio di Pakosivka (Polonia), compì gli studi teologici a Roma e il 9 ottobre 1907 venne ordinato sacerdote. Divenne Vice-rettore e professore di teologia presso il seminario di Stanislaviv, attualmente Ivano-Frankivsk. Il 2 ottobre 1911 entrò nell’Ordine Basiliano dove emise i voti monastici prendendo il nome di Josafat; il 23 settembre 1917 fu ordinato vescovo dell’Eparchia di Peremysl. A settembre 1945 fu arrestato per la prima volta dalle autorità comuniste polacche, ma poi scarcerato nel 1946. L’11 febbraio 1946 fu ordinata la deportazione degli ucraini residenti in Polonia, Josafat Kocylovskyj fu arrestato una seconda volta e deportato nel carcere di Kiev in Ucraina, dove si ammalò gravemente di polmonite. In seguito venne trasferito al lager di Capaivca (regione di Kiev), dove subì continue pressioni per indurlo a passare alla Chiesa russo-ortodossa; morì nello stesso lager a causa di emorragia cerebrale all’età di 71 anni, il 17 novembre 1947. E’ stato beatificato insieme ad altri 24 martiri ucraini, vittime della persecuzione comunista avvenuta dal 1935 al 1973, da papa Giovanni Paolo II, il 27 giugno 2001 a Leopoli (Lviv) durante il suo pellegrinaggio apostolico in Ucraina.

Martirologio Romano: Nella città di Capaivca nel territorio di Kiev in Ucraina, beato Giosafat Kocylovskyj, vescovo di Przemysl e martire, che, durante l’oppressione della patria sotto un regime ateo, rese la sua anima a Dio da fedele discepolo di Cristo.

Cartone Animato - 05 La Dracma Perduta

 Le Parabole a Cartoni Animati - 05 La Dracma Perduta

La Parabola della moneta smarrita è una parabola di Gesù riportata solamente nel Vangelo secondo Luca, 15,8-10. Il Vangelo secondo Luca inserisce questa parabola tra quella della pecora smarrita e quella del figlio prodigo, tutte e tre nel contesto del confronto tra Gesù ed i Farisei che lo accusano di fermarsi con i peccatori e di mangiare con loro.

 

giovedì 16 novembre 2023

Beato Giuseppe Marxen

Don Josef Marxen, di nazionalità tedesca, si mise al servizio della Chiesa di Albania, incardinato nella diocesi di Durazzo. Per le sue origini, fu presto visto come un nemico dalla propaganda del regime comunista. Fu arrestato due volte, ma la prima venne liberato grazie all’intervento dei suoi parrocchiani. La seconda volta, invece, venne condannato a due anni di carcere. Tuttavia, la notte del 16 novembre 1946, venne prelevato dalla sua cella e fucilato in una foresta; aveva 45 anni. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.

mercoledì 15 novembre 2023

Beato Giulio Bonati

Monsignor Jul Bonati, già membro della Compagnia di Gesù, fu poi vicario generale della diocesi di Durazzo. Al momento dell’arresto da parte della polizia comunista, era parroco di Vlora. Vittima di pesanti torture, assistette monsignor Vinçenc Prennushi, arcivescovo di Durazzo, nella sua agonia. Di lì a poco venne destinato all’ospedale psichiatrico di Durazzo, dove morì il 5 novembre 1951. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.

martedì 14 novembre 2023

Beato Isacco della Stella - Gesù, Primogenito tra Molti Fratelli

Dai «Discorsi» del beato Isacco, abate del monastero della Stella.
(Disc. 42; PL 194, 1831-1832)

☩ 

Come il capo e il corpo formano un unico uomo, così il Figlio della Vergine e le sue membra elette costituiscono un solo uomo e l’unico Figlio dell’uomo. Secondo la Scrittura il Cristo totale e integrale è capo e corpo, vale a dire tutte le membra assieme sono un unico corpo, il quale con il suo capo è l’unico Figlio dell’uomo, con il Figlio di Dio è l’unico Figlio di Dio, con Dio è lui stesso un solo Dio. Quindi tutto il corpo con il capo è Figlio dell’uomo, Figlio di Dio, Dio.
    Perciò si legge nel vangelo: Voglio, o Padre, che come io e tu siamo una cosa sola, così anch’essi siano una cosa sola con noi (cfr. Gv 17, 21). Secondo questo famoso testo della Scrittura né il corpo è senza capo né il capo senza corpo, né il Cristo totale, capo e corpo, è senza Dio. Tutto con Dio è un solo Dio. Ma il Figlio di Dio è con Dio per natura, il Figlio dell’uomo è con lui in persona, mentre il suo corpo forma con lui una realtà sacramentale.
    Pertanto le membra autentiche e fedeli di Cristo possono dire di sé, in tutta verità, ciò che egli è, anche Figlio di Dio, anche Dio. Ma ciò che egli è per natura, le membra lo sono per partecipazione; ciò che egli è, lo è in pienezza, esse lo sono solo parzialmente. Infine ciò che il Figlio di Dio è per generazione, le sue membra lo sono per adozione, come sta scritto: «Avete ricevuto uno spirito di figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!» (Rm 8, 15).
    Secondo questo Spirito «diede loro il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 12), perché ad uno ad uno siamo ammaestrati, da colui che è il primogenito tra molti fratelli, a dire: «Padre nostro, che sei nei cieli». E altrove: «Salgo al Padre mio e Padre vostro» (Gv 20, 17).
    Infatti per quel medesimo Spirito per cui il Figlio dell’uomo, nostro capo, è nato dal grembo della Vergine, noi rinasciamo dal fonte battesimale figli di Dio, suo corpo. E come egli fu senza alcun peccato, così anche noi otteniamo la remissione di tutti i peccati.
    Come egli portò sulla croce nel suo corpo di carne i peccati di tutto il corpo di carne, così dona a tutto il corpo mistico la liberazione dei peccati per la grazia della rigenerazione. Sta scritto infatti: «Beato l’uomo a cui Dio non imputa alcun male» (Sal 31, 2). Questo uomo beato è senza dubbio Cristo. Egli per il fatto che il capo del Cristo mistico è Dio, rimette i peccati e per il fatto che il capo del corpo è un unico uomo, non ha nulla da farsi perdonare. E poi, anche se il corpo del capo è costituito da molti, niente gli è imputato.
    Egli è giusto in se stesso e giustifica se stesso. Unico salvatore, unico salvato. Egli portò nel suo corpo sulla croce ciò che rimosse dal suo corpo attraverso il battesimo e salva ancora per mezzo della croce e dell’acqua. È Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, che aveva preso su di sé. È sacerdote e sacrificio e Dio. Per questo offrendo sé a se stesso, riconcilia se stesso per mezzo di se stesso con se stesso e inoltre con il Padre e con lo Spirito Santo.

lunedì 13 novembre 2023

Film - Le Monachine (1963)

Due suore del convento di Quercianello, un piccolo paese del Lazio, decidono di andare a Roma per convincere il direttore di una linea aerea a modificare la rotta degli veivoli che, sfiorando quasi il tetto del convento, portano lo scompiglio fra gli alunni e minacciano di mandare in pezzi un prezioso affresco. Suor Celeste e Madre Rachele, accompagnate dal piccolo orfano Damiano e animate da una candida caparbietà, riescono a entrare nella vita privata di Livio Bertana, il direttore generale della compagnia aerea, arrivando fino a casa sua, dove vengono ricevute da Elena, attrice e compagna del direttore. Dopo una serie di peripezie, suor Celeste e Madre Rachele vincono la loro battaglia: gli aerei saranno dirottati, mentre Damiano, l'orfanello, viene adottato da Livio e da Elena che nel frattempo hanno deciso di sposarsi. 

ANNO 1963

PAESE



REGIA Luciano Salce

ATTORI Catherine Spaak, Sylva Koscina, Amedeo Nazzari, Didi Perego, Alberto Bonucci, Giulio Calì

 

Beati Dzidzov, Vicev e Siskov

Martirologio Romano: A Sofia in Bulgaria, beati Pietro Vicev, Paolo (Giuseppe) Džidžov e Giosafat (Roberto Matteo) Šiškov, sacerdoti della Congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione, che, ingiustamente accusati di tradimento sotto un regime ateo e gettati in carcere in quanto cristiani, nel loro combattimento mortale meritarono di ricevere la ricompensa di eternità dei fedeli discepoli di Cristo.

domenica 12 novembre 2023

San Margarito Flores Garcia

Nacque a Taxco, Guerrero (Diocesi di Chilapa) il 22 febbraio 1899. Parroco di Atenango del Río, Guerrero (Diocesi di Chilapa). I tre anni trascorsi nel ministero furono sufficienti per conoscere la sua indole sacerdotale. Il Vicario generale della Diocesi lo nominò vicario con funzioni di parroco di Atenango del Rio, Guerrero. Il Padre Margarito si mise all'opera. Fu scoperto, identificato come sacerdote, quando stava per giungere alla meta; fu imprigionato e condotto a Tulimán, Guerrero, luogo in cui venne dato l'ordine di fucilarlo. Il Padre Margarito chiese il permesso di pregare, si inginocchiò per qualche secondo, baciò il suolo e quindi, in piedi, attese gli spari che gli distrussero la testa e lo unirono per sempre a Cristo Sacerdote, il giorno 12 novembre 1927.

Martirologio Romano: Nella città di Tulimán in Messico, san Margherito Flores, sacerdote e martire, che, durante la grande persecuzione contro la Chiesa, fu arrestato per il suo sacerdozio e coronato da glorioso martirio con la fucilazione.

giovedì 9 novembre 2023

Cartone Animato - 04 La Pecorella Smarrita

Le Parabole a Cartoni Animati - 04 La Pecorella Smarrita

☩ 

La parabola della pecora smarrita è una parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo Matteo (18,12-14) e nel Vangelo secondo Luca (15,3-7). Nel Vangelo secondo Luca è la prima di tre parabole raccontate da Gesù in risposta ai farisei che lo accusavano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro" (Lc 15,2). Ciascuna delle tre parabole si riferisce alla perdita ed al ritrovamento di qualcosa di prezioso (pecora, moneta e figlio). Nel Vangelo secondo Matteo la parabola è collocata all'interno di una serie di insegnamenti rivolti ai suoi discepoli.


mercoledì 8 novembre 2023

Marco, Capitolo 5, Versetti 1-20

E vennero al di là del mare nella regione dei Gerasèni. E uscendo egli dalla barca, subito gli corse incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, che aveva il domicilio fra i sepolcri, e fino allora nessuno aveva potuto legarlo nemmeno con le catene, poiché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno poteva domarlo. E sempre, giorno e notte, gridava fra i sepolcri e fra i monti e si percuoteva con pietre. Vedendo Gesù da lontano, corse e gli si gettò ai piedi, e gridando a gran voce disse: Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi. Gli diceva infatti: Esci, spirito immondo, da quest'uomo! E lo interrogava: qual è il tuo nome? E gli dice: Il mio nome è legione, poiché siamo molti. E lo scongiurava molto di non cacciarlo fuori dalle regione. Ora, vi era lì, presso il monte, un grande branco di porci che pascolava. E gli spiriti lo scongiurarono: Mandaci nei porci, perché entriamo in essi. E Gesù subito lo concesse loro. E uscendo gli spiriti immondi entrarono nei porci, e con grande impeto il branco precipitò nel mare e annegarono nel mare; erano circa duemila. Coloro che li pascolavano fuggirono e dettero l'annunzio nella città e nei campi: e uscirono per vedere che cosa era accaduto; giungono a Gesù e vedono colui che era stato vessato dal demonio seduto, vestito e sano di mente, ed ebbero timore. E coloro che avevano visto narrarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. E cominciarono a pregarlo di allontanarsi dai loro confini. Mentre risaliva sulla nave, colui che era stato vessato dal demonio cominciò a scongiurarlo di restare con lui. E non glielo permise, ma gli disse: Va a casa tua, dai tuoi e annunzia loro quali grande cose ti ha fatto il Signore e come ha avuto misericordia di te. E se ne andò e cominciò a predicare nella Decapoli quante cose grandi gli aveva fatto Gesù, e tutti ne erano ammirati.

Agostino: Poiché Matteo dice che erano due, mentre Marco e Luca ne ricordano solo uno, devi concludere che uno di loro era una persona più conosciuta, e di cui maggiormente si doleva tutta la contrada. Crisostomo: Oppure sembra che Marco e Luca narrano ciò che era più degno di stupore, e per questo parlano più diffusamente di ciò che accade a lui; segue infatti: e fino allora nessuno aveva potuto legarlo nemmeno con le catene. Parlano dunque semplicemente di un indemoniato, non cercando il numero; oppure affinché venisse maggiormente mostrata la virtù dell'operante. Infatti chi curò solo un tale così venuto, poteva certamente curarne molti altri. E tuttavia qui non si mostra una dissonanza: infatti non dissero che era solo uno, nel quale casa avrebbero contraddetto Matteo. I demoni, poi, abitavano nei sepolcri volendo inculcare in molti la falsa credenza che le anime dei defunti si convertivano in demoni.

Beati Giovanni Jover e Pietro Escribà

I due redentori mercedari, Beati Giovanni Jover e Pietro Escribà, vennero inviati a redimere in terra d'Africa. Nella città di Tunisi liberarono 124 schiavi dalle oppressioni mussulmane e mentre ritornavano in patria furono presi dai mori. Provocati con torture per il nome di Cristo e la difesa della fede cattolica, vennero legati alle mani ed infine trafitti dalle frecce coronandosi con il martirio nell'anno 1430.
L'Ordine li festeggia l'8 novembre.

martedì 7 novembre 2023

Film. Non Abbiate Paura - La Vita di Giovanni Paolo II (2005)

La pellicola ripropone la vita di Giovanni Paolo II, il papa del terzo millennio. In questo spaccato della sua vita, Karol Wojtyła viene eletto pontefice il 16 ottobre 1978 e comincia il difficile cammino impostogli da Dio compiendo numerosissimi viaggi nel mondo, venendo ferito nell’attentato in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981, contribuendo al crollo del comunismo nell’Est Europa e infine morendo per la malattia di Parkinson il 2 aprile 2005.

 

ANNO 2005

PAESE

 


 

 
REGIA Jeff Bleckner

ATTORI Thomas Kretschmann, Joaquim de Almeida, Sabrina Jàvor, Bruno Ganz


lunedì 6 novembre 2023

Santi Callinico e Compagni

Martirologio Romano: A Gerusalemme, santi Calliníco, Imerio, Teodoro, Stefano, Pietro, Paolo, un altro Teodoro, Giovanni, un altro Giovanni e un altro ancora di cui resta sconosciuto il nome, martiri, che, soldati, durante l’occupazione di Gaza da parte dei Saraceni, furono arrestati dai nemici, ma incitati dal vescovo san Sofronio, confessarono la propria fede in Cristo e subirono per questo il martirio per decapitazione.

sabato 4 novembre 2023

Documentario. Musei Vaticani - Tra Cielo e Terra (Sky-Hd-2013)

Antonio Paoloucci, direttore dei Musei Vaticani, fa da guida alla visita delle opere più importanti raccolte in due millenni di storia: oltre 40 affreschi e dipinti, dalla Cappella Sistina di Michelangelo alla Trasfigurazione e alla Scuola di Atene di Raffaello, per arrivare al Torso del Belvedere dello scultore greco Apollonio, al celebre Gruppo del Laocoonte di Agesandro, Atanodoro e Polidoro e alla deposizione dalla croce di Caravaggio. Non mancano poi le opere di Leonardo da Vinci, Van Gogh e Dalì conservate nei Musei Vaticani.

 

venerdì 3 novembre 2023

Una Città Sommersa Porta a Galla un'Antica Chiesa: la Scoperta (e l'Ira di Dio, n.d.r.)

Era conosciuta come "Atlantide del Mare del Nord" e la sua fine è incerta: una città sommersa si nasconde in Germania e ad affermarne l'esistenza sono i resti di una chiesa recentemente venuta a galla.

Influenzati dalla letteratura fantastica, dalle storie più creative e da quanto, ogni tanto, ci restituiscono le acque, molti di noi hanno sicuramente ipotizzato la presenza di antiche città perdute sul fondo del mare. In realtà, dietro a quanto può costruire la nostra immaginazione, ci sono molte verità: per esempio, sul fondo del mare di Wadden della Frisia Settentrionale (Germania) esiste davvero una città sommersa, che non aspetta altro che essere riscoperta.

A dimostrarlo ci sono degli studi sempre più all’avanguardia, che proprio negli ultimi giorni sono riusciti nell’intento di individuare e accertare la corretta ubicazione di quello che era un’edificio centrale dell’antica città: la chiesa, struttura religiosa attorno alla quale si affollava una comunità molto più variegata e composita di quanto si possa pensare.

Rungholt, la città sommersa in Germania

Per rendere più chiara la situazione, facciamo prima un piccolo passo indietro e specifichiamo che la città di cui stiamo parlando si chiama Rungholt. Pare che Rungholt fosse un insediamento nato nel dodicesimo secolo, abbastanza popolato, la cui economia era basata sull’agricoltura. Stando ai documenti raccolti nel corso del tempo, la cittadina contava circa 500 edifici ed era abitata da più o meno 3000 persone. Diversi documenti ne parlano e diverse carte ne riportano il toponimo, eppure c’era (e c’è ancora) chi mette in dubbio che sia davvero esistita.

mercoledì 1 novembre 2023

Cartone Animato - 03 Il Figliol Prodigo

Le Parabole a Cartoni Animati - 03 Il Figliol Prodigo


La parabola del figlio prodigo è una parabola di Gesù molto importante e raccontata solamente nel Vangelo secondo Luca 15,11-32. La parabola viene anche chiamata parabola del figlio perso e ritrovato oppure parabola del padre misericordioso. Con modo di dire un po' arcaico viene ricordata come parabola del figliol prodigo; storicamente le varie opere d'arte che si ispirano a questa parabola la ricordano con quest'ultimo titolo. Il Vangelo di Luca la presenta come ultima di una trilogia composta anche dalla parabola della pecora smarrita (Luca 15,4-7) e dalla parabola della moneta smarrita (Luca 15,8-10). Il termine figlio prodigo si riferisce ad un figlio che ritorna a casa dopo aver sperperato le sue ricchezze; l'espressione ha anche acquistato un senso più ampio in riferimento a chi non segue le aspettative di chi lo ha iniziato alla vita o ad una carriera. Un'altra interpretazione è quella della vecchia e nuova alleanza. Il figlio maggiore rappresenta il vecchio testamento che rimane nella casa del Padre, ed il vitello grasso che viene citato è lo stesso Gesù che viene sacrificato per la salvezza del mondo.

Santa Lumbrosa

Santa Lumbrosa di Cea in León nella provincia autonoma di Castiglia, secondo la tradizione è stata martirizzata dai musulmani, nell’anno 830, epoca in cui Almansur distrusse il monastero di San Facundo.
Su Santa Lumbrosa non sappiamo nulla. Si conserva solo il suo sepolcro, in marmo, nella cappella di San Mancio, nella chiesa del monastero di San Facundo che si trova nella città di Sahagún.
Nel corso dei secoli era molto viva la venerazione per questa martire tanto che la popolazione aveva praticato un foro nel suo sarcofago per trafugarne le reliquie, e nel XVII secolo era rimasta solo la testa della martire.
La sua festa era celebrata nel giorno 1 novembre, ed era ricordata solo nel Martirologio Hispanicum di Tamayo de Salazar.


Autore:
Mauro Bonato

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