Dai «Discorsi» del beato Isacco della Stella, abate
(Disc. 51; PL 194, 1862-1863. 1865)
☩
Il Figlio di Dio è il primogenito tra molti fratelli; essendo unico per natura, mediante la grazia si è associato
molti, perché siano uno solo con lui. Infatti «a quanti l’hanno
accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 12). Divenuto
perciò figlio dell’uomo, ha fatto diventare figli di Dio molti. Se ne è
dunque associati molti, lui che è unico nel suo amore e nel suo potere;
ed essi, pur essendo molti per generazione carnale, sono con lui uno
solo per generazione divina.
Il Cristo è unico, perché Capo e Corpo formano un tutt’uno. Il Cristo è unico perché è figlio di un unico Dio in cielo e di un’unica madre in terra.
Si hanno insieme
molti figli e un solo figlio. Come infatti Capo e membra sono insieme un
solo figlio e molti figli, così Maria e la Chiesa sono una sola e molte
madri, una sola e molte vergini. Ambedue madri, ambedue vergini,
ambedue concepiscono per opera dello Spirito Santo senza concupiscenza,
ambedue danno al Padre figli senza peccato. Maria senza alcun peccato ha
generato al corpo il Capo, la Chiesa nella remissione di tutti i
peccati ha partorito al Capo il corpo.
Tutt’e due sono madri di Cristo, ma nessuna delle due genera il tutto senza l’altra.
Perciò giustamente nelle Scritture divinamente ispirate quel ch’è
detto in generale della vergine madre Chiesa, s’intende singolarmente
della vergine madre Maria; e quel che si dice in modo speciale della
vergine madre Maria, va riferito in generale alla vergine madre Chiesa; e
quanto si dice d’una delle due, può essere inteso indifferentemente
dell’una e dell’altra.
Anche la singola anima fedele può essere
considerata come Sposa del Verbo di Dio, madre figlia e sorella di
Cristo, vergine e feconda. Viene detto dunque in generale per la Chiesa,
in modo speciale per Maria, in particolare anche per l’anima fedele,
dalla stessa Sapienza di Dio che è il Verbo del Padre: Fra tutti questi
cercai un luogo di riposo e nell’eredità del Signore mi stabilii (cfr.
Sir 24, 12). Eredità del Signore in modo universale è la Chiesa, in modo
speciale Maria, in modo particolare ogni anima fedele. Nel tabernacolo
del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi, nel tabernacolo della fede
della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell’amore
dell’anima fedele per l’eternità.
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