Dai «Discorsi» del beato Isacco, abate del monastero della Stella.
(Disc. 42; PL 194, 1831-1832)
☩
Come il capo e il corpo formano un unico uomo, così il Figlio della
Vergine e le sue membra elette costituiscono un solo uomo e l’unico
Figlio dell’uomo. Secondo la Scrittura il Cristo totale e integrale è
capo e corpo, vale a dire tutte le membra assieme sono un unico corpo,
il quale con il suo capo è l’unico Figlio dell’uomo, con il Figlio di
Dio è l’unico Figlio di Dio, con Dio è lui stesso un solo Dio. Quindi
tutto il corpo con il capo è Figlio dell’uomo, Figlio di Dio, Dio.
Perciò si legge nel vangelo: Voglio, o Padre, che come io e tu siamo
una cosa sola, così anch’essi siano una cosa sola con noi (cfr. Gv 17,
21). Secondo questo famoso testo della Scrittura né il corpo è senza
capo né il capo senza corpo, né il Cristo totale, capo e corpo, è senza
Dio. Tutto con Dio è un solo Dio. Ma il Figlio di Dio è con Dio per
natura, il Figlio dell’uomo è con lui in persona, mentre il suo corpo
forma con lui una realtà sacramentale.
Pertanto le membra
autentiche e fedeli di Cristo possono dire di sé, in tutta verità, ciò
che egli è, anche Figlio di Dio, anche Dio. Ma ciò che egli è per
natura, le membra lo sono per partecipazione; ciò che egli è, lo è in
pienezza, esse lo sono solo parzialmente. Infine ciò che il Figlio di
Dio è per generazione, le sue membra lo sono per adozione, come sta
scritto: «Avete ricevuto uno spirito di figli adottivi per mezzo del
quale gridiamo: Abbà, Padre!» (Rm 8, 15).
Secondo questo Spirito
«diede loro il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 12), perché ad
uno ad uno siamo ammaestrati, da colui che è il primogenito tra molti
fratelli, a dire: «Padre nostro, che sei nei cieli». E altrove: «Salgo
al Padre mio e Padre vostro» (Gv 20, 17).
Infatti per quel
medesimo Spirito per cui il Figlio dell’uomo, nostro capo, è nato dal
grembo della Vergine, noi rinasciamo dal fonte battesimale figli di Dio,
suo corpo. E come egli fu senza alcun peccato, così anche noi otteniamo
la remissione di tutti i peccati.
Come egli portò sulla croce
nel suo corpo di carne i peccati di tutto il corpo di carne, così dona a
tutto il corpo mistico la liberazione dei peccati per la grazia della
rigenerazione. Sta scritto infatti: «Beato l’uomo a cui Dio non imputa
alcun male» (Sal 31, 2). Questo uomo beato è senza dubbio Cristo. Egli
per il fatto che il capo del Cristo mistico è Dio, rimette i peccati e
per il fatto che il capo del corpo è un unico uomo, non ha nulla da
farsi perdonare. E poi, anche se il corpo del capo è costituito da
molti, niente gli è imputato.
Egli è giusto in se stesso e
giustifica se stesso. Unico salvatore, unico salvato. Egli portò nel suo
corpo sulla croce ciò che rimosse dal suo corpo attraverso il battesimo
e salva ancora per mezzo della croce e dell’acqua. È Agnello di Dio che
toglie i peccati del mondo, che aveva preso su di sé. È sacerdote e
sacrificio e Dio. Per questo offrendo sé a se stesso, riconcilia se
stesso per mezzo di se stesso con se stesso e inoltre con il Padre e con
lo Spirito Santo.
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