Non abbiate né oro né argento, né denaro nelle vostre cinture, non
bisaccia in viaggio né due tuniche né calzari né bastone: infatti l'operaio è
degno del suo cibo.
Girolamo: Colui che aveva stroncato le ricchezze, indicate
dall’oro, dall’argento e dal bronzo, giunge a proibire anche le cose necessarie
alla vita, in modo che gli Apostoli, maestri della vera religione, i quali
insegnavano che tutte le cose sono rette dalla divina provvidenza, mostrassero
che essi stessi non si preoccupavano in nulla del futuro.
Girolamo: Quando poi dice: né bisaccia in viaggio, redarguisce i filosofi che volgarmente sono
detti bactroperiti, cioè che portano bastone e bisaccia, i quali, pur
sprezzando il mondo e considerando ogni cosa come un nulla, tuttavia portano
con sé il necessario.
Crisostomo: Al posto dell’oro e dell’argento e di cose
simili ricevettero il potere di curare i malati, di risuscitare i morti e altre
cose simili, dal che risulta che lì costituì Angeli fra gli uomini, per così
dire, liberandoli da ogni sollecitudine per questa vita; in modo che avessero
una sola preoccupazione, che è quella dell’insegnamento; e anche da questa li
libera dicendo (v. 19): << Non preoccupatevi di che cosa dovete
dire>>. Poiché mostra ad essi che ciò che sembra molto oneroso e grave è
massimamente lieve e facile: infatti nulla è più piacevole dell’essere sciolti
dalla preoccupazione e dalla sollecitudine, soprattutto quando è possibile che
coloro che ne sono liberati non vengano minacciati in nulla, essendo presente
Dio che ci provvede tutto.
Agostino: L'operaio è
degno del suo cibo. Il Vangelo non è dunque venale, così da essere
predicato per un salario terreno. Se infatti vendono così, vendono per poco una
cosa grande. Dunque i predicatori ricevevano il sostentamento necessario dal
popolo, e la ricompensa del ministero da Dio. Infatti ciò che viene reso dal
popolo a coloro che lo servono nella carità del Vangelo non è dato come
ricompensa, ma come stipendio, mediante il quale siamo sostenuti per poter
lavorare.
Ilario: Poiché la cintura rende pronti per il ministero e
serve all’efficacia dell’azione, la proibizione di avere in essa delle monete
ammonisce a non aver nulla di venale nel ministero. Siamo ammoniti anche a non
avere alcuna bisaccia in viaggio, cioè a lasciare la preoccupazione di ogni
bene terreno: poiché ogni tesoro in terra è pericoloso per il cuore, che si
troverà là dove c’è il tesoro. Dice poi: né
due tuniche; ci basta infatti Cristo rivestito una volta sola; e dopo
esserci avvolti di questa vera comprensione, non indossiamo in seguito le vesti
dell’eresia o della legge. Né calzari,
poiché posti a piedi nudi su una terra santa priva delle spine e degli aculei
dei peccati, come fu detto a Mosè, siamo ammoniti a non avere altra
preparazione al nostro cammino oltre a quella che abbiamo ricevuto da Cristo.
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