Allora si avvicinarono a lui i discepoli di Giovanni dicendo: Perché
noi e i Farisei digiuniamo frequentemente mentre i tuoi discepoli non
digiunano? E disse loro Gesù: Forse che gli amici dello sposo possono piangere
finché lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà loro
tolto, e allora digiuneranno. Nessuno poi mette un pezzo di stoffa grezza su un
vestito vecchio, poiché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo
peggiore. Né mettono vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri
e il vino si versa e gli otri vanno perduti, ma mettono il vino nuovo in otri
nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano.
Girolamo: Interrogazione superba e riprovevole vanteria del digiuno! Né potevano
essere scusati i discepoli di Giovanni che si univano ai Farisei che essi
sapevano bene essere stati condannati dal loro maestro, e che calunniavano
colui che la sua voce aveva annunziato.
Rabano: Giovanni infatti non bevette né vino né birra, il
che aumenta in lui il merito dell’astinenza, non avendo la natura potere su di
lui. Ma il Signore, che può condonare i peccati perché eviterebbe di mangiare
con i peccatori, lui che può renderli più giusti di coloro che praticano l’astinenza?
Cristo digiuna per non trascurare il precetto, ma mangia con i peccatori
affinché tu comprenda la grazia e il potere.
Girolamo: Lo sposo è Cristo, la sposa la Chiesa. Da questo connubio
spirituale sono stati creati gli Apostoli, i quali non possono piangere finché
vedono lo sposo nel talamo, e sanno che lo sposo è con la sposa. Quando però le
nozze passeranno, e giungerà il tempo della passione e della resurrezione,
allora gli amici dello sposo digiuneranno.
Crisostomo: Il tempo presente è di gioia e letizia, quindi
non bisogna introdurre cose tristi; in realtà il digiuno è triste non
naturalmente, ma per coloro che sono ancora in una disposizione debole, mentre
è soave per coloro che desiderano darsi alla contemplazione della sapienza; per
cui parla secondo la loro opinione. Con ciò dunque mostra che ciò non dipende
dalla gola, ma da una certa dispensa.
Crisostomo: Di nuovo con esempi comuni conferma questo
discorso, quando aggiunge: Nessuno poi mette un pezzo di stoffa grezza su un
vestito vecchio, poiché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo
peggiore; come se dicesse: i miei discepoli non sono stati ancora resi forti,
ma hanno bisogno ancora di molta condiscendenza; non sono stati ancora
rinnovati nello Spirito. A persone così disposte non conviene imporre il
gravame dei precetti. Disse ciò dando ai suoi discepoli la regola di accogliere
i discepoli di tutto il mondo con mansuetudine.
Remigio: Chiama i suoi discepoli otri vecchi poiché non
erano stati ancora perfettamente rinnovati. Chiama vino nuovo la pienezza dello
Spirito Santo, e la profondità dei misteri celesti, che allora i discepoli non
potavano sostenere; ma dopo la resurrezione furono resi otri nuovi, e
ricevettero il vino nuovo quando lo Spirito Santo riempì i loro cuori.
Glossa: Con ciò dunque indica che gli Apostoli non dovevano
essere trattenuti nelle vecchie osservanza, poiché dovevano essere colmati
dalle novità della grazia.
Ilario: In senso mistico questa risposta sulla non necessità
del digiuno in presenza dello sposo contiene una lezione sulla gioia che deve
risultare dalla sua presenza, e sul sacramento del nutrimento divino di cui
nessuno avrebbe bisogno in presenza di Cristo (cioè avendo Cristo davanti allo
sguardo dell’anima); ma quando egli sarà tolto dice che i suoi discepoli
digiuneranno, poiché tutti coloro che non crederanno che egli è risorto non
avranno il cibo della vita. Infatti il sacramento del pane del cielo viene
ricevuto nella fede della resurrezione.
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