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martedì 23 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 1-4



E chiamati i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti immondi affinché li scacciassero e curassero ogni malattia e ogni infermità. I nomi poi dei dodici Apostoli sono questi: primo Simone, che è chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, il quale poi lo tradì.

Glossa: Dalla guarigione della suocera di Pietro fino a qui vi è una continua relazione di miracoli; e furono fatti prima del discorso sulla montagna, che conosciamo proprio grazie alla scelta di Matteo che la riferisce, dato che Matteo era stato uno dei dodici scelti sulla montagna per l’apostolato. Qui egli ritorna all’ordine degli avvenimenti e riprende il suo discorso dal momento della guarigione del servo del centurione.

Remigio: L’Evangelista infatti aveva detto prima chi il Signore aveva esortato i discepoli a pregare il padrone delle messe affinché mandasse operai nella sua messe; e ciò a cui aveva esortato, sembra che qui lo compia.

Remigio: Il numero dodici è indicato da molte figure dell’Antico Testamento. Dai dodici figli di Giacobbe, dai dodici capi dei figli di Israele, dalle dodici sorgenti d’acqua a Elim, dalle dodici pietre sul pettorale di Aronne, dai dodici pani dell’offerta, dai dodici esploratori mandati da Mosè, dalle dodici pietre prese dal Giordano, dai dodici buoi che sostenevano il bacino di bronzo. Anche nel Nuovo Testamento, dalle dodici stelle della corona della sposa, dalle dodici fondamenta di Gerusalemme, che Giovanni vide, e dalle dodici porte.

Girolamo: Il Signore e Maestro clemente e benigno non è geloso nell’attribuire i suoi poteri ai servi e ai discepoli; e come egli aveva curato ogni malattia e ogni infermità, dà anche agli Apostoli il potere di curare ogni malattia e ogni infermità. Ma c’è molta differenza fra l’avere e l’attribuire, fra il donare e il ricevere. Qualunque cosa costui faccia, lo fa per il potere del Signore; se essi fanno qualcosa, confessano la loro debolezza e il potere del Signore, dicendo (At 3,6): <<Nel nome di Gesù alzati e cammina>>. 

Agostino: Scelse dunque come discepoli, nominandoli anche Apostoli, costoro, di umili natali, senza onori, illetterati, affinché tutto ciò che di grande fossero e facessero fosse lui stesso a esserlo e a farlo in loro. Ebbe tra loro uno cattivo che egli usò per il bene, sia per adempiere la disposizione della sua passione, sia per dare l’esempio alla sua Chiesa di sopportare i cattivi.



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