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martedì 2 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 8, Versetti 23-27


E salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi sul mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ma egli dormiva. E si avvicinarono a lui i suoi discepoli e lo svegliarono dicendo: Signore salvaci, siamo perduti! E dice loro Gesù: Perché avete paura, gente di poca fede? Allora alzandosi comandò ai venti e al mare, e si fece una grande bonaccia. Allora gli uomini si meravigliarono dicendo: Chi è costui, al quale il vento e il mare obbediscono?

Crisostomo: Egli prese i suoi discepoli con sé, e in una barca, così che potessero imparare due lezioni: prima di tutto non essere disorientati nei pericoli, poi considerare se stessi umili nell’onore. Affinché essi non dovessero pensare grandi cose di se stessi poiché egli gli teneva con sé mentre rinviava gli altri a casa, permette che essi siano sballottati dalle onde. Quando si dovevano mostrare i miracoli, egli permette che la gente sia presente; dove invece le tentazioni e le paure dovevano essere calmate, egli porta con sé soltanto gli atleti del mondo, che avrebbe preparato per la lotta.

Crisostomo: I discepoli avevano visto altri resi partecipi della misericordia di Dio, ma dato che nessun uomo ha una percezione così grande delle cose che vengono fatte su una persona di un altro come di ciò che viene fatto a lui stesso, era giusto che nei loro stessi corpi essi sperimentassero la misericordia di Cristo. Perciò egli volle che si levasse questa tempesta in modo che nella loro liberazione essi potessero avere un più vivo senso della sua bontà.

Origine: O veri discepoli, voi avete il Salvatore con voi e temete il pericolo? Avete con voi la vita e vi preoccupate della morte? Ma risponderanno: Siamo piccoli e ancora deboli, e per questo temiamo; per cui segue: E dice loro Gesù: Perché avete paura, gente di poca fede?, come se dicesse: Se mi avete conosciuto potente sulla terra, perché non credete che anche in mare sono potente? E se c’è il pericolo di morte, forse non dovrete affrontarlo con la massima fermezza? Chi crede poco sarà biasimato, chi non crede per nulla sarà disprezzato.

Girolamo: Da questo brano comprendiamo che tutte le creature sono soggette al creatore, e quelle a cui viene comandato sono soggetti a colui che comanda. Non intendo dire, come sostengono alcuni eretici, che l’intera creazione sia animata, ma che per la maestà del creatore le cose che per noi sono insensibili per lui sono sensibili.

Origine: Non dicono però: Chi è costui? come interrogando, ma come osservando che egli è tale per cui i venti e il mare gli obbediscono. Chi è dunque costui?, cioè quanto potente, quanto forte, quanto grande? Egli comanda a tutte le creature ed esse non oltrepassano la sua legge; solo gli uomini disobbediscono e sono quindi condannati dal suo giudizio.

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