Dalle «Conferenze» di san Tommaso
d'Aquino, sacerdote
(Conf. sopra il «Credo in Deum»)
☩
Fu necessario che il
Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una
duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio
nell'agire.
Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di
Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo
incorrere per i nostri peccati.
Ma non minore è l'utilità che ci
viene dal suo esempio. La passione di Cristo infatti è sufficiente
per orientare tutta la nostra vita.
Chiunque vuol vivere in
perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo
disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò.
Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.
Se
cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv
15,13).
Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha
dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere
qualsiasi male per lui.
Se cerchi un esempio di pazienza, ne
trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. La pazienza infatti si
giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta
pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità
che si potrebbero evitare, ma non si evitano.
Ora Cristo ci ha
dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa. Infatti
«quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2,23) e come un agnello fu
condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8,32). Grande è
dunque la pazienza di Cristo sulla croce: «Corriamo con perseveranza
nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era
posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia»
(Eb 12,2).
Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: «Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5,19).
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il re dei re ed il Signore dei signori, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col 2,3). Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si son divise tra loro le mie vesti» (Gv 19,24); non agli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53,4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15,17) non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68,22).
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