Di coloro che fanno penitenza
Nel nome del Signore. Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e la mente, con tutta la forza e
amano i loro prossimi come se stessi, e hanno in odio i loro corpi con
i vizi e i peccati, e ricevono il corpo e il sangue del Signore
nostro Gesu` Cristo, e fanno frutti degni di penitenza.
oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e
perseverano in esse, perche ́ riposera` su di essi lo Spirito del
Signore, e fara` presso di loro la sua abitazione e dimora, e sono figli
del Padre celeste del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e
madri del Signore nostro Gesu` Cristo.
Siamo sposi, quando nello Spirito Santo l’anima fedele si unisce al
Signore nostro Gesu` Cristo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la
volonta` del Padre che e` nei cieli. Siamo madri, quando lo portiamo nel
nostro cuore e nel nostro corpo per mezzo del divino amore e della pura
e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che
deve risplendere in esempio per gli altri.
Oh, come e` glorioso, santo e grande avere nei cieli un Padre! Oh, come
e` santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo! Oh, come
e` santo e come e` caro, piacevole, umile, pacifico, dolce, amabile e
sopra ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e un tale figlio, il
Signore nostro Gesu` Cristo, il quale offrı` la sua vita per le sue
pecore, e prego` il Padre dicendo: «Padre santo, custodisci nel tuo nome
quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me. E
le parole che tu desti a me, io le ho date a loro; ed essi le hanno
accolte e hanno creduto veramente che sono uscito da te, e hanno
conosciuto che tu mi hai mandato. Lo prego per loro e non per il mondo.
Benedicili e santificali! E per loro io santifico me stesso. Non prego
soltanto per loro, ma anche per quelli che crederanno in me per la loro
parola, perche ́ siano santificati nell’unita`, come lo siamo anche noi.
E voglio, Padre, che dove sono io siano anch’essi con me, affinche ́
contemplino la mia gloria, nel tuo regno». Amen.
Di coloro che non fanno penitenza
Tutti quelli e quelle, invece, che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesu` Cristo, e praticano vizi e peccati e camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri della loro carne, e non osservano quelle cose che hanno promesso al Signore, e con il proprio corpo servono il mondo attraverso gli istinti carnali e le sollecitudini mondane e le preoccupazioni di questa vita, prigionieri del diavolo del quale sono figli e fanno le opere: costoro sono ciechi, poiche ́ non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesu` Cristo. Non possiedono la sapienza spirituale, poiche ́ non hanno il Figlio di Dio, che e` la vera sapienza del Padre; di loro e` detto: «La loro sapienza e` stata ingoiata»; e «Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti». Essi vedono e riconoscono, sanno e fanno cio` che e` male, e consapevolmente perdono la loro anima.
Vedete, o ciechi, ingannati dai vostri nemici, dalla carne, dal mondo
e dal diavolo, che al corpo e` cosa dolce fare il peccato e cosa amara
servire Dio, poiche ́ tutti i vizi e i peccati escono e procedono dal
cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo. E non avete niente
in questo mondo e neppure nell’altro. E credete di possedere a lungo le
vanita` di questo secolo, ma vi ingannate, perche ́ verra` il giorno e
l’ora che non pensate, non sapete e ignorate. Il corpo si ammala, la
morte si avvicina e cosı` si muore di amara morte.
E in qualsiasi luogo, tempo e modo l’uomo muore in peccato mortale,
senza fare penitenza e dare soddisfazione, se puo` farlo e non lo fa, il
diavolo rapisce l’anima di lui dal suo corpo, con un’angoscia e
tribolazione cosı` grande, che nessuno puo` conoscerla se non colui che
la subisce.
E tutti i talenti e il potere e la scienza e la sapienza, che credevano
di possedere, sara` loro tolta. E lasciano ai parenti e agli amici la
loro sostanza, e questi, dopo essersela presa e spartita fra loro, hanno
esclamato: «Maledetta sia la sua anima, perche ́ poteva darci e
procurarci di piu` di quanto non abbia procurato!». Il corpo lo mangiano
i vermi, e cosı` essi hanno perduto il corpo e l’anima in questa breve
vita e andranno all’inferno, dove saranno tormentati senza fine.
E coloro che non faranno questo, saranno tenuti a renderne ragione nel giorno del giudizio, davanti al tribunale del Signore nostro Gesù Cristo.
Fonte: https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/san-francesco-di-assisi/fonti-francescane/gli-scritti/francescani/17
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