Don Shtjefën Kurti, nato nell’attuale Kosovo, dal 1929 esercitò il ministero in Albania. Fu arrestato una prima volta nel 1946, con l’accusa di collaborazionismo col Vaticano e con i nazifascisti. In una lettera destinata a papa Pio XII descrisse dettagliatamente la persecuzione messa in atto dal regime comunista. Dopo aver scontato la sua pena, riprese il suo apostolato e lo proseguì clandestinamente quando, nel 1967, vennero chiuse per decreto statale tutte le chiese. Fu nuovamente arrestato per essersi opposto al saccheggio di una chiesa e destinato al campo di lavoro di Lushnjë. Per aver battezzato un bambino di nascosto venne, infine, condannato a morte e fucilato il 20 ottobre 1971. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.
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