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domenica 8 ottobre 2023

Marco, Capitolo 4, Versetti 35-40

E disse loro in quel giorno, fattasi sera: Passiamo all'altra riva. E lasciate le folle, lo prendono così com'era nella barca, e altre barche erano con lui. E venne una forte tempesta di vento, e gettava le onde sulla nave così da riempirla. Ed egli era a poppa e dormiva su un guanciale, e svegliatolo gli dissero: Maestro, non ti importa che periamo? E levatosi minacciò il vento e disse al mare: Taci, calmati! E il vento cessò, e si fece una grande bonaccia. E disse loro: Perché avete paura? Non avete ancora fede? Ed ebbero grande timore e si dicevano l'un l'altro: Chi è mai costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?

Crisostomo: Il Signore prese i discepoli perché vedessero il futuro miracolo, ma prese solo quelli, affinché gli altri non conoscessero che essi erano di così poca fede; e così, per mostrare che gli altri attraversavano separatamente, aggiunge: e le altre barche erano con lui. Affinché poi i discepoli non insuperbissero poiché erano stati scelti solo loro, permise che subissero il pericolo, affinché imparassero anche da ciò a sopportare virilmente le tentazioni: per cui segue: E venne una forte tempesta di vento. E per imprimere maggiormente il futuro miracolo dà il tempo al timore, dormendo; per cui segue: Ed egli era a poppa e dormiva su un guanciale. Se infatti fosse stato sveglio, o non avrebbero temuto e non avrebbero fatto la domanda una volta sorta la tempesta, oppure non avrebbero ritenuto che egli facesse ciò.

Glossa: Dal movimento del mare sorge un certo suono, che sembra essere una certa locuzione del mare che minaccia un pericolo; quindi convenientemente, sotto una certa metafora, comanda la tranquillità con la parola della taciturnità; come anche nel trattenere i venti, che con la loro violenza conturbano il mare, proferì una minaccia. Infatti coloro che hanno potere sono soliti frenare con la minaccia di pene coloro che con la violenza turbano la pace degli uomini. Con ciò dunque viene dato a intendere che come un re può frenare con la minaccia i violenti e con i suoi editti mitigare il mormorio del popolo soggetto, così Cristo, essendo re di tutte le creature, con la sua minaccia frenò la violenza dei venti, e orinò al mare la taciturnità; cessò il vento, che era stato minacciato, e si fece grande bonaccia, cioè nel mare, a cui aveva ordinato la taciturnità.

Segue: Ed ebbero grande timore e si dicevano l'un l'altro: Chi è mai costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono? Teofilatto: Infatti erano dubbiosi nei suoi confronti; poiché infatti placò il mare con il comando e non con il bastone, come Mosè, non con le preghiere, come Eliseo il Giordano, né con l'arca, come Giosuè, secondo ciò appariva loro come vero Dio, mentre in quanto dormiva appariva uomo.

Girolamo: Misticamente, poi, la poppa è l'inizio della Chiesa, nella quale il Signore dorme corporalmente, poiché non dorme mai chi custodisce Israele. La poppa sotto un avvolgimento di pelli morti contiene degli uomini vivi, e fende i flutti; la sua forza è nel legno, cioè la Chiesa è salvata dalla morte e dalla croce del Signore. Il cuscino è il corpo del Signore, su cui la divinità, come il capo, è inclinata. Il vento e il mare sono i demoni e i persecutori. Il Signore dice loro: Tacete, quando a volontà arresta gli editti dei re iniqui. La grande bonaccia è la pace della Chiesa dopo la persecuzione, o la contemplazione dopo la vita attiva.

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